Dati 2021
RELAZIONE ATTIVITA' OPERATIVA E FORMATIVA 2021 Ai sensi della Legge n. 74/01, della Legge n. 289/02, Legge n. 26/11, della Legge n. 126/20 e della L.R. n.11/15.
AREE OPERATIVE
Premessa
In questa relazione analitica non vengono considerati, anche se i relativi numeri sono diventati importanti anche dal punto di vista statistico, tutti gli interventi effettuati dai Servizi di Elisoccorso di Pieve di Cadore, Treviso e Verona in configurazione S.A.R. (presenza del personale CNSAS) in ambiente non ostile ed impervio (zone ad elevata antropizzazione, strade diverse, zone artigianali ed industriali, ambienti di lavoro, ecc.). Sia noto che queste fattispecie operative, svolte in strettissima sinergia con il personale del SUEM 118, hanno ormai raggiunto valori straordinari nelle basi ove è presente il CNSAS-SASV Aps. Sono stati, infine, suddivisi gli interventi legati a missioni disposte dalle Centrali Operative del SUEM 118 della Regione del Veneto di cui alla Legge n. 74/2001 e alla nuova Legge 126/2020 e s.m.i., dagli interventi concernenti attività di protezione civile non effettuata a favore di persone. Il 2021 vede il numero delle persone soccorse superare le 1150 unità, a confermare il trend in aumento già verificato nel 2019 e 2020, dato anomalo considerando le restrizioni dei vari DPCM e Decreti regionali per il contenimento del contagio da SAR CoV2, emanati nel corso del 2020/2021. L’aumento di fatto è in parte dovuto a un costante aumento degli appassionati frequentatori della montagna, in parte, purtroppo, dovuto alla superficialità delle persone che affrontano la montagna senza preparazione fisica né tantomeno tecnica e/o con attrezzatura non adeguata, non dimenticando il fatto che la montagna è stata vista come area “non contaminata” e per questo presa letteralmente d’assalto dai vari utenti. Il fenomeno è legato anche all’idea di una montagna come palestra all’aperto dove mettere alla prova le proprie prestazioni e non piuttosto di un ambiente severo e ostile che non lascia margine all’errore.
1. INTERVENTI e PERSONE SOCCORSE
L'attività operativa svolta nel corso del 2021 dagli Organici del CNSAS Veneto in stretta sinergia operativa con le Centrali Operative del SUEM 118 della Regione del Veneto (Pieve di Cadore, Padova, Treviso, Verona e Vicenza) si è, dunque, attestata alle n. 1156 persone soccorse nel corso di n. 1048 interventi. Si specifica che gli interventi a carattere sanitario sono stati n. 939 mentre gli interventi a carattere di Protezione Civile sono stati n. 90, quest’ultimi dovuti essenzialmente all’emergenza per la pandemia da SAR CoV2 e dalle emergenze meteo che si sono susseguite nel territorio regionale nel corso del 2021, impegnando l’intesa struttura del SASV ad uno sforzo abnorme che ha messo a dura prova i Volontari, che quotidianamente dedicano la loro opera per il ns. sodalizio.
2. DIAGNOSTICA CODICI DI GRAVITA'
Per quanto invece attiene alla diagnostica analitica degli interventi, oltre ai n.508 illesi tratti in salvo (persone in difficoltà a causa diverse o in imminente pericolo di vita), che rappresenta circa il 44% del numero complessivo delle persone soccorse nel 2021, percentuale consistente e che non denota nessuna diminuzione rispetto agli anni precedenti. Difficile a questo punto non concludere che sia in aumento la tendenza ad affrontare la montagna con metodologia irresponsabile e senza un minimo di preparazione fisica, consapevoli forse di poter contare su un efficiente sistema di soccorso. Gli incidenti in pista si portano a quota 25, ancora in calo rispetto agli anni precedenti, dovuto essenzialmente alla chiusura degli impianti per l’emergenza da SAR CoV2. 2022.02.27_Statistica anno 2021_ab_R.0 pag. 5 di 16 Per quanto attiene le persone decedute nel 2021 il numero è aumento rispetto agli anni precedenti attestandosi a nr. 63 con un +28 % rispetto al 2020. Al riguardo degli esiti mortali il trend dipende in realtà da fattori piuttosto diversi che non sono sempre riconducibili a ragionamenti coerenti con la statistica, tuttavia le attività più coinvolte risultano essere, l’escursionismo, l’alpinismo, la mountain bike e/o e-bike e non ultimo, i casi di autolesionismo dovuti essenzialmente al disagio sociale, che nell’ultimo quinquennio sono in costante aumento.
