2023

Cortina d'Ampezzo (BL), 25 - 07 - 23
Passate le 16, il Soccorso alpino di Cortina è stato attivato per un'escursionista che si era impaurita, scendendo da Col Drusciè, e non riusciva più a muoversi da sola. Una squadra del Soccorso alpino del Sagf ha quindi raggiunto la 38enne di Roma e la ha riaccompagnata alla macchina.
Rocca Pietore (BL), 24 - 07- 23
È stato un intervento impegnativo, ostacolato dal forte vento, quello portato a termine in Marmolada oggi in aiuto di due alpinisti in difficoltà. Questa mattina alle 8 la Centrale operativa era stata allertata da due rocciatori francesi di 60 e 58 anni, bloccati sotto Punta Rocca, 3.309 metri di altitudine. I due scalatori ieri mattina, dopo aver scartato la via Tempi moderni, primo loro obiettivo, poiché bagnata, avevano optato per la combinazione di vie Vinatzer - Messner. Arrivati sulla Messner avevano però sbagliato traccia ed erano stati costretti a fermarsi. I due si erano quindi attrezzati per passare la notte in parete, riuscendo poi ad alzarsi ancora di un tiro rispetto al bivacco. Questa mattina però, infreddoliti, con la linea di salita bagnata e fuori via, avevano chiesto aiuto, dicendo di trovarsi a circa 100 metri dall'uscita. Sia Falco 1, che Falco 2, dopo aver imbarcato un tecnico del Soccorso alpino della Val Pettorina, avevano quindi tentato di avvicinarsi alla parete, ma le fortissime raffiche di vento lo avevano impedito. Si sono quindi preparate le squadre a piedi - Soccorso alpino di Val Pettorina, Alleghe, Val Biois e Guardia di finanza di Cortina - che sono salite in funivia per poi proseguire in cresta a piedi per una mezz'ora. Fortunatamente l'elicottero dell'Air service center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, è riuscito salendo da nord a portare a monte l'attrezzatura pesante per le operazioni e ha potuto dall'alto individuare dove si trovavano i due - in realtà solo una cinquantina di metri più in basso - e dare indicazioni ai soccorritori, 19 in tutto, sulla verticale precisa in cui porsi. Attrezzata la calata, un tecnico è sceso un tiro di corda, ha agganciato gli scalatori e tutti e tre sono stati issati in vetta dai soccorritori rimasti a monte. Rientrati a piedi alla stazione della funivia, soccorritori e alpinisti sono infine scesi a valle. 
Fregona (TV), 24 - 07 - 23
Ieri sera verso le 21 il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane è stato allertato su richiesta della Centrale del 118 e dei Carabinieri, per una escursionista che si era smarrita nella zona di Ceresera in Cansiglio. La donna, che aveva perso l'orientamento, non era però più raggiungibile telefonicamente e non era stato possibile risalire alle coordinate del punto in cui si trovava. Mentre si muoveva in contemporanea la squadra del Soccorso alpino di Pordenone, i soccorritori sul versante trevigiano hanno iniziato a perlustrare le strade forestali, finché si sono ricongiunti alla squadra friulana. Assieme hanno percorso un tratto mancante e finalmente, lungo una sterrata, hanno individuato la 68enne di Pordenone, infreddolita e spaventata, cui si era scaricato il cellulare. La donna è stata accompagnata verso Pordenone, dove attendeva l'ambulanza per un controllo delle sue condizioni. L'intervento si è concluso alle 23.30 circa.
