2009
Borso del Grappa (TV), 15-10-09
Un velista tedesco ha perso la vita questa mattina, schiantandosi tra i boschi. G.F.H., 58 anni, di Winkelhaid, è precipitato con il suo parapendio 400 metri sotto il punto del decollo in località 'Da Bepi', finendo tra la vegetazione, non distante da casera Palma. La telefonata arrivata al 118 attorno alle 11.30 ha fatto scattare l'allarme per una vela caduta, ma quando i soccorritori sono arrivati sul posto si sono trovati di fronte l'uomo senza vita. Una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, con l'equipaggio dell'elicottero del Suem di Treviso, ha individuato il parapendio grazie alle indicazioni di un amico dell'uomo atterrato poco distante. Dopo essere riusciti a raggiungerlo, il medico ha tentato invano le manovre di rianimazione, salvo poi decretarne il decesso, mentre i soccorritori facevano spazio tra gli arbusti. Una volta ottenuto il permesso per la rimozione dalla magistratura, la salma è stata imbarellata e recuperata utilizzando un verricello di 20 metri, per essere trasportata nella camera mortuaria di Montebelluna. Non si esclude che alla base dell'incidente possa esserci stato un malore.
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2009
ESCURSIONISTA IN DIFFICOLTA'
Scritto da Michela Canova
Sappada (BL), 31-12-09
Partito con l'intenzione di raggiungere il rifugio Monte Ferro, un escursionista di Trieste, R.C., 45 anni, ha lasciato il sentiero, tagliando nel bosco innevato senza alcun tipo di attrezzatura, e si è infortunato dopo essere scivolato. L'allarme è stato dato attorno alle 11 dalla moglie alla Polizia del servizio piste, che ha subito contattato il 118 e il Soccorso alpino di Sappada. L'uomo, anzichè seguire la pista di sci, aveva percorso una stradina che porta a un'abitazione nelle vicinanze, per poi abbandonarla salendo per 400 metri tra la vegetazione intricata. Scivolato per alcuni metri sulla neve, era riuscito a fermarsi contro una pianta e a chiamare la moglie. Le squadre, 8 tecnici del Soccorso alpino, 2 finanzieri e l'agente di polizia del servizio piste, hanno raggiunto l'infortunato, mentre l'attrezzatura veniva portata sul limitare del bosco da una motoslitta del noleggio sottostante. I soccorritori, dopo averlo imbarellato, lo hanno calato per 200 metri, per poi trasportarlo a spalla alternandosi tra di loro fino all'ambulanza, che lo ha accompagnato all'ospedale di Pieve di Cadore con una sospetta frattura alla gamba.
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2009
DIFFICILE INTERVENTO NELLA NOTTE
Scritto da Michela Canova
Recoaro Terme (VI), 30-12-09
Tre ragazzi vicentini, partiti ieri mattina con corde e ramponi, per un'escursione sul Carega, attardatisi, si sono trovati in difficoltà nel rientro quando si è alzata la nebbia e nel tardo pomeriggio è scattato l'allarme. I tre, L.P., 18 anni, di Recoaro (VI), C.V., 20 anni, e A.F., 18 anni, entrambi di Cornedo Vicentino (VI), avevano risalito il Vaio Mosca, per scendere verso la Bocchetta dei Fondi. Investiti dalla nebbia che ha fatto loro perdere ogni punto di riferimento, si sono ritrovati vicini a Bocchetta Mosca e hanno deciso di ripararsi nelle gallerie della guerra per non peggiorare la situazione. Il gestore del rifugio Campogrosso, che li aveva contattati perchè non li aveva visti rientrare, ha fatto scattare l'allarme al Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno. I soccorritori, in contatto telefonico con i giovani, sono partiti in loro aiuto. Contestualmente venivano allertate le Stazioni di Recoaro, salita da Vallazza, e Ala, partita dal rifugio Scalorbi, poichè la zona si trova a cavallo del confine tra Veneto e Trentino. Le squadre si sono distribuite in diversi punti del percorso, per creare zone di contatto visibile in cresta tra la nebbia, e due tecnici di Recoaro hanno raggiunto i ragazzi attorno alle 23. Nel rientro i soccorritori di Rovereto hanno allestito 300 metri di corde fisse per superare parte del ripido pendio. L'intervento si è concluso verso le 2.30 quando i giovani accompagnati dai soccorritori sono arrivati al rifugio Campogrosso.
