2021

Falcade (BL), 25 - 07 - 21
Attorno alle 15.50 il Soccorso alpino della Val Biois è intervenuto sopra Malga Le Buse, dove un escursionista toscano di 56 anni aveva messo male un piede, subendo una probabile distorsione alla caviglia. L'uomo, che si trovava con moglie e figlio, è stato raggiunto in jeep da una squadra che lo ha accompagnato fino al parcheggio, da dove si è allontanato con i mezzi propri in direzione del pronto soccorso.
Lamon (BL), 25 - 07 - 21
Verso le 9.40 la Centrale del Suem è stata allertata per un escursionista scivolato da un sentiero in una forra a Lamon. W.F., 51 anni, di Badia Polesine (RO), era sceso dalla sua abitazione per un giro nella vallata sottostante, Val Pora, dove ci sono diversi sentieri antichi, ma era scivolato ruzzolando in una scarpata e finendo nel torrente sottostante. Era riuscito a trascinarsi fuori dall'acqua fino a un punto dove aveva trovato copertura telefonica, per chiamare la moglie, che da Rovigo aveva fatto scattare l'allarme. Poi non era più stato possibile contattare l'uomo. Dalla descrizione del luogo, l'elicottero di Treviso emergenza ha fatto un primo sorvolo sopra la fitta vegetazione, per poi imbarcare un soccorritore di Feltre, calato con un verricello di 20 metri assieme al tecnico di elisoccorso. In altre due rotazioni sono stati portati altri 4 soccorritori, ai quali se ne è aggiunto un quinto che abita poco distante. L'elicottero con il proprio tecnico di elisoccorso è poi rientrato, mentre i sei soccorritori si sono divisi in due squadre per avviare la ricerca: una scesa a monte del torrente, una risalita dal basso. In breve tempo, una volta ritrovato, i soccorritori hanno mandato le coordinate del punto esatto in cui si trovavano e sul posto, con un verricello di 60 metri, sono stati sbarcati medico e tecnico di elisoccorso dell'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore, che hanno prestato le prime cure all'uomo e lo hanno imbarellato. Recuperato, l'infortunato, con sospetti frattura al bacino e trauma toracico, è stato trasportato all'ospedale di Belluno.
Recoaro Terme (VI), 24 - 07 - 21
Alle 12.30 circa la Centrale del Suem di Vicenza è stata allertata per un escursionista che, probabilmente a causa di un mancamento, era scivolato per alcuni metri sulla Ferrata del Vaio Scuro, nel Gruppo del Fumante. Rimasto sospeso agganciato all'imbrago, M.F., 32 anni, di Cerea (VR), è stato aiutato da una persona che lo seguiva sull'itinerario attrezzato a mettersi in sicurezza, mentre una squadra del Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno si portava al Rifugio Battisti, per poi attaccare la Ferrata e raggiungere, salendo da sotto un centinaio di metri, l'infortunato, che lamentava un dolore al braccio e aveva escoriazioni sulle mani. I soccorritori lo hanno quindi assicurato e hanno ripercorso a ritroso la Ferrata per poi rientrare a piedi con lui fino al punto del rendez vous con l'ambulanza, partita in direzione dell'ospedale di Valdagno. 
Comelico Superiore (BL), 24 - 07 - 21
Verso mezzogiorno l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato sul sentiero che dal Passo Monte Croce Comelico sale all'ex Rifugio Sala, poiché un'escursionista, che si trovava con il marito e il figlio, perso l'equilibrio era ruzzolata 20-30 metri lungo il ripido pendio erboso. Individuato dalle coordinate il luogo dall'incidente, con un verricello di 15 metri sono stati calati tecnico di elisoccorso ed equipe medica, che hanno prestato le prime cure a F.R., 44 anni, di Lugo, a seguito del possibile politrauma leggero riportato nella caduta. Imbarellata, la donna è stata recuperata e trasportata all'ospedale di Belluno. Pronti a intervenire il Soccorso alpino della Val Comelico e della Guardia di finanza.
