2023

Nervesa della Battaglia (TV), 09 - 11- 23
Verso le 11 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto in località Campagnole di Sotto, dove un cacciatore era scivolato un paio di metri da una scarpata sul greto del Piave, mettendo male il braccio nella caduta. Atterrati in un prato poco distante seguendo le indicazioni di un compagno dell'uomo che faceva segnali dal basso, tecnico di elisoccorso ed equipe medica sono scesi dal 35enne di Santorso (VI), che aveva riportato la sospetta lussazione di una spalla. Stabilizzato, l'infortunato è stato recuperato con il verricello e trasportato all'ospedale di Montebelluna. Pronta in supporto alle operazioni una squadra del Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa.
Cornedo Vicentino (VI), 09 - 11 - 23
Questa mattina verso le 8
9.30 il Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno è stato attivato per intervenire nei boschi sopra Contrada Gobbi Alti, dove un operaio era caduto dai tralicci della linea dell'alta tensione, l'allarme lanciato dai colleghi. Sul posto, con un verricello di 40 metri sono stati calati tecnico di elisoccorso ed equipe medica dell'elicottero di Treviso emergenza, che hanno raggiunto l'uomo, già assistito e imbarellato dal personale sanitario dell'ambulanza di Valdagno sopraggiunto a piedi e poi affiancato dai soccorritori. Valutate le condizioni del 52enne portoghese - che dopo un volo di una ventina di metri aveva riportati sospetti traumi da precipitazione non gravi - per la presenza dei cavi, l'infortunato è stato trasportato in fuoristrada fino al luogo dove era atterrata l'eliambulanza, decollata dopo il suo imbarco in direzione dell'ospedale di Vicenza. 
Val di Zoldo (BL), 06 - 11 - 23
Questa mattina verso le 9.15 un escursionista ha contattato la Centrale del 118, perché si trovava bloccato in un punto elevato circondato da alcuni cani maremmani. L'uomo, che stava salendo verso Malga Grava diretto al Col del l'Agnellessa per fare delle foto, a 500 metri dibdistanza dall'abitato, sulla strada che parte da Chiesa di Goima, si era imbattuto nei cani che avevano iniziato ad abbaiare correndogli incontro. L'uomo si era quindi rifugiato sul tetto di un rimorchio trovato parcheggiato nelle vicinanze. Da lì, impaurito e timoroso di scendere, aveva chiesto aiuto. Una squadra del Soccorso alpino della Val di Zoldo ha raggiunto il punto indicato dalle coordinate in fuoristrada. I soccorritori si sono avvicinati con il mezzo, hanno fatto salire l'escursionista e lo hanno riaccompagnato a valle. Erano stati attivati anche i Carabinieri forestali e il servizio veterinario ed individuati i proprietari. 
Sant'Anna d'Alfaedo (VR), 03 - 11 - 23
È stato purtroppo ritrovato senza vita Daniele Foghin, il 40enne di Mozzecane (VR) di cui non si avevano più notizie dalla mattina di mercoledì, quando aveva mandato una foto dalla cima del Corno d'Aquilio. Non appena il maltempo ha concesso una tregua e la nebbia si è diradata, è stato possibile far decollare gli elicotteri per avvicinarsi in perlustrazione alle ripide pareti. Durante una ricognizione dell'elicottero della Sezione aerea di Bolzano della Guardia di finanza, con a bordo personale del Soccorso alpino oltre che propri soccorritori, verso le 16.15 è stato individuato il corpo esanime dell'escursionista, precipitato per un'ottantina di metri sotto le creste che guardano la Val d'Adige. Non si sa se nel cercando di scendere verso il sentiero 234 o se scivolato, l'uomo è caduto da un salto di roccia, finendo su una cengia inclinata. Con lui sono stati ritrovati il cellulare e lo zaino. Sbarcati nelle vicinanze e ottenuto il nulla osta per la rimozione, i soccorritori del Sagf e del Soccorso alpino hanno ricomposto e imbarellato la salma, che è stata recuperata e lasciata al campo sportivo di Fosse. 
