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Lunedì, 25 Settembre 2017 18:07
DUE INTERVENTI IN MONTAGNA
Belluno, 23 - 09 - 17
Verso le 12.30 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione delle Pale dei Balconi, a Taibon Agordino, per un escursionista infortunatosi nelle vicinanze del Cor. L'uomo, S.B., 40 anni, di Alano di Piave (BL), sbagliata la traccia del sentiero, era caduto per una decina di metri dopo che si era staccato un appiglio su cui si stava tenendo. Pur ferito, era riuscito a spostarsi per qualche centinaio di metri e a trovare campo per dare l'allarme. Individuato dall'eliambulanza, l'uomo è stato recuperato con un verricello di 15 metri per essere trasportato, dopo un primo controllo ad Agordo, all'ospedale di Belluno, con una probabile frattura alla caviglia ed escoriazioni al volto. Alle 15.20 circa l'elicottero è poi volato in Val Salata, a Cortina d'Ampezzo, per un'escursionista che, durante una camminata con la madre, si era sentita male. La donna, una trevigiana di 44 anni, è stata imbarcata e accompagnata a Belluno per le cure del caso.
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Lunedì, 25 Settembre 2017 18:00
RITROVATO, E STA BENE, L'ESCURSIONISTA PADOVANO
Longarone (BL), 21 - 09 - 17
È stato ritrovato, e sta bene malgrado una notte all'addiaccio, R.D., 70 anni, l'escursionista di Padova non rientrato ieri da un'escursione in montagna. Ieri l'allarme era stato lanciato a seguito della chiamata della moglie - preoccupata perché non riusciva a parlare con lui - che aveva contattato il proprietario della casa di villeggiatura in Val di Zoldo, dove il marito si trovava. Non conoscendo la meta del giro quotidiano, era stata avviata la ricerca della macchina, finché, dopo molti tentativi, il capo del Soccorso alpino della Valle di Zoldo era finalmente riuscito a prendere la linea e a farsi spiegare dove l'iomo si trovasse, ovvero nella zona della Costa dei Nass. Si sono quindi mossi i soccorritori di Longarone e hanno subito verificato la presenza della sua auto per poi suddividersi in squadre risalendo verso Forcella Cazzette e verso il Pissandol. Nella notte c'è stato anche uno scambio vocale, ma è stato impossibile risalire al punto da cui proveniva la voce, mentre il cellulare continuava a essere irraggiungibile. Fissato il campo base alla Casera di Pepin, questa mattina alle 8.20 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha imbarcato due soccorritori per un sopralluogo, sorvolando tutta l'area e verificando la sua eventuale presenza allo Stallone Casera Megna. Dopo aver sbarcato i due soccorritori a Forcella Cazzette, l'eliambulanza in una seconda rotazione ne ha portati in quota altri due. In quattro hanno iniziato a scendere il sentiero chiamandolo. C'è quindi stata una prima risposta e alle 10.20 la squadra lo ha individuato a 1.150 metri di altitudine, bloccato in un ripido canalone. Partito per salire in Forcella, visto l'ambiente impervio, l'escursionista aveva preferito rientrare, ma ad un bivio aveva sbagliato direzione fino a trovarsi impossibilitato a proseguire o a tornare sui suoi passi. I soccorritori sono scesi da lui - stava bene pur avendo passato una notte con temperature minime - e lo hanno aiutato a tornare sul sentiero. Assieme sono poi arrivati alla Costa dei Nass.
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Lunedì, 25 Settembre 2017 17:59
RICERCA IN CORSO
Longarone (BL), 21 - 09 - 17
Il Soccorso alpino di Longarone è impegnato nella ricerca di un escursionista padovano che si è smarrito nella zona di Costa dei Nass, una parallela della Val del Grisol. L'allarme è scattato ieri sera, dopo che la moglie ha chiamato i proprietari della casa dove l'uomo si trova in villeggiatura in Val di Zoldo, preoccupata poiché non riusciva a parlare con lui. Ieri sera, dopo aver rinvenuto la sua auto a Costa dei Nass e quando, dopo vani tentativi, l'escursionista è riuscito a rispondere al cellulare e a dare qualche informazione, alle 22 circa i soccorritori hanno avviato la perlustrazione. Nella notte sono riusciti anche a contattarlo vocalmente, ma la conformazione della valle e il rumore dei corsi d'acqua non ha permesso di individuare il punto esatto della provenienza della voce. Al momento l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore sta effettuando una ricognizione con a bordo due soccorritori.