Verona, 23 - 07 - 23
Alle 13.30 circa la Centrale del Suem è stata allertata per una freeclimber che si era fatta male nella palestra di roccia di Alcenago/Stallavena, comune di Grezzana. La 32enne di Verona era volata, sbattendo sulla parete e riportando un sospetto trauma al ginocchio. Calata alla base dai compagni, la donna è stata poi raggiunta da una squadra del Soccorso alpino di Verona, che le ha immobilizzato la gamba. Caricata in barella, l'infortunata è stata trasportata fino al rendez vous con l'ambulanza in attesa al parcheggio e diretta all'ospedale di Verona. A seguire il Soccorso alpino di Verona è stato dirottato verso il Vajo delle Ortighe, Bosco Chiesanuova, dove un'escursionita era scivolata per alcuni metri, mettendo male un piede con conseguente possibile trauma alla caviglia. Sul posto era sopraggiunto il gestore del Rifugio Podesteria, che aveva potuto dare indicazioni della posizione e dell'eventuale presenza di ostacoli per l'avvicinamento dell'eliambulanza. Non essendoci problemi, la 64enne di Villa Bartolomea (VR) è stata recuperata dall'elicottero di Verona emergenza e portata all'ospedale di Negrar.
 
Belluno, 23 - 07 - 23
Attorno alle 13 l'elicottero di base a Belluno è volato sul sentiero che scende dal Rifugio Dal Piaz, dove un escursionista che era in compagnia aveva sbattuto la testa. Il 62enne di Sedico (BL) è stato recuperato e trasportato con un sospetto lieve trauma cranico all'ospedale di Feltre. L'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore è stata invece inviata verso le 14 all'uscita della via centrale sul Trapezio del Piccolo Lagazuoi, poiché una coppia di alpinisti di Merano (BZ) non trovava il punto per rientrare con le doppie. Recuperati con un verricello di 20 metri, marito e moglie sono stato lasciati al Passo Valparola. 
Vittorio Veneto (TV), 23 - 07 - 23
Questa mattina verso le 9.30 la Centrale del Suem è stata attivata per una donna colta da malore, mentre con il marito stava percorrendo il sentiero 1.044, che costeggia il Lago Morto, lato Visentin a Nove. Sul posto è stata inviato l'elicottero di Treviso emergenza, con il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane per eventuale supporto e un'ambulanza. Per la presenza dei cavi dell'alta tensione, l'eliambulanza non ha potuto verricellare il personale ed è atterrata vicino al chiosco non distante, equipe medica e tecnico di elisoccorso sono stati trasportati dai soccorritori in jeep fino dalla 48enne di Vittorio Veneto (TV). Valutate le sue condizioni, la donna è stata caricata nel fuoristrada per essere poi trasferita sull'ambulanza, partita poi in direzione dell'ospedale di Conegliano per gli accertamenti del caso.
Cortina d'Ampezzo (BL), 23 - 07 - 23
Bloccati senza casco, imbrago e pile sulla Ferrata Tomaselli alla Punta Fanes Sud: recuperati nella notte due escursionisti. 'Ferrata verticale, impegnativa, con passaggi esposti e tecnicamente difficili' si legge sulla relazione dell'itinerario attrezzato affrontato ieri da due 25enni di Verona che, attorno alle 21, hanno chiesto aiuto incapaci di proseguire. Sotto la minaccia del temporale, le squadre del Soccorso alpino di Cortina e della Guardia di finanza sono partite con i fuoristrada per avvicinarsi il più possibile e poi proseguire a piedi, una volta sotto Forcella Col dei Bos. I soccorritori hanno quindi risalito l'itinerario, in un'ora e mezza hanno raggiunto i due e li hanno dotati di casco e imbrago. Dopo averli assicurati, la squadra ha iniziato a calarli a valle, per poi riportarli sul sentiero e riaccompagnarli alla macchina al Passo Falzarego. Dal loro racconto, lasciata l'auto nel parcheggio della funivia del Lagazuoi, i due ragazzi erano partiti la mattina verso le 11 e, dopo un giro, erano arrivati dove la Cengia Veronesi si innesta nel tratto centrale della Ferrata, iniziando a ridiscenderla e fermandosi un centinaio di metri più sotto tra salti di roccia verticali, senza poter più proseguire. Le squadre sono rientrate alle 2.
