2024

*Aggiornamento dalla grotta Abisso Bueno Fonteno - 16/12, ore 8:00:* 
 
Alle ore 13:30 di ieri pomeriggio l'infortunata è stata trasportata in un punto all'interno della grotta dove è stato allestito un campo base riscaldato. Alle 18:00 sono iniziate le attività di disostruzione del tratto più stretto nel quale la barella, per mano dei soccorritori, ha iniziato a muoversi poco dopo. Il tratto più stretto - alle ore 8:00 di questa mattina - non è ancora stato superato dalla barella e dai soccorritori. Dal termine del tratto più stretto all'uscita seguirà un lungo tragitto, sempre impervio ma più lineare. L'infortunata è vigile e collaborativa. All'interno della grotta sono presenti circa 20 soccorritori per il trasporto della barella e per le attività di disostruzione dei meandri più stretti. Tra i soccorritori anche personale sanitario che si occupa di monitorare le condizioni sanitarie della donna. Le tempistiche di uscita sono ancora incerte, ma sicuramente lunghe.
Sottolineo che le operazioni proseguiranno senza sosta. Sono previsti numerosi cambi alle squadre di soccorritori all'interno della grotta. 
Ai soccorritori veneti, tra i quali due sanitari, si stanno unendo altri tecnici. Una squadra partirà domattina. 
 
*Aggiornamento dalla grotta Abisso Bueno Fonteno - 15/12, ore 17:30:*
 
L'infortunata è stata raggiunta da una prima squadra di soccorritori. La donna si trova a circa 6 ore di progressione dall'ingresso, in un tratto in esplorazione, costituito da un paio di chilometri di gallerie. In prossimità della sua posizione c'è uno stretto meandro di un centinaio di metri che necessita di essere allargato, in sicurezza, con delle piccole cariche esplosive dai tecnici disostruttori del Soccorso Alpino e Speleologico. L'allargamento di questo meandro consentirà il passaggio della barella che inizierà a muoversi dal punto dell'incidente tra circa 10 ore. Una squadra di soccorritori è dunque già in grotta e un’altra è pronta per il successivo cambio. Come preannunciato, le tempistiche di intervento saranno lunghe. Tra i soccorritori provenienti da molte regioni italiani, anche 11 del Soccorso alpino e speleologico Veneto, 6 vicentini e 5 veronesi. 
Bergamo, 15 - 12 - 24
Soccorritori provenienti da tutta Italia, una decina dal Veneto, sono impegnati da ieri sera all'interno della grotta Bueno Fonteno, in aiuto di una speleologa che si è infortunata durante l'esplorazione.
 
I tecnici del Soccorso Speleologico del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico stanno intervenendo da questa notte presso la grotta Bueno Fonteno, nel territorio della provincia di Bergamo, per recuperare una speleologa infortunatasi a circa 4 ore dall'ingresso della grotta. L'allarme è stato lanciato intorno alle ore 22:30. Sul posto sono presenti squadre del CNSAS provenienti da Lombardia, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Trentino Alto Adige e Veneto. 
 
