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Sabato, 22 Agosto 2020 16:14
LE CASCATE DI FANES RESTITUISCONO IL CORPO DI ALFONSO MARIA LOSTIA
Cortina d'Ampezzo (BL), 21 - 08 - 20
Questa mattina le Cascate di Fanes hanno restituito il corpo di Alfonso Maria Lostia, scomparso nelle acque del torrente lo scorso 14 agosto. Dopo giorni di ricerca, tentativi di immersioni nella grande pozza in cui si presupponeva fosse bloccato dalle forti correnti e dalla potenza del getto, senza la necessità si ulteriori interventi il corpo è ritornato naturalmente in superficie e si è fermato tra le rocce poco fuori della vasca, individuato dai tecnici del Gruppo forre del Soccorso alpino Veneto, che hanno provveduto al recupero assieme al nucleo Saf dei Vigili del fuoco. Oggi erano previste nuove operazioni per provare a deviare il flusso e tornare a visionare le acque. Nei giorni scorsi, dopo che dall'acqua era emersa la giacca contenente il cellulare, un presidio quotidiano ha monitorato il corso del Fanes, setacciato più volte fino al Boite, diversi tecnici sono entrati nella vasca costretti a fermarsi per il rischio troppo elevato, sono stati utilizzati i droni e una telecamera subacquea. La barella è stata poi presa in carico dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore e trasportata in località Fiames, per essere affidata al carro funebre alla presenza della Guardia di Finanza e portata nella cella mortuaria, per poter essere finalmente pianta dai familiari. In questi giorni hanno preso parte alle operazioni il Soccorso alpino di Cortina, il Gruppo forre e speleosub del Soccorso alpino e speleologico Veneto, i Vigili del fuoco con nucleo Saf e sommozzatori, i soccorritori del Sagf, i Carabinieri. Il primo giorno era stata effettuata una ricognizione da parte dell'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano.
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Sabato, 22 Agosto 2020 15:55
INTERVENTI IN MONTAGNA
Belluno, 16 - 08 - 20
Attorno alle 15.40 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino del Centro Cadore per un'escursionista affaticata al rientro dell'Eremo dei Romiti, a Domegge di Cadore. A.T., 82 anni, di Sora (FR), stava scendendo lungo la Via Crucis assieme al marito e ai nipoti, ma arrivata a due terzi del percorso non è stata più in grado di procedere. Una squadra la ha raggiunta ed è scesa per duecento metri con lei, per caricarla poi in barella nell'ultimo tratto e trasportarla fino alla macchina a Navarre, da dove la donna si è allontanata autonomamente.
Attorno alle 16.40 una squadra del Soccorso alpino di Cortina è stata invece inviata sul sentiero che porta al Rifugio Croda da Lago, per un escursionosta che aveva riportato un probabile trauma alla caviglia. M.B., 61 anni, di Padova è stato poi accompagnata al Codivilla.
Risultano ancora vane le ricerche del trentottenne romano scomparso da due giorni nelle acque delle Cascate di Fanes a Cortina d'Ampezzo. Oggi le squadre del Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto e dei Vigili del fuoco hanno allestito una teleferica sopra la vasca in cui è precipitato l'uomo, su cui far scorrere la fune che portava una telecamera subacquea. Ma a nulla sono valse le manovre per tentare di visionare l'intera pozza. Il corso del Fanes è stato anche perlustrato dall'alto da uno dei droni del Soccorso alpino. Sul posto erano presenti anche i soccorritori di Cortina e del Sagf e i Carabinieri. Domani sarà nuovamente percorsa tutta l'asta del torrente fino al Boite.
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Sabato, 22 Agosto 2020 15:29
CASCATE DI FANES, CONTINUANO LE RICERCHE
Cortina d'Ampezzo (BL), 15 - 08 - 20
Sono purtroppo ancora senza esito le ricerche dell'escursionista romano scomparso ieri nelle acque delle Cascate di Fanes, le forti correnti e la portata proibitiva non hanno infatti permesso l'ispezione dell'intera vasca. L'uomo, che ieri si trovava con la moglie in località Ponte Alto dove inizia il giro, si era incamminato lungo la ferrata Giovanni Barbara per andare a vedere le cascate. A lanciare l'allarme attorno alle 13.30, delle persone che, dal Belvedere sul versante opposto, lo avevano visto cadere dal sentiero e finire nella vasca, una sessantina di metri più sotto, senza riemergere. Attivati dal 118, subito sul posto si erano portati il Soccorso alpino di Cortina e il Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto, i Vigili del fuoco con il nucleo Saf, i soccorritori del Sagf e i Carabinieri. Un primo tentativo di controllo nella vasca - oltre 10 metri di diametro per 8 metri di profondità - era stato fatto già ieri, ma l'elevato rischio di essere risucchiati dalle correnti per chi si immerge ha fatto subito rientrare i tecnici. Ieri è stato perlustrato il greto del torrente Fanes e l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano lo ha sorvolato fino al Boite. Il Soccorso alpino di Cortina ha poi posizionato due reti sotto la vasca, da cui nel pomeriggio erano emerse una giacca a vento e una scarpa, mentre i Vigili del fuoco hanno presidiato tutta la notte il ponte in località Pian de Loa. Alle 8 di questa mattina, ai soccorritori presenti dall'alba si sono affiancati due speleosub del Soccorso alpino e speleologico Veneto e i sommozzatori dei Vigili del fuoco, che si sono immersi, questi ultimi, nella porzione dove la corrente lo ha permesso con l'assistenza dei soccorritori, costretti però a rinunciare perché troppo pericoloso. Il gruppo forre ha ispezionato tutto il corso d'acqua a valle della vasca, dove resterà attivo un presidio per monitorare costantemente il torrente. Domattina verranno valutate nuovamente le condizioni della portata della cascata, per capire se sarà possibile rientrare in acqua, e verrà utilizzata una videocamera subacquea per cercare di visionare la pozza. Sul posto anche oggi Sagf e Carabinieri.
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