2007
Vas (BL), 31-01-07
E' uscito di strada con la propria macchina ed è finito in fondo alla valle, oltre cento metri più in basso. Un uomo di Cellarda, Feltre, ha perso la vita per i traumi riportati mentre l'auto rotolava lungo la scarpata e dopo essere stato sbalzato fuori dall'abitacolo alla fine della corsa. E.P., 60 anni, si trovava questa mattina con un amico nei boschi sopra Marziai, al confine tra i comuni di Vas e Lentiai, per far legna. Al momento di scendere verso il paese, il compagno che lo attedeva, non vedendolo arrivare, si è preoccupato ed è tornato indietro. In un tratto sterrato del percorso con poca vegetazione, in località Prastigor, si è accorto della macchina dell'amico, una Panda 4x4, completamente distrutta vicino ad un torrente in secca e ha dato l'allarme al 118, attorno all'una. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha sbarcato con il verricello medico, tecnico di elisoccorso ed un tecnico della stazione del Soccorso alpino di Feltre, raggiunti poi da altri volontari. Per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Non appena è giunto il nulla osta della magistratura per la rimozione, la salma ricomposta è stata imbarellata e recuperata con il verricello, per essere trasportata a Marziai e affidata al carro funebre che lì attendeva.
E' uscito di strada con la propria macchina ed è finito in fondo alla valle, oltre cento metri più in basso. Un uomo di Cellarda, Feltre, ha perso la vita per i traumi riportati mentre l'auto rotolava lungo la scarpata e dopo essere stato sbalzato fuori dall'abitacolo alla fine della corsa. E.P., 60 anni, si trovava questa mattina con un amico nei boschi sopra Marziai, al confine tra i comuni di Vas e Lentiai, per far legna. Al momento di scendere verso il paese, il compagno che lo attedeva, non vedendolo arrivare, si è preoccupato ed è tornato indietro. In un tratto sterrato del percorso con poca vegetazione, in località Prastigor, si è accorto della macchina dell'amico, una Panda 4x4, completamente distrutta vicino ad un torrente in secca e ha dato l'allarme al 118, attorno all'una. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha sbarcato con il verricello medico, tecnico di elisoccorso ed un tecnico della stazione del Soccorso alpino di Feltre, raggiunti poi da altri volontari. Per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Non appena è giunto il nulla osta della magistratura per la rimozione, la salma ricomposta è stata imbarellata e recuperata con il verricello, per essere trasportata a Marziai e affidata al carro funebre che lì attendeva.
Pubblicato in
2007
Selva di Cadore (BL), 30-01-07
Con alcuni colleghi stava togliendo la neve sparata dai cannoni addosso alle reti, quando dei blocchi di ghiaccio gli sono caduti addosso. Un operaio della società che gestisce le piste del Fertazza, F.B., 38 anni, di Selva di Cadore, si è procurato in questo modo alcuni sospetti traumi alla gamba e al collo. La chiamata è stata girata al 118 verso le 16.30 dal soccorso piste. L'elicottero è atterrato a poca distanza dall'incidente per sbarcare medico e tecnico di elisoccorso. L'uomo è stato imbarellato, recuperato con l'utilizzo di un verricello di circa 6 metri e condotto all'ospedale di Belluno.
Con alcuni colleghi stava togliendo la neve sparata dai cannoni addosso alle reti, quando dei blocchi di ghiaccio gli sono caduti addosso. Un operaio della società che gestisce le piste del Fertazza, F.B., 38 anni, di Selva di Cadore, si è procurato in questo modo alcuni sospetti traumi alla gamba e al collo. La chiamata è stata girata al 118 verso le 16.30 dal soccorso piste. L'elicottero è atterrato a poca distanza dall'incidente per sbarcare medico e tecnico di elisoccorso. L'uomo è stato imbarellato, recuperato con l'utilizzo di un verricello di circa 6 metri e condotto all'ospedale di Belluno.
Pubblicato in
2007
Livinallongo del Col di Lana (BL), 30-01-07
Una sciatrice canadese, D.F., 30 anni, è caduta mentre da sola percorreva le piste di Porta Vescovo ad Arabba. Il servizio piste ha richiesto, poco prima delle 16, l'intervento dell'elicottero del Suem 118, perchè la donna lamentava dolori alla schiena. Caricata sulla barella, è stata poi trasportata all'ospedale di Belluno.
