Visualizza articoli per tag: Appello
RIPRESA DELL'ATTIVITÀ ALL'APERTO: ANCORA PIÙ ATTENZIONE IN MONTAGNA
A seguito della ripresa dell'attivita all'aria aperta e visti i recenti interventi sulle montagne venete, invitiamo tutti i frequentatori a mantenere alta l'attenzione. Poiché a causa dell'emergenza Covid - 19 durante i mesi passati non si è potuto provvedere alla normale manutenzione della rete sentieristica, molti itinerari risultano compromessi dalla caduta di piante o franamenti. È quindi possibile perdere l'orientamento o mettersi in difficoltà qualora si cerchino percorsi alternativi. Meglio tornare sui propri passi. Sopra i 2.300 metri di quota nei versanti a nord c'è ancora molta neve, è quindi indispensabile portare con sé l'opportuna attrezzatura. Non vanno sottovalutati nemmeno i brevi colatoi nevosi che si possono incontrare sui sentieri più facili. Seguite sempre la segnaletica convenzionale ed evitate varianti e scorciatoie. Qualora vi doveste accorgere di non vedere più i segnali, non cercate di procedere oltre, ma riprendete a ritroso il percorso. Informatevi sempre sulla toponomastica dei luoghi dove intendete andare, dal nome della località di partenza a quella di arrivo, e condivideteli con i vostri compagni di viaggio, familiari e anche con i bambini. È sempre utile, soprattutto in caso di bisogno, che ognuno sappia dove si trova. I cellulari possono aiutare, ma non sempre c'è copertura ed è meglio risparmiare la batteria. I rifugi continuano ad essere chiusi, restano aperti solo i bivacchi come strutture di emergenza. Consigliamo di portare nel proprio zaino, assieme al kit di pronto soccorso, una mascherina in più e dei guanti, anche nel caso vi doveste trovare ad aiutare altre persone. Avvicinatevi con gradualità alla montagna e riabituate il vostro fisico a muoversi in ambiente. Informate di dove andate e dell'orario a cui dovreste rientrare, provvedendo ad avvisare in caso di cambiamenti sui programmi. Consultate il bollettino meteo prima di ogni escursione. Rispettate le direttive in materia di Covid - 19 previste a livello statale e regionale, in particolare riguardo alle distanze e ai dispositivi di protezione individuale.
ANCORA NESSUNA NOTIZIA DI PAOLO TRAMONTINI
RICERCA IN CORSO IN VALBRENTA
PREVENZIONE IN MONTAGNA, QUALCHE SEMPLICE CONSIGLIO PER PIANIFICARE IN SICUREZZA LE PROPRIE GITE
Scegliere escursioni e salite commisurate alla propria preparazione tecnica e alla propria condizione psico-fisica; non sopravvalutare mai le capacità individuali e considerare sempre i limiti di ciascuno. Preparare l’escursione, studiando il percorso con carte topografiche e guide e assumendo informazioni dalle locali previsioni meteo aggiornate. Ricordiamo che a seguito del passaggio di Vaia moltissimi sentieri risultano tuttora impraticabili, è quindi fondamentale rivolgersi alle Sezioni del Cai del posto, alle Guide alpine, ai gestori dei Rifugi. Sempre meglio essere in compagnia per contare sull’aiuto reciproco in caso di difficoltà. Verificare costantemente le condizioni del percorso; in caso di imprevisti (difficoltà elevate, pericoli ambientali, maltempo e altro) ricordare che una rinuncia non è mai disonorevole. Controllare lo zaino, che contenga un ricambio completo asciutto, cibo e soprattutto delle bevande. Un piccolo kit di pronto soccorso e una pila frontale non devono mancare. Vestirsi in modo appropriato con particolare attenzione alle calzature; sempre utile, anche nella bella stagione e a bassa quota, una giacca anti pioggia/vento e abbigliamento pesante. Attrezzarsi adeguatamente in relazione all’attività programmata, al percorso, alla quota e alla stagione. Lasciare detto ai familiari l’itinerario e la meta, non variarla se non per necessità e avvisare al rientro. Se ci si trovasse in difficoltà, non bisogna farsi prendere dal panico, ma mettersi in posizione di sicurezza e attendere i soccorsi. Non affidarsi mai unicamente a strumenti tecnologici (smartphone, gps, ecc.), sicuramente utili, ma non in grado di proteggere in assoluto dai guai.
