2011
Pieve di Cadore (BL), 28-11-11
Ieri sera attorno alle nove il 118 è stato avvisato da un albergatore di Tai, che non aveva visto rientrare un'ospite. Allertato il Soccorso alpino di Pieve di Cadore, una prima squadra ha preso informazioni sulla donna, R.P., 45 anni, residente a Mestre (VE), mentre venivano coinvolte anche le Stazioni di San Vito di Cadore e Centro Cadore. I soccorritori arrivati a Tai hanno quindi iniziato a perlustrare la zona attorno al Roccolo, il parco dove era in teoria diretta la donna, verso la diga del Centro Cadore, nei locali della zona e lungo i sentieri più vicini, per allargare via, via la zona di ricerca. Una squadra, attorno alle 23.30 è arrivata fino a Nebbiù e ha chiesto notizie al gestore di un ristorante con posti letto, che era ancora sveglio, scoprendo che la donna si era fermata a dormire proprio nella sua struttura. Dopo averle parlato per sincerarsi della sua identità, i soccorritori sono tornati a Tai e l'allarme è stato fatto rientrare. Alla ricerca hanno preso parte 43 soccorritori, un'unità cinofila da traccia, 5 vigili del fuoco.
Ieri sera attorno alle nove il 118 è stato avvisato da un albergatore di Tai, che non aveva visto rientrare un'ospite. Allertato il Soccorso alpino di Pieve di Cadore, una prima squadra ha preso informazioni sulla donna, R.P., 45 anni, residente a Mestre (VE), mentre venivano coinvolte anche le Stazioni di San Vito di Cadore e Centro Cadore. I soccorritori arrivati a Tai hanno quindi iniziato a perlustrare la zona attorno al Roccolo, il parco dove era in teoria diretta la donna, verso la diga del Centro Cadore, nei locali della zona e lungo i sentieri più vicini, per allargare via, via la zona di ricerca. Una squadra, attorno alle 23.30 è arrivata fino a Nebbiù e ha chiesto notizie al gestore di un ristorante con posti letto, che era ancora sveglio, scoprendo che la donna si era fermata a dormire proprio nella sua struttura. Dopo averle parlato per sincerarsi della sua identità, i soccorritori sono tornati a Tai e l'allarme è stato fatto rientrare. Alla ricerca hanno preso parte 43 soccorritori, un'unità cinofila da traccia, 5 vigili del fuoco.
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2011
Venezia, 25-11-11
Il Soccorso alpino esprime la propria soddisfazione per l'ulteriore passo in avanti del disegno di legge regionale sugli ostacoli al volo. Oggi a Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, si è infatti riunita la II Commissione per un'analisi della sintesi dei due Disegni di legge proposti inizialmente, ovvero il 121 presentato dal consigliere Dario Bond e il 144 presentato dal vicepresidente Matteo Toscani. Dopo un'attenta valutazione, tutti gli articoli sono stati approvati, ad esclusione della norma finanziaria che verrà discussa fra due settimane, quando il Disegno di legge dovrebbe andare incontro all'approvazione definitiva da parte della Commissione. "Oggi è stata data un'accelerazione notevole al Disegno di legge - afferma il Delegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Fabio Rufus Bristot - seguito di un importante lavoro, avvenuto anche grazie allo sprone di Dario Bond, che ha permesso di rinforzare principi che vanno nella direzione auspicata, di tutelare i servizi di elisoccorso, protezione civile, antincendioboschivo, trasferendo alcune responsabilità agli enti locali e migliorando la gestione complessiva dei sistemi cartografici e di database. Principi aderenti alla necessità di avere anche in Veneto, come in Svizzera, una legge segno di civiltà. La Regione potrà fregiarsi del merito di essere una delle prime ad aver affrontato la problematica. Ringraziamo i consiglieri presenti e gli uffici tecnici regionali".
Oggi è stata di fatto accettata la sintesi dei due progetti, studiata da Fabio Bristot, Gianni Mezzomo (delegato e vicedelegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi) e Paolo Rosi, a capo del Coordinamento regionale emergenza e urgenza. "È stato fatto un bel passo in avanti - aggiunge Gianni Mezzomo - alcuni punti sono stati di sicuro ulteriormente migliorati rispetto alla bozza del progetto unificato. Tutti gli articoli sono stati valutati ed approvati, eccetto la norma finanziaria, la cui discussione è prevista tra due martedì".
