2022

Asiago (VI), 28 - 03 - 22
Ieri attorno alle 23 il Soccorso alpino di Asiago ha ricevuto l'allerta dalla Centrale del 118, per una coppia di escursionisti in difficoltà dopo una lunga passeggiata. Una coppia di cinquantenni trevigiani era infatti partita da Camporovere e, dopo essera salita a Cima Dodici e sull'Ortigara, aveva deciso di proseguire in discesa verso Piazzale Lozza. Marito e moglie si erano però trovati con la strada ancora innevata, perdendo l'orientamento. Poiché la zona è priva di copertura telefonica, avevano lanciato l'allarme quando il cellulare lo aveva permesso. Individuato il punto in cui si trovavano, i soccorritori sono partiti con jeep e motoslitta, per poi proseguire solo con i fuoristrada. Verso mezzanotte le squadre hanno individuato i due, li hanno caricati a bordo e accompagnati alla loro macchina.
Lamon (BL), 27 - 03 - 22
Alle 14.20 circa la Centrale del 118 è stata attivata per l'infortunio accaduto a un uomo, impegnato nei lavori boschivi non distante dalla propria abitazione in località Chioè. Facendo legna, una pianta era infatti rimbalzata colpendolo al volto. Mentre una squadra del Soccorso alpino di Feltre si preparava per eventuale supporto alle operazioni, un'ambulanza raggiungeva il luogo dell'incidente, dove I.F., 62 anni, di Lamon (BL), si era nel frattempo portato sulla strada. L'uomo, che aveva riportato un sospetto trauma facciale, è stato poi recuperato dall'elicottero di Trento emergenza, in arrivo dal Primiero, e trasportato all'ospedale di Trento.
Pedemonte (VI), 27 - 03 - 22
Ieri sera attorno alle 22 il Soccorso alpino di Arsiero è stato attivato dalla Centrale del 118, per 3 escursionisti in difficoltà al rientro da Malga Croire dopo un giro ad anello. Partiti da Casotto, i tre due uomini 70enni e una donna 67enne di Verona, avevano camminato a lungo e, scendendo verso valle sul sentiero 611 per tornare alla macchina, avevano trovato la strada franata, ancora per gli acquazzoni degli scorsi anni. Avevano quindi chiesto aiuto fornendo alla Centrale del 118 le coordinate Gps del punto in cui si trovavano. Sette soccorritori si sono quindi portati nel punto indicato, ma al loro arrivo non li hanno trovati, mentre il loro cellulare non prendeva più. Si sono quindi divisi in due squadre: una è salita verso l'alto e una è scesa per un altro sentiero. Verso mezzanotte la squadra che saliva li ha fortunatamente incrociati a 1.900 metri di quota, vicino alla sbarra di una strada, dove si erano spostati. A quel punto sono stati fatti arrivare i mezzi e squadre ed escursionisti sono rientrati da Luserna per poi riaccompagnate i tre alla loro macchina a Casotto. L'intervento si è concluso alle 2.
Invitiamo chi attiva le squadre a non spostarsi dal luogo in cui si trova, per evitare di trovarsi poi in difficoltà maggiori o perdere campo e non poter più essere contattato.

 

