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GROTTE SOMMERSE: SPELEOSUB IN ADDESTRAMENTO ALL'ELEFANTE BIANCO
SOCCORSO IN GROTTA, ESERCITAZIONE CONGIUNTA IN SLOVENIA ALLA MASSIMA PROFONDITA ASSOLUTA
Verona, 03 - 10 - 18 L’ultimo fine settimana di settembre, da giovedì a sabato, i tecnici della VI Delegazione speleologica hanno partecipato a un’esercitazione congiunta in Slovenia, nell’abisso Skalarja, una grotta nel massiccio del Canin sloveno profonda 950 metri. Alle operazioni hanno partecipato speleologi italiani provenienti da Veneto e Friuli Venezia Giulia, sloveni, ungheresi, serbi, bosniaci, macedoni, bulgari per un totale di circa cento volontari. Le squadre italiane hanno operato prevalentemente in profondità, occupandosi del recupero della barella da quota - 900 a quota - 230 metri. Si tratta dell’esercitazione alla massima profondità mai svolta dalle strutture di soccorso speleologico in tutto il mondo. Durante l’esercitazione è stato messo alla prova il cosiddetto ‘sistema italiano’, un paradigma gestionale centrato sull’alternanza di squadre che si succedono durante le operazioni; particolare risalto è stato dato all’impiego di configurazioni alleggerite e rapide, con lo scopo di velocizzare al massimo le operazioni; tali configurazioni esigono elevato expertise da parte di tutte le squadre. Il recupero della barella è iniziato alle 15 di giovedì e le squadre italiane (con presenza di tecnici sloveni) hanno trasportato il ferito fino a -230 la sera di venerdì. Il giorno successivo una squadra mista di speleologi delle altre nazionalità si è occupata del tratto di abisso rimanente, fino all’uscita. La barella è stata trasportata fuori la sera di sabato.
RICERCA PERSONE: ADDESTRAMENTO A FELTRE
CHIUSA LA DUE GIORNI DI ADDESTRAMENTO A TONEZZA
ADDESTRAMENTO CONGIUNTO SOCCORSO ALPINO E SAGF A MISURINA
MISURINA: ESERCITAZIONE CONGIUNTA CON LA GUARDIA DI FINANZA
RICERCA PERSONE: DUE GIORNI DI ADDESTRAMENTO A TONEZZA DEL CIMONE
SOCCORSO SPELEOLOGICO VENETO: ADDESTRAMENTO IN LOMBARDIA
Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) effettuerà una esercitazione di soccorso speleologico che simulerà il recupero di un infortunato dall’interno dell’Abisso Bueno Fonteno, che si apre nel territorio del comune di Fonteno (BG) e si sviluppa per oltre 30 km. L’organizzazione dell’evento è a cura dei Servizi Regionali di Lombardia e Veneto, ma vedrà anche la partecipazione di Umbria ed Emilia Romagna, nonché delle commissioni operative del Soccorso Speleologico. Saranno coinvolte, infatti, la Commissione Tecnica, la Commissione Medica e la Commissione Comunicazione e Documentazione che utilizzeranno un sistema di trasmissione dati-video per un più rapido trasferimento di informazioni tra l’interno e l’esterno della grotta. I tecnici del soccorso speleologico si ritroveranno venerdì 20 luglio per l’allestimento del campo base presso il comune di Solto Collina (BG) e da lì si sposteranno poi all’ingresso della grotta. Le operazioni dureranno circa 3 giorni (dal 20 al 22 luglio) durante i quali saranno simulati tutti gli aspetti di un intervento reale, sia all’esterno della grotta che all’interno, dove la manovra si svolgerà lungo il ramo principale dell’abisso.
FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO COSTANTE: LE FONDAMENTA DEL SOCCORSO ALPINO
Belluno, 21 - 05 - 18
Anche gli insegnanti vanno a scuola. Si è concluso recentemente l’aggiornamento di 4 giorni degli istruttori regionali del Soccorso alpino, Irtec, che nella palestra di roccia di Erto hanno appreso dagli istruttori nazionali del Cnsas le novità in merito alle procedure della parte roccia estiva, una parte didattica prima e pratica poi. Insegnamenti che trasferiranno ai soccorritori veneti a seconda delle diverse necessità formative. La Scuola regionale tecnici del Soccorso alpino Veneto – nuovo direttore Alessandro Zanon, vicedirettori Maurizio Pretto e Michele Zandegiacomo – conta 26 istruttori, dei quali 2 nazionali, e si occupa in collaborazione con le altre scuole, sanitaria e cinofila, della formazione dei nuovi volontari, ma soprattutto dell’aggiornamento continuo delle diverse figure previste ai vari livelli. Il 2018 vedrà 20 aspiranti operatori di soccorso alpino, Osa, impegnati nel superamento del percorso formativo per diventare soccorritori effettivi, abilitati all’operatività sul campo. Con tecniche e conoscenze più performanti, superando esami di un livello superiore, si trovano i tecnici di Soccorso alpino, Tesa: nel corso del 2018 è previsto l’aggiornamento dei 40 già titolati nella Delegazione Dolomiti Bellunesi e una ulteriore selezione per avviare il nuovo corso in autunno. Entro l’anno probabilmente partirà anche la selezione dei prossimi Te, i tecnici di elisoccorso che turnano quotidianamente nelle basi del Suem. In tutte le Stazioni infine i soccorritori devono superare le riqualifiche, ovvero prove che garantiscano il mantenimento della preparazione necessaria per restare operativo. Una mole di lavoro che richiede 250 giornate di lavoro istruttore all’anno, senza contare l’aggiornamento personale.