2024

Borgo Valbelluna (BL), 21 - 11 - 24
Attorno alle 14.15 la Centrale del 118 è stata allertata per un uomo travolto da una pianta in località Sort Frede, sopra Carve di Mel, a dare l'allarme la sorella che era stata avvertita per telefono da lui stesso. Dalle prime informazioni, abbattendo l'albero, il 65enne del posto era rimasto schiacciato sotto il tronco. Da lui erano accorse delle persone, che avevano tagliato la pianta, per liberarlo, mentre l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore era in avvicinamento, ma le sue condizioni erano immediatamente peggiorate. Purtroppo, quando sono arrivati da lui, sbarcati in hovering sul prato dove si trovava, equipe medica e tecnico di elisoccorso hanno a lungo tentato le manovre di rianimazione, senza poter far altro che constatarne il decesso. Sul posto è sopraggiunta una squadra del Soccorso alpino di Belluno, per trasportare la salma fino alla strada. 
Valli del Pasubio (VI), 17 - 11 - 24
Attorno alle 15.10 la Centrale del 118 di Vicenza ha attivato il Soccorso alpino di Schio, per una escursionista che aveva smarrito la traccia corretta del sentiero ed era bloccata in un punto ripido in un fitto mugheto nella zona del Passo delle Gane. La 64enne di Valdagno (VI) stava percorrendo l'itinerario che, proseguendo oltre il sentiero di arroccamento, porta a Cima dell'Ofre, quando ha seguito una direzione sbagliata, finendo bloccata al limitare di un bosco di faggi e, temendo di peggiorare la situazione, ha chiesto aiuto. I soccorritori, ricevuta la sua posizione, in contatto telefonico con lei, le hanno detto di non muoversi e sono partiti: una squadra di Schio da Malga Bovetal e una squadra di Recoaro - Valdagno risalendo da Campogrosso il sentiero delle due sorelle. Arrivati nelle sue vicinanze, la donna ha risposto ai richiami ed è stata individuata. Una volta raggiunta, è stata riaccompagnata in sicurezza sul sentiero e da lì alla sua auto a Campogrosso. 
Borso del Grappa (TV), 17 - 11 - 24
Verso le 13.20 l'elicottero di Treviso emergenza è intervenuto sul Monte Grappa dove, arrivata quasi in cima percorrendo il sentiero numero 180, un'escursionista era stata colta da malore. La 66enne di Montecchio Precalcino (VR), che si trovava assieme al marito, è stata valutata dal personale medico, atterrato nelle vicinanze e sbarcato assieme al tecnico di elisoccorso. La donna è stata quindi trasferita nell'eliambulanza e trasportata all'ospedale di Castelfranco per le valutazioni del caso.
Belluno, 16 - 11 - 24
Poco prima delle 15 una escursionista di passaggio ha lanciato l'allarme per un uomo che si era fatto male, mentre con un amico percorreva il sentiero in cresta sopra la Boca de Rosp sul Monte Serva. Il 57enne di Vicenza, che si trovava con un amico e che scivolando aveva riportato un probabile trauma al braccio, è stato raggiunto da equipe medica e tecnico di elisoccorso, sbarcati in hovering una ventina di metri più in basso. Prestate le prime cure, l'infortunato è stato issato a bordo con il verricello per essere trasportato all'ospedale di Belluno.
Longare, 16 - 11 - 24
Il Soccorso alpino di Padova è intervenuto nella palestra di roccia di Lumignano poiché, arrivato al secondo rinvio di una via nel settore La Casetta, un freeclimber era volato. Rimbalzato su una cengia, il 54enne di Schio, si era capovolto e aveva sbattuto la testa, perdendo inizialmente i sensi. Una squadra, che stava predisponendo nelle vicinanze un'esercitazione, si è subito portata alla base della parete, dove i compagni avevano calato l'uomo. Assistito e caricato in barella, l'infortunato che si era ripreso, malgrado il probabile trauma cranico e una ferita sulla testa, è stato trasportato per 300 metri e trasferito in ambulanza.
Auronzo di Cadore (BL), 14 - 11 - 24
Questa mattina poco prima delle 9, tramite la Centrale di GeoResQ, il 118 è stato allertato per due escursionisti in difficoltà al Bivacco Fanton, dopo che nella notte era nevicato. I due amici, un 65enne di Gorizia e un 54enne di Vicenza, che avevano dormito nella struttura, al momento di rientrare, temendo di rischiare di farsi male, hanno chiesto aiuto. Recuperati dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 15 metri, i due escursionisti sono stati trasportati a valle.

