2021
INFORTUNIO SOPRA MALGA LE BUSE
Scritto da Michela CanovaSCIVOLA SULLA FERRATA
Scritto da Michela CanovaINTERVENTI IN MONTAGNA
Scritto da Michela CanovaMALORE A CASERA CIMONEGA
Scritto da Michela Canova
INTERVENTO NELLA NOTTE A FOZA
Scritto da Michela CanovaALPINISTA INFORTUNATO ALLA MANO
Scritto da Michela CanovaAttorno a mezzogiorno l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto lungo il sentiero numero 215 che porta al Rifugio Vandelli, per un'escursionista che, scivolata, aveva messo giù male una mano, riportando un sospetto trauma al polso. R.R., 54 anni, di Ceggia (VE), che si trovava con il marito all'altezza del tratto attrezzato, è stata recuperata dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 20 metri e poi trasportata all'ospedale di Cortina.
Alle 13.40 circa il Soccorso alpino della Val di Zoldo è stato allertato dal compagno di un'escursionista, bloccata lungo il sentiero che costeggia il Maè, di fronte al Palaghiaccio a Forno di Zoldo. Cercando di evitare un tratto del percorso ritenuto esposto, L.P., 69 anni, di Trevignano (TV), aveva infatti cercato di aggirarlo risalendo qualche metro sulla scarpata, salvo poi rimanere bloccata in un punto verticale, incapace di proseguire o tornare suo propri passi. Un soccorritore si è avvicinato in jeep, ha attraversato a piedi il torrente e ha raggiunto la coppia. Arrivato dalla donna, l'ha assicurata con la corda e aiutata a superare l'ostacolo. Tornati sul sentiero, sapendo che più avanti era caduta una piccola frana che avrebbe potuto preoccupare nuovamente gli escursionisti, li ha accompagnati fin dove il sentiero non presentava alcuna difficoltà in piano nel bosco.
Questa mattina alle 7 il Soccorso alpino di San Vito di Cadore è stato allertato per un'escursionista, che non era più in grado di scendere camminando dal Rifugio Venezia. F.R., 29 anni, di Lissone (MB), dopo aver messo male il piede, ieri aveva infatti raggiunto il Rifugio, ma questa mattina la caviglia gonfia e i dolori non le hanno permesso di proseguire in autonomia. Una squadra è quindi salita in jeep, l'ha caricata a bordo e l'ha accompagnata all'ospedale di Cortina.
MALORE SULLA FERRATA DELLA MEMORIA
Scritto da Michela CanovaCHIUSAFORTE: ESERCITAZIONE NOTTURNA CONGIUNTA DEI GRUPPI FORRE DEL VENETO E DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Scritto da Michela CanovaChiusaforte (Ud), 20 - 07 - 21
Un infortunio nella notte nella gola di un torrente, l'urgenza dell'intervento unita al numero elevato di soccorritori richiesti, che sappiano operare fianco a fianco con identiche tecniche e manovre. È questo lo scenario ipotizzato per l'esercitazione congiunta tra i gruppi forra del Soccorso alpino e speleologico Veneto e il Soccorso alpino e speleologico Friuli Venezia Giulia, che si è svolta nella notte tra sabato 17 luglio e domenica 18 luglio e che ha visto i due servizi regionali unire le proprie competenze nella forra del Rio Cuestis, nelle Alpi Carniche Orientali. Capita infatti che in interventi di particolare complessità le sole forze regionali non siano sufficienti a far fronte all’operatività necessaria alla risoluzione di un intervento in forra.
Il ritrovo, che si svolge in questa forma congiunta con una periodicità annuale, è di grandissima importanza in caso di soccorsi impegnativi ed è finalizzato a testare le reciproche capacità operative, la simbiosi e l’affiatamento in situazioni difficili che aggravano il contesto ambientale già di per sé estremo. Anche per questo motivo i venticinque partecipanti hanno inserito nell’esercitazione ulteriori elementi di difficoltà, ovvero la decisione di svolgere la simulazione durante la notte, tra le 20.30 di sabato e le 4 del mattino di domenica e l'ipotesi che non fossero possibili le comunicazioni con i due torrentisti non rientrati, con conseguente ricerca, ritrovamento, imbarellamento e trasporto della barella stagna a valle.
La forra del Rio Cuestis è un percorso di mille metri di dislivello, che si affronta con diciotto calate delle quali una di circa ottanta metri. L’intervento è consistito nel creare un allarme di mancato rientro per due forristi. L’intervento ha visto poi organizzare un soccorso nel quale entrambe le persone erano ferite, una ad una gamba e una ad un braccio con la necessità dell’ausilio di due tecnici sanitari specializzati in questo ambiente. I tecnici sono stati portati in quota, assieme all'attrezzatura necessaria alle operazioni, con l’elicottero della Protezione Civile e poi si sono calati nella gola fino al tratto verticale dove era avvenuto l’incidente simulato. Le squadre hanno messo in atto le procedure di stabilizzazione dei due feriti, provvedendo a steccare l’arto dell'infortunato che aveva un minimo di margine per collaborare alle operazioni e imbarellando il ferito infortunatosi alla gamba per calarlo nel tratto più verticale.