Alpago (BL), 03 - 11 - 23
Sin dal primo allarme ieri verso le 18, il Soccorso alpino dell'Alpago si è messo a disposizione dei Vigili del fuoco nella ricerca del loro collega, scivolato nel Rai vecchio, mentre si trovava con il padre in prossimità del canale, vicino al cimitero di Puos d'Alpago. Il 44enne è stato visto da alcune persone 600 metri più a valle, trascinato dall'impeto delle acque. Più avanti un altro canale, esondato proprio lo scorso anno, confluisce nel Rai e ieri sera contribuiva ad aumentarne la portata fino a Bastia, dove c'è l'apertura nell'area ecologica del lago. Per tutta la notte tantissimi Vigili del fuoco, con il nucleo sommozzatori, e il Soccorso alpino dell'Alpago, con il Gruppo forre, hanno percorso sia a destra che a sinistra i primi due chilometri e mezzo di sponde artificiali del canale, per poi continuare quando apre gli argini sul lago. Perlustrazioni lungo tutta l'asta principale, cercando di avvicinarsi il più possibile in alcuni punti legati, senza poter entrare in acqua per la pericolosità. Questa mattina, oltre cento i Vigili del fuoco presenti, l'intero percorso fino al lago di Santa Croce è stato nuovamente visionato, anche con l'elicottero Drago che ha effettuato lunghi sorvoli. Al momento si stanno muovendo i droni, quelli del Soccorso alpino nella parte bassa del torrente.
Sant'Anna d'Alfaedo (VR), 03 - 11 - 23
Sono riprese questa mattina sul Corno d'Aquilio le ricerche dell'escursionista non rientrato mercoledì da un giro ad anello sui Monti Lessini. Oggi le squadre si concentreranno nei tratti più esposti e distanti dai sentieri, seguendo tutte le possibili tracce di animali e sentierini, suggeriti anche da pastori e cacciatori. In particolare la porzione più impervia a ovest della croce di vetta e i punti più rischiosi dai quali, sul filo di cresta, si può scivolare. Sarà percorso sia in discesa che il salita il vecchio sentiero delle pecore, dove un tratto particolarmente pendente trascina tra le rocce verso un canale sottostante. Al momento sta nevischiando e sono in attesa di un miglioramento del meteo, di visibilità e soprattutto calo delle raffiche di vento, gli elicotteri di Verona emergenza, della Guardia di finanza è dei Vigili del fuoco, che potrebbero dare un grande contributo nel controllo dei versanti dall'alto. Sono presenti oggi una trentina di tecnici del Soccorso alpino Veneto e Trentino con un drone, 15 soccorritori della Guardia di finanza di Tione, Cortina e Rolle, con 3 unità cinofile, 13 Vigili del fuoco con 2 droni e 4 piloti e 2 unità cinofile, 11 volontari della Protezione civile impegnati nel controllo di malghe, ricoveri, ruderi. 
Sant'Anna d'Alfaedo (VR), 02 - 11 - 23
Sono ancora senza esito le ricerche del 40enne di Mozzecane (VR) non rientrato ieri da un giro ad anello sul Corno d'Aquilio, sui Monti Lessini. Le ultime squadre stanno scendendo con i mezzi - il Centro mobile di coordinamento resterà in zona Tommasi - mentre imperversa il maltempo, che ha impedito di ultimare i controlli in alcune aree. Alle 6.30 questa mattina la base operativa ha iniziato ad accogliere i soccorritori arrivati a dare il cambio nelle ricerche, 45 solo tra Soccorso alpino e speleologico Veneto e Trentino, oltre a quello della Guardia di finanza di Tione, ai Vigili del fuoco con unità cinofile e droni e alla Protezione civile, che ha controllato strade basse, malghe e ricoveri. Le prime squadre si sono portate subito sulla cima del Corno d'Aquilio, dove nella notte i cani molecolari avevano portato i propri conduttori, e da sotto la croce di vetta hanno allestito le calate di una settantina di metri lungo tre canali, per poi scendere sui prati sottostanti, superare salti di roccia, arrivare al limite del bosco e da lì proseguire a piedi fino al campo base posto in località Tommasi,  e nel pomeriggio gentilmente ospitato in una Baita a Fosse. Le altre squadre sono state distribuite in 11 aree considerate primarie, a monte e a valle del sentiero 234 dei Contrabbandieri. Oggi è arrivata la segnalazione di una escursionista, che ha incontrato il 40enne sulla Cima attorno alle 8.30, poco prima dell'ultimo accesso dell'uomo su Whatsapp, confermando la sua intenzione di raggiungere il sentiero dei Contrabbandieri. Domattina le ricerche riprenderanno dalle tracce che dal filo di cresta portano verso il 234. Verranno inoltre proseguite le perlustrazioni sulle aree ancora non concluse a causa della scarsa visibilità e del peggioramento della perturbazione. Un sentito ringraziamento alla Protezione civile che ha altresì garantito un pasto caldo ai soccorritori. 