Romano d'Ezzelino (VI), 22 - 07 -23
Alle 14.40, su allerta della Centrale del Suem di Vicenza, il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa è stato attivato, per un escursionista che si era procurato un doloroso trauma all'anca, dopo essere scivolato lungo il sentiero Cai 953, che dalla Valle di Santa Felicita sale al Piano dei Noselari. Con le coordinate del punto, una squadra di 8 soccorritori ha risalito il sentiero assieme al personale sanitario del Suem di Crespano, mentre l'elicottero di Treviso emergenza effettuava un sorvolo dall'alto, senza riuscire a individuare l'uomo a causa della fitta vegetazione. Dopo aver raggiunto l'escursionista, che era da solo, i soccorritori hanno aperto un varco tra la vegetazione per consentire le operazioni di sbarco e recupero da parte dell'equipe medica e del tecnico di elisoccorso. Imbarellato, l'infortunato è stato issato a bordo con il verricello e trasportato all'ospedale di Bassano del Grappa.
Comelico Superiore (BL), 22 - 07 - 23
Sono gravi le condizioni di un uomo caduto mentre stava facendo legna nei boschi in zona Ombrio, Comelico Superiore. Il 55enne di Comelico Superiore (BL) era caduto ruzzolando su salti di roccia e riportando un sospetto politrauma, a dare l'allarme il figlio che era con lui. Attorno alle 14.30 è intervenuto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato equipe medica e tecnico di elisoccorso. L'infortunato è stato recuperato e trasportato fino a Pieve di Cadore, dove il personale sanitario ha provveduto a prestargli ulteriori cure e da dove è stato poi elitrasportato all'ospedale di Treviso.
Alleghe (BL), 21 - 07 - 23
Verso le 17.40 è scattato l'allarme dal Rifugio Tissi, dove era arrivato un escursionista straniero, che diceva di essere stato morso alla mano da una vipera. Atterrato in piazzola, dall'elicottero del Suem sono sbarcati equipe medica e tecnico di elisoccorso che hanno valutato le condizioni del 23enne statunitense, morso di striscio dopo avere avvicinato all'ofide la mano, che si era nel frattempo gonfiata. Il ragazzo è stato quindi caricato a bordo e trasportato all'ospedale di Belluno per le verifiche del caso.
Canale d'Agordo (BL), 21 - 07 - 23
Attorno alle 14 il Soccorso alpino della Val Biois è stato attivato per una persona colta da malore sopra l'abitato di Colmean. Uscito in cerca di funghi, C.R., 67 anni, di Venezia, atteso per l'ora di pranzo non si era presentato. Chiamato al cellulare dalla moglie, le aveva detto di sentirsi poco bene e lei aveva fatto scattare l'allarme. Messo in contatto telefonico con i soccorritori, l'uomo aveva descritto la strada bianca che aveva raggiunto e, intuito in luogo, una squadra è partita con il fuoristrada, mentre decollava l'elicottero di base a Belluno e si muoveva in supporto anche l'ambulanza della Crove Verde Val Biois. Individuato e raggiunto in località Caiada, i soccorritori hanno iniziato a prestargli le prime cure, ma, mentre sopraggiungeva l'equipe medica, le condizioni del 67enne si sono improvvisamente aggravate. Immediato l'intervento per tentare di rianimarlo. Purtroppo le manovre, portate avanti a lungo, non hanno avuto l'esito sperato. Constatato il decesso, la salma è stata trasportata dall'eliambulanza in piazzola a Falcade, per essere affidata al carro funebre. Sul posto anche i Carabinieri.
 
Una squadra del Soccorso alpino del Centro Cadore è stata invece attivata dal sindaco di Lozzo di Cadore per un intervento di protezione civile. Cinque persone che villeggiavano in una Baita a Pian dei Buoi erano infatti rimaste isolate da una frana caduta sulla strada. I soccorritori li hanno raggiunti in fuoristrada e trasportati a valle.