Feltre (BL), 13 – 11 – 24

Saranno oltre 500 i bambini che, il 28 novembre, festeggeranno assieme al Soccorso alpino di Feltre il compleanno del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. All’origine dell’evento, realizzato con il patrocinio del CAI di Feltre, del Comune di Feltre e dell’Ulss 1 Dolomiti, la sentita partecipazione al concorso creativo per le scuole lanciato dalla Stazione sul tema “Mi preparo e parto!”. Partner del progetto l’associazione Tilt, Tutti Insieme lavoriamo per il territorio, da tempo impegnata a promuovere e sostenere forme di collaborazione, progetti condivisi, azioni partecipate, relativamente a temi di interesse sociale, ambientale, culturale, artistico, della salute o che comunque riguardino il benessere della comunità.

Al bando, rivolto alle classi 2^ 3^ 4^ e 5^ della scuola primaria di tutti i Comuni del territorio di competenza (Arsiè, Lamon, Seren del Grappa, Sovramonte, Feltre, Pedavena, Cesiomaggiore, San Gregorio nelle Alpi, Santa Giustina, Setteville, Borgo Valbelluna per il territorio di Lentiai) hanno risposto con entusiasmo gli istituti Vittorino da Feltre, Farra-Boscariz, Villabruna, Mugnai, Quero, Santa Giustina, Meano, Cesiomaggiore, Soranzen, Pedavena, Seren, con la produzione di ben 25 elaborati. Rappresentazione pittorica, grafica, plastica, diorama, liberamente creativa frutto di rielaborazione sul tema da parte di tutta la classe, sotto la guida del docente. Un unico lavoro per ogni classe partecipante.

Giovedì 28 novembre si svolgerà la giornata celebrativa del concorso, a Prà del Moro, a partire dalle 10:30, quando è previsto l’atterraggio dell’elicottero Falco del Suem, con l’equipaggio e i tecnici del Soccorso alpino che spiegheranno l’Eliambulanza e le sue mansioni. Saranno presenti anche le unità cinofile che daranno una breve dimostrazione di ricerca.

A questo evento parteciperanno le classi che hanno aderito al bando ed altre che lo desiderano, compresi genitori, nonni, amici.

Gli sponsor Lattebusche e Coop metteranno a disposizione dei partecipanti beni di prima necessità

Inoltre, da sabato 23 a giovedì 28 novembre sarà possibile ammirare la mostra ospitata nella galleria Info Caffè Prà del Moro.

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) è una Sezione nazionale del Club Alpino Italiano (Cai), dotato di ampia autonomia patrimoniale ed operativa.

Il CNSAS è riconosciuto dallo Stato Italiano attraverso numerosi che nel tempo ne hanno connotato le funzioni di pubblica utilità e di pubblico servizio, attribuendone compiti primari per portare “soccorso degli infortunati, dei pericolanti, dei soggetti in imminente pericolo di vita e a rischio di evoluzione sanitaria, alla ricerca e al soccorso dei dispersi e al recupero dei caduti nel territorio montano, nell’ambiente ipogeo e nelle zone impervie del territorio nazionale” (Legge 21 marzo 2001, n. 74) e per svolgere attività di protezione civile quale Struttura operativa del Servizio nazionale della protezione civile (D.Lgs 2 gennaio 2018, n. 1)

Il Cnsas, composto da poco più di 7000 tecnici volontari distribuiti prevalentemente sull’arco alpino ed appenninico, si articola sul territorio nazionale in 21 Servizi regionali e provinciali a cui fanno capo 31 Delegazioni alpine e 16 Delegazioni speleologiche, con rispettive 242 Stazioni alpine e 27 Stazioni speleologiche.

Il Soccorso Alpino e Speleologico – Stazione di Feltre (realtà fondata nel 1954 tra le prime 26 Stazioni italiane), con questa ricorrenza intende qualificare e promuovere una moderna cultura dell’informazione e della formazione per quanti frequentano l’ambiente montano e in esso esercitano attività escursionistiche ed alpinistiche, scialpinistiche, attività in ambiente ipogeo, pratiche ludico-sportive, hobbies o attività lavorative.

