2019

Livinallongo del Col di Lana (BL), 09 - 11 - 19
Attorno alle 16.30 il 118 è stato allertato da uno scialpinista in difficoltà al rientro verso Passo Fedaia. M.G., 23 anni, di Vicenza, aveva infatti sbagliato traccia nella discesa, ritrovandosi bloccato soora salti di roccia all'altezza del quinto pilone della seggiovia. Una volta individuato il punto dove si trovava il ragazzo, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha sbarcato il tecnico del Soccorso alpino dell'equipaggio con un verricello di 20 metri. Raggiunto e assicurato, lo sciatore è stato imbarcato con la stessa modalità, per essere trasportato fino all'ospedale di Pieve di Cadore a causa della prossima scadenza delle effemeridi.
Asiago (VI), 06 - 11 - 19
Attorno alle 11 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Asiago, per un boscaiolo infortunatosi durante il taglio delle piante di un cantiere nei boschi di Granezza. Un albero abbattuto lo aveva infatti colpito a una gamba. Una squadra si è portata sul posto, dove c'erano anche i Vigili del fuoco, e ha risalito per circa 300 metri il pendio. L'uomo, R.C., 44 anni, di Bassano del Grappa (VI), medicato dal personale sanitario dell'ambulanza, è stato imbarellato e trasportato fino alla strada, da dove è stato di seguito accompagnato all'ospedale di Asiago.
 

Arco (TN), 04 - 11 - 19
Verso le 9 di questa mattina i cinque escursionisti altoatesini, bloccati da ieri dentro la grotta Bus del Diaol (Arco) sono stati accompagnati fuori dalla grotta, provati ma illesi. La chiamata al Numero Unico per le Emergenze 112 era arrivata verso le 19.40 di ieri quando uno dei familiari ha lanciato l’allarme per il mancato rientro del gruppo. Immediata l’organizzazione delle operazioni di soccorso. Sul posto è arrivata la VI delegazione speleologica del Veneto e Trentino Alto Adige, con le Stazioni di Trento, Bolzano, Verona, Vicenza e Veneto orientale, per un totale di 43 soccorritori, la Stazione di Riva del Garda e di Rovereto del Soccorso Alpino, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri. La grotta Bus del Diaol si sviluppa in orizzontale ed è caratterizzata dalla presenza di sifoni di sabbia. A bloccare i cinque escursionisti il secondo sifone, che si è chiuso dietro di loro riempiendosi di sabbia e acqua. Situazione resa ancora più complicata dalla presenza di due cascate di acqua che continuavano ad alimentare il sifone. Una volta compresa la situazione e stabilito un collegamento telefonico tra il campo base e i soccorritori dentro la grotta, si è provveduto a portare sul posto due pompe a immersione alimentate da un gruppo elettrogeno esterno per svuotare il sifone dall’acqua. Contemporaneamente i soccorritori con dei teli e un sistema di tubi hanno deviato l’acqua delle due cascate per evitare che il sifone continuasse a riempirsi. Verso le 6 di mattina il sifone è stato praticamente svuotato dall’acqua e si è cominciato a scavare per togliere il deposito di sabbia che ancora ostruiva il passaggio, fino ad arrivare nel luogo dove erano rimasti bloccati i cinque escursionisti. Dopo essere stati rifocillati, riscaldati e dopo una valutazione delle loro condizioni sanitarie da parte dei medici del Soccorso Alpino e Speleologico, i cinque escursionisti sono stati accompagnati in sicurezza fuori dalla grotta e fino al campo base dai tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico. Hanno collaborato alle operazioni di soccorso anche l'associazione Nu.Vol.A per dare supporto ai soccorritori impegnati per tutta la notte.