 

Sant'Anna d'Alfaedo (VR), 02 - 11 - 23
Sono in corso da ieri pomeriggio le ricerche di un 40enne di Mozzecane (VR), D.F., non rientrato da un'escursione sul Corno d'Aquilio. L'uomo è partito ieri mattina alle 5.30, intenzionato a completare un giro ad anello e rientrare per mezzogiorno a casa. Alle 8.20 circa, l'ultimo contatto, quando ha inviato alla moglie la foto dalla cima del Corno d'Aquilio. In seguito non ha più risposto ai messaggi e il cellulare suonava libero senza risposta. Dopo che la sua auto è stata rinvenuta ancora parcheggiata in località Tommasi, verso le 16 la prefettura ha richiesto l'intervento del Soccorso alpino di Verona, attivando il protocollo di ricerca e allertando tutte le forze. I soccorritori hanno iniziato a perlustrare il percorso, che l'escursionista aveva indicato ad un amico, e le zone primarie ed è stato chiesto l'intervento del Soccorso alpino Trentino, Stazioni di Ala e Vallagarina, per la perlustrazione del Sentiero 234 dei Contrabbandieri e degli itinerari limitrofi nel territorio di pertinenza. Sceso il buio è arrivata la segnalazione di alcune persone che avevano visto una luce provenire sotto il punto dove si stava muovendo una squadra. Alcuni soccorritori si sono quindi calati con le corde lungo la parete, visionata anche dall'elicottero di Trentino emergenza, dotato di termocamera, ma non c'è stato alcun riscontro. Nella notte 3 cani molecolari hanno portato i conduttori nella stessa direzione, ovvero un canale che scende a sud sotto la croce di vetta del Corno d'Aquilio. Purtroppo per la presenza di nebbia persistente e le proibitive condizioni operative non è stato possibile scendere nella notte, stesso motivo per cui non si sono potuti utilizzare i droni dei Vigili del fuoco dotati del sistema Imsi Catcher e termocamera, arrivati attorno alle 2. Al momento due squadre del Soccorso alpino si stanno preparando per calarsi nel canale per bonificarlo. La pioggia sta aumentando di intensità e sono previsti consistenti peggioramenti. Da ieri stanno prendendo parte alla ricerca una quindicina di soccorritori di Verona, Padova e Recoaro - Valdagno, con cani molecolari e unità cinofile di superficie, le squadre delle Stazioni di Ala e Vallagarina, le unità cinofile del Guardia di finanza e della polizia di Trento e della Provincia di Trento, i Vigili del fuoco con cani molecolari e droni, i Carabinieri. 

Borgo Valbelluna (BL), 31-10-23

Un torrentista si frattura tibia e perone dopo un salto all’interno della forra della Val Maor, il compagno scende lungo la gola per lanciare l’allarme e cade sbattendo il bacino: il doppio infortunio è stato inscenato sabato scorso nella zona di Carve, in Val Maor, versante Castello di Zumelle, per l’esercitazione che ha visto impegnato il Soccorso alpino di Belluno assieme al Gruppo forre, seguiti nelle manovre di ricerca e recupero dai dronisti del Soccorso alpino e speleologico Veneto.

