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Domenica, 07 Gennaio 2018 11:54

INTERVENTO NELLA NOTTE

Valdagno (VI), 01 - 01 - 18
All'una e 45 il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno per un infortunio lungo la strada forestale che dal punto panoramico di Rialto porta a Zovo di Castelvecchio, dove M.D.L., 47 anni, di Valdagno (VI), era scivolato sul ghiaccio, mentre rientrava con alcuni amici. Una squadra di tre soccorritori ha quindi raggiunto con il fuoristrada l'uomo, che aveva riportato la sospetta frattura di una caviglia, e, dopo averlo caricato a bordo, lo ha accompagnato per un chilometro circa, fino all'ambulanza diretta all'ospedale di Valdagno.
Pubblicato in 2018
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Martedì, 02 Gennaio 2018 17:50

ESCURSIONISTA RITROVATO SENZA VITA SUL MONTE BALDO

Ferrara di Monte Baldo (VR), 25 - 12 - 17
Non rientra da un'escursione sul Monte Baldo, ritrovato senza vita nella notte giovane escursionista. A mezzanotte e un quarto il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Verona per il mancato rientro di E.V., 31 anni, di Peschiera del Garda (VR), partito verso le 14.30 di ieri da Novezzina, dove aveva mandato l'ultimo messaggio agli amici, per risalire il Vallone Osanna fino al RifugioTelegrafo. Verso le 22, dopo averlo atteso invano - mentre il cellulare del figlio suonava libero o entrava in funzione la segreteria - il padre preoccupato si è portato sul posto ritrovando la macchina e si è incamminato lungo la salita. Anche gli amici del giovane, che hanno dato l'allarme, sono arrivati a Novezzina. Raggiunta la partenza dell'itinerario, una decina di soccorritori assieme ai Vigili del fuoco si sono divisi in tre squadre: una è salita al centro del vallone, una in un canale parallelo, la terza lungo il sentiero sulla destra. Una quarta squadra si è infine diretta verso un ulteriore possibile itinerario di discesa. Purtroppo alle 3 la squadra che si trovava nella parte centrale ha ritrovato il corpo senza vita dell'escursionista, scivolato, pur indossando i ramponi, 500 metri più sopra, poco sotto la cresta che scollina poi verso il Rifugio posto sul versante lago. Ottenuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, la salma ricomposta e imbarellata, è stata calata nel canale fino a intercettare il sentiero per poi essere trasportata a spalla a valle. Nel frattempo, una squadra ha raggiunto il padre del ragazzo e lo ha riaccompagnato alla macchina. La barella è stata quindi caricata sui mezzi fuoristrada andati incontro ai soccorritori a piedi e, alle 7 circa, è stata affidata al carro funebre. 
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Lunedì, 16 Ottobre 2017 09:01

RAGAZZE IN DIFFICOLTÀ SUL PASUBIO

Valli del Pasubio (VI), 14 - 10 - 17
Ieri sera attorno alle 21 la Centrale del 118 di Vicenza ha allertato il Soccorso alpino di Schio per due escursioniste in difficoltà al rientro da una camminata sul Pasubio. Le due ragazze, 23 e 24 anni, di Piove di Sacco (PD), erano partite in mattinata da Bocchetta Campiglia per risalire la Strada delle Gallerie. Una volta in cima avevano proseguito per la Valcanale, per poi tornare indietro perché troppo impegnativa. Ma sul rientro, anziché riprendere lo stesso percorso dell'andata o scendere lungo la Strada degli Scarrubi, avevano preso la Strada degli eroi e il sentiero di Malga Fieno. Dopo aver camminato a lungo sprovviste di pile, non sapendo dove si trovavano, senza il supporto di internet in zona non coperta, avevano chiesto aiuto preoccupate. I soccorritori hanno quindi raggiunto Pian delle Fugazze, per risalire i sentieri, e le hanno subito ritrovate ferme sulla strada provinciale. Le due giovani sono quindi state riaccompagnate alla loro macchina a Bocchetta Campiglia.
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Sabato, 30 Settembre 2017 09:15