Cimolais (PN), 02 - 11 - 19

Sono stati raggiunti alle 15.20 i due alpinisti, un ragazzo e una ragazza, bloccati sulla Cima dei Preti. Stanno entrambi bene, a parte la sofferenza per il freddo e la notte passata all'addiaccio. La squadra della Valcellina salita dalla Val Cimoliana ha iniziato il recupero in sicurezza. Altri quattro soccorritori stanno andando incontro al gruppo dal Bivacco Greselin lungo la via di salita normale (800 metri di dislivello) sulla vetta, dalla quale poi scenderanno di nuovo al Bivacco assieme agli alpinisti salvati, e un altro gruppo di soccorritori è partito dal basso per salire al Bivacco Greselin con altri viveri e abbigliamento (1200 metri di dislivello) di rinforzo. Ci vorrà ancora qualche ora per concludere l'intervento dato che il gruppo principale deve ancora riguadagnare la vetta e di qui scendere, affrontando anche una calata con la corda. Due dei quattro soccorritori di supporto hanno raggiunto la vetta, altri due attendono nel punto in cui sarà effettuata la calata con la corda per rientrare poi più facilmente al Bivacco Greselin. Dodici soccorritori dal Veneto - Pieve di Cadore e Centro Cadore - erano saliti dal versante opposto arrivando in cinque ore fino al Tridente, poco distanti dai soccorritori della Valcellina, di cui sentivano le voci. Quando i tecnici del Soccorso Alpino del Friuli venezia Giulia hanno raggiunto gli alpinisti, è stato comunicato di rientrare.

Perarolo di Cadore (BL), 02 - 11 - 19
È in corso un intervento assai impegnativo per recuperare due alpinisti, rimasti bloccati ieri a quasi 2.600 metri di quota sulla Cima dei Preti. La centrale del 118 è stata allertata questa mattina alle 8.30 circa da quella di Palmanova, dopo aver ricevuto l'allarme Georesq di due persone che si trovano sulla Via dei Triestini, dove hanno passato la notte e dove probabilmente sta nevicando. Tutta la zona è immersa nella nebbia, impossibile il decollo dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, mentre si sta valutando la possibilità di far intervenire quello della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia per il trasporto delle squadre il più possibile in quota. Sono partiti a piedi i soccorritori di Pieve di Cadore, assieme a un soccorritore del Centro Cadore che ha recentemente completato l'itinerario, e la prima squadra è transitata a Casera Vedorcia alle 10.40. Anche il Soccorso alpino della Valcellina sta risalendo dalla Val Cimoliana. Solo come avvicinamento, ci vorranno 4-5 ore per raggiungere le due persone. 
 
Cortina d'Ampezzo (BL), 01 - 11 - 19
Alle 14 circa l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione del Col dei Bos, per una coppia di escursionisti in difficoltà. I due, un trentottenne padovano e un'amica americana, completata la ferrata avevano preso il sentiero in uscita proseguendo però lungo una traccia sbagliata. Dopo essere scesi per alcuni metri in un ripido canale, i due non erano più stati in grado di tornare sui propri passi e avevano lanciato l'allarme. Individuati dall'equipaggio, gli escursionisti sono stati recuperati dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 15 metri e trasportati in piazzola sotto le Torri di Falzarego. 
 