Una sciatrice canadese, D.F., 30 anni, è caduta mentre da sola percorreva le piste di Porta Vescovo ad Arabba. Il servizio piste ha richiesto, poco prima delle 16, l'intervento dell'elicottero del Suem 118, perchè la donna lamentava dolori alla schiena. Caricata sulla barella, è stata poi trasportata all'ospedale di Belluno.
Pubblicato in
2007
INCIDENTE SUL LAVORO
Scritto da Michela Canova
Farra d'Alpago (BL), 29-01-07
Un operaio di Ampezzo (UD), F.C., 23 anni, si è ferito mentre con altri colleghi stava predisponendo una rete paramassi, sopra la strada che da località La Secca porta a Santa Croce. Attorno alle 10 di questa mattina, il giovane è scivolato sulla scarpata e il piede gli si è incastrato nella staffa dove vengono allacciate le reti. La caduta all'indietro gli è costata la probabile rottura della gamba. Sul posto è stata mandata un'ambulanza di Belluno, ma è stato richiesto anche l'intervento di una squadra del Soccorso alpino dell'Alpago per riuscire a spostare la barella. I 4 tecnici, dopo averla caricata sulle spalle, la hanno calata per una cinquantina di metri fino al ciglio della strada, dove è stata trasferita sull'ambulanza che ha trasportato il ragazzo all'ospedale di Belluno.
Un operaio di Ampezzo (UD), F.C., 23 anni, si è ferito mentre con altri colleghi stava predisponendo una rete paramassi, sopra la strada che da località La Secca porta a Santa Croce. Attorno alle 10 di questa mattina, il giovane è scivolato sulla scarpata e il piede gli si è incastrato nella staffa dove vengono allacciate le reti. La caduta all'indietro gli è costata la probabile rottura della gamba. Sul posto è stata mandata un'ambulanza di Belluno, ma è stato richiesto anche l'intervento di una squadra del Soccorso alpino dell'Alpago per riuscire a spostare la barella. I 4 tecnici, dopo averla caricata sulle spalle, la hanno calata per una cinquantina di metri fino al ciglio della strada, dove è stata trasferita sull'ambulanza che ha trasportato il ragazzo all'ospedale di Belluno.
Pubblicato in
2007
SOCCORSI TRE RAGAZZI
Scritto da Michela Canova
Cismon del Grappa (VI), 29-01-07
Ieri in serata tre ragazzi sono rimasti bloccati per alcune ore in fondo a una strada ghiacciata, coperta da alcuni centimetri di neve, in val Cesilla, fin quando due squadre del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa non li hanno recuperati. Partiti con i propri motorini per un giro sul Grappa, non sono più stati in grado di risalire un lungo tratto ghiacciato e dopo un po' hanno avvertito i genitori, costretti per lo stesso motivo a fermare le macchine a 5 chilometri di distanza in località Finestron e a chiedere l'intervento del Soccorso alpino alle 19.30. Sette tecnici, tra i quali 3 infermieri e un'unità cinofila - il capostazione coordinava dalla centrale - sono saliti con due fuoristrada fino a incontrare i genitori. Montate le catene sulla jeep, una squadra con un infermiere ha percorso i 5 chilometri che la separavano dai tre ragazzi, di età compresa tra i 15 e i 16 anni, tutti e tre di Borso del Grappa. Illesi, i giovani sono stati rintracciati al buio in mezzo alla strada. caricati sul mezzo, sono stati accompagnati dai genitori. Le squadre sono rientrate verso le 23.
Pubblicato in
2007
SI TAGLIA CON LE LAMINE DEGLI SCI
Scritto da Michela Canova
Santo Stefano di Cadore (BL), 27-01-07
Un giovane scialpinista di Campolongo, D.T., 18 anni, si è procurato un profondo taglio sopra il ginocchio con la lamina degli sci in seguito a una caduta. Il ragazzo stava scendendo con alcuni amici lungo una strada innevata della val Frison a quattro chilometri dall'abitato di Campolongo, quando è avvenuto l'incidente, attorno alle 15. Sul posto sono stati trasportati da alcune motoslitte di appassionati tre tecnici del Soccorso alpino della Stazione Val Comelico e due finanzieri di Auronzo. I volontari hanno caricato il ferito sul toboga per trasportarlo a un chilometro circa di distanza, in un luogo dove fosse più agevolato il recupero da parte dell'elicottero di Pieve di Cadore, sopraggiunto nel frattempo. Il giovane è, quindi, stato imbarcato e condotto all'ospedale di Pieve di Cadore.
