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Lunedì, 28 Agosto 2017 08:38

RECUPERATA COPPIA IN DIFFICOLTÀ

Livinallongo del Col di Lana (BL), 26 - 08 - 17
Alle 17.20 il 118 ha richiesto l'intervento del Soccorso alpino di Livinallongo per una coppia di escursionisti in difficoltà. In contatto telefonico i due avevano detto ai soccorritori di essere partiti dal Rifugio Padon, di aver seguito il sentiero 636 e di dover proseguire per Col d'Ornella, ma di aver perso la traccia e di non sapere dove si trovavano. Inizialmente è stato molto complicato riuscire a capire dove erano. Da alcune foto inviate i soccorritori sono riusciti a individuare la zona, poi confermata una volta che la centrale del Suem è risalita alle coordinate. La coppia era sui prati del Mont de Foppa a 2.000 metri di quota. Una squadra è partita con un quad e con una moto trial per poi proseguire a piedi un quarto d'ora. Raggiunta la coppia, due cinquantenni di Mestre (VE), si è appurato che stavano bene pur bagnati dal temporale. I soccorritori li hanno quindi riaccompagnati a valle. L'intervento si è concluso alle 21. Nel pomeriggio è stato allertato anche il Soccorso alpino di Cortina per un escursionista bellunese, E.G., 74 anni, che, dopo le cascate di Fanes, alla fine della ferrata non riusciva più a proseguire per la stanchezza. Raggiunto da una squadra del Sagf è stato aiutato a risalire l'ultimo tratto e a tornare sulla strada.
Pubblicato in 2017
Lunedì, 21 Agosto 2017 18:33

MALORE MORTALE IN MARMOLADA

Rocca Pietore (BL), 20 - 08 - 17
Allertato alle 11.20 circa per un malore in Marmolada, il 118 ha inviato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Sbarcati in hovering a circa 3.200 metri di quota tecnico di elisoccorso, medico e infermiere, l'equipe ha subito praticato le manovre di rianimazione all'uomo, un turista bulgaro di 43 anni, senza poter purtroppo fare nulla per lui. L'escursionista aveva salito con una comitiva la ferrata di Punta Penia. Dal racconto dei compagni, una volta all'uscita, aveva lamentato dolori alle gambe. Lui era rimasto lì e loro avevano raggiunto la cima poco distante. Quando erano tornati indietro però lo avevano trovato a terra privo di sensi e avevano tentato di farlo riprendere, dando l'allarme. Constatato il decesso, l'eliambulanza ha trasportato uno degli amici, provato dall'accaduto, fino a Passo Fedaia, per affidarlo a una squadra del Soccorso alpino di Fassa, ed è quindi tornata a recuperare la salma, con un verricello di alcuni metri, per portarla a Canazei.
Pubblicato in 2017
Cortina d'Ampezzo (BL), 15 - 08 - 17
Ieri sera alle 20.20 circa un gruppo di 4 escursionisti ha contattato il 118 poiché erano rimasti incrodati alla fine della Ferrata Renè De Pol sul Forame. Dato che l'intervento dell'elicottero non era possibile, il Soccorso alpino di Cortina ha predisposto una prima squadra veloce composta da tre unità per verificare la situazione. In continuo contatto telefonico, infatti, gli escursionisti in seguito avevano parlato di una di loro che era scivolata e aveva battuto la testa. Risaliti alle coordinate Gps del punto in cui si trovavano, si è però scoperto che in realtà non avevano concluso la ferrata, ma avevano sbagliato itinerario prima, prendendo il canalone che, tra Punta est e Punta ovest, scende verso Ospitale e finendo bloccati sopra salti di roccia. In un paio di ore i primi soccorritori hanno risalito la ferrata e hanno raggiunto il gruppo tra i salti di roccia a circa 2.200 metri di altitudine. Fortunatamente i quattro (tre uomini, S.B., 50 anni, R.R., 50 anni, S.M. 51 anni, e una donna C.P., 43 anni, tutti di Roma) erano solo sfiniti dalla fatica, ma non infortunati. La decisione era quindi di attendere l'alba e un eventuale recupero con l'elicottero o far loro forza e riportarli a valle a piedi. Piano piano i soccorritori li hanno aiutati a riprendersi e sono riusciti a riportarli sul tratto attrezzato, mentre una seconda squadra andava loro incontro con bevande calde e qualcosa da mangiare. Dalla ferrata sono poi scesi sull'ultimo tratto fino a Val Pra del Vecia e da lì sono arrivati a Cimabanche. L'intervento si è concluso alle 5. Era presente anche il Soccorso alpino di San Vito di Cadore che ha fatto luce con una fotoelettrica. 
Sono sempre più numerose le richieste di aiuto che arrivano ormai buio, quando devono intervenire le squadre a piedi e i tempi delle operazioni vengono dilatati dalla difficoltà oggettiva di muoversi in ambienti impegnativi, soprattutto in caso ci sia un ferito da riportare a valle in totale sicurezza. Da sempre il nostro consiglio è, non appena avete il primo sentore che qualcosa non va: cercate di ritornare sui vostri passi o chiamate anche solo per avere indicazioni e chiarimenti sull'itinerario. E, prima ancora di partire, pianificate al meglio la vostra gita, consultando bollettini meteo e chiedendo informazioni a Cai, Guide alpine, Soccorso alpino, gestori dei rifugi. Infine, cercate sempre di affrontare escursioni alla vostra portata, adatte a una adeguata preparazione fisica e mentale. 
 