Valle di Cadore (BL), 30 - 10 - 19
Attorno alle 18.30 il Soccorso alpino di Pieve di Cadore è stato allertato dalla Centrale del 118, per due persone in difficoltà sul pendio che da Venas scende al Boite. In contatto telefonico e risaliti alle coordinate, i soccorritori, assieme ai Vigili del fuoco di Pieve di Cadore e volontari di Valle di Cadore, hanno individuato il punto in cui si trovavano i due, che erano rimasti al buio, bloccati sulla ripida scarpata che porta al greto del torrente. Dopo aver attrezzato delle corde fisse sono scesi da M.C.M, 52 anni di Calalzo di Cadore (BL), e F.P., 33 anni, di Garbagnate Milanese (MI), che lamentava anche un dolore alla gamba, e li hanno aiutati a risalire fino alla strada, da dove i due si sono allontanati autonomamente.
Belluno, 30 - 10 - 19
A un anno di distanza dalla tempesta di vento e pioggia che travolse la provincia, il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi ha ricevuto un grande dono, grazie al gesto di solidarietà della ditta Carpano. Dopo il passaggio di Vaia, con i soccorritori impegnati a portare aiuto alla popolazione in difficoltà, i promotori dell'iniziativa si dissero che ognuno poteva e doveva fare qualcosa: "Conosciamo e rispettiamo la nostra terra e la nostra gente duramente colpita dall'alluvione di fine ottobre, per questo abbiamo deciso di dare il nostro contributo ad una associazione sempre presente sul territorio nel momento del bisogno". Fino al 31 marzo 2019, la ditta Carpano - che ha uno dei propri stabilimenti a Falcade, la Carpano Speck, e dal 1952 produce salumi, carne, yogurt, latticini - ha quindi destinato il 3 per cento di tutti i propri ricavati nella provincia di Belluno a sostegno del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi. Nei giorni scorsi a Moena, sede della Carpanolat, è avvenuta la consegna del contributo di 7.900 euro da parte di uno dei titolari, Alessandro Carpano, e del suo collaboratore Davide Fontanive, promotore assieme alla ditta di questo atto generoso che consentirà al nostro sodalizio l'acquisto di materiale tecnico e attrezzature. Presenti a nome dell'intera associazione il delegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, Alex Barattin, e alcuni rappresentanti delle Stazioni dell'area Agordina. Da tutti i soccorritori un profondo ringraziamento alla ditta Carpano.
Galzignano Terme (PD), 27 - 10 - 19
Alle 17.40 il Soccorso alpino di Padova è stato allertato per un ciclista caduto con la propria mountain bike quasi alla fine del percorso Blu line, il tracciato di downhill che dalla cima del Monte Gallo porta a Galzignano. A dare l'allarme, fornendo anche le coordinate del posto tramite Whatsapp, l'amico di R.G., 54 anni, di Monselice (PD), che si trovava con lui al momento dell'incidente. Una decina di soccorritori, tra i quali due sanitari, hanno raggiunto l'infortunato, che aveva riportato la sospetta frattura di una gamba e di un polso, e gli hanno prestato le prime cure. Dopo averlo immobilizzato, lo hanno caricato in barella e trasportato per una ventina di minuti, assicurandolo con le corde nei tratti più ripidi. Una volta sulla strada, lo hanno affidato all'ambulanza diretta all'ospedale di Schiavonia.
Fregona (TV), 27 - 10 - 19
Attorno alle 18 una squadra del Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane è intervenuta in Borgo Sonego, dove una donna era scivolata per qualche metro in una scarpata tra le abitazioni, lungo la strada che porta alle Grotte del Caglieron. I soccorritori hanno affiancato il personale dell'ambulanza nel caricare in barella R.D.T. 75 anni, di Fregona (TV), che lamentava dolori a una gamba, per poi sollevarla sulla strada. La donna è stata poi accompagnata all'ospedale di Vittorio Veneto per verificare le sue condizioni. Una seconda squadra era pronta in supporto alle operazioni.
Val di Zoldo (BL), 27 - 10 - 19