Un giovane scialpinista di Campolongo, D.T., 18 anni, si è procurato un profondo taglio sopra il ginocchio con la lamina degli sci in seguito a una caduta. Il ragazzo stava scendendo con alcuni amici lungo una strada innevata della val Frison a quattro chilometri dall'abitato di Campolongo, quando è avvenuto l'incidente, attorno alle 15. Sul posto sono stati trasportati da alcune motoslitte di appassionati tre tecnici del Soccorso alpino della Stazione Val Comelico e due finanzieri di Auronzo. I volontari hanno caricato il ferito sul toboga per trasportarlo a un chilometro circa di distanza, in un luogo dove fosse più agevolato il recupero da parte dell'elicottero di Pieve di Cadore, sopraggiunto nel frattempo. Il giovane è, quindi, stato imbarcato e condotto all'ospedale di Pieve di Cadore.
Pubblicato in
2007
Rocca Pietore (BL), 27-01-07
Sta bene il giovane free-rider investito da una valanga poco prima di mezzogiorno. Con tre compagni stava facendo fuori pista a circa 200 metri dalla cima di passo Fedaia quando, primo della comitiva, ha probabilmente causato il distacco della massa nevosa. D.D.B., 26 anni, di Rocca Pietore è riuscito a precedere la valanga fin quando è stato spinto contro il guard rail della strada a valle e sommerso da circa settanta centimetri di neve. Provvisto di dispositivo di autosicurezza attivato con i segnali in emissione, è stato presto individuato con l'Arva dai compagni, che avevano nel frattempo avvertito il 118. La centrale del Suem ha subito allertato le unità cinofile da valanga del Soccorso alpino che stavano svolgendo un'esercitazione a poche centinaia di metri di distanza, mentre da Pieve di Cadore decollava l'elicottero, con a bordo medico rianimatore, unità cinofila di turno e tecnico di elisoccorso. I primi soccorritori arrivati sul posto con la jeep hanno aiutato i tre amici, che avevano già cominciato a scavare, ad estrarlo completamente dalla morsa di ghiaccio. Rimasto coperto dalla neve per circa 5 minuti, il ragazzo non ha mai perso conoscenza e non ha riportato traumi, a parte una lieve ferita alla bocca. L'elicottero è stato quindi fatto rientrare. La valanga aveva un fronte di una trentina di metri (un metro e mezzo in media di spessore) ed è scesa per circa cinquanta metri fino a invadere la sede stradale. Erano presenti nove unità cinofile del Soccorso alpino, 2 del Corpo forestale dello Stato e una dei Servizi forestali regionali.
Sta bene il giovane free-rider investito da una valanga poco prima di mezzogiorno. Con tre compagni stava facendo fuori pista a circa 200 metri dalla cima di passo Fedaia quando, primo della comitiva, ha probabilmente causato il distacco della massa nevosa. D.D.B., 26 anni, di Rocca Pietore è riuscito a precedere la valanga fin quando è stato spinto contro il guard rail della strada a valle e sommerso da circa settanta centimetri di neve. Provvisto di dispositivo di autosicurezza attivato con i segnali in emissione, è stato presto individuato con l'Arva dai compagni, che avevano nel frattempo avvertito il 118. La centrale del Suem ha subito allertato le unità cinofile da valanga del Soccorso alpino che stavano svolgendo un'esercitazione a poche centinaia di metri di distanza, mentre da Pieve di Cadore decollava l'elicottero, con a bordo medico rianimatore, unità cinofila di turno e tecnico di elisoccorso. I primi soccorritori arrivati sul posto con la jeep hanno aiutato i tre amici, che avevano già cominciato a scavare, ad estrarlo completamente dalla morsa di ghiaccio. Rimasto coperto dalla neve per circa 5 minuti, il ragazzo non ha mai perso conoscenza e non ha riportato traumi, a parte una lieve ferita alla bocca. L'elicottero è stato quindi fatto rientrare. La valanga aveva un fronte di una trentina di metri (un metro e mezzo in media di spessore) ed è scesa per circa cinquanta metri fino a invadere la sede stradale. Erano presenti nove unità cinofile del Soccorso alpino, 2 del Corpo forestale dello Stato e una dei Servizi forestali regionali.