Borso del Grappa (TV), 26 - 03 - 22
Alle 13.30 circa il Suem di Treviso ha attivato il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa per due vele precipitate in Valle di Cornosega. Messi in contatto telefonico con il primo pilota di parapendio, F.B., 29 anni, di Camisano Vicentino (VI), i soccorritori hanno appurato che era illeso e sospeso a 8 metri da terra. Risaliti alla sua posizione tramite messaggio Whatsapp, una squadra è stata portata a 850 metri di quota dall'elicottero di Treviso emergenza e sbarcata nelle vicinanze. I tre soccorritori hanno quindi provveduto al recupero del ragazzo risalendo la pianta con tecniche di tree climbing, per poi assicurarlo e calarlo al suolo. Soccorritori e pilota sono infine stati imbarcati e trasportati a valle dall'elicottero. La seconda emergenza, che doveva riguardare un pilota straniero, si è poi per fortuna rivelata un falso allarme.  L'uomo di nazionalità polacca era infatti regolarmente atterrato a valle.
Foza (VI), 26 - 03 - 22
Verso le 12.30 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Asiago, a seguito della chiamata di una escursionista, il cui marito, messo un piede nel vuoto a monte di un ponticello, era caduto ruzzolando per una decina di metri nel canalino sottostante, a valle del sentiero numero 784, che da Contrada Valgadena risale l'omonima vallata. Poiché nel luogo dell'incidente non c'è copertura telefonica, la donna era dovuta scendere di corsa a piedi un chilometro per trovare rete e dare l'allarme. Non riuscendo a geolocalizzare perfettamente il luogo, risaliti il più possibile alle coordinate reali, in quella direzione è decollato l'elicottero di Verona emergenza, mentre una squadra si portava in Contrada Lessi per scendere dall'alto e un soccorritore partiva dal basso da solo, in quanto il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, chiamato in suo supporto, era stato deviato su altre due emergenze. Ed è stato proprio il soccorritore che stava risalendo a ritrovare per primo l'infortunato, raggiunto subito dopo dall'equipe medica e dal tecnico di elisoccorso sbarcati con un verricello di 65 metri nel greto in secca del corso d'acqua. All'uomo, un 41enne di Marostica (VI), sono state prestate le prime cure per il probabile trauma toracico e contusioni riportati. Una volta imbarellato, l'infortunato è stato issato a bordo sempre con il verricello e trasportato all'ospedale di Borgo Trento.
Ferrara di Monte Baldo (VR), 26 - 03 - 22
Alle 12.50 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Verona, per il mancato rientro di un 50enne di Volta Mantovana (MN), la cui auto era stata rinvenuta parcheggiata a Cavallo di Novezza. Le squadre si sono portate sul posto, per avviare la perlustrazione della zona assieme ai Vigili del fuoco di Bardolino e Verona. Sul posto anche i Carabinieri di Caprino. Fortunatamente dopo un po' l'uomo ha risposto al cellulare, dicendo che stava rientrando alla macchina da un Vajo laterale della Strada Graziani. I soccorritori gli sono andati allora incontro e l'allarme è cessato. 
Longarone (BL), 26 - 03 - 22
Attorno alle 13 la Centrale del 118 è stata allertata per un parapendio precipitato sul Monte Dolada, nel versante che dà sulla Val Gallina. Il pilota, che aveva perso il controllo della vela, dopo aver azionato l'emergenza era finito in un ripido tratto scosceso e innevato. Stava bene e si era slegato da solo, ma era bloccato vicino a un albero e non era in grado di spostarsi da solo. Mentre una squadra del Soccorso alpino dell'Alpago si portava in piazzola a Garna per eventuale supporto, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, risalito al punto grazie alle coordinate ricevute, ha individuato le vele a circa 1.710 metri di quota e ha sbarcato in hovering il tecnico di elisoccorso, abbastanza distante perché non si gonfiassero con il flusso dell'aria. Il soccorritore ha percorso una sessantina di metri nella neve e ha raggiunto L.L., 51 anni, di Marcon (VE). Dopo averlo imbragato e assicurato, lo ha condotto a ritroso lungo la traccia fino a un dosso dove l'eliambulanza ha provveduto a imbarcare entrambi, sempre in hovering. L'uomo è poi stato lasciato al Rifugio Dolomieu. 
Farra di Soligo (TV), 26 - 03 - 22
Attorno alle 12.20, la Centrale del Suem di Treviso ha allertato il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane, per un'escursionista scivolata sul sentiero in località Credazzo. La donna, M.T., 55 anni, di Zugliano (VI), che si trovava con altre persone e aveva riportato una probabile frattura alla caviglia, è stata raggiunta a piedi da una squadra di soccorritori e dal personale sanitario dell'ambulanza. Dopo che le è stato stabilizzato il piede, la squadra la ha imbarellata e calata 50 metri dal punto in cui si trovava, per poi trasferirla sulla jeep sottostante. Trasportata alcune centinaia di metri fino alla strada, l'infortunata è stata affidata all'ambulanza partita in direzione dell'ospedale.
Sovizzo (VI), 25 - 03 - 22
Alle 10.50 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Padova, per un'escursionista che si era infortunata, mentre con il marito stava percorrendo un sentiero nel bosco, nei pressi dell'abitato di Sovizzo. Tre soccorritori, tra i quali due infermieri, affiancati da altri tre tecnici del Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno attivati in supporto alle operazioni, hanno raggiunto M.L.A., 63 anni, di Sovizzo (VI), che aveva riportato una sospetta frattura della caviglia ed era assistita dal personale sanitario del Suem. Prestatele le prime cure, la donna è stata imbarellata e trasportata per un chilometro all'ambulanza, partita in direzione dell'ospedale di Vicenza.
Borso del Grappa (TV), 25 - 03 - 22
Attorno alle 9.20 la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, per un parapendio precipitato a valle del decollo Stella Alpina sul Monte Grappa. Due soccorritori hanno quindi raggiunto M.K., 27 anni, di Bolzano, che era illeso e sospeso tra i rami di un albero a 7 metri da terra, sono saliti con tecniche da tree climbing, lo hanno assicurato e calato al suolo. Alle 10.45  è scattato il secondo allarme per un altro pilota che aveva perso il controllo della vela, dopo essersi lanciato dal decollo dei Tappeti. Tre soccorritori hanno quindi provveduto al recupero di W.K., 35 anni, tedesco, anche lui rimasto sospeso a 6 metri di altezza, senza per fortuna riportare conseguenze. 