L’addestramento, partito attorno alle 12.30, con allertamento e successivo ritrovo dei soccorritori, e proseguito fino al tardo pomeriggio, si è svolto su due scenari paralleli all’interno del canyon: il primo nella parte bassa del torrente, difficile per il greto scivoloso dopo le recenti piogge, il secondo nella parte alta della forra, reso maggiormente impegnativo dall’abbondante portata dell’acqua. In entrambe le manovre era presente personale sanitario che ha proceduto alla parte formativa, ripercorrendo i passaggi necessari alla stabilizzazione degli infortunati.

Entrambi i figuranti sono stati individuati, imbarellati e recuperati allestendo teleferiche e provvedendo alla progressione della barella fino al punto di ‘sforramento’, dove sollevarle tramite sistema di paranchi e contrappeso. Fondamentale la collaborazione di entrambe le componenti, alpina e forre, per le rispettive competenze e specificità tecniche. Le manovre sono state monitorate dai droni, per valutarne il funzionamento in ambienti ristretti e coperti dalla vegetazione, nonché verificare l’apporto dato alle operazioni di ricerca in notturna dalla termocamera, dimostratosi di grande potenzialità nell'individuazione delle persone. 

Val di Zoldo (BL), 28 -10 -23
Attorno alle 15 la Centrale del 118 è stata attivata da quella di GeoResQ, a seguito della richiesta di aiuto di un escursionista, che aveva smarrito il sentiero sopra Ospitale di Zoldo. Non riuscendo a contattarlo direttamente, e soltanto tramite messaggi via GeoResQ, dalle prime informazioni si sapeva che l'uomo, che aveva seguito una traccia tra gli schianti, coperta poi da foglie e fango, si era perso ed era scivolato in un canale vicino a un corso d'acqua. Sul punto indicato dalle coordinate si è quindi mossa una squadra del Soccorso alpino della Val di Zoldo. Ricevuto un ulteriore messaggio dal 47enne di Conegliano (TV) che non stava bene, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha effettuato una ricognizione, abbassandosi lungo il canale del Giaron della Serra, coperto da una fitta vegetazione, finché non è riuscito a individuare l'escursionista, recuperato dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 35 metri. L'uomo, con escoriazioni e un probabile trauma costale, è stato trasportato all'ospedale di Belluno. La squadra che risaliva il sentiero non distante è quindi rientrata.
Livinallongo del Col di Lana (BL), 25 - 10 - 23
Teatro i boschi di Palla Agai, si è tenuta lo scorso fine settimana un'importante esercitazione mirata al ritrovamento delle persone che si perdono in montagna. Attorno al Centro mobile di coordinamento si sono radunati, a partire dalle 8.30 di domenica, i soccorritori provenienti dalle Stazioni del Soccorso alpino agordino - Livinallongo, Agordo, Val Pettorina, Alleghe, Val Fiorentina - come anche di Val di Zoldo e Cortina, i Vigili del fuoco del distaccamento di Livinallongo e la Croce Bianca di Livinallongo. La simulazione prevedeva la ricerca di due figuranti, che impersonavano altrettanti escursionisti: i due amici si erano persi di vista, uno non era più rientrato e anche il secondo, dopo essere tornato a cercarlo e aver lanciato l'allarme, non era più raggiungibile telefonicamente. Disegnate e distribuite le aree, le squadre si sono distribuite sul territorio, mettendo in pratica le varie fasi della ricerca, con l'ausilio di 2 droni, 5 unità cinofile e 3 tecnici di ricerca. I due escursionisti, truccati e preparati come se avessero principi di ipotermia e traumi da caduta, sono stati individuati tra gli schianti, nei due punti scelti su terreno particolarmente impervio. Le squadre hanno quindi provveduto al recupero. Il momento addestrativo ha una molteplice valenza, poiché permette al personale di Stazioni contigue ed enti differenti, chiamati ad intervenire assieme durante le ricerche, la reciproca conoscenza, di affinare la metodologia e condividere tecnologie e operatività.