Pubblicato in
2007
Mel (BL), 23-01-07
Non hanno dato alcun esito le ricerche odierne di Renato Menel. Malgrado l'imponenete dispiegamento di forze e il controllo a tappeto di ogni strada percorribile con l'automobile nella Sinistra Piave, asfaltata e sterrata, niente di nuovo è emerso sulla sorte dell'uomo sparito ormai da una settimana. Questa mattina a partire dalle 8, le squadre del Soccorso alpino frammiste ai volontari di Protezione civile dell'Ana hanno percorso con i mezzi fuoristrada e a piedi il reticolo viario che va dal Piave alla montagna, partendo dal Nevegal fino a Lentiai, compreso Praderadego e Revine Lago e non tralasciando un'indagine sul lago di Santa Croce, per cercare di individuare la macchina sparita con lui. Predisposto il Centro mobile di coordinamento in località Tallandino, nei pressi della sede dell'Ana, una cinquantina di volontari è stata suddivisa in gruppi e ognuno ha perlustrato l'area di volta in volta affidatagli. Già ieri il Soccorso alpino ha seguito la segnalazione di un amico che lo avrebbe incontrato il giorno della scomparsa a Frassenè Agordino nel comune di Voltago. Da lì sono state infatti percorse le due strade di rientro verso Belluno: da Gosaldo a Sospirolo, attraverso la valle del Mis (il perimetro del lago è stato fatto a piedi per verificare non vi fossero segni di ruote sul ciglio), e la statale Agordina. Oggi hanno partecipato alla ricerca le Stazioni del Soccorso alpino di Belluno, Feltre, Alpago, Longarone e Prealpi Trevigiane e i gruppi di Protezione civile di Mel, Lentiai, Trichiana e Limana. Per il momento le ricerche del Soccorso alpino si fermano, fin quando non vi saranno nuove segnalazioni da verificare.
Non hanno dato alcun esito le ricerche odierne di Renato Menel. Malgrado l'imponenete dispiegamento di forze e il controllo a tappeto di ogni strada percorribile con l'automobile nella Sinistra Piave, asfaltata e sterrata, niente di nuovo è emerso sulla sorte dell'uomo sparito ormai da una settimana. Questa mattina a partire dalle 8, le squadre del Soccorso alpino frammiste ai volontari di Protezione civile dell'Ana hanno percorso con i mezzi fuoristrada e a piedi il reticolo viario che va dal Piave alla montagna, partendo dal Nevegal fino a Lentiai, compreso Praderadego e Revine Lago e non tralasciando un'indagine sul lago di Santa Croce, per cercare di individuare la macchina sparita con lui. Predisposto il Centro mobile di coordinamento in località Tallandino, nei pressi della sede dell'Ana, una cinquantina di volontari è stata suddivisa in gruppi e ognuno ha perlustrato l'area di volta in volta affidatagli. Già ieri il Soccorso alpino ha seguito la segnalazione di un amico che lo avrebbe incontrato il giorno della scomparsa a Frassenè Agordino nel comune di Voltago. Da lì sono state infatti percorse le due strade di rientro verso Belluno: da Gosaldo a Sospirolo, attraverso la valle del Mis (il perimetro del lago è stato fatto a piedi per verificare non vi fossero segni di ruote sul ciglio), e la statale Agordina. Oggi hanno partecipato alla ricerca le Stazioni del Soccorso alpino di Belluno, Feltre, Alpago, Longarone e Prealpi Trevigiane e i gruppi di Protezione civile di Mel, Lentiai, Trichiana e Limana. Per il momento le ricerche del Soccorso alpino si fermano, fin quando non vi saranno nuove segnalazioni da verificare.
Pubblicato in
2007
RICERCA IN CORSO
Scritto da Michela Canova
Mel (BL), 23-01-07
Una cinquantina di persone, tra Soccorso alpino e volontari Ana di Protezione civile, sta perlustrando la rete viaria attorno a Mel, alla ricerca dell'automobile di Renato Menel, scomparso ormai da giorni. Il Centro mobile di coordinamento Cnsas è posto in località Tallandino, di fronte alla sede Ana. Sono presenti per il Soccorso alpino le Stazioni di Belluno, Feltre, Alpago, Prealpi Trevigiane e Longarone, per l'a Protezione civile, i gruppi della Sinistra Piave, Mel, Lentiai, Limana e Trichiana.