L'attività operativa svolta nel corso del 2021 dagli organici del Soccorso alpino e speleologico Veneto in stretta sinergia con le Centrali Operative del Suem 118 della Regione del Veneto di Pieve di Cadore, Padova, Treviso, Verona e Vicenza si è attestata a 1048 interventi, con un aumento di quasi il 6% dei soccorsi sanitari.

Rodolfo Selenati, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto: "Nel 2021 si è registrato un incremento significativo dei soccorsi sanitari, il 6 per cento in più, dovuto a una tendenza già segnalata l’anno precedente e dovuta in larga parte alla pandemia, ovvero l’aumento del turismo di prossimità. Se da una parte si sono registrati tantissimi frequentatori nelle nostre montagne, che hanno preferito la sicurezza data da luoghi vicini e all’aria aperta, dall’altra ci siamo purtroppo dovuti confrontare con una maggiore superficialità nell’affrontare le escursioni e le diverse discipline outdoor. Sono così lievitate le emergenze legate a comportamenti superficiali, incapacità, perdita dell’orientamento, abbigliamento inadeguato, sopravvalutazione delle proprie condizioni fisiche. Fondamentale per noi resta la formazione. A causa delle prescrizioni antiCovid, nel 2020 eravamo stati costretti a limitare fortemente i momenti addestrativi, nel 2021, grazie anche all’apporto della Scuola sanitaria, che ha costantemente aggiornato le disposizioni nel rispetto della normativa vigente, e di tutte le Scuole tecniche, siamo riusciti a riprendere quasi completamente le attività formative dei nostri volontari e si sono pertanto eseguite quelle attività indispensabili e non procrastinabili, per il mantenimento delle qualifiche e praticità tecniche, che sono fondamentali per la salvaguardia dei volontari stessi e degli utenti che vengono soccorsi. Ringrazio le centrali del Suem, con cui collaboriamo quotidianamente, la Protezione civile della Regione Veneto e l'Assessorato alla sanità di cui siamo diventati punto di riferimento. Il mio ringraziamento speciale va a tutti i nostri volontari e alle loro famiglie che li sostengono quotidianamente”.