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2009
COMITIVA IN DIFFICOLTA' SUL TOMBA
Scritto da Michela Canova
Boscochiesanuova (VR), 27-12-09
Un gruppo di escursionisti veronesi, compresi tre bambini, ha sbagliato il rientro dalla pista di fondo del monte Tomba, in località San Giorgio. Gli escursionisti, una decina, si sono ritrovati su un pendio ghiacciato e due di loro sono scivolati riportando delle contusioni. Scattato l'allarme attorno alle 15.30, sul posto è arrivato l'elicottero di Verona emergenza, che ha imbarcato i due infortunati per trasportarli all'ospedale. Il resto della comitiva è stato aiutato a raggiungere l'abitato di San Giorgio da una squadra del Soccorso alpino di Verona e dall'eliambulanza.
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2009
Rocca Pietore (BL), 26-12-09
E' stata quasi sicuramente provocata dal passaggio di alcuni sciatori in fuori pista la valanga staccatasi attorno alle 10 dalla Marmolada, che ha costeggiato la pista nella zona del 'Pal de fer'. Scattato l'allarme, sul posto il Suem ha inviato l'elicottero di Pieve di Cadore, con a bordo l'unità cinofila di turno in centrale, e le squadre del Soccorso alpino della Val Pettorina con un'altra unità cinofila da valanga. La slavina, venti metri di fronte per un centinaio di lunghezza circa, è stata percorsa dai sondatori a piedi e perlustrata dall'alto con l'Arva dell'eliambulanza. Al termine della bonifica è stato escluso il coinvolgimento di persone.
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2009
SI PERDE IN CANSIGLIO
Scritto da Michela Canova
Fregona (TV), 26-12-09
Ieri, durante una passeggiata con i cani sull'altipiano del Cansiglio, un ragazzo di Marghera (VE), R.P., 24 anni, ha smarrito il sentiero e si è trovato con il buio nei pressi di una malga, senza sapere che direzione prendere. Il giovane, poco prima delle 18, ha allertato il Suem di Treviso, che ha inviato le squadre del Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane. Una decina di tecnici ha raggiunto la zona in macchina per poi proseguire a piedi seguendo le indicazioni date dal ragazzo, ritrovato poco dopo a malga Pizzoc, circa 900 metri di quota, e riaccompagnato a valle.
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2009
MUORE SCIANDO IN FUORIPISTA
Scritto da Michela Canova
Livinallongo del Col di Lana (BL), 22-12-09
Uno sciatore tedesco, K.B., 47 anni, di Polch, ha perso la vita per i traumi riportati dopo essere volato in un avvallamento non distante dalla pista Belvedere 1, ad Arabba. L'allarme è stato lanciato dai parenti attorno alle 15.30 e l'uomo è stato raggiunto dagli agenti di Polizia del servizio piste, mentre il Soccorso alpino di Livinallongo interveniva per sondare una valanga di piccole dimensioni, probabilmente causata dallo stesso sciatore che si trovava in neve fresca, a una quarantina di metri di distanza dalle piste. Inutile la corsa dei soccorritori che hanno solamente potuto constatarne il decesso. Il sondaggio della valanga ha invece escluso il coinvolgimento di persone.
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2009
Belluno, 18-12-09
In data odierna è stato accreditato al Soccorso alpino e speleologico veneto la prima tranche del finanziamento previsto dalla Legge regionale n° 33 del 2007 e destinato alla realizzazione della rete radio ed alle acquisizioni relative, secondo la stessa progettualità presentata dal Soccorso alpino e speleologico veneto. La somma stanziata è pari al 90% della prima trance progettuale, ovvero 360 mila euro.
Questo obiettivo primario, non solo per il Soccorso alpino e speleologico, ma anche per le stesse centrali operative dei Suem 118, prevede la progettazione e la realizzazione di una rete radio a copertura regionale, indispensabile per le comunicazioni operative tra le varie squadre del Cnsas impegnate nelle operazioni di soccorso, tra le stesse squadre Cnsas e gli elicotteri del servizio sanitario regionale, ecc.
Una rete radio, dunque, che in un’ottica di condivisione funzionale con altri soggetti, sarà messa a disposizione degli enti e delle pubbliche amministrazioni che operano in collaborazione con il Cnsas o che ne facciano richiesta in caso di situazioni legate ad eventi di protezione civile.
Il consiglio direttivo Soccorso alpino e speleologico veneto e le Delegazioni del Cnsas della regione esprimono un sincero ringraziamento all’assessore Elena Donazzan e alla giunta, oltre che all’Unità di progetto della protezione civile della Regione Veneto per la disponibilità e l’interesse che è stato dimostrato nella pianificazione ed approvazione della prima fase di questo progetto strategico per la montagna veneta e le sue comunità e parimenti fondamentale per garantire la sicurezza di tutti gli operatori del soccorso coinvolti.