Belluno, 24 - 07 - 21
Tre le emergenze nel primo pomeriggio a Cortina d'Ampezzo. Scendendo da Forcella Pomagagnon lungo il ghiaione, un escursionista è caduto in uno dei canali d'erosione scavato dalle piogge e si è fatto male a una caviglia, riportando inoltre diverse escoriazioni. I compagni hanno aiutato G.B., 61 anni, di Selvazzano Dentro (PD), a scendere, mentre una squadra del Soccorso alpino di Cortina e del Sagf andava loro incontro. L'uomo è stato quindi imbarellato, trasportato sulla strada e poi accompagnato in jeep all'ospedale. Dal Rifugio Vandelli è poi arrivato l'allerta per un escursionista di Modena, F.I. 30 anni, che lamentava dolori al ginocchio che non gli permettevano di rientrare dal sentiero. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è quindi atterrato in piazzola lo ha caricato a bordo per trasportarlo al Codivilla. Imbarcato anche il gestore del Rifugio per un trauma alla mano. La compagna dell'escursionista di Modena, che non se la sentiva di rientrare da sola, è stata raggiunta da una squadra del Sagf che l'ha accompagnata fino al Passo Tre Croci. Un turista belga, infortunatosi poco sopra la teleferica mentre scendeva dal Rifugio Giussani, è stato raggiunto dai soccorritori saliti in fuoristrada e portato all'ospedale per una probabile frattura alla gamba. Ad Auronzo di Cadore, in aiuto di una coppia di Varese è intervenuto il Soccorso alpino della Guardia di finanza, di presidio sulle Tre Cime di Lavaredo. I due, 30 anni lui di Luino, 23 anni lei di Leggiuno, scendendo dallo Scoglio di San Martino, in località Arghena, avevano perso la traccia del sentiero e non sapevano più come proseguire. I soccorritori sono andati loro incontro, li hanno trovati una cinquantina di metri sopra il sentiero e li hanno riaccompagnati sulla strada delle Tre Cime.
Cesiomaggiore (BL), 24 - 07 - 21
Salito con un amico per dei lavori questa mattina, il gestore del Bivacco Casera Cimonega si era sentito male. A causa dell'assenza di copertura telefonica, l'amico si è incamminato per riuscire a dare l'allarme e dopo tre quarti d'ora ha potuto contattare il 118 passate le 10, per tornare poi indietro dal compagno senza essere più raggiungibile. Dopo vari tentativi di avvicinamento, resi vani dalla nebbia che copriva l'intera Val Canzoi, l'elicottero di Treviso emergenza in due rotazioni ha imbarcato due squadre del Soccorso alpino di Feltre ed, entrando dal Primiero, ha sbarcato in hovering a Forcella Cimonega sei soccorritori. Le squadre, in un'ora a piedi, sono arrivate al Bivacco Feltre e poi a Casera Cimonega, dove l'infermiere di Stazione ha potuto dare prima assistenza a N.D.B., 71 anni, di Santa Giustina (BL), e dove sono potuti riprendere i contatti radio con la Centrale. Sul posto, non appena la nebbia si è diradata, è quindi atterrato l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, che ha imbarcato l'uomo, che fortunatamente non aveva un grave malore, e lo ha trasportato all'ospedale di Belluno per gli accertamenti del caso. I soccorritori sono rientrati a valle con l'elicottero dell'Antincendio boschivo della Regione Veneto. 
Falcade (BL), 24 - 07 - 21
Alle 12.20 circa la Centrale del 118 è stata contattata da alcune persone, che si erano imbattute in un escursionista colto da una crisi di panico, lungo il tragitto che dal Lago Cavia porta al Col Margherita. Ottenute le coordinate del punto in cui si trovava, i soccorritori hanno raggiunto in jeep il ventisettenne di Lastra a Signa (FI), lo hanno tranquillizzato e gli hanno dato da bere, per poi caricarlo a bordo e accompagnarlo a Falcade, dove lo hanno affidato in via precauzionale alla guardia medica di Canale d'Agordo, per i controlli del caso.