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Mercoledì, 16 Agosto 2017 09:16
BLOCCATI IN UN CANALE: INTERVENTO NELLA NOTTE A CORTINA
Cortina d'Ampezzo (BL), 15 - 08 - 17
Ieri sera alle 20.20 circa un gruppo di 4 escursionisti ha contattato il 118 poiché erano rimasti incrodati alla fine della Ferrata Renè De Pol sul Forame. Dato che l'intervento dell'elicottero non era possibile, il Soccorso alpino di Cortina ha predisposto una prima squadra veloce composta da tre unità per verificare la situazione. In continuo contatto telefonico, infatti, gli escursionisti in seguito avevano parlato di una di loro che era scivolata e aveva battuto la testa. Risaliti alle coordinate Gps del punto in cui si trovavano, si è però scoperto che in realtà non avevano concluso la ferrata, ma avevano sbagliato itinerario prima, prendendo il canalone che, tra Punta est e Punta ovest, scende verso Ospitale e finendo bloccati sopra salti di roccia. In un paio di ore i primi soccorritori hanno risalito la ferrata e hanno raggiunto il gruppo tra i salti di roccia a circa 2.200 metri di altitudine. Fortunatamente i quattro (tre uomini, S.B., 50 anni, R.R., 50 anni, S.M. 51 anni, e una donna C.P., 43 anni, tutti di Roma) erano solo sfiniti dalla fatica, ma non infortunati. La decisione era quindi di attendere l'alba e un eventuale recupero con l'elicottero o far loro forza e riportarli a valle a piedi. Piano piano i soccorritori li hanno aiutati a riprendersi e sono riusciti a riportarli sul tratto attrezzato, mentre una seconda squadra andava loro incontro con bevande calde e qualcosa da mangiare. Dalla ferrata sono poi scesi sull'ultimo tratto fino a Val Pra del Vecia e da lì sono arrivati a Cimabanche. L'intervento si è concluso alle 5. Era presente anche il Soccorso alpino di San Vito di Cadore che ha fatto luce con una fotoelettrica.
Sono sempre più numerose le richieste di aiuto che arrivano ormai buio, quando devono intervenire le squadre a piedi e i tempi delle operazioni vengono dilatati dalla difficoltà oggettiva di muoversi in ambienti impegnativi, soprattutto in caso ci sia un ferito da riportare a valle in totale sicurezza. Da sempre il nostro consiglio è, non appena avete il primo sentore che qualcosa non va: cercate di ritornare sui vostri passi o chiamate anche solo per avere indicazioni e chiarimenti sull'itinerario. E, prima ancora di partire, pianificate al meglio la vostra gita, consultando bollettini meteo e chiedendo informazioni a Cai, Guide alpine, Soccorso alpino, gestori dei rifugi. Infine, cercate sempre di affrontare escursioni alla vostra portata, adatte a una adeguata preparazione fisica e mentale.
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Mercoledì, 16 Agosto 2017 09:02
RECUPERATO ALPINISTA SULLA CRODA ROSSA D'AMPEZZO
Cortina d'Ampezzo (BL), 14 - 08 - 17
Ieri sera passate le 22 il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Cortina a seguito della chiamata di due alpinisti, bloccati durante le calate di rientro dalla Croda Rossa d'Ampezzo, poiché uno di loro era rimasto ferito a un piede dopo essere stato colpito da un sasso. Dato che era improponibile a quell'ora l'intervento di squadre a piedi, alle 6.30 l'eliambulanza Pelikan di Bressanone ha imbarcato due soccorritori di Cortina per indirizzare velocemente l'equipaggio. Dopo una prima ricongnizione sulla parete verso Cortina però, i due rocciatori non sono stati individuati. L'elicottero si è quindi spostato verso Prato Piazza e, a circa 2.900 metri di quota lungo la Via Innerkofler, ha visto i due alpinisti che avevano passato la notte in parete. Entrambi sono stati recuperati con il verricello e portati a Cortina. L'infortunato, G.R., 26 anni, di Pescantina (VR), è stato medicato al pronto soccorso per il trauma riportato, mentre il compagno è stato riaccompagnato in macchina dai soccorritori a Prato Piazza a riprendere l'auto.