Il Soccorso alpino esprime la propria soddisfazione per l'ulteriore passo in avanti del disegno di legge regionale sugli ostacoli al volo. Oggi a Palazzo Ferro-Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, si è infatti riunita la II Commissione per un'analisi della sintesi dei due Disegni di legge proposti inizialmente, ovvero il 121 presentato dal consigliere Dario Bond e il 144 presentato dal vicepresidente Matteo Toscani. Dopo un'attenta valutazione, tutti gli articoli sono stati approvati, ad esclusione della norma finanziaria che verrà discussa fra due settimane, quando il Disegno di legge dovrebbe andare incontro all'approvazione definitiva da parte della Commissione. "Oggi è stata data un'accelerazione notevole al Disegno di legge - afferma il Delegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Fabio Rufus Bristot - seguito di un importante lavoro, avvenuto anche grazie allo sprone di Dario Bond, che ha permesso di rinforzare principi che vanno nella direzione auspicata, di tutelare i servizi di elisoccorso, protezione civile, antincendioboschivo, trasferendo alcune responsabilità agli enti locali e migliorando la gestione complessiva dei sistemi cartografici e di database. Principi aderenti alla necessità di avere anche in Veneto, come in Svizzera, una legge segno di civiltà. La Regione potrà fregiarsi del merito di essere una delle prime ad aver affrontato la problematica. Ringraziamo i consiglieri presenti e gli uffici tecnici regionali".
Oggi è stata di fatto accettata la sintesi dei due progetti, studiata da Fabio Bristot, Gianni Mezzomo (delegato e vicedelegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi) e Paolo Rosi, a capo del Coordinamento regionale emergenza e urgenza. "È stato fatto un bel passo in avanti - aggiunge Gianni Mezzomo - alcuni punti sono stati di sicuro ulteriormente migliorati rispetto alla bozza del progetto unificato. Tutti gli articoli sono stati valutati ed approvati, eccetto la norma finanziaria, la cui discussione è prevista tra due martedì".
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2011
Chies d'Alpago (BL), 23-11-11
Non ha avuto riscontri la ricerca partita ieri sera in seguito alla segnalazione di alcuni passanti, che avevano sentito grida di aiuto provenire dai boschi in località Schiucaz. Le squadre del Soccorso alpino di Alpago, Longarore e Belluno hanno perlustrato fino oltre mezzanotte le zone di Rus, Lamosano, Quers e le sponde del torrente Tesa, senza rinvenire traccia di persone in difficoltà e sono quindi state fatte rientrare. Alla ricerca hanno preso parte una trentina di soccorritori e il Centro mobile di coordinamento. A questa mattina non risultano denunce di scomparsa ai carabinieri.
Non ha avuto riscontri la ricerca partita ieri sera in seguito alla segnalazione di alcuni passanti, che avevano sentito grida di aiuto provenire dai boschi in località Schiucaz. Le squadre del Soccorso alpino di Alpago, Longarore e Belluno hanno perlustrato fino oltre mezzanotte le zone di Rus, Lamosano, Quers e le sponde del torrente Tesa, senza rinvenire traccia di persone in difficoltà e sono quindi state fatte rientrare. Alla ricerca hanno preso parte una trentina di soccorritori e il Centro mobile di coordinamento. A questa mattina non risultano denunce di scomparsa ai carabinieri.
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2011
SI ROVESCIA CON IL TRATTORE
Scritto da Michela Canova
Forno di Zoldo (BL), 20-11-11
Sbalzato dal trattorino con cui trasportava legna, questa mattina attorno alle 11 un uomo di Forno di Zoldo (BL), A.P., 84 anni, ha riportato diversi traumi mentre stava scendendo lungo la strada che scende da Col de la Meda, nella parte bassa della Val Pramper. L'anziano è stato subito soccorso dai figli, che hanno allertato il 118. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha individuato il luogo dell'incidente e sbarcato medico e tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio. L'infortunato è stato stabilizzato, imbarellato e recuperato utilizzando un verricello di 12 metri, per essere trasportato all'ospedale di Belluno, con sospetti traumi alla testa e alle gambe. Pronta a intervenire anche una squadra del Soccorso alpino della Valle di Zoldo.
Sbalzato dal trattorino con cui trasportava legna, questa mattina attorno alle 11 un uomo di Forno di Zoldo (BL), A.P., 84 anni, ha riportato diversi traumi mentre stava scendendo lungo la strada che scende da Col de la Meda, nella parte bassa della Val Pramper. L'anziano è stato subito soccorso dai figli, che hanno allertato il 118. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha individuato il luogo dell'incidente e sbarcato medico e tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio. L'infortunato è stato stabilizzato, imbarellato e recuperato utilizzando un verricello di 12 metri, per essere trasportato all'ospedale di Belluno, con sospetti traumi alla testa e alle gambe. Pronta a intervenire anche una squadra del Soccorso alpino della Valle di Zoldo.
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2011
TROVATO SENZA VITA UOMO SCOMPARSO
Scritto da Michela Canova
La Valle Agordina (BL), 18-11-11
È stato trovato attorno alle 14.30 il corpo di M.P., 56 anni, originario di Alleghe, la cui scomparsa era stata segnalata dalla sorella poco prima. La donna aveva visto l'ultima volta il fratello lunedì. Uno dei giorni successivi aveva poi notato la sua auto parcheggiata sul passo Duran e pensato si fosse recato a camminare. Quando però oggi l'ha ritrovata parcheggiata nello stesso luogo, preoccupata, ha allertato il 118. Una squadra del Soccorso alpino di Agordo ha quindi iniziato la ricerca, inoltrandosi su un sentiero in direzione del monte San Sebastiano. All'interno di una baita in località Prus i soccorritori hanno trovato il corpo dell'uomo, che si era tolto la vita. Ottenuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, la salma è stata ricomposta, trasportata sulla strada e da lì alla cella mortuaria. Presenti anche il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino, unità cinofile e vigili del fuoco.