Una cinquantina di persone, tra Soccorso alpino e volontari Ana di Protezione civile, sta perlustrando la rete viaria attorno a Mel, alla ricerca dell'automobile di Renato Menel, scomparso ormai da giorni. Il Centro mobile di coordinamento Cnsas è posto in località Tallandino, di fronte alla sede Ana. Sono presenti per il Soccorso alpino le Stazioni di Belluno, Feltre, Alpago, Prealpi Trevigiane e Longarone, per l'a Protezione civile, i gruppi della Sinistra Piave, Mel, Lentiai, Limana e Trichiana.
Pubblicato in
2007
DIFFICILE INTERVENTO NELLA NOTTE
Scritto da Michela Canova
Soverzene (BL), 22-01-07
Sono rientrati alle 10.30 di questa mattina gli ultimi tre tecnici del Soccorso alpino che questa notte hanno partecipato con un'altra squadra al recupero di 4 donne, una di loro ferita, che si sono perse ieri durante un'escursione attorno al lago della val Gallina, finendo nella gola in fondo alla diga. Il gruppo di amiche, tutte di Ponte nelle Alpi, si era diretto per una passeggiata sul lago, ma a tarda sera, non vedendole rientrare, i famigliari hanno provato a rintracciare innanzitutto la macchina, rinvenuta poi vicino al sentiero. Attorno alle 20.30 è stato chiesto l'intervento del Soccorso alpino. Sette tecnici della Stazione di Longarone, più medico e infermiere della Stazione di Belluno, con bevande calde e coperte al seguito, hanno cominciato a cercarle lungo l'itinerario che circonda il bacino artificiale. Verso le 23, hanno sentito i primi richiami nella notte. Ci è voluta però ancora un'ora prima di riuscire a capire la direzione da cui provenivano le richieste di aiuto, nascoste anche dallo scroscio del torrente vicino al quale si trovavano le donne. I volontari sono scesi nella valle, a mezzanotte hanno trovato la prima e subito dopo le altre, provvedendo a dar loro bevande calde e coperte asciutte. Da un primo resoconto sembra che il gruppetto abbia smarrito il sentiero, finendo sempre più in basso, e abbia poi tentato di risalire per un canalone. A questo punto l'incidente di una delle 4, scivolata a valle, cui si sono aggiunti la stanchezza, il freddo e da ultimo il buio. Inutili i cellulari, in quanto in val Gallina non c'è alcuna copertura. Due delle donne, meno provate, sono state assicurate, fatte risalire con le corde da una squadra lungo il versante e poi accompagnate per il sentiero fino alla strada, dove sono arrivate attorno alle 5. La donna ferita è stata intanto medicata e caricata su una barella. Dato l'avvicinarsi dell'alba, con la possibilità dell'elicottero di sopraggiungere, e vista la lunghezza del percorso di risalita e la spossatezza delle ultime due amiche, è stato deciso che il medico e due tecnici attendessero con loro l'arrivo dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, decollato alle 7.40 non appena le effemeridi lo hanno consentito. Il tecnico di elisoccorso ha quindi recuperato con un verricello di 15 metri la ferita, A.M., 46 anni di Ponte nelle Alpi, trasportata all'ospedale di Belluno con possibili trauma cranico e alla spalla, e l'amica illesa con la stessa modalità. L'ultima squadra è quindi potuta rientarare a piedi.