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Mercoledì, 09 Agosto 2017 09:30
ALTRI INTERVENTI E UNO IN CORSO
Belluno, 08 - 08 - 17
Alle 16.20 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato inviato dalla Centrale del Suem a Livonallongo del Col di Lana, precisamente sul Monte Sief, la terza punta del Col di Lana, dove un escursionista di 54 anni di Arezzo, scivolato dal sentiero numero 21 ed era ruzzolato tra erba e sassi per una sessantina di metri. Sbarcati in hovering medico, infermiere e tecnico di elisoccorso, all'uomo che presentava un probabile politrauma sono state prestate le prime cure. Imbarellato è stato portato fino all'eliambulanza atterrata lì vicino, per essere poi accompagnato all'ospedale di Belluno. In accordo con il Soccorso alpino di Cortina, una squadra del Sagf è invece intervenuta alla fine della pista del Lagazuoi, dove una escursionista si era infortunata alla caviglia. L'elicottero è poi volato tra il Rifugio Fonda Savio e il Pian degli Spiriti ad Auronzo di Cadore. In questo caso un uomo, scivolato e visitato da medico e infermiere, è stato recuperato utilizzando un verricello ed è stato trasportato a Belluno. Disavventura a lieto fine per una giovane coppia sul Civetta. Partiti in mattinata per passare la notte al Bivacco Tomè sul Van del Giazzer, appena sotto Cima de Gasperi, a metà percorso hanno sbagliato itinenarario e hanno cercato di ritornare sui propri passi, finendo incrodati su balze rocciose. Verso le 20.30 l'equipaggio dell'eliambulanza li ha subito rintracciati e il tecnico di elisoccorso imbarcati con il verricello. I due ragazzi, G.M., 29 anni, di Vigodarzere (PD), lui, e S.G., 26 anni, di Cannaregio (VE), sono stati accompagnati al Rifugio Capanna Trieste. La Stazione del Soccorso alpino di Sappada sta invece raggiungendo un escursionista in difficoltà nei pressi del Bivacco Damiana, nel Cadin di Dentro.
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Mercoledì, 02 Agosto 2017 19:38
DUE INTERVENTI IN MONTAGNA
Belluno, 01 - 08 - 17
Passate le 13.30 è scattato l'allarme per un infortunio sul Monte Dolada. Dalle prime informazioni una turista olandese era scivolata mettendo male un piede e si trovava con il marito sotto il Rifugio Dolada. Una squadra del Soccorso alpino dell'Alpago è quindi partita verso il luogo indicato dove però la coppia non c'era. Poco dopo i soccorritori hanno ricevuto le giuste indicazioni da una persona al decollo dei paraoendii prossimo al Rifugio e dal marito stesso della donna. I due erano in realtà sul sentiero sopra la struttura, che stavano percorrendo in discesa, a circa 500 metri di distanza in linea d'aria. Alla donna, T.M.S.B., 59 anni - raggiunta dalla squadra a piedi, dal medico e dal tecnico di elisoccorso dell'elicottero di Pieve di Cadore sbarcati con un verricello di 5 metri - sono state prestate le prime cure. Una volta imbarcata, è stata trasportata all'ospedale di Belluno con una probabile frattura alla caviglia. Poco prima delle 15, l'eliambulanza è stata dirottata a Cortina, dove ha imbarcato un tecnico del locale Soccorso alpino per guidare l'equipaggio verso la Ferrata Strobel alla Punta Fiames, sul Pomagagnon, per una famiglia svizzera in difficoltà. Padre di 51 anni, madre di 48 e i due figli dodicenni, arrivati all'attacco del percorso attrezzato, non avevano visto il cavo ed erano andati avanti sulla cengia fino a bloccarsi tra rocce e mughi. Una volta individuati, l'elicottero ha sbarcato i due soccorritori con un verricello di 70 metri. Con la stessa modalità sono poi stati recuperati i 4 turisti, accompagnati, illesi, alla piazzola del Codivilla.
