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A seguito della ripresa dell'attivita all'aria aperta e visti i recenti interventi sulle montagne venete, invitiamo tutti i frequentatori a mantenere alta l'attenzione. Poiché a causa dell'emergenza Covid - 19 durante i mesi passati non si è potuto provvedere alla normale manutenzione della rete sentieristica, molti itinerari risultano compromessi dalla caduta di piante o franamenti. È quindi possibile perdere l'orientamento o mettersi in difficoltà qualora si cerchino percorsi alternativi. Meglio tornare sui propri passi. Sopra i 2.300 metri di quota nei versanti a nord c'è ancora molta neve, è quindi indispensabile portare con sé l'opportuna attrezzatura. Non vanno sottovalutati nemmeno i brevi colatoi nevosi che si possono incontrare sui sentieri più facili. Seguite sempre la segnaletica convenzionale ed evitate varianti e scorciatoie. Qualora vi doveste accorgere di non vedere più i segnali, non cercate di procedere oltre, ma riprendete a ritroso il percorso. Informatevi sempre sulla toponomastica dei luoghi dove intendete andare, dal nome della località di partenza a quella di arrivo, e condivideteli con i vostri compagni di viaggio, familiari e anche con i bambini. È sempre utile, soprattutto in caso di bisogno, che ognuno sappia dove si trova. I cellulari possono aiutare, ma non sempre c'è copertura ed è meglio risparmiare la batteria. I rifugi continuano ad essere chiusi, restano aperti solo i bivacchi come strutture di emergenza. Consigliamo di portare nel proprio zaino, assieme al kit di pronto soccorso, una mascherina in più e dei guanti, anche nel caso vi doveste trovare ad aiutare altre persone. Avvicinatevi con gradualità alla montagna e riabituate il vostro fisico a muoversi in ambiente. Informate di dove andate e dell'orario a cui dovreste rientrare, provvedendo ad avvisare in caso di cambiamenti sui programmi. Consultate il bollettino meteo prima di ogni escursione. Rispettate  le direttive in materia di Covid - 19 previste a livello statale e regionale, in particolare riguardo alle distanze e ai dispositivi di protezione individuale.

Pubblicato in 2020
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Lunedì, 09 Dicembre 2019 18:04

ANCORA NESSUNA NOTIZIA DI PAOLO TRAMONTINI

Valbrenta (VI), 04 - 12 - 19
Stanno rientrando le ultime squadre che da ieri sera stanno cercando Paolo Tramontini, 67 anni, di Mestre (VE), di cui non si hanno più notizie da quando ieri mattina è partito in treno da Mestre in direzione della Valsugana per un'escursone, senza lasciar detto dove era diretto. Nel pomeriggio, dopo alcune segnalazioni che lo darebbero alle 8 e successivamente nella zona di Cismon del Grappa, le perlustrazioni si sono concentrate lungo i sentieri che salgono sul Monte Grappa, sorvolato anche dall'elicottero dei Vigili del fuoco. Purtroppo a nulla sono a valsi fino ad ora gli sforzi di ritrovarlo. Le ricerche riprenderanno domani alle prime luci.
Erano presenti: Soccorso alpino di Asiago e Pedemontana del Grappa, Carabinieri forestali, Carabinieri delle Stazioni di Enego e Solagna, Vigili del fuoco di Asiago e Vicenza con nucleo Tas ed elicottero, i cinofili dell'Anc. Paolo è alto un metro e 70 circa, di corporatura robusta, calvo, con barba grigia medio lunga. Indossa giacca e pantaloni tecnici neri e ha uno zaino verde marca Ospery. Chiunque lo avesse incontrato in treno, per strada o lungo i sentieri è pregato di contattare i carabinieri.
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Lunedì, 09 Dicembre 2019 18:01