 

Borca di Cadore (BL), 21 - 07 - 23
Attorno alle 11 il Soccorso alpino di San Vito di Cadore è intervenuto sotto la strada che conduce a Malga Ciauta, dove un cercatore di funghi era scivolato, sbattendo su un sasso e riportando la sospetta frattura di una gamba. Il 62enne di Este (PD), che si trovava assieme alla moglie salita ad attendere i soccorsi, è stato raggiunto dalla squadra. I sei soccorritori hanno immobilizzato l'arto, per poi imbarellare l'infortunato è trasportarlo in salita una ventina di metri. Affidato all'ambulanza della Croce Bianca, l'uomo è stato trasportato all'ospedale per le cure del caso. 
Belluno, 20 - 07 - 23
Questa mattina verso le 11, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato in Lagazuoi dove, sul terzo tiro della Via Giordano, un'alpinista 24enne di Savona, era caduta una ventina di metri riportando un sospetto politrauma. Recuperata con un verricello di 65 metri, la ragazza è stata trasportata all'ospedale di Belluno. Prima missione per l'eliambulanza operativa da oggi nella base di Belluno, Falco 2 è intervenuto lungo il sentiero che porta al Rifugio Vandelli, prima del tratto attrezzato, dove un 79enne di Venezia, aveva accusato un dolore al torace. Sbarcati medico e tecnico di elisoccorso e valutate le sue condizioni, l'uomo è stato issato a bordo e accompagnato in ospedale per gli accertamenti del caso.
San Vito di Cadore (BL), 20 - 07 - 23
Attorno alle 21 la Centrale del Suem è stata contattata da una turista straniera, che diceva di trovarsi con un'amica lungo il sentiero 248 dopo aver fatto una ferrata, impossibilitate a proseguire per il buio. Verificato che su quell'itinerario non ci sono tratti attrezzati, dalle indicazioni il tecnico di centrale del Soccorso alpino ha capito dove fossero le due donne, una 58enne e una 63enne polacche, ovvero sul sentiero 241 della Croda Marcora, un percorso difficile e poco segnato, altamente impegnativo. Allertato il Soccorso alpino di San Vito di Cadore, nove soccorritori sono partiti con i mezzi per poi proseguire a piedi. Come suggerito dalla Centrale, le donne hanno fatto partire i segnali lampeggianti dalla propria frontale ed è stato così possibile individuare il punto in cui erano ferme. La squadra è quindi risalita per 400 metri di dislivello, le ha raggiunte a 1.630 metri di altitudine e assicurate alle corde, per poi accompagnarle durante la discesa. Il rientro è stato molto lento in quanto le due escursioniste, in particolar modo una, erano sfinite dalla stanchezza. Partire dal Rifugio San Marco, avevano fatto la Ferrata Berti con l'intenzione di scendere a Dogana Vecchia. Arrivati a San Vito verso mezzanotte, i soccorritori hanno inoltre cercato una stanza d'albergo per le due turiste, che, nei loro piani, avrebbero dovuto pernottare a Son Forca a Cortina. 
Valli del Pasubio (VI), 20 - 07 - 23
Ieri sera verso le 20.30 il Soccorso alpino di Schio è stato attivato dalla Centrale del Suem e messo in contatto con la compagna di un escursionista in difficoltà sul Pasubio, in un luogo imprecisato al rientro dalla Strada delle Gallerie. Una squadra ha raggiunto la donna a Bocchetta Campiglia, dove la donna era arrivata sperando di poter salire da lui in macchina lungo la Strada degli Scarubbi, chiusa però al traffico da una sbarra. La coppia aveva percorso la Strada delle Gallerie per rientrare dagli Scarubbi, ma lungo il percorso il 72enne di Parma, affaticato, era caduto sbattendo la spalla e una gamba. La donna era quindi scesa a piedi e aveva dato l'allarme. I soccorritori sono quindi partiti con il fuoristrada e sono risaliti diversi chilometri per la Strada degli Scarubbi, finché non lo hanno incrociato sul ciglio, a circa 1.650 metri di quota. L'uomo era in forte stato confusionale, perché aveva anche sbattuto la testa, e disidratato. In contatto telefonico con la Centrale del Suem, la squadra gli ha prestato il primo aiuto, per poi trasportarlo fino a Passo Xomo e affidarlo all'ambulanza diretta a Santorso.

