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TRE CIME DI LAVAREDO, ANNUALE ESERCITAZIONE CONGIUNTA SOCCORSO ALPINO E SAGF
INCIDENTE IN FORRA IN VAL DEL MIS
SPELEOSUB IN ADDESTRAMENTO IN VALSTAGNA
BUSO DELLA RANA: 70 SPELEO IN ADDESTRAMENTO
ADDESTRAMENTO CONGIUNTO IN VALANGA CNSAS-SAGF
ABISSO SPAURASSO: ESERCITAZIONE SPELEO VENETO, TRENTINO ALTO ADIGE E FRIULI VENEZIA GIULIA
TRE CIME DI LAVAREDO: ADDESTRAMENTO CONGIUNTO SOCCORSO ALPINO E SAGF
Auronzo di Cadore (BL), 08 - 06 - 19
In vista dell’estate e dell’aumento delle situazioni di emergenza in montagna, questa mattina si è svolta un’importante esercitazione congiunta tra il Sasv, Soccorso alpino e speleologico del Veneto, e il Sagf, Soccorso alpino della Guardia di finanza di Auronzo di Cadore e Cortina d'Ampezzo, che suggella ancor più la collaborazione tra le due realtà, ufficializzata dopo decenni di cooperazione nel 2015 dalla firma di un protocollo d’intesa, che uniforma intenti e modalità operative. Teatro dell’addestramento le Tre Cime di Lavaredo, meta turistica con migliaia di presenze quotidiane, dove per il terzo anno, Sagf (dal lunedì al venerdì) e Sasv (il sabato e la domenica) garantiranno un presidio con proprio personale, immediatamente pronto a intervenire in aiuto di escursionisti in difficoltà e per dare supporto in missioni più complesse con l’elicottero del Suem di Piave di Cadore. La base delle operazioni è stata fissata al Rifugio Auronzo, punto di ritrovo per una trentina di soccorritori della Stazione del Soccorso alpino e del Sagf di Auronzo e Cortina, e di atterraggio dell’elicottero AB 412 della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bolzano. Dopo un briefing iniziale, i soccorritori sono stati elitrasportati nella zona del Cadin di Longeres, per procedere nella simulazione del recupero di una persona infortunatasi in un canale. I soccorritori, elitrasportati in quota, dopo aver allestito una teleferica tra due guglie hanno calato a metà percorso un tecnico. Una volta provveduto all'imbarellamento, il ferito è stato sollevato verso l'alto per concludere il suo spostamento fino al secondo sperone, da dove, con barella lecchese è stato portato giù per essere infine recuperato dall'elicottero. “È stata un’esercitazione molto importante – ha sottolineato il comandante provinciale della Guardia di finanza Gaetano Giacchi – perché consente agli operatori di migliorare il coordinamento e la rapidità dei soccorsi, in un contesto ambientale bellissimo, ma impegnativo, frequentato da alpinisti provenienti da tutto il mondo. È stata rafforzata la sinergia all'interno delle Stazioni Sagf di Cortina e Auronzo e tra Sagf e Sasv, con un addestramento su operazoni che non consentono improvvisazioni”. “E’ fondamentale lavorare assieme – aggiunge il presidente del Sasv Rodolfo Selenati – per migliorare la reciproca conoscenza e l’affiatamento di squadra e per acquisire la necessaria familiarità con tecniche operative identiche. Un rapporto collaborativo ormai consolidato come da protocollo”. Hanno assistito alle manovre il prefetto di Belluno Francesco Esposito, Fabio Gidoni per la Regione Veneto, il sindaco Tatiana Pais Becher.
DOMANI ADDESTRAMENTO SOCCORSO ALPINO - SAGF SULLE TRE CIME DI LAVAREDO
CORTINA: ADDESTRAMENTO SAGF-CNSAS IN VALANGA
SOCCORSO SPELEOSUBACQUEO VERSO UN CODICE EUROPEO DI INTERVENTO
Solagna (VI), 13 - 03 - 19
Condivisione di tecniche ed esperienze per conoscersi e arrivare ad operare con manovre standardizzate durante gli interventi di soccorso nelle grotte sommerse di tutta Europa. Questo è l’obiettivo che si sono prefissati i partecipanti al meeting europeo svoltosi lo scorso fine settimana, dall’8 al 10 marzo, a Solagna, cui hanno preso parte una quindicina di tecnici speleosubacquei provenienti da Slovenia, Croazia, Serbia, Turchia, Austria e Italia, alla presenza dei vertici della Commissione speleosubacquea dell’Ecra, European cave rescue association. Tre giorni di confronto diretto sulle procedure adottate nella propria nazione da ciascun cave rescue team, con approfondimenti legati sia all’approccio medico e ai diversi presidi sanitari utilizzati, che alla condivisione delle varie attrezzature specifiche impiegate nelle emergenze subacquee. La collaborazione, nata in seno al meeting Ecra ospitato a Casola in novembre, è mirata a creare modalità operative univoche, che consentano di redigere un protocollo comune, alla base di un indispensabile comportamento omogeneo in caso di reale intervento interforze. Nelle Grotte dell’Oliero, i tecnici speleosubacquei si sono alternati in squadre miste nei diversi passaggi della simulazione, che ha ipotizzato un incidente traumatico post sifone, ovvero l’infortunio di un sub avvenuto al di là di un lungo tratto superato in immersione. Stesa una linea di sicurezza, la squadra di primo intervento, che comprendeva anche tecnici sanitari, ha raggiunto lo speleosub trasportando l’attrezzatura medica e l’equipaggiamento appositamente utilizzato. Di seguito sono state applicate le procedure congiunte stabilite in precedenza e le squadre hanno più volte percorso il tragitto di 300 metri, scambiandosi ruoli e mansioni di – dive rescue leader, gas and buoyancy leader, line leader, barelliere, attrezzista, sanitario – così da testare e analizzare tutte le configurazioni del sistema di trasporto, l’allestimento dei materiali migliori, gli aspetti medici e le relative problematiche. Il meeting si è concluso con un debriefing dove sono state rilevate ed evidenziate criticità, come eventuali modifiche da apportare, con l’analisi puntuale delle varie gestioni del sistema di trasporto al fine di renderlo più performante. A questo primo appuntamento presto ne seguirà un secondo che si terrà a Lubiana, in Slovenia, incentrato sull’analisi di altre tipologie di scenari operativi, per rafforzare la collaborazione e migliorare il sistema condiviso di intervento. Per l’Italia, erano presenti tre istruttori nazionali della Scuola nazionale speleosubacquea del Cnsas: il direttore Alberto Cavedon, il vicedirettore Stefano Maselli e Marco Broglio.