RICERCA IN CORSO IN VALBRENTA

Valbrenta (VI), 04 - 12 - 19
Sono in corso da ieri in tarda serata le ricerche di un uomo partito ieri mattina da Mestre in treno in direzione Valsugana, dove di consueto va a camminare - nelle zone del comune di Valbrenta, Cismon del Grappa, al confine con Trento - senza indicare la propria destinazione e senza più dare notizie di sé. Paolo Tramontini, 67 anni, di Mestre (VE), è solito mandare messaggi durante la giornata alla moglie, che ieri però, non avendo da lui alcuna notizia e suonando libero il telefono alle 19 quando lo ha chiamato, preoccupata dal prolungato silenzio ha dato l'allarme. Su richiesta della Prefettura, le ricerche sono state subito avviate da tutti gli enti predisposti e si sono protratte fino a notte fonda lungo le principali strade e sentieri che salgono in quota, sia nel versante di Enego, che del Grappa, quindi con l'intervento del Soccorso alpino di Asiago e della Pedenontana del Grappa. L'ultima cella agganciata dal suo cellulare risulta essere quella di Lazzaretti. Al momento si stanno risalendo i percorsi che da Costa di Valstagna portano all'Altopiano dei Sette Comuni e sono presenti: Soccorso alpino di Asiago, Carabinieri forestali, Carabinieri delle Stazioni di Enego e Solagna, Vigili del fuoco di Asiago e Vicenza con nucleo Tas ed elicottero, i cinofili dell'Anc. Paolo è alto un metro e 70 circa, di corporatura robusta, calvo, con barba grigia medio lunga. Indossa giacca e pantaloni tecnici neri e ha uno zaino verde marca Ospery. Chiunque lo avesse incontrato in treno, per strada o lungo i sentieri è pregato di contattare i carabinieri.
Pubblicato in 2019

Scegliere escursioni e salite commisurate alla propria preparazione tecnica e alla propria condizione psico-fisica; non sopravvalutare mai le capacità individuali e considerare sempre i limiti di ciascuno. Preparare l’escursione, studiando il percorso con carte topografiche e guide e assumendo informazioni dalle locali previsioni meteo aggiornate. Ricordiamo che a seguito del passaggio di Vaia moltissimi sentieri risultano tuttora impraticabili, è quindi fondamentale rivolgersi alle Sezioni del Cai del posto, alle Guide alpine, ai gestori dei Rifugi. Sempre meglio essere in compagnia per contare sull’aiuto reciproco in caso di difficoltà. Verificare costantemente le condizioni del percorso; in caso di imprevisti (difficoltà elevate, pericoli ambientali, maltempo e altro) ricordare che una rinuncia non è mai disonorevole. Controllare lo zaino, che contenga un ricambio completo asciutto, cibo e soprattutto delle bevande. Un piccolo kit di pronto soccorso e una pila frontale non devono mancare. Vestirsi in modo appropriato con particolare attenzione alle calzature; sempre utile, anche nella bella stagione e a bassa quota, una giacca anti pioggia/vento e abbigliamento pesante. Attrezzarsi adeguatamente in relazione all’attività programmata, al percorso, alla quota e alla stagione. Lasciare detto ai familiari l’itinerario e la meta, non variarla se non per necessità e avvisare al rientro. Se ci si trovasse in difficoltà, non bisogna farsi prendere dal panico, ma mettersi in posizione di sicurezza e attendere i soccorsi. Non affidarsi mai unicamente a strumenti tecnologici (smartphone, gps, ecc.), sicuramente utili, ma non in grado di proteggere in assoluto dai guai.

In caso di bisogno in ambiente impervio e ostile - che manifesta comunque sempre un potenziale di pericolo per il rischio evolutivo - il numero da contattare in Veneto per allertare il Servizio sanitario e il Soccorso alpino e speleologioco è tuttora il 118, non essendo ancora stato attivato nella nostra regione il 112 quale numero unico di emergenza. Al 112 - che resta nelle zone di assenza di copertura l’unico attivabile - rispondono ancora i Carabinieri, che provvederanno subito a trasferire la chiamata al 118. Alla Centrale del 118 risponderà un operatore che, in base alla situazione in corso, stabilirà quale tipo di intervento, mezzi e personale siano necessari. Qualora si contatti il 118, bisogna cercare di non spostarsi dal luogo in cui ci si trova: si faciliterà l’individuazione da parte dei soccorritori; si potrebbe non essere più raggiungibili telefonicamente a poca distanza dal punto in cui prima c’era copertura; cambiando luogo si potrebbe addirittura peggiorare la propria situazione. Gli operatori del 118 chiederanno tutte le informazioni indispensabili, fornendo al contempo gli opportuni consigli in attesa dell’arrivo dei soccorsi.