È stato trovato attorno alle 14.30 il corpo di M.P., 56 anni, originario di Alleghe, la cui scomparsa era stata segnalata dalla sorella poco prima. La donna aveva visto l'ultima volta il fratello lunedì. Uno dei giorni successivi aveva poi notato la sua auto parcheggiata sul passo Duran e pensato si fosse recato a camminare. Quando però oggi l'ha ritrovata parcheggiata nello stesso luogo, preoccupata, ha allertato il 118. Una squadra del Soccorso alpino di Agordo ha quindi iniziato la ricerca, inoltrandosi su un sentiero in direzione del monte San Sebastiano. All'interno di una baita in località Prus i soccorritori hanno trovato il corpo dell'uomo, che si era tolto la vita. Ottenuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, la salma è stata ricomposta, trasportata sulla strada e da lì alla cella mortuaria. Presenti anche il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino, unità cinofile e vigili del fuoco.
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2011
MUORE TRAVOLTO DA UNA PIANTA
Scritto da Michela Canova
Pieve d'Alpago (BL), 17-11-11
Travolto da un tronco appena tagliato, un uomo di Susegana (TV), T.D.T., 72 anni, ha perso la vita quest'oggi nei boschi di Paludi. L'uomo stava facendo legna con il nipote in località Orti, poco distante dalla sua baita, quando è avvenuto l'incidente attorno alle 11.30. L'albero reciso lo ha centrato e gli ha schiacciato una gamba, procurandogli una ferita letale. Scattato l'allarme, sul posto il 118 ha immediatamente inviato l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore, ma a nulla sono valse le manovre di rianimazione tentate dal medico. Constato il decesso e avuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, la salma è stata ricomposta e affidata al carro funebre.
Travolto da un tronco appena tagliato, un uomo di Susegana (TV), T.D.T., 72 anni, ha perso la vita quest'oggi nei boschi di Paludi. L'uomo stava facendo legna con il nipote in località Orti, poco distante dalla sua baita, quando è avvenuto l'incidente attorno alle 11.30. L'albero reciso lo ha centrato e gli ha schiacciato una gamba, procurandogli una ferita letale. Scattato l'allarme, sul posto il 118 ha immediatamente inviato l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore, ma a nulla sono valse le manovre di rianimazione tentate dal medico. Constato il decesso e avuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, la salma è stata ricomposta e affidata al carro funebre.
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2011
Serle (BS), 15-11-11
Si è conclusa con successo questa mattina alle ore 06,40 l'intervento di soccorso speleologico alla grotta Omber EN banda al Büs del Zel. La ragazza tratta in salvo, Anna Bonini, 37 anni, speleologa di BS, si era fratturata la gamba sx domenica pomeriggio intorno le 14,00, scivolando da un salto di 3 m circa, durante un'escursione nella grotta, alla profondità di circa 250m. Subito 3 suoi compagni di esplorazione uscivano a dare l'allarme, mentre altri 2 compagni di escursione restavano con lei a prestare i primi soccorsi ed accudirla aspettando i soccorsi. Alle 17,00 veniva allertato il 118, il quale provvedeva immediatamente ad attivare il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), stazione di Valsabbia della V Delegazione bresciana e IX zona speleologica lombarda. Una squadra di primo intervento è entrata in grotta alle ore 20,00. Il recupero vero e proprio è iniziato qualche ora più tardi, dopo che la ragazza è stata medicalizzata e stabilizzata all'interno di una tendina riscaldata, dall'equipe medica del CNSAS, in contatto diretto con la Centrale Operativa del 118 di BS. Per trasportare Anna Bonini è stato necessario allargare alcuni tratti molto stretti della grotta, per questa operazione si sono dedicati 8 volontari della Commissione Disostruzione del CNSAS che, tramite l'uso di micro cariche, hanno demolito piccole porzioni di roccia consentendo il passaggio della barella. Durante l'intervento, durato complessivamente 35 ore circa (di cui 25 ore di trasporto barella), si sono alternate 3 squadre di medici ed infermieri (7 componenti la Commissione Medica CNSAS) e 3 squadre di tecnici per il recupero (69 tecnici CNSAS). In grotta hanno operato in totale 84 tecnici per una media di 12 ore/uomo di lavoro. All'esterno le operazioni sono state coordinate dal Delegato della IX Zona speleologica Lombardia Andrea Gigliuto coadiuvato, per la logistica e le comunicazioni, da una decina di soccorritori. Il recupero in grotta si è svolto senza particolari intoppi, l'infortunata è stata per la maggior parte del tempo, vigile e collaborativa, dimostrando un'eccezionale forza d'animo. Sono intervenuti in totale 100 tecnici CNSAS provenienti da 6 regioni d'Italia: Lombardia (IX Zona speleologica e V Delegazione bresciana), Piemonte (I Zona), Trentino e Veneto (VI Zona), Emilia Romagna (XII Zona), e Toscana (III Zona). Anna Bonino, appena uscita di grotta, in buone condizioni, è stata prontamente trasportata in ospedale.
