Visualizza articoli per tag: Sfinimento

Venerdì, 28 Agosto 2020 11:33

RECUPERATO ESCURSIONISTA SFINITO

Falcade (BL), 27 - 08 - 20
È stato riportato sulla strada in località Gli Zingari alle 21.40, l'escursionista mantovano in difficoltà nel tragitto di rientro dal Col Margherita. Attorno alle 19 il Soccorso alpino della Val Biois era stato allertato dalla Centrale del Suem per un uomo sfinito dalla stanchezza, mentre con moglie, figlio e due cani scendeva lungo una vecchia mulattiera dissestata. Partita dal Col Margherita, la famiglia era passata dal Lago di Cavia per poi proseguire, ma ormai senza più forze il turista non era più stato in grado di avanzare. Una decina di soccorritori è quindi risalita verso il lago dagli Zingari, finché non lo ha individuato, 300 metri di dislivello più in alto. Una volta raggiunto, G.M., 69 anni, di Sermide, è stato caricato sulla barella con la ruota e trasportato fino alla strada. Un soccorritore sta adesso accompagnando il figlio a recuperare il loro camper, con il quale poi si allontaneranno autonomamente. 
 
Pubblicato in 2020
Venerdì, 28 Agosto 2020 11:25

RECUPERATI TRE ESCURSIONISTI SUL MONTE BALDO

Malcesine (VR), 26 - 08 - 20
Alle 19.30 circa l'elicottero di Verona emergenza e intervenuto sul Monte Baldo per tre escursionisti polacchi che, saliti dal versante del Lago lungo il sentiero numero 634, scendendo si erano fermati finiti dalla stanchezza. Individuati all'eliambulanza, i tre sono stati recuperati con il verricello e trasportati a Navene. Pronto in supporto alle operazioni anche il Soccorso alpino di Verona.
Pubblicato in 2020
Martedì, 25 Agosto 2020 11:59

INTERVENTI IN MONTAGNA

Belluno, 24 - 08 - 20
Attorno a mezzogiorno il Soccorso alpino della Val Biois e stato attivato per una coppia di escursionisti bloccata tra gli schianti di Vaia sopra un salto di roccia tra il Piz Zorlet e Forcella San Tomaso. I due, G.C., 31 anni, di Silea (TV) lui, e B.C., 25 anni, di Roncade (TV), lei, erano partiti da Piaz, frazione di Vallada Agordina, per salire al Rifugio Sasso Bianco percorrendo l'Alta via dei pastori, ma lungo il tragitto avevano seguito una traccia sbagliata finendo bloccati tra le piante abbattute. I soccorritori hanno avviato la non facile ricerca, senza alcun punto di riferimento, finché, dopo un paio di ore, li hanno individuati e raggiunti. La coppia è quindi stata aiutata a tornare sul sentiero e a raggiungere Forcella San Tomaso da dove è rientrata in autonomia. 
Poco prima delle 13 la Centrale del 118 è stata allertata da una coppia di escursionisti, entrambi trentenni di Asti, impossibilitata a proseguire su un tratto attrezzato dell'Alta Via numero 5. I due, che non avevano con loro l'imbrago ed erano comunque sfiniti dalla lunga camminata, si trovavano sulle Meducce di Dentro, Marmarole, a 2.200 metri si altitudine. Individuati dall'equipaggio dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore sul sentiero numero 280, sono stati imbarcati dal tecnico di elisoccorso in hovering e trasportati a Pieve di Cadore.
Pubblicato in 2020
Sabato, 21 Luglio 2018 10:27