Numeri delle missioni

Per le tre Delegazioni, II Dolomiti Bellunesi (con le Stazioni che coprono i territori di Belluno e Treviso), XI Prealpi Venete (per Padova, Verona e Vicenza) e VI Speleologica, l'attività operativa svolta nel corso del 2021 dagli Organici del CNSAS Veneto in stretta sinergia operativa con le Centrali Operative del SUEM 118 della Regione del Veneto (Pieve di Cadore, Padova, Treviso, Verona e Vicenza) ha superato nuovamente la soglia fatidica dei 1000 interventi, infatti 1156 sono le persone soccorse nel corso di 1048 interventi, che confermano il trend in aumento rispetto agli ultimi anni.

Gli interventi fatti sono prevalentemente di natura sanitaria (939) ma in 90 casi il SASV è stato chiamato ad intervenire in supporto alla Protezione Civile Regionale e Nazionale. Come per Il 2020, il numero delle persone soccorse superare le 1000 unità, a confermare il trend in aumento nonostante le restrizioni dei vari DPCM e Decreti regionali per il contenimento del contagio da SARS CoV2, emanati nel corso della pandemia; ma, proprio il periodo di restrizioni e la chiusura quasi totale di ogni luogo di ritrovo sia ludico, sportivo e culturale ha portato molte persone a frequentare quegli unici luoghi rimasti frequentabili senza restrizioni, ovvero le nostre montagne. Purtroppo questa frequentazione poco formata e informata di persone, che affrontano la montagna senza preparazione fisica, né tantomeno tecnica e/o con attrezzatura non adeguata, ha contribuito all'aumento degli incidenti ma anche, alle richieste di aiuto per situazioni di pericolo venutesi a creare.

Oltre agli interventi di soccorso su infortunati, il cui luogo dell'incidente è segnalato e individuato, nel 2021 si sono registrati n. 72 eventi di ricerca con 89 persone soccorse, ovvero quegli interventi che riguardano persone la cui scomparsa viene denunciata dai familiari tipicamente verso sera quando la persona risulta non rientrata a casa. Si tratta degli interventi più complicati e nei quali viene utilizzata una grande quantità di personale, oltre al dover gestire altro personale proveniente da altre associazioni e/o amministrazioni dello Stato; si riferisce a persone che frequentano la montagna in solitaria e senza lasciare una indicazione precisa sul proprio itinerario rispetto alle quali l'invito è sempre lo stesso: non andare da soli ma, nel caso, fornire indicazioni precise sul proprio itinerario e, possibilmente, dotarsi di quelle App di geolocalizzazione che possono essere installate sul moderni smartphone. 

Interventi elicottero e squadre a terra

L'elicottero è ormai parte integrante e fondamentale del moderno soccorso alpino; La percentuale di intervento del mezzo aereo ormai si è attestata attorno al 35/40% circa e varia sia dall’orario giornaliero in cui avviene la chiamata sia, ovviamente, in base alle condizioni atmosferiche del momento. Occorre tener presente che l’impiego dell’elicottero non può comunque prescindere dalla presenza delle squadre a terra, sia per risolvere tutti gli interventi dove il mezzo non può intervenire, mediamente circa il 60/65 % degli interventi, sia perché le squadre a terra vengono movimentate anche in caso di intervento aereo per il quale rappresentano l’insostituibile riferimento a terra per ogni problema legato all’individuazione del luogo, degli ostacoli alla navigazione aerea, al recupero dei compagni di escursione, ecc.

Persone tratte in salvo

Rispetto alle 1156 persone soccorse il 44 % circa degli interventi riguarda illesi, mentre un ulteriore 47,32 % riguarda i codici sanitari meno gravi (1 e 2) percentuali che indicano, soprattutto per la prima, la percezione della presenza del Soccorso Alpino sul territorio quale struttura attivabile anche per evitare di mettersi in situazioni di peggior pericolo. 