 

Forza (VI), 24 - 07 - 21
Attorno a mezzanotte il Soccorso alpino di Asiago è stato allertato dalla Centrale del Suem, per una persona caduta nella zona della Val Frenzela. N.C., 38 anni, di Foza (VI), era partito assieme a un'altra persona, per andare a vedere i camosci, dal sentiero che parte dal terzo tornante della strada che da Valstagna conduce a Foza. Lungo le creste era però scivolato ruzzolando per alcune decine di metri e finendo sul tratto di sentiero sottostante. Scattato l'allarme lanciato dalla persona che si trovava con lui e si era dovuta allontanare per trovare campo, una squadra è partita assieme al personale sanitario dell'ambulanza di Bassano. Una volta dall'uomo, che aveva riportato una sospetta frattura alla gamba e diversi traumi, i soccorritori gli hanno prestato le prime cure e, dopo averlo imbarellato, lo hanno trasportato per una mezz'ora fino alla strada, dove lo hanno affidato all'ambulanza. L'intervento si è concluso passate le 2.
San Vito di Cadore (BL), 23 - 07 - 21
Attorno alle 14.15 la Centrale del Suem è stata allertata per un alpinista, che aveva riportato un trauma alla mano colpito da una scarica di sassi, mentre stava scalando la Via Love my dog, sui Lastoni di Formin. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è quindi intervenuto e dopo aver individuato L.O.R., 35 anni, belga, che faceva parte di una cordata di tre scalatori, lo ha recuperato calando il tecnico di elisoccorso, con un verricello di 25 metri. L'infortunato è stato accompagnato all'ospedale di Belluno.
Cortina d'Ampezzo (BL), 22 - 07 - 21
Verso le 17 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione della Tofana di Rozes dove, a due tiri dall'uscita del Primo Spigolo, due alpinisti padovani, di 25 e 23 anni, erano rimasti appesi alle corde nel tentativo di calarsi. In due rotazioni il tecnico di elisoccorso, avvicinatosi con un verricello di una trentina di metri, li ha recuperati e poi trasportati alla piazzola del Rifugio Dibona. 
Cortina d'Ampezzo (BL), 22 - 07 - 21

Attorno a mezzogiorno l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto lungo il sentiero numero 215 che porta al Rifugio Vandelli, per un'escursionista che, scivolata, aveva messo giù male una mano, riportando un sospetto trauma al polso. R.R., 54 anni, di Ceggia (VE), che si trovava con il marito all'altezza del tratto attrezzato, è stata recuperata dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 20 metri e poi trasportata all'ospedale di Cortina.

Val di Zoldo (BL), 22 - 07 - 21

Alle 13.40 circa il Soccorso alpino della Val di Zoldo è stato allertato dal compagno di un'escursionista, bloccata lungo il sentiero che costeggia il Maè, di fronte al Palaghiaccio a Forno di Zoldo. Cercando di evitare un tratto del percorso ritenuto esposto, L.P., 69 anni, di Trevignano (TV), aveva infatti cercato di aggirarlo risalendo qualche metro sulla scarpata, salvo poi rimanere bloccata in un punto verticale, incapace di proseguire o tornare suo propri passi. Un soccorritore si è avvicinato in jeep, ha attraversato a piedi il torrente e ha raggiunto la coppia. Arrivato dalla donna, l'ha assicurata con la corda e aiutata a superare l'ostacolo. Tornati sul sentiero, sapendo che più avanti era caduta una piccola frana che avrebbe potuto preoccupare nuovamente gli escursionisti, li ha accompagnati fin dove il sentiero non presentava alcuna difficoltà in piano nel bosco.

Vodo di Cadore (BL), 22 - 07 - 21

Questa mattina alle 7 il Soccorso alpino di San Vito di Cadore è stato allertato per un'escursionista, che non era più in grado di scendere camminando dal Rifugio Venezia. F.R., 29 anni, di Lissone (MB), dopo aver messo male il piede, ieri aveva infatti raggiunto il Rifugio, ma questa mattina la caviglia gonfia e i dolori non le hanno permesso di proseguire in autonomia. Una squadra è quindi salita in jeep, l'ha caricata a bordo e l'ha accompagnata all'ospedale di Cortina.