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Lunedì, 08 Luglio 2019 14:47

SI CERCA UN ESCURSIONISTA IN CADORE

Perarolo di Cadore (BL), 07 - 07 - 19
È in corso la ricerca di un escursionista non rientrato oggi da una camminata in Cadore. Attorno alle 15.30 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Pieve di Cadore per avviare la ricerca di Luigi Salvatore, 50 anni di Resana (TV) che aveva appuntamento alle 13 a Caralte, ma non si è mai presentato. Partito da Sottocastello in direzione di Casera Cavalet per poi scendere a Caralte, l'uomo alle 11.20 ha mandato un messaggio alla madre per dirle che sarebbe stato alle tredici sulla strada, dove però non è arrivato. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha effettuato una ricognizione lungo tutto l'itinerario. Attualmente si stanno muovendo il Soccorso alpino di Pieve di Cadore e Centro Cadore, il Sagf di Cortina e Auronzo, i Vigili del fuoco, i carabinieri, le unità cinofile.
Luigi, che è alto un metro e settanta e ha capelli corti, indossa una maglietta gialla come in foto. Chiunque lo avesse incontrato o avesse sue notizie è pregato di contattare i carabinieri.
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Giovedì, 13 Giugno 2019 14:15

ESCURSIONISTA IN DIFFICOLTÀ PER GLI SCHIANTI

Pedavena (BL), 08 - 06 - 19
Alle 11.40 circa la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Feltre per un escursionista in difficoltà. Incamminatosi per una passeggiata da Pra de Gnela verso il Monte Avena, A.S.,  78 anni, di Feltre (BL), si era trovato la strada forestale sbarrata dagli schianti seguiti al passaggio di Vaia. Dopo aver proseguito per un po', l'uomo era tornato sui suoi passi, perdendo però l'orientamento e riuscendo con difficoltà, ormai sfinito dalla stanchezza, a ritrovare la strada. Una squadra si è avvicinata in jeep per poi avanzare a piedi oltre gli alberi abbattuti, lo ha raggiunto e riaccompagnato alla macchina. 
 
Vi ricordiamo che dopo i danni che il territorio ha subito a seguito della tempesta Vaia e in relazione alla ultime nevicate che sono state particolarmente abbondanti, i consueti itinerari estivi possono essere gravati da notevoli difficoltà durante il percorso per la presenza di alberi abbattuti, oltre che per la probabilità di frane e smottamenti che ostacolano la percorrenza dei sentieri.
Il Suem e il Cnsas raccomandano prudenza e, prima di pianificare le escursioni, di informarsi sullo stato di percorribilità dei sentieri nelle sedi Cai e nelle Stazioni del Soccorso Alpino competenti per territorio, nei Rifugi e dalle Guide alpine.

Eventuali informazioni possono essere richieste al Numero Verde Montagna Sicura 800.22.13.25

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Giovedì, 21 Febbraio 2019 14:46

GHIACCIO IN QUOTA, NECESSARI I RAMPONI

L'appello arriva dal Soccorso alpino di Schio e riguarda il Monte Pasubio, ma può essere esteso a tutte le montagne delle Prealpi e delle Dolomiti, dove le particolari temperature di questi giorni stanno trasformando la neve in spesse lastre di ghiaccio. Salendo al Rifugio Papa per un'esercitazione, i soccorritori si sono infatti imbattuti questo fine settimana in alcuni escursionisti fermi al bivacco, impauriti dal dover affrontare la discesa senza l'opportuna attrezzatura e che sono poi stati scortati a valle in sicurezza. Sopra i 1.500/1.600 metri, le calde temperature durante il giorno sciolgono la neve ancora presente, che durante la notte rigela diventando durissima. È quindi indispensabile calzare i ramponi, non ramponcini o catenelle, su tutte le vie di accesso in quota - la Strada degli Scarrubi, la Val di Fieno, la Strada degli Eroi - oltre ad avere familiarità con la movimentazione in ambiente invernale e ghiacciato, per evitare così spiacevoli conseguenze. In questi giorni il consiglio è comunque valido ovunque in quota sia presente neve.