Le operazioni di soccorso si preannunciano lunghe e tecnicamente complesse. Nelle prossime ore seguiranno aggiornamenti e materiale foto/video. Si ricorda che già nell'estate 2023 il Soccorso Alpino e Speleologico intervenne nella stessa grotta per un incidente.
Asiago (VI), 11 - 12 - 24
Attorno alle 13.30 il Soccorso alpino di Asiago è stato attivato per eventuale supporto all'elicottero di Treviso emergenza, attivato per un escursionista colto da malore al Bivacco dell'Angelo al Monte Zebio. Sbarcati in hovering, tecnico di elisoccorso ed equipe medica hanno subito verificato le condizioni del 74enne di Bassano del Grappa. L'uomo, che si trovava con un gruppo di persone quando aveva accusato dolore toracico, è stato poi caricato a bordo dell'eliambulanza atterrata nelle vicinanze e trasportato per accertamenti all'ospedale di Bassano. 
Rocca Pietore (BL), 10 - 12 - 24
Si è concluso alle 21.30 circa di ieri il recupero di due ragazzi trevigiani, usciti dal sentiero 687 e bloccati da neve e ghiaccio in un luogo particolarmente impervio. Partiti da Malga Ciapela con l'idea di dirigersi verso il Lech dei Giai, luogo difficilmente raggiungibile in questo periodo se non ben attrezzati e preparati, due 26enni di Spresiano (TV) attorno alle 16.20 hanno contattato la Centrale del 118, poiché non erano più in grado di muoversi, dopo aver perso la traccia del percorso corretto, e, ormai buio, al freddo e impauriti. Risaliti alle coordinate approssimative del punto, una squadra ha iniziato a salire, mentre altri soccorritori illuminavano il pendio con un potente faro. Grazie all'utilizzo di un binocolo termico, i soccorritori sono infine riusciti a individuare i due escursionisti e a guidare la squadra, che ha attrezzato la calata per raggiungerli. Poiché per la presenza di alti salti di roccia non era consigliabile proseguire verso il basso, uno alla volta i soccorritori hanno riportato a monte i ragazzi, per poi guidarli lungo il sentiero, assicurandoli alle corde e facendo superare loro con le calate alcuni tratti più rischiosi, fino al rientro a valle. 
Selva di Progno (VR), 09 - 12 - 24
Attorno alle 3.40 la Centrale del 118 ha attivato il Soccorso alpino di Verona, per un escursionista che si era fatto male e si trovava, bloccato dalla neve assieme alla compagna, al Rifugio Revolto. La coppia, che aveva passato la notte nel bivacco invernale del Rifugio Fraccaroli, era poi tornata al Revolto, dove si erano nel frattempo accumulati 50-60 centimetri di neve fresca. Il 27enne di Predaia (TN) era inoltre scivolato, riportando un sospetto trauma alla spalla. In accordo con la Centrale del 118, una squadra ha caricato a bordo del fuoristrada un'infermiera del Suem per il supporto sanitario. Arrivati a Giazza i soccorritori hanno montato le catene al mezzo, per poter proseguire lungo la strada, dove però, a circa un chilometro e mezzo dall'edificio, la caduta di un albero lì ha fermati. La squadra è quindi avanzata a piedi, ha raggiunto il Rifugio e stabilizzato l'arto al ragazzo, che è poi riuscito a camminare fino alla jeep, senza essere imbarellato, per poi essere accompagnato all'ambulanza alle 8.40 circa. L'infortunato è stato trasportato per i dovuti accertamenti all'ospedale di San Bonifacio. 
Belluno, 09-12-24
Sabato scorso il Comune di Belluno ha conferito la Cittadinanza onoraria al Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. In allegato trovate il link alle immagini e ai video e il riassunto della giornata, iniziata con la visita di Babbo Natale del Soccorso alpino di Belluno, calatosi dal tetto dell'ospedale San Martino, ai bimbi ospitati in pediatria, proseguita con la consegna del prezioso riconoscimento a Palazzo Rosso e conclusasi con una dimostrazione operativa in Piazza Duomo, con discese in corda doppia e teleferica dal Campanile.
 
