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Agordo (BL), 08 - 10 - 20
È appena stato recuperato un escursionista ferito e con principio di ipotermia, è stato recuperato a 2.600 metri di quota in Moiazza. Alle 20.10 circa il Soccorso alpino di Agordo è stato allertato dalla Centrale del Suem è messo in contatto con l'uomo. Parlandoci assieme i soccorritori hanno capito che, uscito dalla Ferrata Costantini, aveva superato le Creste delle Masenade e si trovava in discesa dalla Cengia Angelini verso il Bivacco Ghedini. Verificato che l'elicottero di Trento abilitato al volo notturno era disponibile, l'eliambulanza è stata attivata e ha imbarcato un soccorritore di Agordo, profondo conoscitore della montagna, per guidare velocemente l'equipaggio nel punto in cui si trovava l'escursionista. Una volta individuato, l'infortunato è stato preso in carico e issato a bordo con un verricello dal tecnico di elisoccorso, per essere accompagnato in ospedale. L'uomo era scivolato per alcuni metri riportando probabili traumi alla schiena e al torace e una brutta ferita all'altezza dell'orecchio, in presenza di 30 centimetri di neve.
 
Pubblicato in 2020
Giovedì, 21 Febbraio 2019 14:45

RECUPERATO INFORTUNATO A PIAN DI VEDORCIA

Pieve di Cadore (BL), 17 - 02 - 19
Alle 18 la centrale del Suem è stata allertata per una persona che si era fatta male a Pian di Vedorcia, assistita da due infermieri del 118 che casualmente si trovavano in zona. Una squadra del Soccorso alpino di Pieve di Cadore è quindi partita con il quad in direzione del luogo indicato, mentre decollava l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano abilitato per il volo notturno. Una volta individuato il punto, l'eliambulanza ha recuperato l'infortunato, un cinquantottenne del posto che aveva riportato la probabile frattura del femore, e lo ha trasportato all'ospedale di Belluno. Pronto in piazzola per un eventuale supporto all'equipaggio anche un tecnico di elisoccorso di Pieve di Cadore.
Pubblicato in 2019
Giovedì, 20 Settembre 2018 13:48

INTERVENTO IERI SERA IN VAL DI ZOLDO

Val di Zoldo (BL), 13 - 09 - 18
Ieri sera attorno alle 20 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino della Valle di Zoldo per un cacciatore caduto  nei boschi di Malga Vescovà, sopra Pala Favera, e privo di conoscenza. Una squadra è subito partita nella direzione indicata e ha raggiunto il punto in cui si trovava M.C., 27 anni, di Val di Zoldo (BL), anche grazie ai segnali di luce degli amici che erano nel frattempo arrivati da lui. Il cacciatore, che era ruzzolato per diversi metri e aveva riportato un possibile politrauma, era tornato in sé, anche se non ricordava cosa gli era capitato. Caricato in barella è stato trasportato dai sette soccorritori per una mezz'ora lungo il pendio fino alla strada, dove attendevano l'ambulanza e il medico dell'equipaggio del Pelikan di Bressanone, atterrato a Pala Favera. Accompagnato all'elicottero, il ragazzo è stato imbarcato e portato all'ospedale di Bressanone. L'intervento si è concluso alle 22.30 circa.
Pubblicato in 2018
Sabato, 30 Settembre 2017 09:11

RECUPERATI ESCURSIONISTI SUL PATERNO

Auronzo di Cadore (BL), 27 - 09 - 17
Attorno alle 19.30 il Soccorso alpino di Auronzo è stato allertato per due escursionisti in difficoltà sul Paterno. Scendendo dalla cima infatti i due avevano smarrito il sentiero e non sapevano più orientarsi. Messi in cotatto con i soccorritori, è stato detto loro di tornare sui propri passi e raggiungere nuovamente la vetta, dove c'è un ampio spazio e dove poter attendere in sicurezza gli aiuti. Mentre le squadre a piedi partivano e veniva allertato anche il Soccorso alpino di Dobbiaco e Sesto, i soccorritori hanno verificato la possibilità di intervento dell'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano, abilitato per il volo notturno. Poco prima delle 20 è arrivato l'ok e l'eliambulanza, con a bordo un tecnico di elisoccorso di Auronzo, ha effettuato il recupero dei due escursionisti.
Pubblicato in 2017
Auronzo di Cadore (BL), 22 - 08 - 17
Intervento impegnativo nella notte sulle Tre Cime di Lavaredo, portato a termine dalle squadre del Soccorso alpino di Auronzo e dall'elicottero del IV Reggimento Altair di Bolzano abilitato per il volo notturno. Ieri sera attorno alle 21.30 il 118 ha allertato il Soccorso alpino di Auronzo per un incidente in parete lungo la normale alla Cima Grande di Lavaredo, dove, dalle prime notizie, un'alpinista francese si era fatta male a una gamba e non riusciva a proseguire. Il gestore del Rifugio Lavaredo, componente del Soccorso alpino, è salito per una prima verifica e le condizioni della donna, 35 anni di Lione, sono apparse subito più serie,  come confermato dall'infermiera di Stazione arrivata assieme al resto della squadra. Partita con il compagno alle 10 dal Rifugio Auronzo, la coppia era arrivata in vetta verso le 17. Nel ridiscendere, durante le doppie lei aveva perso aderenza, facendo un pendolo e sbattendo con violenza sulla parete. Il compagno l'aveva quindi assicurata su una piccola cengia a circa 2.550 metri di altitudine per poi dare l'allarme. Prestate le prime cure, dopo averla coperta e riscaldata, si è infatti constatato che l'infortunata presentava ematomi sulla schiena e non riusciva a muovere le gambe. Non potendo fare una precisa diagnosi sul posto, temendo possibili gravi lesioni interne, con le temperature prossime alle zero e diverse ore di calate davanti, di concerto con il primario del Suem 118 di Pieve di Cadore è stato deciso di chiedere il supporto dell'elicottero dell'aviazione dell'esercito IV Reggimento Altair di Bolzano, con cui il Soccorso alpino si sta in questo periodo addestrando per la cooperazione in interventi notturni. Giunto al Rifugio Lavaredo l'elicottero, AB 205, ha imbarcato un soccorritore per una prima ricognizione. Poiché lo stretto terrazzino dove si trovava l'infortunata, che era già stata imbarellata, era troppo attaccato alla parete e impediva la riuscita in sicurezza delle operazioni, la barella è stata calata una ventina di metri più in basso su una cengia più ampia. In una seconda rotazione, l'elicottero la ha recuperata con uno dei tecnici di elisoccorso della Stazione salito con gli altri soccorritori. L'alpinista è stata quindi accompagnata all'ospedale di Cortina, dove è arrivata pochi minuti prima delle 3. Il compagno è sceso assieme ai soccorritori, giunti sul ghiaione alla base della parete alle 4. Un intervento delicato e impegnativo, sia dal punto di vista tecnico che umano, per il quale il capostazione del Soccorso alpino di Auronzo, Giuseppe Zandegiacomo Sampogna, vuole ringraziare i suoi 14 soccorritori che lo hanno portato a termine.
Pubblicato in 2017

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