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Giovedì, 18 Luglio 2019 14:38

INTERVENTO NELLA NOTTE A CORTINA

Cortina d'Ampezzo (BL), 17 - 07 - 19
Ieri sera attorno alle 22 il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Cortina per quattro escursionisti in difficoltà al rientro da Ra Valles lungo il sentiero attrezzato Olivieri. In contatto telefonico con il gruppo, due ragazzi e due ragazze ventenni inglesi, i soccorritori si sono fatti spiegare il percorso seguito, intuendo dove potessero trovarsi. Quattro soccorritori sono partiti in jeep da Pomedes, per poi risalire a piedi in mezz'ora il tracciato e individuarli. I giovani, arrivati a meta, ormai buio, avevano perso l'orientamento finendo in un canalino. Una volta raggiunti, gli escursionisti sono stati riportati sul sentiero e riaccompagnati a valle. L'intervento si e concluso a mezzanotte circa.
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Giovedì, 13 Giugno 2019 14:22

IMPEGNATIVO RECUPERO SULLE TRE CIME DI LAVAREDO

Auronzo di Cadore (BL), 09 - 06 - 19
Ieri il Soccorso alpino di Auronzo di Cadore ha effettuato un recupero impegnativo sulla Piccolissima delle Tre Cime di Lavaredo, l'unica a non avere una via normale di accesso e caratterizzata unicamente da pareti strapiombanti, per cui, in caso di emergenza, l'unico modo di accedere alla cima è il trasporto in quota con l'elicottero o, avendo tempo a disposizione, scalare una delle vie di IV e V grado.
Attorno alle 18.30 la Centrale del 118 è stata allertata per una coppia di alpinisti austriaci rimasti bloccati in un canale di roccia liscia, le corde incastrate durante la fase di rientro con le doppie a circa due tiri dalla base. Purtroppo l'avvicinamento dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato a lungo ostacolato dalla presenza di nubi basse. Finché, poco prima della scadenza delle effemeridi, un varco nella nebbia ha permesso all'equipaggio di sbarcare sulla cime tre soccorritori, calandoli con un verricello di 50 metri. La squadra ha quindi attrezzato le doppie (7-8 in totale) e ha raggiunto la coppia, 31 anni lui, 28 anni lei, che aveva scalato la Via Preuss. I due rocciatori erano illesi, ma infreddoliti. Liberate le corde degli alpinisti, i soccorrirori hanno completato con loro la calata e sono rientrati assieme a piedi al Rifugio Lavaredo. Un'altra squadra era pronta a intervenire in supporto alle operazioni se necessario.
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Giovedì, 13 Giugno 2019 14:21

RECUPERO IN CORSO SULLE TRE CIME DI LAVAREDO

Auronzo di Cadore (BL), 08 - 06 - 19
L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, appena si è aperto un varco nella nebbia, è riuscito a sbarcare, con un verricello di 50 metri, sulla Piccolissima delle Tre Cime di Lavaredo, tre tecnici del Soccorso alpino di Auronzo. La squadra ha iniziato le calate sulla via di rientro dalla Preuss, dove, a 50 metri dalla base, due alpinisti austriaci sono rimasti con le corde delle doppie incastrate nella roccia. In un'oretta li raggiungeranno e li porteranno a terra.
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Lunedì, 03 Giugno 2019 09:45