Queste la parole del sindaco Oscar De Pellegrin: "Con grande orgoglio e profonda gratitudine, il Consiglio comunale di Belluno ha deciso di conferire al Soccorso alpino la cittadinanza onoraria. È un riconoscimento simbolico che vuole esprimere tutto il nostro grazie per ciò che in questi settant’anni di attività i volontari, uomini e donne straordinari, hanno fatto per il nostro territorio, le nostre comunità e i turisti. Il Soccorso alpino è composto da persone generose e coraggiose, che dedicano il proprio tempo, le proprie competenze e il proprio cuore al servizio di chi vive, ama e rispetta la montagna. Operano in silenzio, spesso in condizioni difficili, affrontando situazioni di emergenza con una forza d’animo che non si può che ammirare. Rappresentano il vero spirito del volontariato: noi siamo orgogliosi di questo e di essere stati tra i primi territori provinciali a costituire una propria delegazione. In questi anni il corpo del Soccorso alpino ha saputo evolversi rispondendo alle nuove sfide di un turismo in crescita e promuovendo una maggiore consapevolezza sui rischi della montagna. Attraverso campagne di sensibilizzazione, formazione e comunicazione, condotte anche con i moderni strumenti digitali, il Cnsas ha contribuito a costruire una cultura della sicurezza, fondamentale per il futuro. Per tutti questi motivi, per lo spirito di abnegazione e di totale altruismo che caratterizzano questo corpo, non posso che dire che tutta la nostra comunità, nessuno escluso, gli deve molto. A tutti i volontari, il mio commosso GRAZIE".
Il presidente del Cnsas Maurizio Dellantonio ha così ringraziato per il prezioso riconoscimento: "Ricevere la cittadinanza onoraria dal Comune di Belluno è per il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico un riconoscimento che ci riempie di orgoglio. Belluno, cuore pulsante delle Dolomiti, è una città simbolo della montagna, dei suoi valori e delle sfide che essa rappresenta. Questa cittadinanza onoraria non solo celebra i 70 anni di impegno del Cnsas nel soccorrere e proteggere chi vive e ama la montagna, ma rafforza anche il legame indissolubile che unisce il nostro Corpo alle comunità montane e al territorio. A nome di tutti i tecnici del Cnsas, ringrazio il Comune di Belluno e i suoi cittadini per questo gesto di profonda stima che ci sprona a continuare il nostro servizio con ancora più dedizione".
In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS da parte del Comune di Belluno per i 70 anni dall'istituzione, i volontari della Stazione di Belluno del Soccorso Alpino, oggi 7 dicembre, hanno incontrato, con il loro Babbo Natale e un aiutante folletto, i bambini della pediatria dell’Ospedale San Martino di Belluno.
Alle 10:30 tre cordate si sono calate dalle pareti dell’Ospedale, allietate dalle musiche natalizie delle fisarmoniche di due volontari, per poi arrivare nelle camere dei piccoli degenti e, con Babbo Natale, donare loro dei regali. Nel frattempo, i ragazzi delle scuole medie di Castion, dopo aver assistito alla calata di Babbo Natale, hanno partecipato alle varie dimostrazioni di soccorso, partecipando a rotazione alle varie postazioni preparate per l’occasione:
la teleferica, dalla Terrazza della pediatria al parco sottostante, la visita alla Jeep, la ricerca di un disperso con i tecnici cinofili e i loro cani, la prova di un soccorso sanitario e la visita alla scuola all’interno della UO Pediatria. Babbo Natale ha visitato anche i degenti della UO Geriatria e Ospedale di Comunità. Presenti Il Dr. Parise della Direzione Medica che ha portato i saluti del Direttore Generale Dr. Dal Ben.
 