Sono rientrati alle 10.30 di questa mattina gli ultimi tre tecnici del Soccorso alpino che questa notte hanno partecipato con un'altra squadra al recupero di 4 donne, una di loro ferita, che si sono perse ieri durante un'escursione attorno al lago della val Gallina, finendo nella gola in fondo alla diga. Il gruppo di amiche, tutte di Ponte nelle Alpi, si era diretto per una passeggiata sul lago, ma a tarda sera, non vedendole rientrare, i famigliari hanno provato a rintracciare innanzitutto la macchina, rinvenuta poi vicino al sentiero. Attorno alle 20.30 è stato chiesto l'intervento del Soccorso alpino. Sette tecnici della Stazione di Longarone, più medico e infermiere della Stazione di Belluno, con bevande calde e coperte al seguito, hanno cominciato a cercarle lungo l'itinerario che circonda il bacino artificiale. Verso le 23, hanno sentito i primi richiami nella notte. Ci è voluta però ancora un'ora prima di riuscire a capire la direzione da cui provenivano le richieste di aiuto, nascoste anche dallo scroscio del torrente vicino al quale si trovavano le donne. I volontari sono scesi nella valle, a mezzanotte hanno trovato la prima e subito dopo le altre, provvedendo a dar loro bevande calde e coperte asciutte. Da un primo resoconto sembra che il gruppetto abbia smarrito il sentiero, finendo sempre più in basso, e abbia poi tentato di risalire per un canalone. A questo punto l'incidente di una delle 4, scivolata a valle, cui si sono aggiunti la stanchezza, il freddo e da ultimo il buio. Inutili i cellulari, in quanto in val Gallina non c'è alcuna copertura. Due delle donne, meno provate, sono state assicurate, fatte risalire con le corde da una squadra lungo il versante e poi accompagnate per il sentiero fino alla strada, dove sono arrivate attorno alle 5. La donna ferita è stata intanto medicata e caricata su una barella. Dato l'avvicinarsi dell'alba, con la possibilità dell'elicottero di sopraggiungere, e vista la lunghezza del percorso di risalita e la spossatezza delle ultime due amiche, è stato deciso che il medico e due tecnici attendessero con loro l'arrivo dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, decollato alle 7.40 non appena le effemeridi lo hanno consentito. Il tecnico di elisoccorso ha quindi recuperato con un verricello di 15 metri la ferita, A.M., 46 anni di Ponte nelle Alpi, trasportata all'ospedale di Belluno con possibili trauma cranico e alla spalla, e l'amica illesa con la stessa modalità. L'ultima squadra è quindi potuta rientarare a piedi.
Pubblicato in
2007
RECUPERATO IL CORPO DI UN GIOVANE
Scritto da Michela Canova
Malcesine (VR), 21-01-07
E' stato recuperato il corpo senza vita di un giovane di Pescantina (VR), che alcuni automobilisti hanno vista lanciarsi oggi da uno spiazzo del monte Baldo, sopra il lago di Garda. L'allarme è stato dato dai passanti al 118 poco dopo le 16.30. Sul posto, una terrazza con un salto di una novantina di metri, è arrivata una squadra di 8 tecnici del Soccorso alpino della Stazione di Verona con i carabinieri. Alcuini soccorritori e il medico si sono calati con una corda fissa fino al punto dove si trovava il corpo senza vita di M.P., trent'anni quest'anno. Avuto il nulla osta per la rimozione, la salma è stata ricomposta e caricata in una barella recuperata poi dall'alto e affidata verso le 19 al carro funebre che attendeva sulla strada.
Pubblicato in
2007
La Valle Agordina (BL), 21-01-07
Uno scialpinista di Trichiana, R.T., 40 anni, è scivolato per alcune decine di metri in un canalone sul Van de Caleda. I suoi compagni hanno dato l'allarme al 118 verso le 13.30 e l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore si è diretto sul luogo dell'incidente, a circa 1.700 metri di quota. Dopo aver trovato un varco nella nebbia, il mezzo ha sbarcato il personale sanitario ed il tecnico del Soccorso alpino che hanno individuato l'uomo, che riusciva a camminare, ma aveva riportato nella caduta ferite al volto e probabili politraumi sul corpo. Imbarcato in hovering, è stato trasportato all'ospedale di Belluno.
Uno scialpinista di Trichiana, R.T., 40 anni, è scivolato per alcune decine di metri in un canalone sul Van de Caleda. I suoi compagni hanno dato l'allarme al 118 verso le 13.30 e l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore si è diretto sul luogo dell'incidente, a circa 1.700 metri di quota. Dopo aver trovato un varco nella nebbia, il mezzo ha sbarcato il personale sanitario ed il tecnico del Soccorso alpino che hanno individuato l'uomo, che riusciva a camminare, ma aveva riportato nella caduta ferite al volto e probabili politraumi sul corpo. Imbarcato in hovering, è stato trasportato all'ospedale di Belluno.