Arsiero (VI), 18 - 10 - 23
Prima di mezzogiorno la Centrale del 118 è stata allertata da alcuni abitanti di Castana, che, dopo aver visto rientrare il cane da solo, preoccupati erano saliti nel bosco a cercarne la proprietaria e avevano rinvenuto il corpo esanime della donna. L.M., 72 anni di Arsiero (VI) era scivolata dal sentiero più alto che stava percorrendo, ruzzolando una sessantina di metri nel bosco verticale, fino a superare il sentiero sottostante e fermarsi tra i rovi. Purtroppo per la squadra arrivata sul posto e per il personale medico dell'ambulanza sopraggiunti non è stato possibile fare altro che constatare il decesso della donna, dovuto ai traumi riportati. Ottenuto il nulla osta per la rimozione, sul posto anche i Carabinieri, la salma è stata imbarellata e trasportata fino all'abitato, per essere affidata al carro funebre. 
Torreglia (PD), 17 - 10 - 23
Alle 16.30 circa il Soccorso alpino di Padova è stato attivato dalla Centrale del 118, per un'escursionista che si era fatta male a un piede, dopo essere scivolata mentre con amici percorreva il sentiero 28, della Carabiniera, sopra l'abitato di Luvigliano. Una squadra, compresa un'infermiera, ha raggiunto dall'alto la 69enne di Romano di Lombardia (BG), che era già stata assistita dal personale sanitario dell'ambulanza, arrivato a piedi dal basso. Caricata in barella, l'infortunata è stata trasportata per 800 metri fino all'ambulanza, in attesa sulla strada a valle e partita in direzione dell'ospedale di Abano. Sul posto anche un Carabiniere forestale. 
Asiago (VI), 15 - 10 - 23
Passate le 13 una squadra del Soccorso alpino di Asiago è stata inviata dalla Centrale del 118 nella zona di Malga Fassa, dove una cercatrice di funghi, che si trovava assieme al marito, si era sentita poco bene dopo essere stata punta da una vespa. Raggiunta da una squadra a una cinquantina di metri dall'edificio, la donna, che inizialmente non destava preoccupazione, ha iniziato a peggiorare e i soccorritori, in contatto costante con la Centrale, la hanno caricata in barella e poi sulla jeep per andare incontro all'ambulanza in arrivo. Trasferita sul mezzo, è stata trasportata all'ospedale di Asiago per gli opportuni approfondimenti. Subito dopo è scattato l'allarme per un escursionista caduto a terra ai Castelloni di San Marco. Nelle vicinanze del posto è stato calato con il verricello il tecnico di elisoccorso dell'elicottero di Verona emergenza, che è sceso nel bosco e ha verificato le condizioni del 58enne di Padova, che aveva sbattuto il viso sui sassi. Issato a bordo, l'uomo è stato poi preso in carica dall'equipe medica, che gli ha prestato le prime cure per una ferita alla testa e un sospetto trauma al volto. L'eliambulanza lo ha quindi accompagnato all'ospedale di Vicenza.
Vodo di Cadore (BL), 13 - 10 - 23
Attorno alle 13.30 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato lungo la normale al Pelmo, poiché un'escursionista era caduta sul sentiero facendosi male. La 63enne di Selva di Cadore (BL), che si trovava con un'amica a 2.500 metri di quota, è stata raggiunta da equipe medica e tecnico di elisoccorso, sbarcati nelle vicinanze con il verricello. Prestate le prime cure per un sospetto trauma alla gamba, la donna è stata imbarellata e issata a bordo assieme alla compagna, lasciata a Zoppè di Cadore dove aveva la macchina. L'infortunata è stata trasportata all'ospedale di Belluno.
Auronzo di Cadore (BL), 13 - 10 - 23
Partiti per salire sul Paterno, due escursionisti dell'Andorra hanno sbagliato tracciato e, seguendo degli ometti di sassi, sono finiti sulla Croda Passaporto, rimanendo bloccati. I due fratelli di 34 e 28 anni, arrivati a quota 2.670 metri, avevano tentato di scendere, frenati dal percorso a ritroso ripido e impervio. Avvistati dell'equipaggio dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, risalito alla loro posizione dalle coordinate, i due escursionisti sono stati issati a bordo con un verricello di 40 metri, per essere poi lasciati al Rifugio Lavaredo. 
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