Questo anno che celebra l'importante traguardo dei 70 anni dall'istituzione si sta concludendo nel migliore dei modi.
qualche giorno dal compleanno, il 12 dicembre, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS ha ricevuto ieri il prestigioso riconoscimento della Cittadinanza onoraria da parte del Comune di Belluno.
Palazzo Rosso ha ospitato il conferimento dell'onorificenza, al centro della Sala consiliare sono stati accolti i volontari, circondati dai consiglieri comunali, dagli assessori e dai rappresentanti di associazioni ed enti. A partire dal sindaco Oscar De Pellegrin, tutte le cariche istituzionali, dall'assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin, al presidente nazionale del Cnsas Maurizio Dellantonio, si sono susseguite nel ricordare motivazioni e storia del sodalizio. Hanno parlato il presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Rodolfo Selenati, il delegato della Zona Dolomiti Bellunesi Alex Barattin, il consigliere nazionale del Cnsas Fabio Rufus Bristot. E ancora Luciano Bassi, presidente del Consiglio comunale, il presidente della Provincia Roberto Padrin, il capo della Stazione di Belluno Gianpaolo Sani, il presidente del Cai di Belluno Paolo Barp e lo storico soccorritore Gianni Gianeselli.
L’evento si è poi spostato all’esterno, in Piazza Duomo, dove una trentina di soccorritori di Belluno e di altre Stazioni hanno predisposto le manovre dimostrative dal campanile settecentesco progettato da Juvarra: un soccorritore ha dato il via alle “operazioni” con la prima calata dal maestoso Angelo fino al ballatoio della cella campanaria, da dove sono partite le calate di due volontari del Cai, di una coppia di binomi cinofili - due conduttori e i loro cani - di un soccorritore con un’infortunata caricata sul vecchio sacco Graminger, della barella con un ferito portata alla base del campanile da due operatori del Suem 118, per chiudere con una teleferica che ha permesso la discesa della barella fino ai mezzi schierati tra il pubblico. Nella postazione al gazebo si sono alternati diversi ospiti, che hanno illustrato lo svolgimento della manovra e le varie componenti del Cnsas.
Emozionante il passaggio dell’elicottero del Suem di Pieve di Cadore con il faro puntato sull’Angelo, un saluto a suggellare la trentennale collaborazione e per molti un commovente rimando al giorno dei funerali dell’equipaggio di Falco. Ringraziamo ancora l’Amministrazione comunale di Belluno per il sentito riconoscimento. Grazie di cuore a don Attilio e all’Ente Campanile. Un grazie a tutti coloro che hanno dato il proprio contributo, a chi è rimasto con il naso in su per tutto il tempo, malgrado il freddo pungente.
 
Alpago (BL), 01 - 12 - 24
Verso le 16.20 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino dell'Alpago, a seguito della richiesta di aiuto di una 27enne di Mogliano Veneto, che aveva smarrito il sentiero in Cansiglio. Partita da Pian Osteria con i suoi due cani nel pomeriggio, la ragazza aveva preso il facile sentiero degli innamorati, salvo poi perdere l'orientamento e iniziare a girovagare, finché, approssimandosi il buio aveva chiamato dando le coordinate della sua posizione. Una squadra l'ha quindi individuata e raggiunta. Stava bene, seppur impaurita. I soccorritori l'hanno quindi riaccompagnata alla macchina. 
 
Roana (VI), 01 - 12 - 24
Un'escursionista scledense ha perso la vita oggi, dopo essere caduta dal sentiero attrezzato che conduce alla Grotta del Popolo, in località Bisele di Roana. La 51enne di Schio (VI), che si trovava con un'altra persona, è scivolata, ruzzolando sul pendio e poi finendo nella gola sottostante luogo frequentato in inverno dagli appassionati di iceclimbing. Scattato l'allarme verso le 13.10, una squadra del Soccorso alpino di Asiago ha raggiunto il punto indicato dalle coordinate, fornite dalla Centrale. I soccorritori sono scesi dalla donna, ma purtroppo non c'era più niente da fare a causa dei traumi fatali riportati. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione della salma, poiché non è stato possibile l'intervento degli elicotteri, impegnati in altre missioni, la squadra ha provveduto al recupero assieme ai Vigili del fuoco presenti sul posto. La barella è stata sollevata lungo la parete verticale della gola e poi spostata per contrappeso un centinaio di metri fino a raggiungere una strada sterrata. Da lì è stata poi accompagnata fino al carro funebre. Le operazioni si sono concluse verso le 17. Presenti un'ambulanza e i Carabinieri forestali. 
Torreglia (PD), 01 - 12 - 24
Verso le 10.45 il Soccorso alpino di Padova è stato attivato per un eventuale supporto all'elicottero di Padova, inviato in missione sui Colli Euganei, dove un ciclista si era infortunato. Il 50enne di Alonte (VI), che stava percorrendo in compagnia un sentiero sul Monte Rua, era infatti caduto riportando un sospetto trauma alla schiena. Visitato dall'equipe medica e imbarellato, l'uomo è stato caricato a bordo dell'eliambulanza atterrata nelle vicinanze e trasportato in ospedale. 
Longarone (BL), 01 - 12 - 24
È stato purtroppo ritrovato senza vita il corpo dell'uomo, le cui ricerche erano partite ieri nel pomeriggio, dopo il rinvenimento della sua auto parcheggiata nei pressi della passerella di Igne. Soccorso alpino di Longarone e Vigili del fuoco avevano immediatamente iniziato le perlustrazioni. Questa mattina si sono uniti dorni e il gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto. La squadra dei forristi ha rinvenuto il corpo di A.Z., 40 anni, di Pieve di Soligo (TV), nella gola del torrente Maè, 200 metri più a valle della passerella. La salma è stata recuperata dall'elicottero dei Vigili del fuoco, con il supporto dei forristi in acqua, e trasportata a Longarone per essere affidata al carro funebre. 
 