Il consiglio direttivo Soccorso alpino e speleologico veneto e le Delegazioni del Cnsas auspicano, così come dimostrato dalle istituzioni regionali in modo particolare nell’ultimo quinquennio, analoga sensibilità nella soluzione dei problemi legati alla puntuale applicazione della L.R. n. 33/07, ovvero al finanziamento degli specifici capitoli legati alle spese correnti e agli investimenti in conto capitale, posto che per l’esercizio 2010 e per le successive pluriennalità non è previsto ex lege alcun finanziamento a favore del Cnsas Veneto.
Siamo certi che anche quest’ostacolo verrà superato dalla giunta e dal consiglio regionale, garantendo al pubblico servizio erogato dal Soccorso alpino e speleologico veneto da 55 anni (nda: in questi giorni si ricorda il 55° di fondazione del Corpo) quelle risorse necessarie per qualificare ulteriormente l’attività di soccorso resa nel contesto del servizio sanitario regionale ed in quello della protezione civile e potenziare analogamente le dotazioni strumentali che, oggi giorno, risultano indispensabili per offrire alla collettività un servizio efficace ed efficiente, nel primario interesse dell’utenza e della sicurezza degli operatori coinvolti.
Questo obiettivo primario, non solo per il Soccorso alpino e speleologico, ma anche per le stesse centrali operative dei Suem 118, prevede la progettazione e la realizzazione di una rete radio a copertura regionale, indispensabile per le comunicazioni operative tra le varie squadre del Cnsas impegnate nelle operazioni di soccorso, tra le stesse squadre Cnsas e gli elicotteri del servizio sanitario regionale, ecc.
Una rete radio, dunque, che in un’ottica di condivisione funzionale con altri soggetti, sarà messa a disposizione degli enti e delle pubbliche amministrazioni che operano in collaborazione con il Cnsas o che ne facciano richiesta in caso di situazioni legate ad eventi di protezione civile.
Il consiglio direttivo Soccorso alpino e speleologico veneto e le Delegazioni del Cnsas della regione esprimono un sincero ringraziamento all’assessore Elena Donazzan e alla giunta, oltre che all’Unità di progetto della protezione civile della Regione Veneto per la disponibilità e l’interesse che è stato dimostrato nella pianificazione ed approvazione della prima fase di questo progetto strategico per la montagna veneta e le sue comunità e parimenti fondamentale per garantire la sicurezza di tutti gli operatori del soccorso coinvolti.
Il consiglio direttivo Soccorso alpino e speleologico veneto e le Delegazioni del Cnsas auspicano, così come dimostrato dalle istituzioni regionali in modo particolare nell’ultimo quinquennio, analoga sensibilità nella soluzione dei problemi legati alla puntuale applicazione della L.R. n. 33/07, ovvero al finanziamento degli specifici capitoli legati alle spese correnti e agli investimenti in conto capitale, posto che per l’esercizio 2010 e per le successive pluriennalità non è previsto ex lege alcun finanziamento a favore del Cnsas Veneto.
Siamo certi che anche quest’ostacolo verrà superato dalla giunta e dal consiglio regionale, garantendo al pubblico servizio erogato dal Soccorso alpino e speleologico veneto da 55 anni (nda: in questi giorni si ricorda il 55° di fondazione del Corpo) quelle risorse necessarie per qualificare ulteriormente l’attività di soccorso resa nel contesto del servizio sanitario regionale ed in quello della protezione civile e potenziare analogamente le dotazioni strumentali che, oggi giorno, risultano indispensabili per offrire alla collettività un servizio efficace ed efficiente, nel primario interesse dell’utenza e della sicurezza degli operatori coinvolti.
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2009
Pieve di Cadore (BL), 11-12-09
Il Soccorso alpino di Pieve di Cadore sarà a disposizione per una lezione pratica sull'uso di Arva, sonda e pala, nonchè per nozioni teoriche sui movimenti della neve, in un appuntamento aperto a tutti i frequentatori della montagna in inverno. L'autosoccorso è di primaria importanza in caso di caduta valanghe. Non è però solo indispensabile avere con sé attrezzatura specifica, risulta fondamentale un'adeguata preparazione e sapere utilizzare nel modo opportuno i dispositivi. Chiunque si avventuri in fuori pista, scialpinisti, ciaspolatori, escursionisti, dovrebbe dotarsi degli strumenti di autosoccorso con consapevolezza. I tecnici di Pieve di Cadore saranno a disposizione di chiunque voglia fare un po' di esperienza martedì prossimo, 15 dicembre, a partire dalle 18.30, sul passo Ciabiana. Ai partecipanti sarà fornito tutto il materiale indispensabile e ci si potrà esercitare nel campo Arva della Delegazione bellunese per la ricerca anche di 6 segnalatori contemporaneamente. Il ritrovo è fissato sul piazzale di Baita Deona, passo Cibiana.