IMPEGNATIVO INTERVENTO NELLA NOTTE

Auronzo di Cadore (BL), 02 - 06 - 19
Il Soccorso alpino di Auronzo e di San Vito di Cadore sono stati impegnati questa notte nell'intervento di ricerca e recupero di un escursionista inglese di 24 anni. Qualche minuto prima delle 21, ieri sera le squadre sono stati attivate dal 118 in seguito alla chiamata della proprietaria di un albergo, contattata dal ragazzo che era stato suo ospite la notte precedente e che in quel momento si trovava in difficoltà sulla Cengia del Doge, impossibilitato a proseguire o a tornare indietro. Quando i soccorritori hanno provato a richiamare il giovane per cercare di geolocalizzarlo o avere maggiori dettagli sul luogo, il cellulare si era però spento. Fortunatamente l'escursionista aveva descritto alla perfezione all'albergatrice l'itinerario che avrebbe intrapreso. Arrivato da Sagron del Mis a Borca di Cadore, il giovane era salito al Rifugio San Marco, chiuso in questi giorni, dove erano presenti tuttavia i gestori che lo avevano visto passare alle 16 circa. Arrivato a Forcella Grande, la sua intenzione era quella di passare sulla cengia che attraversa il Corno del Doge e dirigersi al Bivacco Voltolina per dormire. Una squadra è quindi partita a piedi da Auronzo e una con gli sci d'alpinismo da San Vito di Cadore - 10 tecnici in totale - per ritrovarsi all'altezza della cengia attorno alle 23. I soccorritori hanno quindi trovato sui cumuli di neve le impronte degli scarponi del ragazzo e si sono divisi nel tentativo di individuarlo, finché in tre lo hanno rintracciato e raggiunto a circa 2100 metri di quota, dopo aver superato alcuni tratti più esposti con corde fisse. Il giovane, non attrezzato alpinisticamente e senza luce, dopo aver sbagliato l'ingresso della cengia aveva proseguito tra mughi e ghiaioni, costretto però a bloccarsi per il rischio di procedere con neve e strapiombi sotto di sé. Stava bene, pur stanco e infreddolito. Dato che le condizioni per rientrare sarebbero state oggettivamente pericolose, è stato deciso di attendere le prime luci. Così tutte le squadre si sono fermate nei vari punti in cui si trovavano. Appena ha fatto giorno, alle 6 il Pelikan di Bressanone ha provveduto a recuperare il ragazzo e i tre soccorritori rimasti con lui, imbarcandoli con il verricello per poi trasportarli a Palus San Marco. Il resto delle squadre è rientrato a piedi. L'intervento si è concluso alle 8.
Poiché in quota la neve è ancora abbondante e le condizioni invernali, invitiamo alla prudenza, a dotarsi in ogni caso dell'opportuna attrezzatura, di ramponi e piccozze, e a muoversi in determinati ambienti se adeguatamente preparati.
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Giovedì, 30 Maggio 2019 08:00

MANCATO RIENTRO, RICERCA NELLA NOTTE

Caprino Veronese (VR), 25 - 05 - 19
Attorno a mezzanotte e mezza il Soccorso alpino di Verona è stato allertato per il mancato rientro di un uomo di 64 anni di Caprino Veronese (VR). Uscito nel pomeriggio per un giro con la moto da trial nei dintorni, era stato sentito al telefono dalla figlia verso le 18.30 e le aveva detto che sarebbe arrivato subito. Invece non aveva più fatto ritorno. I soccorritori si sono portate nella zona del Monte Croceta per procedere alla perlustrazione degli itinerari abitualmente frequentati dall'uomo, assieme a Vigili del fuoco, Protezione civile e Carabinieri. Alle 2 circa una squadra della Protezione civile lo ha fortunatamente rintracciato lungo un sentiero in mezzo al bosco: era seduto, in buone condizioni, sebbene disorientato. Raggiunto dai soccorritori, tra i quali un medico del Soccorso alpino, ne sono state valutate le condizioni positive. Caricato in barella, con il supporto sanitario del personale dell'ambulanza della Croce Rossa sopraggiunto nel frattempo, l'uomo è stato trasportato a spalle fino alla strada, da dove ha preferito tornare a casa senza ricovero ospedaliero.
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Mercoledì, 22 Maggio 2019 10:01