GRAVE INFORTUNIO IERI IN VALLE BORAGO

Verona, 30 - 09 - 17
Ieri attorno alle 18.15 il Soccorso alpino di Verona è stato allertato per un incidente avvenuto in Valle Borago, a nord del paese di Avesa. Andando a fare una camminata con un amico e i loro tre cani sul sentiero - parte del Sentiero europeo - che scende la valle, stretta e assai impervia, un escursionista era scivolato nel tratto finale dove il percorso si conclude con una serie di scale di metallo per superare un salto di 60 metri. Verso le 17, dopo la prima scala, infatti, cercando di prendere il cane che si era messo in una posizione pericolosa,  G.F., 27 anni, di Verona, era caduto per una ventina di metri, riportando gravi traumi. Poiché tutta la vallata è senza copertura, l'amico era dovuto scendere finché era riuscito a prendere la linea e a dare l'allarme alla Centrale del 118. Un primo soccorritore, residente in zona, si è diretto sul posto da sud mentre una squadra si preparava per partire dall'alto a nord, e ha raggiunto il ragazzo assime al personale dell'ambulanza della Croce Verde. Subito dopo, guidato via radio sulla verticale, è sopraggiunta l'eliambulanza da Trento che, con un verricello, è riuscita a sbarcare nelle vicinanze tecnico di elisoccorso, medico e infermiere, che hanno subito prestato le prime cure urgenti all'infortunato. Per l'oscurità e l'impossibilità di completare il recupero con l'elicottero, data la conformità della valle e la presenza di fitta vegetazione, l'infortunato caricato sulla barella portantina è stato trasportato a spalla dai soccorritori e dai Vigili del fuoco riunitisi nel frattempo, assieme all'equipe medica dell'elisoccorso, rimasta sul posto (e riaccompagnata poi a Trento con un mezzo dei Vigili). Fuori dalla valle il giovane, con un probabile politrauma, è stato affidato all'ambulanza diretta a Borgo Trento. L'intervento si è concluso verso le 23.
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Lunedì, 25 Settembre 2017 17:56

INTERVENTO NELLA NOTTE SUL BALDO

Ferrara di Monte Baldo (VR), 20 - 09 - 17
Ieri sera poco prima delle 21 il Soccorso alpino di Verona è stato allertato dalla Centrale operativa del 118 per due escursionisti in difficoltà sul Monte Baldo. La coppia, W.J.H., 33 anni, lui, e H.P., 23 anni, lei, entrambi tedeschi, erano partiti con la mountain bike da Brentonico diretti al Rifugio Telegrafo, ma durante il tragitto sulle creste del Baldo avevano perso il sentiero nel tratto innevato, non sapevano dove si trovavano e iniziava a essere molto freddo. Una prima squadra di due persone è partita da Caprino, una di 6 da Verona e veniva anche allertata la Stazione trentina di Ala. Le informazioni erano frammentarie, la linea cadeva in continuazione e la comunicazione avveniva solo attraverso Sms. Oltretutto trattandosi di vecchi cellulari senza traffico dati non si era ingrado di geolocalizzarli. In accordo con la Centrale operativa, è stato chiesto l'intervento dell'elicottero di Brescia abilitato per il volo notturno che dava disponibilità. Decollo bloccato poi dall'avvistamento di due luci a metà versante, tra le creste del Baldo e la strada asfaltata. Quando si è potuto verificare che si trattava di altri due escursionisti - sul posto anche i Vigili del fuoco di Avio - l'elicottero, richiamato, era impegnato in un'altra missione. I soccorritori si sono suddivisi in 4 squadre: una rimasta sulla strada per il coordinamento, tre risalite per altrettanti sentieri dal versante Adige. I volontari di Ala sono invece partiti da nord, da Prato Spino, all'arrivo della funivia. Fortunatamente, perlustrando l'area col binocolo, sono state avvistate due luci, 150 metri circa sotto Cima Valdritta, fuori sentiero. La squadra alla base si è avvicinata con la macchina e, azionate le sirene, ha avuto conferma tramite Sms che erano state sentite e si trattava proprio di loro. Tutte le squadre si sono quindi dirette in quella zona. Una volta raggiunti - erano in buone condizioni anche se infreddoliti - i soccorritori li hanno dotati di imbrago e assicurati per farli risalire sul sentiero in cresta e poi scendere a valle. Una volta rientrati a Cavallo di Novezza, i due ragazzi sono stati affidati in via precauzionale all'ambulanza. L'intervento si è concluso alle 2.30 circa.
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Lunedì, 11 Settembre 2017 10:41