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Lunedì, 17 Luglio 2017 18:14
INTERVENTO NELLA NOTTE A CORTINA
Cortina d'Ampezzo (BL), 17 - 07 - 17
Ieri sera passate da poco le 22 il gestore del Rifugio Ospitale ha contattato il Soccorso alpino di Cortina, poiché una turista tedesca aspettava dalle 19 il rientro dei genitori, di 72 e 65 anni, partiti in mattinata per la Ferrata Renè De Pol sul Forame, nel Gruppo del Cristallo. Sentita dai soccorritori, l'escursionista ha raccontato che al mattino si erano separati, lei aveva optato per la Ferrata Dibona, la coppia per la De Pol, e che i genitori erano senza cellulare, ma avevano con loro una pila. Personale del Soccorso alpino ha subito controllato dalla strada uno dei tratti del percorso attrezzato dove i frequentatori trovano più difficoltà, senza scorgere nessuno, si è quindi spostato verso Cimabanche facendo segnali con una torcia, finché dalla cima di Pra del Vecia una luce non ha risposto. Una prima squadra veloce di tre elementi si è messa in marcia per verificare la situazione, 800 metri di dislivello più sopra, mentre un'altra squadra si preparava a un eventuale intervento con la barella, in quanto ovviamente non si sapeva se si fossero fatti male o meno. Fortunatamente, una volta raggiunti attorno a mezzanotte, è stato appurato che stavano bene, e i soccorritori li hanno aiutati a scendere a valle, dove sono arrivati verso le 2.30. All'origine del problema un sentiero chiuso che in molte cartine ancora risulta tracciato e aperto. All'altezza di Forcella Verde infatti si poteva un tempo scendere verso Ospitale o verso Cimabanche. Verso Ospitale però il sentiero è inagibile e quindi chiuso. I due escursionisti sono scesi da quella parte obbligati poi a bloccarsi sopra salti di roccia a metà ghiaione. Tornati sui loro passi, hanno proseguito per Cimabanche accumulando ritardo e, arrivati a Pra della Vecia sotto Forcella Gialla ormai buio e con la pila malfunzionante, si sono fermati.
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Domenica, 02 Luglio 2017 18:27
ASIAGO: DUE RICERCHE NELLO STESSO LUOGO
Enego (VI), 02 - 07 - 17
Il Soccorso alpino di Asiago è stato impegnato ieri sera e oggi pomeriggio nella ricerca di una famiglia e di una coppia che hanno smarrito la traccia del sentiero che stavano percotrendo all'incirca nello stesso luogo, appena sopra i Castelloni di San Marco/Malga Fossetta. Oggi alle 15 il 118 è stato contattato da una coppia di Salcedo (VI), 53 anni lui, 50 lei, che, seguendo il Sentiero dei piccoli maestri, aveva smarrito la direzione corretta. Perso l'orientamento, i due erano finiti in un bosco di mughi. Grazie all'applicazione di geolocalizzazione del Soccorso alpino, la centrale operativa di Torino è stata in grado di risalire alle coordinate Gps del punto esatto in cui si trovavano. Una squadra li ha quindi individuati a Cima Isidoro e, dopo averli raggiunti e riportati sul sentiero, è scesa con loro fino al parcheggio dove sono arrivati attorno alle 20. Ieri sera alle 20.30 invece sono stati padre, 49 anni, e i due figli di 12 e 13 anni, di Sandrigo (VI), ad avere bisogno di aiuto. Anche loro avevano infatti perso la traccia del sentiero numero 842 (a un chilometro di distanza in linea d'aria dal luogo della coppia di oggi) e si erano persi. Seguendo le loro indicazioni, una squadra era quindi partita dal basso e una dall'alto, finché i soccorritori non li avevano ritrovati in località Prato Moline a Cima Caldiera, e riaccompagnati alla macchina. L'intervento si è concluso ieri verso le 22.30.
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Domenica, 02 Luglio 2017 18:21
RECUPERO SULLA FERRATA DEL VAJO SCURO
Recoaro Terme (VI), 01 - 07 - 17
Alle 13.40 una coppia di escursionisti ha allertato il 118 poiché si trovava in difficoltà. I due, S.D.M., 39 anni, lui, e R.S., 39 anni lei, entrambi di Schio (VI), sbagliato il sentiero, avevano infatti iniziato a scendere lungo la Ferrata del Vajo scuro al contrario e senza essere attrezzati e, arrivati in un tratto ripido, non erano stati più in grado di proseguire. Una squadra del Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno ha quindi risalito dal basso la ferrata e li ha raggiunti. Dopo averli imbragati, i soccorritori li hanno calati per il tratto più esposto e li hanno accompagnati fino al Rifugio Cesare Battisti alla Gazza.
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