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2009
Longarone (BL), 11-12-09
Illuminati da una fotoelettrica posta a circa un chilometro di distanza, i tecnici del Soccorso alpino di Longarone si sono addestrati ieri sera all'interno della gola della valle del Vajont, simulando il recupero di un infortunato bloccato in fondo alla parete ghiacciata. Le squadre hanno predisposto una corda tesa da un versante all'altro della forra, per poi allestire ancoraggi e carrucole. Si sono quindi calati nel burrone, hanno imbarellato il ferito e lo hanno recuperato dall'alto. L'esercitazione al buio rientra nei momenti di addestramento dei soccorritori, chiamati spesso a intervenire quando è ormai notte e ci si può muovere unicamente alla luce delle frontali o con l'ausilio di potenti fotoelettriche, in questo caso messe a disposizione dalla Stazione di Pieve di Cadore.
In allegato un'immagine dell'esercitazione
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2009
Livinallongo del Col di Lana (BL), 05-12-09
Il corpo di don Caludio Sacco Sonador, 65 anni, parroco di Mas-Peron, è stato trovato dai soccorritori poco dopo le 11 lungo uno linea di sondaggio nel centro della valanga del Pore, non distante dalla zona dove ieri erano stati fatti altri controlli e dal punto in cui un'unità cinofila aveva marcato la neve. L'uomo aveva ancora gli sci ai piedi e lo zaino sulle spalle. Una volta ottenuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, la salma è stata trasportata al rifugio Fedare dal nuovo elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che di fatto oggi ha compiuto la prima missione di soccorso, anche con la perlustrazione dell'area in mattinata. Alla ricerca, coordinata dalla Stazione del Soccorso alpino della Val Fiorentina e dalla Delegazione bellunese, hanno preso parte 131 persone, 105 solo del Soccorso alpino. Hanno partecipato 16 delle 20 Stazioni, con una decina di unità cinofile da ricerca in valanga, e i ragazzi che stanno seguendo il corso da aspiranti soccorritori.
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2009
TROVATO IL CORPO DI DON CLAUDIO
Scritto da Michela Canova
Livinallongo del Col di Lana (BL), 05-12-09
È stato trovato attorno alle 11.20, sotto un metro di neve, il corpo senza vita di don Claudio Sacco. I soccorritori che stavano sondando la superficie lo hanno individuato al centro della valanga. Estratto dalla neve, è stato trasportato dall'elicottero fino al rifugio Fedare, in attesa del carro funebre.
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2009
Livinallongo del Col di Lana (BL), 05-12-09
Un centinaio di tecnici del Soccorso alpino della parte alta della provincia ha ripreso questa mattina alle 7 le ricerche di don Claudio Sacco Sonador, 65 anni, coinvolto da una valanga sul monte Pore durante una scialpinistica, la notte tra mercoledì e giovedì scorsi. Le migliori condizioni di visibilità oggi permettono di definire con maggiore precisione l'area della grande valanga, scesa in certi canali anche per 800 metri, con un fronte di 6-700, profonda in alcune zone di accumulo anche 3 metri. La slavina è stata divisa a settori, affidati alle squadre che li stanno sondando. L'elicottero questa mattina ha effettuato una ricognizione dall'alto, senza che nulla di nuovo emergesse. Anche i punti marcati dalle unità cinofile non hanno avuto riscontri. Grazie alla passione di un fotografo, Virgilio Sacchet, il Soccorso alpino ha avuto una foto che ritrae don Claudio mentre sta scendendo dal Pore. Sacchet era infatti sul passo Giau a fotografare le montagne sotto la luna piena nello stesso orario. Ingrandendo alcuni scatti, ha quindi trovato lo sciatore. Il documento ha grande importanza perchè limita parzialmente l'area di indagine. Nella direzione delle operazioni e nella comunicazione tra i cento soccorritori, i problemi legati alla rete radio insufficiente sono notevoli.