ESCURSIONISTI IN RITARDO SULLA FERRATA IERI SERA

Cortina d'Ampezzo (BL), 10 - 09 - 17
Ieri poco prima delle 20 una coppia di escursionisti italiani ha contattato il 118 in difficoltà chiedendo l'intervento dell'elicottero, poiché non erano riusciti a completare la Ferrata Lipella, era tardi e si stava alzando la nebbia. Ormai buio e data l'impossibilità di decollo per l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore, i due sono stati messi in contatto telefonico con il gestore del Rifugio Giussani, capo della Stazione del Soccorso alpino di Cortina. Dal loro racconto, erano partiti alle 10 dal Rifugio Dibona e, con varie soste, avevano attaccato la ferrata al Castelletto alle 15, convinti erroneamente fosse un percorso di un'oretta, mentre in realtà sono richieste diverse ore per completarlo, a seconda anche della capacità e preparazione di ognuno. Capito che si trovavano sotto le Tre Dita e che potevano farsi luce, è stato consigliato agli escursionisti di avanzare, mentre il soccorritore partiva per andare loro incontro. Una volta incrociati è rientrato assieme alla coppia al Rifugio, dove sono arrivati verso le 22.
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Giovedì, 07 Settembre 2017 11:40

RICERCA NELLA NOTTE, TROVATA SENZA VITA ESCURSIONISTA

Rocca Pietore (BL), 05 - 09 - 17
Ieri sera attorno alle 20 è scattato l'allarme per un'escursionista attesa al Rifugio Falier che non si era però presentata all'appuntamento. A lanciare l'allarme un conoscente che sapeva solo il suo nome e numero di telefono. Il Soccorso alpino della Val Pettorina ha inizialmente cercato più informazioni possibili, risalendo al cognome e ai familiari, mentre il gestore del Falier, componente della Stazione, procedeva con le verifiche in zona. Allertato anche il Soccorso alpino dell'Alta Val di Fassa che, una volta risaliti all'ultima cella agganciata dal cellulare della donna a Pozza di Fassa verso le 15.50, hanno fatto partire le squadre. Purtroppo il suo corpo senza vita è stato ritrovato poco prima dell'una non distante dal Passo dell'Ombrettola, nel comune di Canazei (TN), a circa un'ora e mezza dal Rifugio Falier. La donna, C.L., 47 anni, di Venezia, aveva perso la vita dopo essere scivolata dal sentiero, finendo una ventina di metri più in basso su un tratto del tracciato sottostante.
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Lunedì, 04 Settembre 2017 15:37

INTERVENTO NELLA NOTTE SULLA TOFANA DI ROZES

Cortina d'Ampezzo (BL), 03 - 09 - 17
Intervento impegnativo nella notte per il Soccorso alpino di Cortina, uscito in aiuto di due escursionisti ungheresi bloccati dalla neve in cima alla Tofana di Rozes. Ieri, scattato l'allarme verso le 19.20, mentre le squadre si preparavano a partire, si è cercato di ricontattare i due, T.K, 34 anni, e F.C.G., di 39 anni, che non rispondevano più. Al Rifugio Giussani è arrivata la conferma - da parte di un gruppo che li aveva incrociati verso le 14 alle Tre Dita all'uscita della ferrata Lipella - che, malgrado il maltempo imperversasse già, i due eano partiti per salire in cima. Con venti centimetri di neve fresca e una bufera in corso, i soccorritori sono saliti con il fuoristrada fino all'inizio della serpentina, a circa 2.500 metri di quota, per poi proseguire a piedi. Ai due, nell'unico contatto, era stato detto di fermarsi dove si trovavano, vicini alla croce di vetta a 3.200 metri. Una squadra veloce ha quindi intrapreso la salita della normale, mentre si verificava anche la possibilità che fossero ridiscesi dalla Ferrata Lipella, da dove erano saliti al mattino e dal Rifugio Lagazuoi si osservava l'eventuale presenza di luci lungo l'itinerario attrezzato. Quando la squadra è arrivata alla croce, i due erano lì, in preda al freddo. Raggiunti dagli altri, piano piano i soccorritori sono riusciti a farli muovere e li hanno accompagnati nella discesa fino al Giussani. Poiché le loro condizioni non erano buone, è stato valutato di continuare la discesa. A mezzanotte e mezza la jeep li ha caricati sul tratto sterrato e li ha portati all'ambulanza che attendeva sulla strada per le verifiche del caso.
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Auronzo di Cadore (BL), 22 - 08 - 17
Intervento impegnativo nella notte sulle Tre Cime di Lavaredo, portato a termine dalle squadre del Soccorso alpino di Auronzo e dall'elicottero del IV Reggimento Altair di Bolzano abilitato per il volo notturno. Ieri sera attorno alle 21.30 il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Auronzo per un incidente in parete lungo la normale alla Cima Grande di Lavaredo, dove, dalle prime notizie, un'alpinista francese si era fatta male a una gamba e non riusciva a proseguire. Il gestore del Rifugio Lavaredo, componente del Soccorso alpino, è salito per una prima verifica e le condizioni della donna, 35 anni di Lione, sono apparse subito più serie,  come confermato dall'infermiera di Stazione arrivata assieme al resto della squadra. Partita con il compagno alle 10 dal Rifugio Auronzo, la coppia era arrivata in vetta verso le 17. Nel ridiscendere, durante le doppie lei aveva perso aderenza, facendo un pendolo e sbattendo con violenza sulla parete. Il compagno l'aveva quindi assicurata su una piccola cengia a circa 2.550 metri di altitudine per poi dare l'allarme. Prestate le prime cure, dopo averla coperta e riscaldata, si è infatti constatato che l'infortunata presentava ematomi sulla schiena e non riusciva a muovere le gambe. Non potendo fare una precisa diagnosi sul posto, temendo possibili gravi lesioni interne, con le temperature prossime alle zero e diverse ore di calate davanti, di concerto con il primario del Suem 118 di Pieve di Cadore è stato deciso di chiedere il supporto dell'elicottero dell'aviazione dell'esercito IV Reggimento Altair di Bolzano, con cui il Soccorso alpino si sta in questo periodo addestrando per la cooperazione in interventi notturni. Giunto al Rifugio Lavaredo l'elicottero, AB 205, ha imbarcato un soccorritore per una prima ricognizione. Poiché lo stretto terrazzino dove si trovava l'infortunata, che era già stata imbarellata, era troppo attaccato alla parete e impediva la riuscita in sicurezza delle operazioni, la barella è stata calata una ventina di metri più in basso su una cengia più ampia. In una seconda rotazione, l'elicottero la ha recuperata con uno dei tecnici di elisoccorso della Stazione salito con gli altri soccorritori. L'alpinista è stata quindi accompagnata all'ospedale di Cortina, dove è arrivata pochi minuti prima delle 3. Il compagno è sceso assieme ai soccorritori, giunti sul ghiaione alla base della parete alle 4. Un intervento delicato e impegnativo, sia dal punto di vista tecnico che umano, per il quale il capostazione del Soccorso alpino di Auronzo, Giuseppe Zandegiacomo Sampogna, vuole ringraziare i suoi 14 soccorritori che lo hanno portato a termine.
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Domenica, 20 Agosto 2017 09:48