INTERVENTO NELLA NOTTE

Longarone (BL), 22 - 05 - 19
Ieri attorno alle 19 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Longarone per due persone in difficoltà sul Col delle Agnelle. Partiti da Casso, due escursionisti quarantenni tedeschi avevano risalito il sentiero 372 che porta a Forcella Piave, a quota 2.050. Da lì, una volta scollinato, erano ridiscesi lungo il 395 incontrando grosse difficoltà per gli smottamenti e gli alberi caduti. Ben attrezzati con corde e imbraghi, i due uomini erano riusciti a superare anche un paio di ripidi canali assicurandosi tra gli alberi. Una volta giunti a Casera Col delle Agnelle, complice la nebbia non erano riusciti a individuare i segnali posti più in basso, come già accaduto in passato ad altri escursionisti. Infreddoliti e sprovvisti di pile, i due hanno preferito contattare i soccorsi, non avendo più orientamento certo. Uno di loro, inoltre, lamentava dolori a un ginocchio. Con le coordinate Gps del punto in cui si erano fermati, una squadra è quindi risalita di buon passo e, passate da poco le 22, li ha rintracciati sul prato della casera a 1.740 metri di altitudine. I cinque soccorritori li hanno aiutati entrambi a ritornare a valle camminando piano, senza che ci fosse bisogno di utilizzare la barella dato che anche l'escursionista che aveva manifestato male alla gamba riusciva a procedere autonomamente. A mezzanotte e un quarto il gruppo è rientrato a Casso, dove era atteso da un altro soccorritore con bevande calde e qualcosa da mangiare. I due escursionisti sono quindi ritornati con la propria auto al loro alloggio a Castellavazzo.
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Sabato, 27 Aprile 2019 09:46

INTERVENTO NELLA NOTTE

Domegge di Cadore (BL), 23 - 04 - 19
Ieri sera attorno alle 21 il Soccorso alpino del Centro Cadore è stato allertato per tre giovani escursionisti in difficoltà. I tre, due ragazzi e una ragazza diciassettenni di Schio (VI), erano partiti dal campeggio ad Auronzo di Cadore, dove stanno passando le vacanze con i genitori, per percorrere la Val da Rin e recarsi al Rifugio Chiggiato dove avrebbero pernottato. Lungo la strada, che stavano affrontando con le ciaspe, dopo il Rifugio Baion avevano sbagliato sentiero. Dopo aver chiamato il gestore del Chiaggiato, che aveva dato loro le indicazioni corrette, i ragazzi erano tornati sui loro passi per riprendere la giusta direzione e superare anche un piccolo tratto attrezzato. A causa del ritardo acquisito però, i giovani alle 19.30 erano ancora lontani dal Rifugio e avevano nuovamente contattato il gestore per avvertirlo che avevano avuto dei problemi e non sarebbero più arrivati. A questo punto, ormai prossimo il buio e perché non rischiassero di perdersi o farsi male, il gestore aveva consigliato loro di allertare i soccorsi. Una decina di soccorrirori ha quindi raggiunto il Rifugio Baion e, in parte a piedi e in parte con gli sci d'alpinismo, è arrivata fino dai ragazzi, alle 22.30 circa, riaccompagnandoli indietro. Una volta a Pian dei Buoi i soccorrirori li hanno ristorati con bevande calde, per poi riaccompagnarli ad Auronzo in campeggio. L'intervento si è concluso alle 2.
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Domenica, 21 Aprile 2019 06:29

SOCCORSI ESCURSIONISTI IN DIFFICOLTÀ NELLA NOTTE

Asiago (VI), 16 - 04 - 19
Ieri sera attorno alle 23 il Soccorso alpino di Asiago è stato allertato dal 118 per quattro persone in difficoltà. I quattro, un nonno, il figlio e i due nipoti di 8 e 14 anni, erano partiti nel primo pomeriggio per una camminata da Forte Interrotto verso i circostanti cimiteri di guerra. Ingannati dalla segnaletica cancellata dagli schianti, gli escursionisti avevano smarrito il sentiero, fino a ritrovarsi lungo una strada militare senza orientamento. Verao le 21.30 i due adulti, originari dell'Altopiano e residenti all'estero, avevano chiamato un amico per vedere se potevano risolvere con le sue indicazioni. Successivamente, resosi però neccessario l'intervento del Soccorso alpino, due squadre - che in quel momento si trovavano assieme per la periodica riunione - si sono subito mosse. Grazie alle coordinate Gps, i soccorritori sono risaliti al luogo dove la famiglia si trovava,  sulla strada che scende verso Contrada Bosco. Una jeep è partita dall'alto, una è risalita dalla Contrada fino a che, attorno a mezzanotte, i quattro non sono stati incrociati a circa 3 chilometri di distanza dall'abitato. Stavano bene e sono stati riaccompagnati alla loro macchina.
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Martedì, 09 Aprile 2019 14:50