Lavoriamo su questo obiettivo con determinazione per cercare di contrarre gli incidenti e gli infortuni, garantendo un innalzamento degli standard legati alla sicurezza individuale e collettiva.

Lo scopo di questa iniziativa è:

  1. a)far riflettere sulla ricchezza del nostro territorio di montagna, sia ambientale che umana, ovvero sul ruolo delle persone che dedicano il loro tempo e le loro competenze all’aiuto di chi si trova in difficoltà in montagna;
  2. b)sensibilizzare, attraverso il coinvolgimento attivo dei giovani, all’approccio riflessivo e prudente che dovrebbe avere il tema “Mi preparo e parto!”;
  3. c)sollecitare la riflessione sull’importanza della consapevolezza del proprio agire fin da piccoli.

Premi

Premio ad ogni classe vincitrice per anno scolastico 2^,3^,4^,5^

  • fornitura di uno zainetto, con il logo del progetto, per ogni alunno delle classi vincitrici e scaldacollo per tutti i partecipanti forniti da TILT.

Saranno inoltre previsti interventi in classe sulla corretta frequentazione dell’ambiente montano con i seguenti temi, da concordare per l’anno scolastico 2024/2025:

  • cosa mettere nello zaino (oggetti ed emozioni)
  • pericoli della montagna (analisi oggettiva ed emotiva)
  • educazione e sensibilizzazione al melanoma, principali fattori di rischio e conoscenza di regole molto semplici per ridurre il rischio di sviluppare il melanoma.

Belluno, 12-11-24

Si è svolta sabato 9 e domenica 10 novembre scorsa sulla Schiara, un'esercitazione congiunta tra le Stazioni del Soccorso alpino di Belluno e di Agordo, con la presenza di un volontario di Longarone e un tecnico di Cortina, sui versanti settentrionali del Gruppo della Schiara. 

L'attività esercitativa, che si è protratta dalla notte di sabato fino al tardo pomeriggio di domenica, è stata suddivisa in due importanti simulati, il primo lungo la storica Via Polacca al Diedro Nord della Schiara e il secondo lungo Via Santina al Nasòn. Dopo l'esercitazione dello scorso anno sulla Via Italo-polacca al Burèl, dunque, si rinnova in seno al Soccorso alpino la formula culturale di "un soccorso nella storia", ovvero di simulati addestrativi, contestualizzati lungo vie particolarmente significative sotto il profilo storico-alpinistico.  

Alpinisti incrodati sul Diedro Nord. Questo è il simulato iniziato alle 2.30 del mattino, che ha visto la partenza di una prima squadra, in autonomia di mezzi e di materiale, alla volta del Rifugio Bianchet, raggiunto il quale, ha proseguito nel cuore della notte alla volta della cima della Schiara attraverso la Forcella del Marmol e lo Spallone Est. A questo punto i volontari hanno provveduto ad attrezzare una serie di cenge esposte fino all'imbocco del Grande Diedro che precipita con uno sbalzo di quattrocento metri nel Van de la S'ciara. Ulteriori otto volontari, con i materiali più pesanti, sono sopraggiunti più tardi con il supporto aereo dell'elicottero dell’Air service center. Due grappoli, per un totale di cinque tecnici, misti delle Stazioni di Belluno e di Agordo, hanno quindi effettuato una delicata manovra di calata nel vuoto fino alle ghiaie basali. 

Dei quattro polacchi, che nell'agosto del 1965 salirono questa imponente direttrice, in quei giorni flagellata dal maltempo, rimane testimonianza visiva nella sequela di chiodi ormai arrugginiti, se non quasi scalzati dalla parete, che segnano una linea di elevatissima difficoltà ed esposizione, degna di essere citata da Alessandro Gogna nel suo "Sentieri Verticali". Gli alpinisti dell'est uscirono in vetta in una sera di agosto tra scrosci di grandine e vento, dopo due bivacchi durissimi. Tra i chiodi polacchi è stato notato un eccentrico, ovvero un dado ad incastro, verosimilmente lasciato da Riccardo Bee nel corso dell'unica ripetizione nota, nel suo caso invernale e solitaria. Lo stesso Bee ricorderà il disagio provato durante l'intera ascensione, per la presenza di roccia friabile e blocchi semoventi, di quella che, probabilmente, va annoverata tra le vie più impegnative del gruppo e non solo. 