Pubblicato in
2007
MALORE IN PISTA
Scritto da Michela Canova
Livinallongo del Col di Lana (BL), 21-01-07
Una sciatrice viterbese, L.S., 32 anni, residente a Montefiascone, si è accasciata per un malore sulla pista Avoie. L'allarme è arrivato dal comprensorio di Arabba poco prima di mezzogiorno e mezza. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha raggiunto il luogo dove si trovava la giovane donna che nel frattempo aveva ripreso i sensi. Medico e tecnico di elisoccorso, sbarcati in hovering, la hanno quindi aiutata a salire sul mezzo per condurla all'ospedale di Belluno per i dovuti accertamenti.
Una sciatrice viterbese, L.S., 32 anni, residente a Montefiascone, si è accasciata per un malore sulla pista Avoie. L'allarme è arrivato dal comprensorio di Arabba poco prima di mezzogiorno e mezza. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha raggiunto il luogo dove si trovava la giovane donna che nel frattempo aveva ripreso i sensi. Medico e tecnico di elisoccorso, sbarcati in hovering, la hanno quindi aiutata a salire sul mezzo per condurla all'ospedale di Belluno per i dovuti accertamenti.
Pubblicato in
2007
Brenzone (VR), 21-01-07
Una squadra del Soccorso alpino della Stazione di Verona è intervenuta questa notte con i Vigili del fuoco in seguito alla chiamata di una persona, che segnalava del fumo all'interno del bivacco del rifugio Telegrafo, sul monte Baldo. Attorno alle 22, un uomo ha contattato il 118 e la stazione dei pompieri dicendo di trovarsi all'esterno della struttura, senza riuscire ad aprire la porta, e che vedeva molto fumo fuoriuscirne. Cinque tecnici del Soccorso alpino e cinque Vigili si sono quindi diretti verso il rifugio di montagna a circa 2.200 metri di altitudine, attrezzati con ramponi per superare parte del percorso ghiacciato, e in un'ora di camminata hanno raggiunto l'edificio, dove non c'erano segnali evidenti delle fiamme. Lì li attendeva un uomo, di cui non sono note le generalità, che probabilmente aveva dato origine all'innesco, preparandosi a cucinare qualcosa da mangiare con un fornellino dentro il bivacco. Accidentalmente un tappetino sintetico deve aver preso fuoco. Le fiamme si sono spente presto, ma il fumo denso ha costretto l'ospite notturno a uscire in fretta e chiamare i soccorsi. I Vigili hanno controllato la struttura e l'uomo, dato l'odore di bruciato e la rigidità delle temperature della notte, non essendo attrezzato, è stato accompagnato a valle alla propria macchina. L'intervento si è concluso poco prima delle 5.
Pubblicato in
2007
Pieve d'Alpago (BL), 15-01-07
Stava decollando con il proprio parapendio dalla piazzola del monte Dolada, nei pressi del rifugio Dolomieu, quando ha perso il controllo del mezzo ed è caduto sul posto. L'allarme è scattato attorno alle 14.20 e il 118 ha chiesto l'intervento dell'elicottero del Suem di Treviso, poichè il velivolo di Pieve di Cadore era già impegnato. Il personale dell'elisoccorso, con l'aiuto di alcuni tecnici del Soccorso alpino della Stazione dell'Alpago, ha stabilizzato l'uomo, F.R., 47 anni di Pieve di Cadore, lo ha imbarellato e imbarcato per trasportarlo all'ospedale di Belluno, per verificare i sospetti politraumi causati dall'urto col terreno.
Pubblicato in
2007
Quero (BL), 15-01-07
Stava facendo legna con tre amici nei boschi sopra l'abitato di Quero, quando la fune del tirfor che teneva una pianta si è spezzata e l'urto con il tronco è stato inevitabile. Un uomo di Quero, A.S., 57 anni, si è procurato così un trauma all'altezza del ginocchio. L'allarme è arrivato al 118 poco dopo le 11 e sul posto, un versante ripido e ricoperto dalla fitta vegetazione, è stato inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, con a bordo il personale medico e il tecnico di elisoccorso. L'uomo è stato quindi stabilizzato e recuperato con un verricello di 25 metri, per essere trsaportato all'ospedale di Feltre.
Pubblicato in
2007