RICERCA NELLA NOTTE SUGLI SPALTI DI TORO

Domegge di Cadore (BL), 17 - 08 - 17
Ieri sera attorno alle 22 il 118 è stato allertato da alcuni turisti francesi, ospiti del campeggio sul lago a Vallesella, preoccupati perché 4 loro amici non erano rientrati dal giro ad anello sugli Spalti di Toro. I 4 connazionali erano partiti verso le 12: dal Rifugio Padova sarebbero dovuti salire fino a Forcella Segnata per poi scendere in Val Montanaia al Bivacco Perugini, risalire per Forcella Montanaia e rientrare al Padova. Passate le 16 i compagni, che si trovavano al Rifugio Padova con il gestore, hanno ricevuto la chiamata dei 4 escursionisti: avevano appena raggiunto Forcella Segnata e chiedevano consigli. Il gestore ha suggerito loro che, dal momento che stavano procendo lentamente, scendessero al Rifugio Pordenone e si facessero venire a prendere o che si fermassero al Bivacco Perugini. Loro hanno risposto che avrebbero valutato se fermarsi o proseguire il giro. In tutta l'area la copertura telefonica è praticamente assente e, quando a sera non sono tornati, né è stato possibile raggiungerli telefonicamente, è scattato l'allarme. Partendo dal Rifugio Padova, 2 squadre del Soccorso alpino del Centro Cadore si sono avviate lungo i due possibili itinerari di rientro: una di 3 soccorritori attraverso Forcella Montanaia, una di 4 soccorritori via Forcella Segnata, mentre il Soccorso alpino della Valcellina saliva dal Rifugio Pordenone. Giunti sulle rispettive forcelle, la squadre sono scese fino al Bivacco Perugini per controllarlo e riunirsi con i soccorritori friulani. Gli escursionisti erano lì. Stavano bene, si sono scusati, ma non erano riusciti a comunicare le loro intenzioni. Hanno quindi deciso di rimanere in bivacco e proseguire il giro. Le squadre sono rientrate con i colleghi al Rifugio Pordenone e da lì sono tornate con i mezzi arrivati dal Cadore. L'intervento si è concluso alle 4.  È stato anche utilizzato il faro del Soccorso alpino di Pieve di Cadore e altro personale era pronto a partire in supporto alle operazioni. Preallertate le unità cinofile.
Pubblicato in 2017
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