3. LE CAUSE DEGLI INFORTUNI E LE ATTIVITA' COINVOLTE
Si constata per il 2021, come le cause ascrivibili alla mancata preparazione fisica e psicofisica, la perdita dell’orientamento e l’incapacità, i ritardi siano leggermente in calo rispetto al 2020, attestandosi a 28.80 % dei soccorsi, rispetto al 35.3 % del 2020, come pure il “malore”, da addebitarsi a diverse cause e la scarsa preparazione fisica, che si attestano al 9.30 %. Tra le cause, “caduta” e “scivolata” raggiungono complessivamente il 36.80%. il + 2.10 % rispetto al 2020, il trend dell’ultimo quinquennio è in leggera diminuzione, ma che mantiene un valore molto alto nel totale degli interventi; per maggiori dettagli si rimanda ai grafici allegati alla presente relazione. Per quanto attiene le attività, l’escursionismo, spicca su tutte le altre attività coinvolte con il 51.10% di persone soccorse, segue l’alpinismo con un 9.30%, le Mountain Bike e E- Bike che sono in forte ripresa con un 6.30%, lo sci alpinismo visto come alternativa alle piste da sci rimaste chiuse per la pandemia, con un 3.70%, le ferrate con un 3.20%, a seguire il parapendio, attività sportiva in forte crescita soprattutto nella fascia delle Prealpi Venete con un 2.90%, ed a seguire le altre attività. Si vuole specificare che nelle tabelle allegate alla presente relazione, vi sono alcune voci identificate con “Altro”, all’interno di tali descrizioni, vi sono tutte le attività non codificate ai fini statistici, ma che impegnano la struttura Soccorso Alpini in più fronti, essenzialmente per problematiche dovute al disagio sociale ed alle conseguenti variegate forme di autolesionismo e allontanamento volontario, oltre ad altre attività di carattere minore. Per quanto attiene l’attività lavoro, vi è un leggero aumento al 1.80% rispetto ad un 1.50 del 2020, tra le attività maggiormente interessate vi è l’attività di legnatico, forse dovuto alla saltuarietà di chi svolge tale compito, non sicuramente ascrivibile alle ditte specializzate del settore, ma al privato cittadino che saltuariamente svolge tale compito.
4. NAZIONALITA' DELLE PERSONE SOCCORSE e STATO ASSICURATIVO
Altri dati che rivestono un rilievo statistico anche alla luce della Legge Regionale n. 11/15 ed il fatto che la stessa imponga che tutti gli interventi di carattere non sanitario siano di tipo oneroso, sono rappresentati dallo stato assicurativo delle persone soccorse. Anche nel 2021 la percentuale riscontrata di persone soccorse coperte da una assicurazione si è rivelata estremamente bassa, circa il 92,0 % delle persone soccorse NON dispone di una assicurazione propria che copra le spese di recupero, che testimonia, ancora una volta, come non venga percepita la necessità, ma soprattutto l’utilità, di una polizza che copra le spese in caso di incidente. Risulta pertanto necessario per il futuro, incrementare ulteriormente l’attività di formazione/informazione degli utenti allo scopo anche di diminuire i rilevanti costi sociali che gli interventi di soccorso comportano. Per quanto riguarda le nazionalità, gli italiani rappresentano circa il 86.60 % degli interventi mentre il rimanente 13.40 % è suddiviso tra una ventina di nazionalità tra le quali, in 2022.02.27_Statistica anno 2021_ab_R.0 pag. 6 di 16 ordine di graduatoria abbiamo Germania, Austria, Francia, Stati Uniti America, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania, Paesi Bassi Olanda, Belgio, Regio Unito e altre a seguire.
5. RICERCA E SOCCORSO PERSONE DISPERSE
Nel 2021 si sono registrati n. 72 eventi di ricerca, con n. 89 persone soccorse, dato in leggero aumento rispetto all’anno precedente. Nella maggioranza dei casi gli eventi si sono risolti nella giornata della chiamata, tranne per alcuni casi che hanno comunque duramente impiegato la struttura della scrivente organizzazione, in ordine alla pianificazione e alla gestione delle operazioni, considerato l'importante concorso di volontari e di mezzi aerei impiegati su terreni particolarmente ostili, il tutto in stretta sinergia con il Servizio Sanitario Regionale e la Direzione Protezione Civile e Polizia Locale Regionale con gli altri apparati dello Stato.
