2024
MUORE TRAVOLTO DA UNA PIANTA
Scritto da Michela CanovaESCURSIONISTA SOCCORSA PER MALORE
Scritto da Michela CanovaFeltre (BL), 13 – 11 – 24
Saranno oltre 500 i bambini che, il 28 novembre, festeggeranno assieme al Soccorso alpino di Feltre il compleanno del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. All’origine dell’evento, realizzato con il patrocinio del CAI di Feltre, del Comune di Feltre e dell’Ulss 1 Dolomiti, la sentita partecipazione al concorso creativo per le scuole lanciato dalla Stazione sul tema “Mi preparo e parto!”. Partner del progetto l’associazione Tilt, Tutti Insieme lavoriamo per il territorio, da tempo impegnata a promuovere e sostenere forme di collaborazione, progetti condivisi, azioni partecipate, relativamente a temi di interesse sociale, ambientale, culturale, artistico, della salute o che comunque riguardino il benessere della comunità.
Al bando, rivolto alle classi 2^ 3^ 4^ e 5^ della scuola primaria di tutti i Comuni del territorio di competenza (Arsiè, Lamon, Seren del Grappa, Sovramonte, Feltre, Pedavena, Cesiomaggiore, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Setteville, Borgo Valbelluna per il territorio di Lentiai) hanno risposto con entusiasmo gli istituti Vittorino da Feltre, Farra-Boscariz, Villabruna, Mugnai, Quero, Santa Giustina, Meano, Cesiomaggiore, Soranzen, Pedavena, Seren, con la produzione di ben 25 elaborati. Rappresentazione pittorica, grafica, plastica, diorama, liberamente creativa frutto di rielaborazione sul tema da parte di tutta la classe, sotto la guida del docente. Un unico lavoro per ogni classe partecipante.
Giovedì 28 novembre si svolgerà la giornata celebrativa del concorso, a Prà del Moro, a partire dalle 10:30, quando è previsto l’atterraggio dell’elicottero Falco del Suem, con l’equipaggio e i tecnici del Soccorso alpino che spiegheranno l’Eliambulanza e le sue mansioni. Saranno presenti anche le unità cinofile che daranno una breve dimostrazione di ricerca.
A questo evento parteciperanno le classi che hanno aderito al bando ed altre che lo desiderano, compresi genitori, nonni, amici.
Gli sponsor Lattebusche e Coop metteranno a disposizione dei partecipanti beni di prima necessità
Inoltre, da sabato 23 a giovedì 28 novembre sarà possibile ammirare la mostra ospitata nella galleria Info Caffè Prà del Moro.
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) è una Sezione nazionale del Club Alpino Italiano (Cai), dotato di ampia autonomia patrimoniale ed operativa.
Il CNSAS è riconosciuto dallo Stato Italiano attraverso numerosi che nel tempo ne hanno connotato le funzioni di pubblica utilità e di pubblico servizio, attribuendone compiti primari per portare “soccorso degli infortunati, dei pericolanti, dei soggetti in imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria, alla ricerca e al soccorso dei dispersi e al recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale” (Legge 21 marzo 2001, n. 74) e per svolgere attività di protezione civile quale Struttura operativa del Servizio nazionale della protezione civile (D.Lgs 2 gennaio 2018, n. 1)
Il Cnsas, composto da poco più di 7000 tecnici volontari distribuiti prevalentemente sull’arco alpino ed appenninico, si articola sul territorio nazionale in 21 Servizi regionali e provinciali a cui fanno capo 31 Delegazioni alpine e 16 Delegazioni speleologiche, con rispettive 242 Stazioni alpine e 27 Stazioni speleologiche.
Il Soccorso Alpino e Speleologico – Stazione di Feltre (realtà fondata nel 1954 tra le prime 26 Stazioni italiane), con questa ricorrenza intende qualificare e promuovere una moderna cultura dell’informazione e della formazione per quanti frequentano l’ambiente montano e in esso esercitano attività escursionistiche ed alpinistiche, scialpinistiche, attività in ambiente ipogeo, pratiche ludico-sportive, hobbies o attività lavorative.
Lavoriamo su questo obiettivo con determinazione per cercare di contrarre gli incidenti e gli infortuni, garantendo un innalzamento degli standard legati alla sicurezza individuale e collettiva.
Lo scopo di questa iniziativa è:
- a)far riflettere sulla ricchezza del nostro territorio di montagna, sia ambientale che umana, ovvero sul ruolo delle persone che dedicano il loro tempo e le loro competenze all’aiuto di chi si trova in difficoltà in montagna;
- b)sensibilizzare, attraverso il coinvolgimento attivo dei giovani, all’approccio riflessivo e prudente che dovrebbe avere il tema “Mi preparo e parto!”;
- c)sollecitare la riflessione sull’importanza della consapevolezza del proprio agire fin da piccoli.
Premi
Premio ad ogni classe vincitrice per anno scolastico 2^,3^,4^,5^
- fornitura di uno zainetto, con il logo del progetto, per ogni alunno delle classi vincitrici e scaldacollo per tutti i partecipanti forniti da TILT.