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Mercoledì, 16 Agosto 2017 09:02

RECUPERATO ALPINISTA SULLA CRODA ROSSA D'AMPEZZO

Cortina d'Ampezzo (BL), 14 - 08 - 17
Ieri sera passate le 22 il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Cortina a seguito della chiamata di due alpinisti, bloccati durante le calate di rientro dalla Croda Rossa d'Ampezzo, poiché uno di loro era rimasto ferito a un piede dopo essere stato colpito da un sasso. Dato che era improponibile a quell'ora l'intervento di squadre a piedi, alle 6.30 l'eliambulanza Pelikan di Bressanone ha imbarcato due soccorritori di Cortina per indirizzare velocemente l'equipaggio. Dopo una prima ricongnizione sulla parete verso Cortina però, i due rocciatori non sono stati individuati. L'elicottero si è quindi spostato verso Prato Piazza e, a circa 2.900 metri di quota lungo la Via Innerkofler, ha visto i due alpinisti che avevano passato la notte in parete. Entrambi sono stati recuperati con il verricello e portati a Cortina. L'infortunato, G.R., 26 anni, di Pescantina (VR), è stato medicato al pronto soccorso per il trauma riportato, mentre il compagno è stato riaccompagnato in macchina dai soccorritori a Prato Piazza a riprendere l'auto.
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Belluno, 12 - 08 - 17
Probabilmente ha perso l'equilibrio mentre cercava di mettersi la giacca l'escursionista fassano che ha perso la vita oggi a Livinallongo del Col di Lana. Dalle prime informazioni dei soccorritori, appena completata la Ferrata Piazzetta poco sotto la cima del Piz Boè, G.S., 58 anni, di Campitello di Fassa (TN), ha aperto lo zaino per prendere qualcosa da indossare, è scivolato ed è caduto per una decina di metri sbattendo la testa. L'allarme è stato lanciato attorno a mezzogiorno da una persona che lo ha visto e il 118 ha inviato il Pelikan di Bressanone che ha sbarcato il tecnico di elisoccorso e il personale medico, che ha potuto solamente constatarne il decesso. Recuperata, la salma è stata trasportata in piazzola dove attendeva il Soccorso alpino di Livinallongo. Alle 10.30 circa il 118 ha allertato il Soccorso alpino della Valle di Zoldo per una turista di Ferrara, F.N., 58 anni, che, mentre scendeva dalla strada sterrata tra Rifugio Pian dei Crep e Rifugio Sun Paradise è ruzzolata per una trentina di metri in una scarpata. Una volta sul posto i soccorritori assieme al personale della Croce Verde le hanno prestato le prime cure, la hanno imbarellata, mentre sopraggiungeva l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore. Imbarcata, l'infortunata, con probabile trauma alla spalla e al volto, è stata accompagnata a Belluno. Alle 11.40 il Soccorso alpino di Sappada è invece intervenuto nei boschi sopra Borgata Lerpa, per una cercatrice di funghi che si era procurata un probabile trauma alla gamba. Raggiunta da sette soccorritori la donna, M.C., 74, di Udine, è stata stabilizzata e imbarellata. La squara la ha quindi trasportata alla jeep e da lì alla casa di villeggiatura da dove l'infortunata, rifiutata l'ambulanza, si è recata autonomamente al pronto soccorso. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato poi inviato al parcheggio delle Tre Cime di Lavaredo, per una ragazza colta da malore. C.F., 21 anni, di Selvazzano Dentro (PD), è stata accompagnata all'ospedale di Belluno per gli accertamenti del caso. Il Soccorso alpino di Agordo si è invece recato con il fuoristrada al Rifugio Vazzoler. Un alpinista volato su una via era riuscito infatti con il compagno di cordata a calarsi e raggiungere la struttura da solo. D.S., 34 anni, di Bene Vagienna (CN), con possibili traumi al torace e alla caviglia è stato quindi portato al pronto soccorso di Agordo.
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Martedì, 08 Agosto 2017 13:24