In caso di bisogno in ambiente impervio e ostile - che manifesta comunque sempre un potenziale di pericolo per il rischio evolutivo - il numero da contattare in Veneto per allertare il Servizio sanitario e il Soccorso alpino e speleologioco è tuttora il 118, non essendo ancora stato attivato nella nostra regione il 112 quale numero unico di emergenza. Al 112 - che resta nelle zone di assenza di copertura l’unico attivabile - rispondono ancora i Carabinieri, che provvederanno subito a trasferire la chiamata al 118. Alla Centrale del 118 risponderà un operatore che, in base alla situazione in corso, stabilirà quale tipo di intervento, mezzi e personale siano necessari. Qualora si contatti il 118, bisogna cercare di non spostarsi dal luogo in cui ci si trova: si faciliterà l’individuazione da parte dei soccorritori; si potrebbe non essere più raggiungibili telefonicamente a poca distanza dal punto in cui prima c’era copertura; cambiando luogo si potrebbe addirittura peggiorare la propria situazione. Gli operatori del 118 chiederanno tutte le informazioni indispensabili, fornendo al contempo gli opportuni consigli in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
SI CERCA UN ESCURSIONISTA IN CADORE
ESCURSIONISTA IN DIFFICOLTÀ PER GLI SCHIANTI
Eventuali informazioni possono essere richieste al Numero Verde Montagna Sicura 800.22.13.25
GHIACCIO IN QUOTA, NECESSARI I RAMPONI
L'appello arriva dal Soccorso alpino di Schio e riguarda il Monte Pasubio, ma può essere esteso a tutte le montagne delle Prealpi e delle Dolomiti, dove le particolari temperature di questi giorni stanno trasformando la neve in spesse lastre di ghiaccio. Salendo al Rifugio Papa per un'esercitazione, i soccorritori si sono infatti imbattuti questo fine settimana in alcuni escursionisti fermi al bivacco, impauriti dal dover affrontare la discesa senza l'opportuna attrezzatura e che sono poi stati scortati a valle in sicurezza. Sopra i 1.500/1.600 metri, le calde temperature durante il giorno sciolgono la neve ancora presente, che durante la notte rigela diventando durissima. È quindi indispensabile calzare i ramponi, non ramponcini o catenelle, su tutte le vie di accesso in quota - la Strada degli Scarrubi, la Val di Fieno, la Strada degli Eroi - oltre ad avere familiarità con la movimentazione in ambiente invernale e ghiacciato, per evitare così spiacevoli conseguenze. In questi giorni il consiglio è comunque valido ovunque in quota sia presente neve.
MASSIMA ATTENZIONE PER IL RISCHIO VALANGHE: CONFERMATO IL GRADO 4 DOMANI E DOMENICA
Belluno, 01-02-19
Pericolo valanghe forte, grado 4, su tutte le montagne del Veneto domani, sabato 2 febbraio, e domenica, 3 febbraio. Il bollettino dell'Arpav conferma l'aumentato pericolo e avverte della possibilità di numerosi distacchi spontanei, che potrebbero interessare vie di comunicazione e aree sciistiche. Da questa sera, venerdì 1 febbraio, dalle 21 in provincia di Belluno saranno chiusi per rischio valanghe i passi Val Parola, Pordoi, Falzarego, Casera Razzo, Giau, Fedaia. Nei prossimi giorni sono vivamente sconsigliate le escursioni, fintanto che il manto non si assesterà e si saranno ripristinate le condizioni per potersi muovere in sicurezza. Si consiglia in ogni caso di affrontate le gite in neve fresca sempre con la massima cautela e prudenza, portando con sé i dispositivi di autosoccorso, Artva, pala e sonda.