Auronzo di Cadore (BL), 20 - 07 - 21
Alle 15.10 circa il 118 è stato allertato per un turista colto da malore non distante dalla Cappella degli alpini, sul sentiero tra il Rifugio Auronzo e il Rifugio Lavaredo sotto le Tre Cime. Atterrato nelle vicinanze, dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore sono sbarcati il tecnico di elisoccorso e il personale medico, che hanno valutato le condizioni dell'uomo, un escursionista polacco di 70 anni che si trovava con la moglie, e, dopo averlo imbarcato, lo hanno trasportato all'ospedale di Belluno per le opportune analisi. 
Longarone (BL), 20 - 07 - 21
Alle 12.40 circa la Centrale del Suem è stata allertata per un escursionista colto da malore, mentre con due amici stava risalendo la Ferrata della Memoria. S.C., 30 anni, di Cava Manara (PV), che si trovava poco sopra le scalette, è stato raggiunto dal tecnico di elisoccorso dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, calato con un verricello di 60 metri. Il soccorritore ha assicurato a sé il ragazzo e con lui è stato recuperato dall'eliambulanza. L'escursionista è stato trasportato all'ospedale di Belluno per le verifiche del caso.

Chiusaforte (Ud), 20 - 07 - 21

Un infortunio nella notte nella gola di un torrente, l'urgenza dell'intervento unita al numero elevato di soccorritori richiesti, che sappiano operare fianco a fianco con identiche tecniche e manovre. È questo lo scenario ipotizzato per l'esercitazione congiunta tra i gruppi forra del Soccorso alpino e speleologico Veneto e il Soccorso alpino e speleologico Friuli Venezia Giulia, che si è svolta nella notte tra sabato 17 luglio e domenica 18 luglio e che ha visto i due servizi regionali unire le proprie competenze nella forra del Rio Cuestis, nelle Alpi Carniche Orientali. Capita infatti che in interventi di particolare complessità le sole forze regionali non siano sufficienti a far fronte all’operatività necessaria alla risoluzione di un intervento in forra.

Il ritrovo, che si svolge in questa forma congiunta con una periodicità annuale, è di grandissima importanza in caso di soccorsi impegnativi ed è finalizzato a testare le reciproche capacità operative, la simbiosi e l’affiatamento in situazioni difficili che aggravano il contesto ambientale già di per sé estremo. Anche per questo motivo i venticinque partecipanti hanno inserito nell’esercitazione ulteriori elementi di difficoltà, ovvero la decisione di svolgere la simulazione durante la notte, tra le 20.30 di sabato e le 4 del mattino di domenica e l'ipotesi che non fossero possibili le comunicazioni con i due torrentisti non rientrati, con conseguente ricerca, ritrovamento, imbarellamento e trasporto della barella stagna a valle.

La forra del Rio Cuestis è un percorso di mille metri di dislivello, che si affronta con diciotto calate delle quali una di circa ottanta metri.  L’intervento è consistito nel creare un allarme di mancato rientro per due forristi. L’intervento ha visto poi organizzare un soccorso nel quale entrambe le persone erano ferite, una ad una gamba e una ad un braccio con la necessità dell’ausilio di due tecnici sanitari specializzati in questo ambiente. I tecnici sono stati portati in quota, assieme all'attrezzatura necessaria alle operazioni, con l’elicottero della Protezione Civile e poi si sono calati nella gola fino al tratto verticale dove era avvenuto l’incidente simulato. Le squadre hanno messo in atto le procedure di stabilizzazione dei due feriti, provvedendo a steccare l’arto dell'infortunato che aveva un minimo di margine per collaborare alle operazioni e imbarellando il ferito infortunatosi alla gamba per calarlo nel tratto più verticale.

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