Attività svolte al momento della chiamata

Rispetto alle attività coinvolte l'escursionismo si conferma come l’attività più coinvolta nei soccorsi con un 51,10 %, ovviamente il dato è influenzato dal fatto che l'escursionismo è anche l'attività più diffusa ma dove si annidano anche i comportamenti più a rischio; infatti buona parte degli interventi è richiesto per motivi dovuti all'incapacità, alla perdita di orientamento, ai ritardi o allo sfinimento; che testimonia,  che la prevenzione e la diffusione di buone pratiche di approccio alla montagna, rappresentano una importantissima e fondamentale opportunità per far diminuire considerevolmente la propensione anche inconsapevole ad esporsi a dei rischi a volte fatali.

Impegno dei volontari

Particolare  evidenza merita l’impegno, anche in termini di tempo, che ogni soccorritore dedica alla struttura; nel 2021 le varie attività del Soccorso hanno impiegato c.a. 122.075,00 ore/uomo, delle quali circa il 18 % destinato alle operazioni di soccorso ed il restante 82 % oltre che alla gestione delle stazioni, soprattutto alla formazione personale e di squadra,  mettendo così in luce un particolare di estrema importanza per l’efficacia e il successo dei nostri interventi ovvero che, per ogni “momento” dedicato al singolo intervento,  ne vengono impegnati altri quattro in termini di addestramento, preparazione/formazione. 

Formazione

La formazione poi, rappresenta la parte più qualificante della nostra attività poiché è l’aspetto determinante per la sicurezza dei soccorritori stessi e delle persone soccorse, sulla quale si gioca la nostra credibilità rispetto alle istituzioni che andiamo a surrogare negli interventi sanitari e non, in ambiente ostile e impervio ed anche antropizzato.

I dati sono anche nel 2021 estremamente significativi, in un anno molto particolare, dove la pandemia da SARS-CoV-2, ha continuato a complicare ulteriormente la già complessa attività di formazione, addestramento e simulazione dell’intesa struttura, si sono pertanto eseguite quelle attività indispensabili non procrastinabili, per il mantenimento delle qualifiche e praticità tecniche, che sono fondamentali per la salvaguardia dei Volontari stessi e degli utenti che vengono soccorsi, sono stati eseguiti complessivamente n. 1483 eventi formativi, con una presenza di complessivi 10’967 volontari ed una presenza media di 7,40 volontari per evento eseguito.

Prevenzione

La prevenzioni assume un rilievo fondamentale e in questo senso il SASV  nel 2021 si è speso per allargare una cultura della montagna promuovendo svariati eventi via web, tralasciando purtroppo le dimostrazioni ed eventi fieristici come pure lezioni e dimostrazioni nelle scuole causa emergenza pandemica da SARS CoV-2,  emettendo n. 649 comunicati stampa e aggiornando costantemente il sito internet istituzionale, inoltre si sono implementate le pagine Facebook relative al Soccorso Alpino e Speleologico Veneto e Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi per un totale di oltre 70mila utenti che costantemente interagiscono con i nostri post, relativi ad attività operativa, informazioni sulla frequentazione della montagna in sicurezza, avvisi meteo e nivologici, ecc. Lo scorso anno è stato inoltre presentato ufficialmente il progetto ‘Una montagna di sicurezza’, rivolto agli studenti, dalle scuole primarie alle superiori, e ai frequentatori delle nostre montagne di ogni età, con la realizzazione di materiale divulgativo, video e gadget.

Assicurazioni individuali e soci Cai

Occorre sottolineare come il 92,0 % delle persone soccorse non sia iscritto al CAI e/o non disponga di una propria assicurazione, a sottolineare che, nonostante gli oneri addebitati dalle varie regioni, sia molto diffusa da questa parte del versante alpino questo atteggiamento superficiale di non tutela e come occorra intensificare le iniziative di sensibilizzazione e informazione sull’argomento, a tale proposito ne è un esempio il lieve aumento degli utenti che erano provvisti di assicurazione alternative tipo Dolomiti Emergency, che si attestano attorno al 4 % circa, dato leggermente inferiore al 2020, ma che attesta che qualcosa sta cambiando.