Commissione Comunicazione e Documentazione (CCD) del CNSAS
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2011
Vallarsa (TN), 14-11-11
Partito questa mattina con un'amica per un'escursione sul Carega, un uomo, originario di Padova, ma residente a Schio (VI), ha perso la vita dopo essere scivolato per oltre 100 metri. A.A., 64 anni, stava percorrendo il Boale dei Fondi in direzione della Bocchetta, il canalino di uscita, a circa 1.800 metri di altitudine. A quella quota, la neve precipitata nei giorni scorsi, per l'alternanza di temperature calde e fredde si è completamente gelata trasformandosi in una lastra di ghiaccio. L'uomo, che portava dei ramponcini con catenelle fissate alla suola, non adatte quanto i ramponi da ghiaccio alle pendenze che stava affrontando, ha perso l'equilibrio ed è caduto sul ripido versante, davanti agli occhi impotenti dell'amica. Lei, sotto shock, ha chiamato il rifugio Campogrosso attorno alle 10, lasciando però notizie frammentarie sull'incidente. Il gestore ha subito avvisato il Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno, che a sua volta ha allertato quello di Rovereto, competente per territorio, e ha inviato una squadra per un eventuale supporto alle operazioni. Poichè nulla si sapeva sulla gravità dell'incidente, un soccorritore di Recoaro, che per caso si trovava al Campogrosso, è partito verso il Boale, per sincerarsi di quanto fosse accaduto. Nel frattempo la donna è riuscita a contattare anche il 118 e ha detto che l'escursionista era immobile. Immediatamente è allora decollata l'eliambulanza di Trento emergenza. Individuato il luogo, l'elicottero ha prima sbarcato il medico, che ha solamente potuto constatare il decesso dell'uomo, dovuto agli urti con le rocce affioranti. La donna, ancora in stato confusionale, è stata imbarcata e affidata ai soccorritori di Recoaro-Valdagno, sopraggiunti nel frattempo assieme a quelli di Rovereto, per essere riaccompagnata a valle e poi all'ospedale di Schio. La salma dell'escursionista è invece stata recuperata dall'elicottero di Trento per essere trasportata fino al carro funebre. Il Soccorso alpino e speleologico veneto sottolinea le particolari condizioni di rischio delle montagne prealpine, conseguenza delle precipitazioni nevose degli scorsi giorni e delle temperature ancora miti, che hanno trasformato la neve, sopra i 1.700 metri di quota in pericolosissimi strati di ghiaccio. Invita quindi i frequentatori di vette come Carega, Pasubio, Baldo, Sengio Alto e cime dell'Altopiano di Asiago, a dotarsi di ramponi e piccozza anche per affrontare itinerari in altre situazioni più semplici.
Partito questa mattina con un'amica per un'escursione sul Carega, un uomo, originario di Padova, ma residente a Schio (VI), ha perso la vita dopo essere scivolato per oltre 100 metri. A.A., 64 anni, stava percorrendo il Boale dei Fondi in direzione della Bocchetta, il canalino di uscita, a circa 1.800 metri di altitudine. A quella quota, la neve precipitata nei giorni scorsi, per l'alternanza di temperature calde e fredde si è completamente gelata trasformandosi in una lastra di ghiaccio. L'uomo, che portava dei ramponcini con catenelle fissate alla suola, non adatte quanto i ramponi da ghiaccio alle pendenze che stava affrontando, ha perso l'equilibrio ed è caduto sul ripido versante, davanti agli occhi impotenti dell'amica. Lei, sotto shock, ha chiamato il rifugio Campogrosso attorno alle 10, lasciando però notizie frammentarie sull'incidente. Il gestore ha subito avvisato il Soccorso alpino di Recoaro-Valdagno, che a sua volta ha allertato quello di Rovereto, competente per territorio, e ha inviato una squadra per un eventuale supporto alle operazioni. Poichè nulla si sapeva sulla gravità dell'incidente, un soccorritore di Recoaro, che per caso si trovava al Campogrosso, è partito verso il Boale, per sincerarsi di quanto fosse accaduto. Nel frattempo la donna è riuscita a contattare anche il 118 e ha detto che l'escursionista era immobile. Immediatamente è allora decollata l'eliambulanza di Trento emergenza. Individuato il luogo, l'elicottero ha prima sbarcato il medico, che ha solamente potuto constatare il decesso dell'uomo, dovuto agli urti con le rocce affioranti. La donna, ancora in stato confusionale, è stata imbarcata e affidata ai soccorritori di Recoaro-Valdagno, sopraggiunti nel frattempo assieme a quelli di Rovereto, per essere riaccompagnata a valle e poi all'ospedale di Schio. La salma dell'escursionista è invece stata recuperata dall'elicottero di Trento per essere trasportata fino al carro funebre. Il Soccorso alpino e speleologico veneto sottolinea le particolari condizioni di rischio delle montagne prealpine, conseguenza delle precipitazioni nevose degli scorsi giorni e delle temperature ancora miti, che hanno trasformato la neve, sopra i 1.700 metri di quota in pericolosissimi strati di ghiaccio. Invita quindi i frequentatori di vette come Carega, Pasubio, Baldo, Sengio Alto e cime dell'Altopiano di Asiago, a dotarsi di ramponi e piccozza anche per affrontare itinerari in altre situazioni più semplici.