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Belluno, 01-02-19

Pericolo valanghe forte, grado 4, su tutte le montagne del Veneto domani, sabato 2 febbraio, e domenica, 3 febbraio.  Il bollettino dell'Arpav conferma l'aumentato pericolo e avverte della possibilità di numerosi distacchi spontanei, che potrebbero interessare vie di comunicazione e aree sciistiche.  Da questa sera, venerdì 1 febbraio, dalle 21 in provincia di Belluno saranno chiusi per rischio valanghe i passi Val Parola, Pordoi, Falzarego, Casera Razzo, Giau, Fedaia. Nei prossimi giorni sono vivamente sconsigliate le escursioni, fintanto che il manto non si assesterà e si saranno ripristinate le condizioni per potersi muovere in sicurezza. Si consiglia in ogni caso di affrontate le gite in neve fresca sempre con la massima cautela e prudenza, portando con sé i dispositivi di autosoccorso, Artva, pala e sonda.

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Martedì, 29 Gennaio 2019 15:39

SCIVOLA SUL GHIACCIO, SOCCORSO AD ASIAGO

Asiago (VI), 20 - 01 - 19
Attorno alle 15.30 il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Asiago per un escursionista scivolato sul ghiaccio, mentre con gli amici scendeva dal Portule verso Porta Renzola. Una squadra è partita in direzione del luogo indicato con il fuoristrada, per poi proseguire a piedi. L'infortunato, un ventenne di Campodarsego (PD) che si trovava con quattro amici e aveva riportato un sospetto trauma alla caviglia, era stato aiutato nel frattempo da due persone di passaggio, che gli avevano prestato ramponcini e racchette per riprendere a camminare. I quattro soccorritori lo hanno quindi raggiunto e aiutato a completare i 300 metri che li separavano dalla jeep. Da lì, in un quarto d'ora, lo hanno poi accompagnato al parcheggio, da dove si è allontanato autonomamente. 
Vi ricordiamo che in questo periodo i sentieri scarsamente innevati sono spesso ricoperti da lastre di ghiaccio assai insidiose, soprattutto nei versanti a nord. Anche un itinerario a voi familiare, percorso in tranquillità in estate, può nascondere rischiosi tratti di scivolo. Vi invitiamo a dotarvi dell'opportuna attrezzatura e ad avventurarvi in luoghi adeguati alla vostra preparazione. E a tornare sui vostri passi qualora vi accorgiate di situazioni di pericolo. 
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Lunedì, 14 Gennaio 2019 15:01

APPELLO PER LA RICERCA DI RICCARDO IN NEVEGAL

Belluno, 07 - 01 - 19
Sono proseguite per tutta la giornata le ricerche di Riccardo Tacconi, 58 anni, di Milano, di cui non si hanno più notizie da venerdì mattina, quando è uscito per una corsa dalla propria abitazione di villeggiatura all'Alpe in Fiore sul Nevegal. Una cinquantina le persone oggi impegnate sul colle bellunese, che si sono concentrate sotto il Visentin, zona Mareschiata e Faverghera, e dal Visentin a Fossa Piccola e Fossa Grande. A seguito di una segnalazione che lo vorrebbe alle 11.45 di venerdì al Rifugio Bristot, domani verrà perlustrato, anche con l'utilizzo dei droni, il versante sud sotto le creste. Per non tralasciare alcuna possibilità, chiediamo cortesemente, se possibile, ai possessori di seconde case, baite e casere in Nevegal, come a Quantin, Losego, Ronce, Tassei, Cirvoi, di controllare loro stessi nei pressi delle proprie abitazioni. Oggi erano presenti il Soccorso alpino di Belluno, Longarone, Feltre, Alpago, Prealpi Trevigiane, Pedemontana del Grappa, Val Comelico, Auronzo, il Sagf di Cortina e Auronzo, i Vigili del fuoco, l'Associazone nazionale carabinieri con unità cinofile. 
Pubblicato in 2019
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