Alpinista infortunato lungo la Via Santina. Questo è il tema del secondo simulato, tra alcuni volontari scesi a valle ed altri saliti in supporto, per un totale prossimo alla ventina. Sulle orme dello storico soccorso a Gabriele Franceschini, si è proceduto ad una prima corda doppia presso la base della Gusèla e a successive riprese di calata fino alle banche ghiaiose a nord del Nasòn. Questa fase addestrativa, tecnicamente meno complessa, ha permesso la movimentazione anche degli aspiranti volontari presenti. Nella seconda parte, invece, si è provveduto all'allestimento di una calata complessa di circa trecento metri con barella orizzontale e con ripresa di calata dopo i primi duecento metri, nel dislivello compreso tra la cuspide del Pilastro Santina e le lande del Van de la S'ciara; così omaggiando, crediamo, Franco Miotto, Riccardo Bee (entrambi ex membri del Cnsas) e Amerigio Azzalini che nel 1976 scoprirono, a loro dire, "una delle vie più belle del gruppo"! E, forse, non avevano torto a giudicare dalla qualità della roccia e dall'eleganza della via! 

Chi era Santina? La moglie di Amerigio, che allora gestiva col marito il Rifugio Bianchét e che con il proprio nome (su proposta di Riccardo) avrebbe denominato un pilastro del Nasòn! 

Tra manovre tecniche nella storia di una montagna, le ombre della sera hanno ormai invaso l'intera Val Vescovà e gli ultimi raggi si sono appoggiati alle pareti della Schiara quando tutti i volontari finalmente si riuniscono nella radura del Pian dei Gat, dove, di lì a breve, sarebbe ripiombato il silenzio.

Si ringrazia per la buona riuscita dell'evento la collaborazione dell'Ente Parco e dei Carabinieri Forestali d'istanza a Candaten. 

Alpago (BL), 11 - 11 - 24
Si è concluso a mezzanotte l'intervento in aiuto di tre ragazzi in rientro dal Col Nudo. I tre, due 25enni di Mogliano Veneto e Venezia e una 24enne di Marano Vicentino, parcheggiata la macchina a Venal di Montanes, alle 6 di mattina avevano intrapreso il sentiero che porta alla cima, probabilmente sottovalutando il tracciato. Dal loro racconto poi, in due si erano fermati alla base, una volta arrivati in prossimità, e uno solo era salito. Al momento di tornare a valle, però, la stanchezza aveva rallentato il loro cammino, inoltre la ragazza era anche spaventata. Alle 17.30, quando si trovavano ancora a 1.800 metri di quota, ormai al buio, hanno contattato la Centrale del 118 che ha attivato il Soccorso alpino dell'Alpago. Una squadra ha risalito il sentiero e li ha raggiunti, per poi riprendere lentamente assieme a loro la discesa, assicurandolo la ragazza con un corda corta e accompagnandola passo dopo passo per tutto il rientro. Arrivati alle jeep lasciate a Degnona, i soccorritori li hanno riportati alla loro macchina.
Ferrara di Monte Baldo (VR), 10 - 11 - 24
Attorno alle 15.10 la Centrale del 118 è stata attivata per una escursionista colpita da un masso sul Monte Baldo, mentre in gruppo stava percorrendo in discesa il sentiero Ottaviani, dal Chierego verso Ferrara di Monte Baldo. Dalle prime informazioni la donna, veronese sui 70 anni, si trovava indietro rispetto al resto del gruppo, sotto la linea di cresta, quando dall'alto si sarebbe staccato un grosso masso che, rotolando si sarebbe diviso in pezzi, uno dei quali l'avrebbe colpita al volto. Dal forte impatto, la donna avrebbe perso l'equilibrio ruzzolando per una trentina di metri fino al sottostante sentiero. Fatto campo base, l'elicottero di Verona emergenza è salito dove si trovava l'infortunata assistita da altre persone e ha sbarcato equipe medica e tecnico di elisoccorso con un verricello. Subito le sue condizioni sono apparse gravi. Il personale sanitario si è preso carico della donna, che è poi stata imbarellata, issata a bordo e trasportata all'ospedale di Borgo Trento. 
Montegrotto Terme (PD), 10 - 11 - 24
Attorno a mezzogiorno e dieci il Soccorso alpino di Padova è stato attivato, per un uomo caduto da alcuni metri di altezza, mentre stava praticando Softair in una cava sopra località Turri. Il 58enne di Selvazzano Dentro (PD), che aveva sbattuto sui sassi tra i rovi, riportando contusioni e un sospetto trauma cranico, è stato raggiunto da una decina di soccorritori e dal medico dell'ambulanza, che gli ha prestato le prime cure. Caricato in barella è stato sollevato per contrappeso e poi trasportato fino all'ambulanza in attesa. 
Livinallongo del Col di Lana (BL), 10 - 11 - 24
Attorno alle 10.20 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione del Settsass dove, percorrendo il sentiero numero 24, un'escursionista era inciampata cadendo a terra e sbattendo il volto. Geolocalizzato il punto, l'equipaggio ha individuato l'infortunata, assistita da due persone, e ha sbarcato in hovering equipe medica e tecnico di elisoccorso. I soccorritori hanno prestato le prime cure alla 59enne di San Pietro di Cadore (BL), per un possibile trauma facciale e al polso. L'hanno quindi spostata in un punto più agevole per il recupero, caricata a bordo e trasportata all'ospedale di Belluno. 
Arsiero (VI), 10 - 11 - 24
Ieri verso le 19, su richiesta dei Carabinieri, la Centrale del 118 di Vicenza ha attivato il Soccorso alpino di Arsiero, per il mancato rientro di un uomo uscito in mattinata a fare legna in un bosco sopra Contrada Busati e non rientrato. L'ultimo contatto risaliva all'incirca a mezzogiorno, quando si era sentito con i familiari, poi niente. Rinvenuta la sua auto parcheggiata in zona, le squadre si sono divise per perlustrare l'area, sul posto anche i Vigili del fuoco e i Carabinieri di Arsiero. Purtroppo verso le 20.30 il corpo di F.B., 86 anni di Arsiero (VI), è stato ritrovato senza vita, ruzzolato alcuni metri dopo aver tagliato una pianta, non si sa se a causa di un malore. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma è stata trasportata sulla strada e affidata al carro funebre.
 