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2011
ANCHE SPELEO VENETI E TRENTINI IMPEGNATI NELL'INTERVENTO IN GROTTA A SERLE
Scritto da Michela Canova
Serle (BS) 14-11-11
Ci sono anche una ventina di speleologi della VI Delegazione speleologica, che comprende tecnici veneti e trentini, impegnati nel difficile intervento in corso a Serle, in provincia di Brescia, per il recupero di una speleologa bloccata da ieri nella cavità, per la sospetta frattura ad una gamba dovuta a una caduta.
L'infortunata, A. B. di anni 36, di Brescia, era in escursione con altri 4 speleologi nell'"Omber en banda al Bus del Zel", sull?altopiano di Cariadeghe, la più nota e profonda grotta bresciana, che si apre a circa 750 metri di quota. La richiesta di soccorso è stata lanciata ieri poco prima delle 18, dopo che la speleologa, che si trovava a 300 metri di profondità in una zona detta "confluenza", perchè vi si raggiunge una delle gallerie principali della grotta, era scivolata da una cengia rocciosa precipitando per 3 metri. I primi a intervenire, 8 speleo della squadra della IX Zona speleologica lombarda del Cnsas, Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico, competente per questo tipo di emergenza, tra i quali un medico. Qualche ora fa il medico e un infermiere hanno raggiunto l'infortunata e la seguiranno per tutta la durata della risalita, mentre le altre squadre del Soccorso alpino e speleologico stanno lavorando all'interno della grotta per preparare il complesso recupero. Data la notevole profondità e la complessità della grotta, l'intervento si protrarrà sicuramente fino a notte
Ci sono anche una ventina di speleologi della VI Delegazione speleologica, che comprende tecnici veneti e trentini, impegnati nel difficile intervento in corso a Serle, in provincia di Brescia, per il recupero di una speleologa bloccata da ieri nella cavità, per la sospetta frattura ad una gamba dovuta a una caduta.
L'infortunata, A. B. di anni 36, di Brescia, era in escursione con altri 4 speleologi nell'"Omber en banda al Bus del Zel", sull?altopiano di Cariadeghe, la più nota e profonda grotta bresciana, che si apre a circa 750 metri di quota. La richiesta di soccorso è stata lanciata ieri poco prima delle 18, dopo che la speleologa, che si trovava a 300 metri di profondità in una zona detta "confluenza", perchè vi si raggiunge una delle gallerie principali della grotta, era scivolata da una cengia rocciosa precipitando per 3 metri. I primi a intervenire, 8 speleo della squadra della IX Zona speleologica lombarda del Cnsas, Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico, competente per questo tipo di emergenza, tra i quali un medico. Qualche ora fa il medico e un infermiere hanno raggiunto l'infortunata e la seguiranno per tutta la durata della risalita, mentre le altre squadre del Soccorso alpino e speleologico stanno lavorando all'interno della grotta per preparare il complesso recupero. Data la notevole profondità e la complessità della grotta, l'intervento si protrarrà sicuramente fino a notte
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2011
Borso del Grappa (TV), 14-11-11
Partita con il proprio parapendio dal decollo del ristorante Stella alpina, sul tredicesimo tornante della strada che risale il Grappa, una ragazza austriaca ha perso il controllo della vela ed è precipitata tra la vegetazione, poco distante dall'abitato di Semonzo, rimanendo sospesa nel vuoto a circa 15 metri da terra. L'allarme è stato lanciato poco prima delle 11 e il 118 di Treviso ha inviato una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa. I soccorritori hanno subito individuato il parapendio, a una trentina di metri in linea d'aria dalla strada, e lo hanno raggiunto. T.H., 31 anni, era illesa, solo in un punto difficile da raggiungere, poichè trattenuta dalla vela di emergenza posata su tre alberi sottili e ripiegati su di loro. Uno dei tecnici ha risalito uno dei tronchi fermandosi all'altezza della giovane pilota. L'ha quindi avvicinata a sé, assicurata e, dopo averla liberata dall'imbragatura, l'ha calata fino al terreno, mentre gli altri soccorritori facevano sicurezza ad entrambi. La ragazza è quindi stata affidata ai suoi amici arrivati nel frattempo.