Roana (VI), 29 - 11 - 24
Attorno alle 12.40 il Soccorso alpino di Asiago è stato attivato su richiesta della sorella di un uomo che, mentre faceva legna per la famiglia, si era fatto male in località Concabassa. Il 41enne di Roana (VI), che aveva riportato una probabile frattura alla gamba, dopo essere caduto a causa di un piede incastrato tra due sassi, è stato raggiunto da una squadra. Avvicinatisi lungo una mulattiera in fuoristrada e arrivati dove l'uomo aveva il trattore, i soccorritori hanno poi proseguito a piedi nell'ultimo tratto. Bloccato l'arto, hanno quindi imbarellato l'infortunato. Trasportato alla jeep e da lì alla strada, l'uomo è stato infine trasferito nell'ambulanza di Asiago. 
Caprino Veronese (VR), 27 - 11 - 24
È stata ritrovata nella notte, provata e in stato confusionale, la signora di 83 anni di Caprino Veronese (VR), allontanatasi dalla propria abitazione ieri, senza più fare ritorno. L'anziana, con problemi di deambulazione e legati all'età, era uscita di casa in località Vezzene ed era stata vista l'ultima volta attorno alle 14 da una conoscente, da cui era passata in una vicina frazione. Quando non era rientrata, i parenti l'avevano a lungo cercata per poi lanciare l'allarme. Su richiesta della prefettura, verso le 18.30 è stato attivato il Soccorso alpino di Verona, 14 soccorritori alpini e speleo, che si sono uniti ai Vigili del fuoco e ai Carabinieri nelle ricerche. Sul posto anche i droni del Cnsas di Belluno e Alto Adige, un'unità cinofila proveniente da Padova e il Gruppo forre, per percorrere i due impluvi presenti, al momento pieni di acqua. Le squadre si sono distribuite attorno all'abitato, per perlustrare i campi e le zone boscate, finché fortunatamente verso l'una e venti, la donna è stata ritrovata nell'area soprastante le case, dove aveva cercato riparo, sdraiandosi all'esterno di un casolare in legno posto in una radura. Immediatamente è stata richiesta la presenza di un medico del Soccorso alpino che si trovava poco distante, l'ha raggiunta e ne ha verificato le condizioni. Trasportata sulla strada, l'anziana è stata trasferita sull'ambulanza e accompagnata per accertamenti all'ospedale di Peschiera.

Grande successo per l’evento dal titolo “Speleo Lesi? Arriva la CoMed!” organizzato nel veronese dal 22 al 24 novembre 2024. La Commissione medica e la Scuola nazionale medici speleo del Corpo nazionale

soccorso alpino e speleologico si sono riunite a Verona in un evento con molteplici finalità, che ha visto la partecipazione di medici, infermieri ed istruttori provenienti da tutta Italia.

La giornata culmine dell’evento è stata sabato quando, dopo una prima parte teorica in aula, i partecipanti si sono trasferiti in Lessinia, più precisamente all’Abisso dei Lesi nel comune di Boscochiesanuova dove, suddivisi in più squadre, sono andati a provare ed approfondire alcuni argomenti legati agli interventi di soccorso in grotta.