Settecomuni (BL), 09 - 11 - 24
Perso il sentiero durante una camminata nel bosco in località Rocca de Cisa ad Alano di Piave, marito e moglie si sono spostati tra le piante nel cercare di risalire verso la traccia corretta, quando l'uomo, un 62enne del posto, si è appoggiato a un albero secco, che ha ceduto, facendolo ruzzolare per una ventina di metri. Attorno alle 10 è scattato l'allarme e, ricevute le coordinate del punto, sul posto è volato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha calato con un verricello di 40 metri tecnico di elisoccorso e medico. Prestate le prime cure per un probabile trauma al polso e varie contusioni, l'infortunato è stato imbarcato e trasportato in ospedale. La moglie, risalita sul sentiero poco distante, è rientrata autonomamente. 
Cortina d'Ampezzo (BL), 08 - 11 - 24
Attorno alle 17.30 un'escursionista canadese di 28 anni, abbastanza impaurita, ha chiesto aiuto poiché scendendo da sola da Forcella Marcuoira, versante Tre Croci,aveva sbagliato a seguire la traccia del sentiero e si era trovata fuori via su dei ghiaioni, con la sola luce del cellulare e vestita leggera. Risaliti dopo diversi tentativi alla sua posizione, una squadra del Soccorso alpino di Cortina è partita a piedi, l'ha individuata e raggiunta, per poi riportarla sul sentiero e quindi riaccompagnarla a valle. 
Belluno, 08 - 11 - 24
Verso le 13.20 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato verso il sentiero che conduce al Rifugio Vandelli dove, tra le scalette e il tratto ferrato, un'escursionista si era sentita male. Sbarcati con un verricello, medico e tecnico di elisoccorso hanno valutato le condizioni della 61enne di Trevignano (TV), poi imbarcata e trasportata a Belluno per gli approfondimenti del caso. Una squadra del Soccorso alpino di San Vito di Cadore si è invece recata in jeep nei pressi del Rifugio Città di Fiume, a seguito della chiamata di una persona a capo di un gruppo, un cui componente si era fatto male alla caviglia. Il 56enne di Conegliano (TV) è stato accompagnato al parcheggio, da dove si è allontanato con i propri mezzi.  
 
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