NUMEROSI INTERVENTI IN MONTAGNA

Belluno, 06 - 08 - 17
Ieri sera, passate le 21, il 118 era stato contattato da un escursionista padovano che, scendendo dal Bivacco Cadore diretto in Val Giralba, era uscito dal sentiero e non sapeva dove si trovava. Messo in contatto con il Soccorso alpino di Auronzo, appurato che l'uomo, 40 anni, di Carmignano del Brenta, era attrezzato e non aveva problemi, gli sono state date le indicazioni di come mettersi al riparo e gli è stato detto di non muoversi, visto che non sarebbe piovuto. L'escursionista ha confermato ai soccorritori che, fatta luce, avrebbe cercato di tornare sul sentiero e scendere autonomamente, ma questa mattina alle 6 ha richiamato perché era rimasto incrodato impossibilitato a muoversi. Il Pelikan di Bressanone ha imbarcato un soccorritore di Auronzo per individuare il punto velocemente e lo ha sbarcato assieme al tecnico di elisoccorso con un verricello a circa 1.900 metri di altitudine in Val Stallata. Una volta assicurato, l'uomo è stato recuperato con il verricello e portato ad Auronzo. Attorno alle 14.30 due escursioniste polacche di 29 e di 23 anni hanno chiamato il 118. Partite molto tardi per la Ferrata Eterna in Marmolada, erano state infatti colte dal temporale all'inizio delle creste, a mezz'ora da Serauta, e avevano trovato riparo in una nicchia naturale della roccia. Il maltempo ha concesso all'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano di imbarcare due soccorritori della Val Pettorina che, sbarcati a Serauta hanno raggiunto le due ragazze e le hanno accompagnate fino alla stazione della funivia. Poi le nubi si sono chiuse e hanno vanificato un tentativo di avvicinamento dell'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore. Per fortuna poi l'intervento è stato portato a termine dall'Aiut Alpi in un momento di apertura e le due escursioniste sono state trasportate al Passo Fedaia. Il Soccorso alpino di Cortina ha soccorso in due momenti diversi durante il temporale due escursionisti che, scivolati, avevano riportato un trauma al volto, una al Rifugio Scoiattoli e uno al Rifugio Pomedes. Si è invece trasformato in intervento quello arrivato nel pomeriggio come una richiesta di informazioni. Alcune persone che stavano salendo il sentiero che porta al Rifugio Mulaz erano state messe in contatto con il Soccorso alpino della Val Biois che aveva dato le opportune indicazioni per proseguire. Gli escursionisti avevano poi chiamato dicendo che avevano raggiunto il Rifugio. Alle 19.30 però, nella fase di discesa hanno nuovamente chiamato dicendo di trovarsi in difficoltà. Una squadra della Val Biois sta attualmente intervenendo in loro aiuto.
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Cencenighe Agordino (BL), 06 - 08 - 17
Ieri sera alle 21.30 il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Agordo per una famiglia tedesca bloccata sulla Ferrata Fiamme Gialle alla Palazza Alta, ai piedi del Civetta. I quattro turisti, una coppia di 61 e 40 anni e due ragazzine di 14 anni, erano partiti verso le 15  per completare il percorso attrezzato diretti al Rifugio Vazzoler e proseguire lungo l'Alta via numero 1 verso il Settimo alpini. Attardatisi e stanchi per la salita, con temporali attorno, avevano chiesto aiuto quando ancora mancavano 250 metri di dislivello. Vista la posizione è stato deciso di raggiungerli dall'alto. Una squadra di 5 tecnici si è avvicinata con il fuoristrada arrivando sui sottostanti Piani di Pelsa ed è risalita dalla normale, circa 500 metri di dislivello, sulla cima della Palazza per poi scendere i 250 metri fino dal gruppo, che aveva trovato riparo sotto un tetto di roccia. Una volta assicurati, i 4 escursionisti sono stati aiutati a ultimare la salita e poi assieme ai soccorritori sono scesi al Rifugio Vazzoler, raggiunto verso le 3.
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Martedì, 08 Agosto 2017 13:17