 

Belluno, 19 - 07 - 23
Questa mattina alle 10.30 circa la Centrale del 118 è stata attivata per un'escursionista che si era sentita poco bene, mentre con un gruppo percorreva il sentiero numero 10 in direzione delle Cascate di Fanes a Cortina. La 72enne di Brindisi è stata raggiunta dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore prima del Ponte Outo e, recuperata con il verricello, è stata trasportata all'ospedale di Pieve per gli approfondimenti del caso. Passate le 11 alcune persone hanno chiamato il 118, poiché si erano imbattute in una turista straniera caduta di schiena mentre portava in braccio il figlio di un anno. Il bimbo non aveva riportato conseguenze, ma la donna, che aveva sbattuto anche la testa, ha poi rifiutato l'intervento dei soccorsi per sé e ha deciso di proseguire autonomamente. Allo scoppio del temporale sono state numerose le richieste di aiuto. Alle 11.30 circa, una coppia, che scendeva con un bambino di un anno dal Rifigio Fodara Vedla verso Ra Stua, pur essendo vicina alla malga, come evidenziato anche dal Soccorso alpino di Cortinain contatto telefonico, ha chiesto il supporto di una squadra. I soccorritori sono partiti, salvo poi rientrare perché gli escursionisti avevano raggiunto Ra Stua. Alle 11.45 una cordata sulla Via Dallago - Menardi, Ra Gusela, colta dalla pioggia al terzo tiro ha chiesto consigli alla Centrale. Poiché gli alpinisti non riuscivano a calarsi, è partita una squadra del Soccorso alpino di Cortina, con una del Soccorso alpino di San Vito di Cadore per eventuale supporto. Passato il temporale, quando è stato possibile l'intervento dell'elicottero di Bolzano, i rocciatori hanno fatto sapere che proseguivano la scalata. Alle 12.15 delle ragazze dirette al Rifugio Boz, che si trovavano sul Passo Alvis, colte dal maltempo hanno chiamato per sapere cosa potevano fare. Allertata la Stazione di Feltre, poco dopo hanno fatto sapere che si trovavano al Rifugio. Alle 12.20 sette persone impegnate lungo la Ferrata Tomaselli alla Cima Fanis Sud, prese dal temporale, hanno chiamato il 118. La Centrale ha dato loro suggerimenti su come comportarsi durante la fase di brutto tempo e per trovare riparo. Dopo poco li ha ricontattati e i sette stavano scendendo incolumi. Stessa situazione qualche minuto dopo sulla Ferrata Strobel alla Punta Fiames, dove 3 diciannovenni si trovavano sotto la pioggia. Passata la perturbazione, i tre hanno ridisceso il tratto appena fatto e sono rientrati alla macchina. Alle 12.30 un passante che scendeva da Misurina ad Auronzo ha avvisato di essersi imbattuto in 5 ciclisti spagnoli in difficoltà per la pioggia, di averne caricati 3 in macchina, ma che altri due, padre e figlio, erano ancora per strada. Allertata la squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza di presidio sulle Tre Cime, non è stato necessario il suo intervento in quanto i due si erano ricongiunti al resto della famiglia.
Ricordiamo l'importanza di verificare sempre le previsioni del tempo prima di intraprendere qualsiasi attività in montagna.
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