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2009
Livinallongo del Col di Lana (BL), 04-12-09
Hanno dato esito negativo le ricerche di don Claudio Sacco Sonador, 65 anni, parroco di Mas-Peron, nel Comune di Sedico (BL), coinvolto durante un'escursione di scialpinismo da una valanga caduta dal monte Pore, nel comune di Livinallongo, quasi sicuramente già nella notte tra il 2 e il 3 dicembre. Scattato l'allarme ieri in serata, le squadre del Soccorso alpino bellunese hanno iniziato la perlustrazione della zona, dove si sapeva era diretto, rinvenendo la sua macchina parcheggiata al rifugio Fedare. Successivamente sono state trovate le tracce d'ingresso degli sci, coperte dalla slavina, e la sua firma sul libro di vetta del Pore attorno alle 23.30. Il distacco deve essere avvenuto poco dopo, nella fase di discesa a valle, sul versante nord-ovest. Dopo essersi fermati per un paio di ore, alle 7 di questa mattina i soccorritori hanno ricominciato a sondare la grande valanga, 500 metri di fronte, con visibilità ridottissima, neve fresca e il rischio di altri distacchi. Con il buio, le squadre sono state fatte rientrare e le ricerche riprenderanno domattina non appena farà luce . Erano presenti una novantina di tecnici del Soccorso alpino di tutte le Stazioni dell'Agordino, di Cortina, Belluno, Centro Cadore, Prealpi Trevigiane, Valle di Zoldo, con una decina di unità cinofile, Vigili del fuoco, Guardia di finanza e Corpo forestale dello Stato. Per tantissimi anni don Claudio Sacco è stato ai vertici dello scialpinismo dolomitico, un precursore negli anni '70. A lui si devono prime discese sulla Tofana di Mezzo da ovest, sulla fessura nord del Pelmo, sul Cristallo, nonchè quella del 'canale del prete' a Cortina.
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2009
Livinallongo del Col di Lana (BL), 04-12-09
Le squadre del Soccorso alpino bellunese stanno cercando uno sciatore rimasto coinvolto da una valanga staccatasi dal monte Pore nella notte di luna piena tra il 2 e 3 dicembre, mercoledì e giovedì scorsi. L'allarme è scattato ieri attorno alle 22, quando persone vicine all'uomo, C.S.S., 65 anni, di Sospirolo (BL), si sono accorte della sua assenza. I soccorritori hanno iniziato la perlustrazione della zona nella notte, trovando l'auto parcheggiata a casera Fedare, le tracce di entrata degli sci d'alpinismo sotto la slavina e la sua firma lasciata verso 23.30 sul libro di vetta del Pore, che fa supporre il distacco possa essere avvenuto poco dopo, durante la fase di discesa. Le squadre hanno proseguito fino alle 4, per poi riprendere questa mattina prima delle 7. In questo momento nevica abbondantemenete e non sono esclusi altri pericolosi distacchi. Sulla valanga, che ha un fronte di circa 500 metri, stanno operando una cinquantina di soccorritori di tutte le Stazioni del Soccorso alpino dell'Agordino e di Cortina, con 6 unità cinofile e mezzi da neve. Presente anche la Guardia di finanza.
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2009
FIRMATA UNA CONVENZIONE TRA IL SOCCORSO ALPINO VAL PETTORINA E IL COMUNE DI ROCCA PIETORE
Scritto da Michela Canova
Rocca Pietore (BL), 03-12-09
Collaborazione nelle emergenze e nei soccorsi in ambiente ostile e impervio, pianificazione pratico-teorica e formazione nel settore di protezione civile, informazione e prevenzione, sono alcuni dei punti sottoscritti dal Comune di Rocca Pietore e dal Soccorso alpino della Val Pettorina in una convenzione triennale firmata nei giorni scorsi. L'amministrazione comunale e il Soccorso alpino si impegnano così a realizzare la più ampia sinergia nei diversi ambiti di competenza.
"Durante la campagna elettorale abbiamo sempre sottolineato l'attenzione rivolta alle associazioni volontarie del territorio - afferma il sindaco di Rocca Pietore Andrea De Bernardin - in particolare ambulanza, Soccorso alpino e Vigili del fuoco volontari. La convenzione rientra negli obiettivi che ci eravamo prefissati ed è una prima dimostrazione della volontà di collaborare, anche in momenti di bilanci ristretti. Cercheremo anche in futuro, per quanto possibile, di proseguire in questo senso. Con il Soccorso alpino, inoltre, stiamo portando avanti un progetto ambizioso che riguarda la ristrutturazione e ampliamento dell'attuale sede dell'Associazione volontari ambulanza di Rocca Pietore. La struttura dovrebbe diventare il centro di protezione civile e ospitare anche il Soccorso alpino. Infine l'istituzione di un assessorato specifico, prima assente, dimostra la particolare attenzione per il volontariato di questa amministrazione".
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2009