MUORE COLTO DA MALORE

Caprino Veronese (VR), 01 - 04 - 19
Ieri sera attorno alle 21.15 il Soccorso alpino di Verona è stato allertato per un uomo colto da malore sulle pendici del Monte Baldo. G.M., 73 anni, di Caprino Veronese (VR), era uscito con il figlio per fare delle foto nella zona di Malga Colonei, quando, arrivati non distante da Malga Tolpei, si era sentito male all'improvviso. Contattata dal figlio, la Centrale del 118 aveva subito attivato l'elicottero di Brescia, abilitato per il volo notturno, e inviato un'ambulanza assieme a due squadre di soccorritori, partite una da Verona e una da Rivoli. Purtroppo il personale medico dell'eliambulanza, una volta sul posto, non ha potuto che constatare il decesso dell'uomo. La salma, ricomposta e imbarellata, è stata poi trasportata dai soccorritori fino alla strada, dove, alle 23.30 circa, è stata affidata al carro funebre.
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Venerdì, 22 Marzo 2019 10:01

MANCATO RIENTRO: SOCCORSO IN GROTTA NELLA NOTTE

Lusiana (VI), 18 - 03 - 19
Ieri sera attorno alle 20 il Soccorso alpino di Asiago è stato allertato per il mancato rientro di uno speleologo dall'abisso Obelix, in Val Ceccona sull'Altopiano di Asiago. La grotta, che arriva a circa -800 metri di profondità, è in fase di esplorazione e costantemente armata con corde fisse, che vengono recuperate in testa ai pozzi per evitare che si deteriorino nei tratti soggetti a piene. Ieri lo speleologo, S.B., 49 anni, di Monteviale (VI), era sceso con un'amica e durante la risalita, a circa -450 metri si erano accordati in modo che lui la precedesse e lei di seguito raccogliesse le corde nei punti in cui serviva. Poi non si erano più visti. Quando la donna però è arrivata all'uscita non lo ha più trovato e ha dato l'allarme. I soccorritori di Asiago hanno subito avvertito il Soccorso speleologico per poi raggiungere l'ingresso dell'abisso, trasportando il materiale speleo sanitario tenuto apposta in magazzino per accelerare i tempi di intervento. Arrivati sul posto, una ventina di tecnici speleologici, provenienti dalle Stazioni speleo di Vicenza, Verona e Veneto Orientale, ha fatto il punto ascoltando il resoconto della ragazza e ha ipotizzato che in un tratto della grotta potesse avere superato il compagno senza accorgersene e che lui, tolte le corde fisse, fosse rimasto bloccato. La squadra di primo intervento ha iniziato a scendere - portando in ogni caso i sacchi sanitari con sé - mentre una seconda squadra stendeva la linea telefonica per le comunicazioni. Poco prima dell'una il ritrovamento dell'uomo a -250 metri di profondità. Era effettivamente successo quanto supposto: a una ramificazione a - 400 metri, lui aveva seguito un cordino con nodi, per poi accorgersi che portava a uno stretto cunicolo. Tornato sui propri passi, l'amica lo aveva già sorpassato e disarmato il percorso. Lo speleologo era riuscito a progredire ugualmente di quota, fino a doversi poi arrendere alla base di un pozzo, in attesa degli aiuti. Stava bene e i soccorritori hanno provveduto a riscaldarlo, per poi risalire con lui la grotta e uscirvi passate le due.  
Pubblicato in 2019
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