RECUPERATO ESCURSIONISTA SFINITO

Auronzo di Cadore (BL), 17 - 07 - 18
Alle 19.30 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato sulle Marmarole, dove un escursionista, sfinito dalla stanchezza, aveva chiamato dal Bivacco Musatti chiedendo aiuto. Sbarcato in hovering poco più sopra, il tecnico del Soccorso alpino dell'equipaggio ha raggiunto l'uomo, 41 anni, tedesco, e lo ha accompagnato fino all'eliambulanza. Imbarcato, è stato portato all'ospedale di Pieve di Cadore per le verifiche del caso. 
Pubblicato in 2018
Lunedì, 11 Settembre 2017 10:04

RECUPERATO ESCURSIONISTA AFFATICATO

Cortina d'Ampezzo (BL), 07 - 09 - 17
Passato mezzogiorno, un escursionista ha contattato il 118 poiché non era più in grado di proseguire sfinito dalla fatica. L'uomo, S.G., 65 anni, di Ravenna, che stava sendendo dal Faloria lungo il sentiero numero 212 che percorre la Val Orita, è stato prima geolocalizzato dalla Centrale operativa grazie all'applicazione per smartphone in dotazione al Soccorso alpino, quindi in suo aiuto è decollato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Una volta individuato, il turista è stato recuperato con un verricello di 15 metri, per essere trasportato all'ospedale di Cortina per le verifiche del caso.
Pubblicato in 2017
Cortina d'Ampezzo (BL), 15 - 08 - 17
Ieri sera alle 20.20 circa un gruppo di 4 escursionisti ha contattato il 118 poiché erano rimasti incrodati alla fine della Ferrata Renè De Pol sul Forame. Dato che l'intervento dell'elicottero non era possibile, il Soccorso alpino di Cortina ha predisposto una prima squadra veloce composta da tre unità per verificare la situazione. In continuo contatto telefonico, infatti, gli escursionisti in seguito avevano parlato di una di loro che era scivolata e aveva battuto la testa. Risaliti alle coordinate Gps del punto in cui si trovavano, si è però scoperto che in realtà non avevano concluso la ferrata, ma avevano sbagliato itinerario prima, prendendo il canalone che, tra Punta est e Punta ovest, scende verso Ospitale e finendo bloccati sopra salti di roccia. In un paio di ore i primi soccorritori hanno risalito la ferrata e hanno raggiunto il gruppo tra i salti di roccia a circa 2.200 metri di altitudine. Fortunatamente i quattro (tre uomini, S.B., 50 anni, R.R., 50 anni, S.M. 51 anni, e una donna C.P., 43 anni, tutti di Roma) erano solo sfiniti dalla fatica, ma non infortunati. La decisione era quindi di attendere l'alba e un eventuale recupero con l'elicottero o far loro forza e riportarli a valle a piedi. Piano piano i soccorritori li hanno aiutati a riprendersi e sono riusciti a riportarli sul tratto attrezzato, mentre una seconda squadra andava loro incontro con bevande calde e qualcosa da mangiare. Dalla ferrata sono poi scesi sull'ultimo tratto fino a Val Pra del Vecia e da lì sono arrivati a Cimabanche. L'intervento si è concluso alle 5. Era presente anche il Soccorso alpino di San Vito di Cadore che ha fatto luce con una fotoelettrica. 
Sono sempre più numerose le richieste di aiuto che arrivano ormai buio, quando devono intervenire le squadre a piedi e i tempi delle operazioni vengono dilatati dalla difficoltà oggettiva di muoversi in ambienti impegnativi, soprattutto in caso ci sia un ferito da riportare a valle in totale sicurezza. Da sempre il nostro consiglio è, non appena avete il primo sentore che qualcosa non va: cercate di ritornare sui vostri passi o chiamate anche solo per avere indicazioni e chiarimenti sull'itinerario. E, prima ancora di partire, pianificate al meglio la vostra gita, consultando bollettini meteo e chiedendo informazioni a Cai, Guide alpine, Soccorso alpino, gestori dei rifugi. Infine, cercate sempre di affrontare escursioni alla vostra portata, adatte a una adeguata preparazione fisica e mentale. 
 
Pubblicato in 2017

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