6. VOLONTARI IMPEGNATI A TERRA E IN VOLO
con le premesse di questa analisi, si deve di necessità registrare il lavoro encomiabile effettuato dal personale del cnsas-sasv aps delle n. 28 stazioni presenti in veneto, le cui relative missioni di soccorso hanno visto l'impiego di n. 5’778 volontari con una media di circa n. 5,5 volontario/intervento per un totale di 21’368 ore/uomo. il supporto fornito dagli elicotteri dei vari suem 118 e, in misura minore dalla protezione civile, ditte private convenzionate, gdf, vvf, aiut alpin dolomites è ormai un valore irrinunciabile per l’efficacia delle missioni che, nel 2021 sono state complessivamente nr. 375 su un totale di nr. 1048 interventi pari al 35,78%, si segnala il forte aumento degli elicotteri delle pubbliche amministrazioni e privati, essenzialmente dovuti alle assistenze per le ricerche persona e al supporto e trasporto squadre in quota, oltre alla concentrazione degli eventi di recupero in alcuni mesi dell’anno, dove la sovrapposizione degli interventi gioco forza necessità l’intervento di altri mezzi, oltre agli elicotteri competenti per territorio, il tutto per la salvaguardia della vita umana. occorre tener presente che l’impiego dell’elicottero non può comunque prescindere dalla presenza delle squadre a terra, sia per risolvere tutti gli interventi dove il mezzo non può intervenire, mediamente circa il 60/65 % degli interventi, sia perché le squadre a terra vengono movimentate anche in caso di intervento aereo per il quale rappresentano, l’insostituibile riferimento a terra per ogni problema legato all’individuazione del luogo, degli ostacoli alla navigazione aerea, al recupero dei compagni di escursione, ecc.
7. ATTIVITA’ FORMATIVA-ADDESTRATIVA
Il prospetto riprodotto di seguito è la sintesi delle tabelle esplicative relative alla complessiva attività di formazione effettuata dalle varie strutture del CNSAS Veneto (Delegazioni, Stazioni, ecc.) a livello locale, provinciale, regionale e nazionale, così come previsto dalla vigente Convenzione tra Regione del Veneto e CNSAS Veneto, in un anno molto particolare, dove la pandemia da SARS-CoV-2, ha continuato a complicare anche nel 2021 la già complessa attività di formazione, addestramento e simulazione dell’intesa struttura. Dall’analisi delle stesse emerge in modo inequivocabile lo sforzo sostenuto dal personale del CNSAS VENETO per garantire e raggiungere un livello di efficienza ed efficacia sempre maggiore nell’attività di soccorso reale, dando applicazione a quanto disposto dalla 2022.02.27_Statistica anno 2021_ab_R.0 pag. 7 di 16 Legge n. 74/2001, dalla nuova Legge 126/2020 e L.R. 11/2015 e ai conseguenti piani formativi approvati a livello nazionale e regionale. La tabella di sintesi sotto espressa conferma, infatti, quanto detto.
STRUTTURA CNSAS VENETO
NUMERO EVENTI n. 1483
NUMERO PRESENZE CA. n. 10967
Un’attività che è indice dello sforzo prodotto dall’intera struttura sia nella formazione tout court sia nell’attività di istituzionalizzazione del CNSAS VENETO nei rapporti con gli EE.LL. e con le PP.AA. in genere. Il numero degli eventi complessivamente svolti nel 2021 è pari a n. 1483 e le n. 10’967 presenze dei Volontari CNSAS-SASV testimoniano in modo oggettivo quanto testé affermato e denotano una presenza media alle singole attività di n. 7,40 Volontari/Evento. Si può altresì affermare che nel 2021 ogni volontario ha mediamente partecipato a circa 17,4 ore di attività formativa-addestrativa per ogni evento reale di soccorso svolto, per un totale di circa 100’707 h di Formazione/Addestramento.
8. CONCLUSIONI
Per quando non espressamente specificato si farà riferimento ai grafici in allegato.