Partita con il proprio parapendio dal decollo del ristorante Stella alpina, sul tredicesimo tornante della strada che risale il Grappa, una ragazza austriaca ha perso il controllo della vela ed è precipitata tra la vegetazione, poco distante dall'abitato di Semonzo, rimanendo sospesa nel vuoto a circa 15 metri da terra. L'allarme è stato lanciato poco prima delle 11 e il 118 di Treviso ha inviato una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa. I soccorritori hanno subito individuato il parapendio, a una trentina di metri in linea d'aria dalla strada, e lo hanno raggiunto. T.H., 31 anni, era illesa, solo in un punto difficile da raggiungere, poichè trattenuta dalla vela di emergenza posata su tre alberi sottili e ripiegati su di loro. Uno dei tecnici ha risalito uno dei tronchi fermandosi all'altezza della giovane pilota. L'ha quindi avvicinata a sé, assicurata e, dopo averla liberata dall'imbragatura, l'ha calata fino al terreno, mentre gli altri soccorritori facevano sicurezza ad entrambi. La ragazza è quindi stata affidata ai suoi amici arrivati nel frattempo.
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2011
SOCCORSA FAMIGLIA IN DIFFICOLTA'
Scritto da Michela Canova
Valdastico (VI), 13-11-11
Una famiglia di Caltrano (VI), padre, madre e la figlia di 9 anni, con i loro due cagnolini, si è trovata in difficoltà al rientro da un'escursione in Val d'Assa. Partiti da Pedescala in direzione di Roana, infatti, hanno trovato il percorso ostacolato dalla caduta di alberi e si sono attardati nel percorrere a ritroso l'itinerario. Quando è sceso il buio, poichè avevano solo una debole pila frontale con loro, si sono fermati, per non rischiare avanzando nell'oscurità, e hanno chiesto aiuto al 118 poco prima delle 20. Una squadra del Soccorso alpino di Arsiero è partita nella direzione indicata dal padre percorrendo la parte bassa della Val d'Assa, mentre una squadra del Soccorso alpino di Asiago iniziava la ricerca dall'alto. Fortunatamente, i soccorritori di Arsiero hanno individuato velocemente la famiglia e la hanno riaccompagnata a Pedescala.
Una famiglia di Caltrano (VI), padre, madre e la figlia di 9 anni, con i loro due cagnolini, si è trovata in difficoltà al rientro da un'escursione in Val d'Assa. Partiti da Pedescala in direzione di Roana, infatti, hanno trovato il percorso ostacolato dalla caduta di alberi e si sono attardati nel percorrere a ritroso l'itinerario. Quando è sceso il buio, poichè avevano solo una debole pila frontale con loro, si sono fermati, per non rischiare avanzando nell'oscurità, e hanno chiesto aiuto al 118 poco prima delle 20. Una squadra del Soccorso alpino di Arsiero è partita nella direzione indicata dal padre percorrendo la parte bassa della Val d'Assa, mentre una squadra del Soccorso alpino di Asiago iniziava la ricerca dall'alto. Fortunatamente, i soccorritori di Arsiero hanno individuato velocemente la famiglia e la hanno riaccompagnata a Pedescala.
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2011
Ferrara di Monte Baldo (VR), 12-11-11
Scendendo dal rifugio Telegrafo, sul monte Baldo, lungo il sentiero, un'escursionista ha perso l'equilibrio uscendo dal tracciato ed è ruzzolata a valle per un centinaio di metri. La donna, G.B., 61 anni, è caduta fino a fermarsi sul sentiero sottostante. Le 3 persone che si trovavano con lei hanno subito lanciato l'allarme al 118, che ha inviato l'elicottero di Verona emergenza. Individuato il luogo dell'incidente, l'eliambulanza ha sbarcato medico, infermiere e tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio. L'infortunata è stata stabilizzata, imbarellata e recuperata con un verricello di 20 metri, per essere trasportata all'ospedale di Borgo Trento con un sospetto trauma cranico.
Scendendo dal rifugio Telegrafo, sul monte Baldo, lungo il sentiero, un'escursionista ha perso l'equilibrio uscendo dal tracciato ed è ruzzolata a valle per un centinaio di metri. La donna, G.B., 61 anni, è caduta fino a fermarsi sul sentiero sottostante. Le 3 persone che si trovavano con lei hanno subito lanciato l'allarme al 118, che ha inviato l'elicottero di Verona emergenza. Individuato il luogo dell'incidente, l'eliambulanza ha sbarcato medico, infermiere e tecnico del Soccorso alpino di turno con l'equipaggio. L'infortunata è stata stabilizzata, imbarellata e recuperata con un verricello di 20 metri, per essere trasportata all'ospedale di Borgo Trento con un sospetto trauma cranico.