Borso del Grappa (TV), 24 - 03 - 22
Attorno alle 16 il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa è stato allertato dalla Centrale del 118, per una pilota di parapendio precipitata per qualche metro poco dopo essersi lanciata dal decollo dei Tappeti, sul Monte Grappa. La donna, A.P., 56 anni, tedesca, che aveva riportato nell'urto al suolo un probabile trauma alla spalla, è stata raggiunta dal personale sanitario del Suem e da una squadra di quattro soccorritori, che l'hanno stabilizzata e trasportata all'ambulanza, partita in direzione dell'ospedale di Bassano.
San Nicolò Comelico (BL), 24 - 03 - 22
È stato ritrovato assieme alla sua cagnolina, infreddolito, ma in buone condizioni, l'anziano signore di San Nicolò Comelico (BL), per il cui mancato rientro erano scattate le ricerche verso le 14.30. L'82enne era uscito dalla propria abitazione nella notte e i familiari, preoccupati per la sua prolungata assenza, avevano lanciato l'allarme. Il Soccorso alpino della Val Comelico, della Guardia di finanza di Auronzo con un'unità cinofila, i Vigili del fuoco e i Carabinieri avevano iniziato le perlustrazioni dell'area attorno all'abitato, percorrendo strade forestali e i sentieri, finché alle 16.20 circa un uomo che faceva legna in località Collare, a Santo Stefano di Cadore (BL), ed era a conoscenza della ricerca, non lo ha visto venirgli incontro dal bosco. L'anziano è stato raggiunto e accompagnato nella vicina caserma dei Vigili del fuoco, in attesa dell'arrivo dei nipoti.
Montegrotto Terme (PD), 23 - 03 - 22

Verso le 14.30 la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino di Padova, per un'escursionista che si era fatta male messo male un piede, scendendo dal Monte Ceva. I.P., 74 anni, di Macherio (MB), che si trovava con un gruppo di amici e aveva riportato la probabile frattura di un malleolo, è stata raggiunta a piedi da sei soccorritori, tra i quali due infermiere, che le hanno prestato prima assistenza. Dopo averle immobilizzato la caviglia, i soccorritori hanno caricato la donna in barella per trasportarla a spalla un chilometro circa fino all'ambulanza. Avvenuto il trasferimento, l'infortunata è stata accompagnata all'ospedale di Schiavonia.

Chiampo (VI), 23 - 03 - 22

Attorno alle 9.30 il Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno è stato allertato, per uno scalatore precipitato una decina di metri dalla cima della  palestra di roccia in Contrada Zonati. L'uomo, L.D.S., 72 anni, di Chiampo (VI), che inizialmente era incosciente, e stato subito raggiunto dal personale sanitario dell'ambulanza di Arzignano e da quattro soccorritori, che lo hanno condizionato a seguito dei probabili traumi al volto e cranico riportati. Sul posto sono stati poi sbarcati equipe medica e tecnico di elisoccorso dell'elicottero di Verona emergenza. Imbarellato, l'infortunato è stato sollevato con un paranco qualche metro fino a una cengia, da dove è stato recuperato con il verricello e trasportato all'ospedale di Vicenza.

Sant'Anna d'Alfaedo (VR), 20 - 03 - 22
Attorno alle 16 il Soccorso alpino di Verona è stato allertato, per un giovane escursionista che si era fatto male a nord del Corno Mozzo. Il tredicenne di Rovereto (TN), che stava camminando assieme ai suoi genitori, messo male un piede aveva riportato la probabile frattura della tibia. Tre soccorritori, che avevano appena ultimato un addestramento di Stazione, sono subito partiti e, dopo averlo raggiunto, gli hanno prestato le prime cure stabilizzandogli la gamba. Il ragazzo è poi stato preso in carico dall'equipe medica e dal tecnico di elisoccorso dell'elicottero di Verona emergenza, atterrato nelle vicinanze. Imbarcato, il ragazzo è stato trasportato all'ospedale di Borgo Trento.
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