SOCCORSI QUATTRO ESCURSIONISTI IN VAL MONTINA

Perarolo di Cadore (BL), 05 - 08 - 17
Passate le 19, 4 escursionisti hanno contattato il 118 perché erano affaticati e, in particolare, uno di loro non era più in grado di proseguire per la stanchezza. Partiti da Erto in direzione di Casera Laghet sul Pian di Vedorcia a Pieve di Cadore, avevano rallentato il ritmo perché spossati ed erano arrivati sopra una focella sulla Val Montina alta. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha effettuato una ricognizione per poi sbarcare il tecnico di elisoccorso sopra Bivacco Baroni, in quanto le comunicazioni erano ostacolate dall'assenza di copertura telefonica. Fortunatamente i 4, tre uomini e una donna, C.M., 57 anni, di Pramaggiore (VE), M.C., 41 anni, di Concordia Sagittaria (VE), A.B., 37 anni, di Pordenone e F.B., 54 anni, di Portogruaro (VE), si sono fatti individuare scattando flash. Recuperati dall'eliambulanza con il verricello, i 4 sono stati trasportati alla piazzola dell'ospedale di Pieve di Cadore. Pronto a partire il Soccorso alpino dalla parte di Pieve di Cadore e della Val Cimoliana. I soccorritori di Agordo stanno intervenendo sulla ferrata delle Fiamme gialle a sud del Civetta, per un gruppo di escursionisti stranieri con problemi. Il Soccorso alpino di Auronzo è invece in contatto con un altro escursionista bloccato sotto la ferrata della Val Stallata per timore del temporale in arrivo, sopra la Val Giralba.
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Mercoledì, 02 Agosto 2017 19:44

INTERVENTI ODIERNI IN MONTAGNA

Belluno, 02 - 07 - 17
Questa mattina alle 10.20 il Suem 118 è stato allertato dai genitori di una quindicenne di Milano che, arrivata a Forcella Lavaredo, non riuscuva più a proseguire per la stanchezza. Il gestore del Rifugio Lavaredo è salito in quad a verificare le condizioni della ragazza e la ha accompagnata al Rifugio dove attendeva una squadra del Sagf di Cortina - che in questo periodo presidia la zona delle Tre Cime assieme al Soccorso alpino di Auronzo - per un eventuale trasporto a valle. Alle 11.20 è scattato l'allarme per un turista tedesco caduto con la propria mountain bike mentre dai Pian dei Sec scendeva verso i Piani di Pezzè. L'uomo, H.W., 56 anni, che si era procurato la sospetta frattura di un polso, è stato raggiunto dal fuoristrada del Soccorso alpino di Alleghe, che lo ha trasportato sulla strada e affidato all'ambulanza diretta all'ospedale di Agordo. Alle 13.20 infine l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore è intervenuta a Cortina d'Ampezzo, per un malore. Dopo aver percorso la Ferrata della Tofana di Dentro, al momento di scendere verso la Baracca degli alpini infatti, C.A., 68 anni, di Firenze, sfinito, non era più in grado di muoversi. Imbarcato con un verricello di 15 metri, a circa 3.100 metri di altitudine, l'escursionista è stato portato all'ospedale di Cortina per le verifiche del caso.
Pubblicato in 2017
Mercoledì, 02 Agosto 2017 19:38

DUE INTERVENTI IN MONTAGNA

Belluno, 01 - 08 - 17
Passate le 13.30 è scattato l'allarme per un infortunio sul Monte Dolada. Dalle prime informazioni una turista olandese era scivolata mettendo male un piede e si trovava con il marito sotto il Rifugio Dolada. Una squadra del Soccorso alpino dell'Alpago è quindi partita verso il luogo indicato dove però la coppia non c'era. Poco dopo i soccorritori hanno ricevuto le giuste indicazioni da una persona al decollo dei paraoendii prossimo al Rifugio e dal marito stesso della donna. I due erano in realtà sul sentiero sopra la struttura, che stavano percorrendo in discesa, a circa 500 metri di distanza in linea d'aria. Alla donna, T.M.S.B., 59 anni  - raggiunta dalla squadra a piedi, dal medico e dal tecnico di elisoccorso dell'elicottero di Pieve di Cadore sbarcati con un verricello di 5 metri - sono state prestate le prime cure. Una volta imbarcata, è stata trasportata all'ospedale di Belluno con una probabile frattura alla caviglia. Poco prima delle 15, l'eliambulanza è stata dirottata a Cortina, dove ha imbarcato un tecnico del locale Soccorso alpino per guidare l'equipaggio verso la Ferrata Strobel alla Punta Fiames, sul Pomagagnon, per una famiglia svizzera in difficoltà. Padre di 51 anni, madre di 48 e i due figli dodicenni, arrivati all'attacco del percorso attrezzato, non avevano visto il cavo ed erano andati avanti sulla cengia fino a bloccarsi tra rocce e mughi. Una volta individuati, l'elicottero ha sbarcato i due soccorritori con un verricello di 70 metri. Con la stessa modalità sono poi stati recuperati i 4 turisti, accompagnati, illesi, alla piazzola del Codivilla.
Pubblicato in 2017
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