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2011
RITROVATA TREDICENNE SCOMPARSA
Scritto da Michela Canova
Monte di Malo (VI), 12-11-11
È stata ritrovata nella notte, infreddolita e stanca, la tredicenne che ieri, dopo essere tornata da scuola con il pulmino verso le 13 in località Priabona, si era allontanata da casa scomparendo. Dopo averla invano cercata, i famigliari preoccupati ne avevano segnalato la sparizione ai carabinieri e nel tardo pomeriggio era stato richiesto l'intervento delle squadre del Soccorso alpino di Schio, per la perlustrazione delle zone boscate e impervie del territorio. Attorno alle 23.30, dopo aver verificato alcune segnalazioni risultate inesatte, è infine arrivata quella risolutiva, quando una coppia di anziani di Molina, a circa 12 chilometri dal luogo della scomparsa, ha contattato i carabinieri dicendo che la giovane aveva suonato alla loro porta, per poi andarsene quando loro avevano cercato di parlarle. La ragazzina è stata quindi ritrovata in una legnaia nelle vicinanze, dove aveva cercato riparo, e riaccompagnata dai genitori.
È stata ritrovata nella notte, infreddolita e stanca, la tredicenne che ieri, dopo essere tornata da scuola con il pulmino verso le 13 in località Priabona, si era allontanata da casa scomparendo. Dopo averla invano cercata, i famigliari preoccupati ne avevano segnalato la sparizione ai carabinieri e nel tardo pomeriggio era stato richiesto l'intervento delle squadre del Soccorso alpino di Schio, per la perlustrazione delle zone boscate e impervie del territorio. Attorno alle 23.30, dopo aver verificato alcune segnalazioni risultate inesatte, è infine arrivata quella risolutiva, quando una coppia di anziani di Molina, a circa 12 chilometri dal luogo della scomparsa, ha contattato i carabinieri dicendo che la giovane aveva suonato alla loro porta, per poi andarsene quando loro avevano cercato di parlarle. La ragazzina è stata quindi ritrovata in una legnaia nelle vicinanze, dove aveva cercato riparo, e riaccompagnata dai genitori.
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2011
Quero (BL), 07-11-11
È stato ritrovato senza vita il corpo di L.M., 47 anni, originario della Basilicata e residente a Carbonera (TV), scomparso sabato nella valle di Schievenin, dopo aver detto a un amico che sarebbe andato a camminare. Verso le 11 una squadra di soccorritori, salendo in quota nella propria zona di perlustrazione, ha visto una macchia arancione in fondo a una scarpata, sotto forcella Bassa, impossibile da raggiungere a piedi. Purtroppo, guardando con un potente cannocchiale, è arrivata la conferma di quanto si temeva, non appena si è distinto il corpo dell'uomo. Quando la nebbia che ostacolava il volo si è alzata, l'eliambulanza è potuta intervenire con due tecnici del Soccorso alpino che hanno recuperato con un gancio baricentrico di 40 metri la salma, poi affidata al carro funebre. L'uomo, abituale frequentatore della palestra di roccia di Schievenin, era stato visto l'ultima attorno alle 12 di sabato. In serata gli amici avevano poi notato il suo furgone ancora parcheggiato nella vallata. Ieri mattina la preoccupazione è stata però grande, poichè il mezzo non era stato spostato e, dopo avere iniziato a cercarlo invano nei dintorni, i compagni hanno allertato il 118. Le squadre del Soccorso alpino sono andate avanti sotto la pioggia fino a buio inoltrato, percorrendo tutti i sentieri della valle e verificando le diverse falesie presenti. Questa mattina alle 7, le ricerche sono riprese posizionando il campo base presso il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino. Il territorio è stato suddiviso in aree di perlustrazione, affidate ognuna ad una squadra. Il corpo è stato individuato a circa 970 metri di quota, in una valle laterale della val Inferno. Alla ricerca hanno preso parte una settantina di persone del Soccorso alpino delle Stazioni di Feltre, Belluno, Prealpi Trevigiane, Pedemontana del Grappa, Alpago, Longarone, Agordo, Val Pettorina, con 10 unità cinofile, vigili del fuoco, volontari di Protezione civile, Corpo forestale dello Stato, Guardia di finanza e carabinieri.