Saranno inoltre previsti interventi in classe sulla corretta frequentazione dell’ambiente montano con i seguenti temi, da concordare per l’anno scolastico 2024/2025:
- cosa mettere nello zaino (oggetti ed emozioni)
- pericoli della montagna (analisi oggettiva ed emotiva)
- educazione e sensibilizzazione al melanoma, principali fattori di rischio e conoscenza di regole molto semplici per ridurre il rischio di sviluppare il melanoma.
Belluno, 12-11-24
Si è svolta sabato 9 e domenica 10 novembre scorsa sulla Schiara, un'esercitazione congiunta tra le Stazioni del Soccorso alpino di Belluno e di Agordo, con la presenza di un volontario di Longarone e un tecnico di Cortina, sui versanti settentrionali del Gruppo della Schiara.
L'attività esercitativa, che si è protratta dalla notte di sabato fino al tardo pomeriggio di domenica, è stata suddivisa in due importanti simulati, il primo lungo la storica Via Polacca al Diedro Nord della Schiara e il secondo lungo Via Santina al Nasòn. Dopo l'esercitazione dello scorso anno sulla Via Italo-polacca al Burèl, dunque, si rinnova in seno al Soccorso alpino la formula culturale di "un soccorso nella storia", ovvero di simulati addestrativi, contestualizzati lungo vie particolarmente significative sotto il profilo storico-alpinistico.
Alpinisti incrodati sul Diedro Nord. Questo è il simulato iniziato alle 2.30 del mattino, che ha visto la partenza di una prima squadra, in autonomia di mezzi e di materiale, alla volta del Rifugio Bianchet, raggiunto il quale, ha proseguito nel cuore della notte alla volta della cima della Schiara attraverso la Forcella del Marmol e lo Spallone Est. A questo punto i volontari hanno provveduto ad attrezzare una serie di cenge esposte fino all'imbocco del Grande Diedro che precipita con uno sbalzo di quattrocento metri nel Van de la S'ciara. Ulteriori otto volontari, con i materiali più pesanti, sono sopraggiunti più tardi con il supporto aereo dell'elicottero dell’Air service center. Due grappoli, per un totale di cinque tecnici, misti delle Stazioni di Belluno e di Agordo, hanno quindi effettuato una delicata manovra di calata nel vuoto fino alle ghiaie basali.
Dei quattro polacchi, che nell'agosto del 1965 salirono questa imponente direttrice, in quei giorni flagellata dal maltempo, rimane testimonianza visiva nella sequela di chiodi ormai arrugginiti, se non quasi scalzati dalla parete, che segnano una linea di elevatissima difficoltà ed esposizione, degna di essere citata da Alessandro Gogna nel suo "Sentieri Verticali". Gli alpinisti dell'est uscirono in vetta in una sera di agosto tra scrosci di grandine e vento, dopo due bivacchi durissimi. Tra i chiodi polacchi è stato notato un eccentrico, ovvero un dado ad incastro, verosimilmente lasciato da Riccardo Bee nel corso dell'unica ripetizione nota, nel suo caso invernale e solitaria. Lo stesso Bee ricorderà il disagio provato durante l'intera ascensione, per la presenza di roccia friabile e blocchi semoventi, di quella che, probabilmente, va annoverata tra le vie più impegnative del gruppo e non solo.
Alpinista infortunato lungo la Via Santina. Questo è il tema del secondo simulato, tra alcuni volontari scesi a valle ed altri saliti in supporto, per un totale prossimo alla ventina. Sulle orme dello storico soccorso a Gabriele Franceschini, si è proceduto ad una prima corda doppia presso la base della Gusèla e a successive riprese di calata fino alle banche ghiaiose a nord del Nasòn. Questa fase addestrativa, tecnicamente meno complessa, ha permesso la movimentazione anche degli aspiranti volontari presenti. Nella seconda parte, invece, si è provveduto all'allestimento di una calata complessa di circa trecento metri con barella orizzontale e con ripresa di calata dopo i primi duecento metri, nel dislivello compreso tra la cuspide del Pilastro Santina e le lande del Van de la S'ciara; così omaggiando, crediamo, Franco Miotto, Riccardo Bee (entrambi ex membri del Cnsas) e Amerigio Azzalini che nel 1976 scoprirono, a loro dire, "una delle vie più belle del gruppo"! E, forse, non avevano torto a giudicare dalla qualità della roccia e dall'eleganza della via!
Chi era Santina? La moglie di Amerigio, che allora gestiva col marito il Rifugio Bianchét e che con il proprio nome (su proposta di Riccardo) avrebbe denominato un pilastro del Nasòn!
Tra manovre tecniche nella storia di una montagna, le ombre della sera hanno ormai invaso l'intera Val Vescovà e gli ultimi raggi si sono appoggiati alle pareti della Schiara quando tutti i volontari finalmente si riuniscono nella radura del Pian dei Gat, dove, di lì a breve, sarebbe ripiombato il silenzio.
Si ringrazia per la buona riuscita dell'evento la collaborazione dell'Ente Parco e dei Carabinieri Forestali d'istanza a Candaten.