Un gruppo ha testato alcuni presidi di immobilizzazione/estricazione, certificati per il recupero in corda in un tratto di grotta, che presenta una sequenza di pozzi molto stretti dove la barella normalmente utilizzata non passa. Molto spesso in grotta ci si trova di fronte a passaggi angusti, dove il recupero dell’infortunato in barella non è possibile, se non dopo diverse ore o giorni di lavoro per allargare i passaggi, quindi può rivelarsi di fondamentale importanza, se la problematica sanitaria lo permette, avere degli altri presidi che consentano un'evacuazione più veloce dell’infortunato.

Un secondo gruppo invece ha provato il nuovo sistema di trasmissione dati Ermes, messo a punto dalla Commissione tecnica speleologica del Cnsas, che permette di portare internet in grotta e, tramite una rete WI-FI, effettuare videochiamate e trasmettere dati multiparametrici ed immagini ecografiche all’esterno. Durante le prove i sanitari presenti in grotta si sono collegati con altri loro colleghi, che non hanno potuto partecipare all’evento, e hanno simulato la condivisione di informazioni ed il consulto a distanza nella valutazione e gestione del paziente utilizzando anche un ecografo, che tramite Eremes trasmetteva le immagini in tempo reale ai sanitari collegati da remoto. I due gruppi nel corso della giornata si sono poi invertiti i ruoli, in modo che tutti i partecipanti hanno potuto approfondire entrambi i temi e aumentare il proprio bagaglio di esperienza.

Domenica mattina si è tenuta una riunione nella quale si è fatto il punto sulle attività svolte nel 2024 e si è iniziato a studiare e organizzare quelli che potranno essere gli eventi formativi e addestrativi di carattere sanitario da svolgere nel 2025. A tale riunione, oltre ai presenti all’evento, hanno partecipato in videoconferenza anche altri componenti della CoMed e del corpo docente della SNaMed che non hanno avuto la possibilità di presiedere in presenza.

L’evento si è svolto presso la nuova sede del Soccorso alpino di Verona che si ringrazia per aver messo a disposizione gli ampi spazi della struttura, che hanno permesso lo svolgimento delle varie attività in aula e l’assemblea.

Inoltre un doveroso ringraziamento per la collaborazione va alla VI Delegazione speleologica Veneto, in particolare alla stazione di Verona, alla Scuola nazionale tecnici soccorso speleologico e a tutti i partecipanti, che con il loro tempo ed entusiasmo hanno reso possibile un ulteriore momento di crescita, rafforzando sempre più la conoscenza reciproca e la sinergia nel lavoro di squadra.

Montegrotto Terme (PD), 24 - 11 - 24
Oggi, verso le 14, il Soccorso alpino di Padova è stato attivato per un escursionista infortunatosi sul Monte Ceva. Una squadra, in rientro dall'aver prestato assistenza alla gara Euganeus, si è portata in località Turri, dove il 27enne di Legnaro (PD), da solo al momento dell'incidente, era assistito da altre persone di passaggio. Sette soccorritori, tra i quali un medico e un infermiere sono arrivati sul posto. Il ragazzo, che era scivolato da un salto di due metri ruzzolando per altrettanti, aveva riportato un sospetto trauma cranico con ferita alla testa e contusioni alla spalla e al bacino. Sbarcati con un verricello nelle vicinanze, equipe medica e tecnico di elisoccorso dell'elicottero di Treviso emergenza si sono presi carico di lui, per poi caricarlo a bordo e trasportarlo in ospedale. 
Domegge di Cadore (BL), 23 - 11 - 24
Attorno alle 17 la Centrale del Suem è stata attivata da quattro ragazzi in rientro dal Rifugio Chiggiato verso il Baion, poiché uno di loro, colto da crisi di panico, non era più in grado di proseguire. Ascoltando i consigli del tecnico di Centrale, il 21enne Trentino ha ripreso piano piano a camminare, mentre una squadra del Soccorso alpino del Centro Cadore è partita per andare incontro a lui e ai suoi amici. 
 
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