È stato ritrovato senza vita il corpo di L.M., 47 anni, originario della Basilicata e residente a Carbonera (TV), scomparso sabato nella valle di Schievenin, dopo aver detto a un amico che sarebbe andato a camminare. Verso le 11 una squadra di soccorritori, salendo in quota nella propria zona di perlustrazione, ha visto una macchia arancione in fondo a una scarpata, sotto forcella Bassa, impossibile da raggiungere a piedi. Purtroppo, guardando con un potente cannocchiale, è arrivata la conferma di quanto si temeva, non appena si è distinto il corpo dell'uomo. Quando la nebbia che ostacolava il volo si è alzata, l'eliambulanza è potuta intervenire con due tecnici del Soccorso alpino che hanno recuperato con un gancio baricentrico di 40 metri la salma, poi affidata al carro funebre. L'uomo, abituale frequentatore della palestra di roccia di Schievenin, era stato visto l'ultima attorno alle 12 di sabato. In serata gli amici avevano poi notato il suo furgone ancora parcheggiato nella vallata. Ieri mattina la preoccupazione è stata però grande, poichè il mezzo non era stato spostato e, dopo avere iniziato a cercarlo invano nei dintorni, i compagni hanno allertato il 118. Le squadre del Soccorso alpino sono andate avanti sotto la pioggia fino a buio inoltrato, percorrendo tutti i sentieri della valle e verificando le diverse falesie presenti. Questa mattina alle 7, le ricerche sono riprese posizionando il campo base presso il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino. Il territorio è stato suddiviso in aree di perlustrazione, affidate ognuna ad una squadra. Il corpo è stato individuato a circa 970 metri di quota, in una valle laterale della val Inferno. Alla ricerca hanno preso parte una settantina di persone del Soccorso alpino delle Stazioni di Feltre, Belluno, Prealpi Trevigiane, Pedemontana del Grappa, Alpago, Longarone, Agordo, Val Pettorina, con 10 unità cinofile, vigili del fuoco, volontari di Protezione civile, Corpo forestale dello Stato, Guardia di finanza e carabinieri.
Pubblicato in
2011
Quero (BL), 06-11-11
Ancora senza esito le ricerche di L.M., una quarantina di anni, residente a Carbonera (TV), scomparso ieri in valle di Schievenin. L'ultimo a vederlo un amico, al quale, attorno a mezzogiorno, aveva detto sarebbe andato a fare una passeggiata. In tarda serata gli amici, che frequentano assieme a lui la palestra di roccia di Schievenin, si sono accorti che il suo furgone era ancora parcheggiato nello stesso posto. Questa mattina sono ritornati e, preoccupati dal fatto che il mezzo si trovasse sempre lì, hanno iniziato a cercarlo, per poi allertare il 118 verso le 13. Il Soccorso alpino ha quindi iniziato le ricerche sotto la pioggia, distribuendo le squadre lungo i numerosi sentieri della vallata e perlustrando le varie falesie. Anche i due cani da traccia del Soccorso hanno tentato di risalire al percorso seguito dall'uomo, senza però riuscire a far luce sulla sua scomparsa. Per il buio e i rischi dovuti all'ambiente impervio, stanno rientrando le ultime squadre e le ricerche riprenderanno domattina alle 7. Sul posto il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino con le Stazioni di Feltre, Prealpi Trevigiane e Pedemontana del Grappa. Presenti anche vigili del fuoco e volontari di Protezione civile.
Ancora senza esito le ricerche di L.M., una quarantina di anni, residente a Carbonera (TV), scomparso ieri in valle di Schievenin. L'ultimo a vederlo un amico, al quale, attorno a mezzogiorno, aveva detto sarebbe andato a fare una passeggiata. In tarda serata gli amici, che frequentano assieme a lui la palestra di roccia di Schievenin, si sono accorti che il suo furgone era ancora parcheggiato nello stesso posto. Questa mattina sono ritornati e, preoccupati dal fatto che il mezzo si trovasse sempre lì, hanno iniziato a cercarlo, per poi allertare il 118 verso le 13. Il Soccorso alpino ha quindi iniziato le ricerche sotto la pioggia, distribuendo le squadre lungo i numerosi sentieri della vallata e perlustrando le varie falesie. Anche i due cani da traccia del Soccorso hanno tentato di risalire al percorso seguito dall'uomo, senza però riuscire a far luce sulla sua scomparsa. Per il buio e i rischi dovuti all'ambiente impervio, stanno rientrando le ultime squadre e le ricerche riprenderanno domattina alle 7. Sul posto il Centro mobile di coordinamento del Soccorso alpino con le Stazioni di Feltre, Prealpi Trevigiane e Pedemontana del Grappa. Presenti anche vigili del fuoco e volontari di Protezione civile.
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2011
Pedavena (BL), 06-11-11
La Stazione del Soccorso alpino di Feltre è intervenuta ieri in aiuto di un fungaiolo trevigiano, scivolato per 150 metri in un bosco in località Norcen. L'uomo, un quarantaduenne di Breda di Piave, era ruzzolato dopo aver perso l'equilibrio sull'erba bagnata e, oltre a diverse contusioni, si era fratturato una caviglia. Raggiunto da una squadra di sette soccorritori, l'infortunato è stato imbarellato e trasportato fino alla strada, dove attendeva l'ambulanza diretta all'ospedale di Feltre.
La Stazione del Soccorso alpino di Feltre è intervenuta ieri in aiuto di un fungaiolo trevigiano, scivolato per 150 metri in un bosco in località Norcen. L'uomo, un quarantaduenne di Breda di Piave, era ruzzolato dopo aver perso l'equilibrio sull'erba bagnata e, oltre a diverse contusioni, si era fratturato una caviglia. Raggiunto da una squadra di sette soccorritori, l'infortunato è stato imbarellato e trasportato fino alla strada, dove attendeva l'ambulanza diretta all'ospedale di Feltre.
Pubblicato in
2011