Alle 15.15 circa il Soccorso alpino della Val di Zoldo è stato allertato dalla Centrale del 118, per intervenire in supporto all'ambulanza in aiuto di un uomo che, scivolato sulle foglie, era ruzzolato per una trentina di metri, riportando escoriazioni su gambe e braccia e un sospetto trauma cranico. L'uomo stava scendendo in auto con la moglie da Cibiana di Cadore verzo Val di Zoldo, quando, fermatosi per fare una passeggiata con il cane lungo una carrareccia laterale sopra Ciamber, era caduto in un punto ripido. Raggiunto da una squadra e dal personale dell'ambulanza dopo essere stato geolocalizzato, M.B., 55 anni, di Bari, è stato medicato, caricato in barella e trasportato per 200 metri fino al mezzo, partito poi in direzione dell'ospedale di Belluno.
Grezzana (VR), 27 - 10 - 19
Passate le 15 la Centrale del 118 è stata allertata per una freeclimber che si era fatta male nella palestra di roccia di Alcenago. Prima di cordata, M.S., 32 anni, di Marostica (VI),  era scivolata sbattendo un piede sulla roccia e riportando un sospetto trauma alla caviglia. I compagni l'avevano aiutata a calarsi fino alla base della parete. Sbarcato nelle vicinanze dall'elicottero di Verona emergenza con un verricello di 30 metri, il tecnico di elisoccorso ha recuperato la donna con la stessa modalità. Una volta a bordo, l'infortunata è stata trasportata a Borgo Trento. 
Belluno, 27 - 10 - 19
Questa mattina passate le 10 la Centrale del 118 è stata allertata per un'escursionista che, colta da malore, era caduta a terra riportando una ferita alla testa, mentre con altre tre persone percorreva il sentiero numero 24 sul Settsass, nel comune di Livinallongo del Col di Lana. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, atterrato nelle vicinanze, ha sbarcato equipe medica e tecnico di elisoccorso, che hanno raggiunto L.A., 42 anni, di Padova, che nel frattempo si era ripresa. Dopo essere stata imbarcata, la donna è stata trasportata all'ospedale di Belluno per le valutazioni del caso. Alle 12.20 è poi scattato l'allarme a seguito della segnalazione di alcune persone, che dal Rifugio Settimo Alpini avevano sentito delle grida di aiuto provenire dalla zona di Forcella Pis Pilon. Una volta sul posto, l'eliambulanza ha presto individuato un uomo, che, persa la traccia del sentiero numero 505, aveva iniziato a salire, fino a bloccarsi in un ripido tratto tra le rocce. Recuperato dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 20 metri, V.N., 26 anni, di Belluno, è stato portato a valle. Pronto a intervenire il Soccorso alpino di Belluno.
Tonezza del Cimone (VI), 27 - 10 - 19
Questa mattina alle 9.30 il Soccorso alpino di Arsiero è stato allertato per due concorrenti della Strafexpedition che si erano infortunati scendendo dal Monte Spitz. Sei soccorritori, tra i quali un medico, hanno raggiunto F.L., 26 anni, di Piovene Rocchette (VI), che, messo male un piede, aveva riportato un probabile trauma alla caviglia. Immobilizzato e imbarellato, il ragazzo è stato trasportato a piedi per mezz'ora fino all'ambulanza, dove un altro soccorritore aveva accompagnato M.G., 41 anni, di Ferrara che, caduto, si era procurato la probabile frattura di un dito. Entrambi gli atleti sono stati portati all'ospedale di Santorso.
Malcesine (VR), 26 - 10 - 19
Attorno alle 18.15 la Centrale del 118 di Verona è stata allertata per una coppia di escursionisti israeliani in difficoltà in discesa dall'Altissimo. I due, che stavano percorrendo il sentiero numero 8, non erano più in grado di proseguire per la stanchezza. Individuati dall'elicottero di Trento, gli escursionisti sono stati recuperati con il verricello e trasportato alla piazzola di Malcesine. Pronto a intervenire il Soccorso alpino di Verona. 
Vigo di Cadore (BL), 26 - 10 - 19
Alle 17.50 circa il 118 è stato allertato da un ciclista bloccato dagli schianti lungo il sentiero numero 328, non distante da Tabià Pramosei a Laggio di Cadore. L'uomo, A.G., 66 anni, di Padova, sceso per 400 metri di dislivello con la propria mountain bike, aveva incontrato alcune piante abbattute. Aveva cercato di andare avanti, fino a non riuscire più ad avanzare. Individuato dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, l'uomo è stato recuperato con un verricello e trasportato a valle.
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