2020

Battaglia Terme (PD), 26 - 02 - 20
Alle 16.40 circa la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Padova per un'escursionista scivolata mentre scendeva dal Monte della Croce. La donna, M.B., 62 anni, di Padova, che si trovava con il marito, era inciampata lungo il sentiero, riportando la sospetta frattura di una caviglia. Raggiunta da una squadra, all'infortunata sono state prestate le prime cure e, una volta immobilizzato il piede, e stata imbarellata. I soccorritori hanno quindi organizzato il percorso di rientro, assicurando con le corde la barella nei tratti più ripidi e trasportandola per 300 metri fino alle strada, dove è stata affidata all'ambulanza diretta all'ospedale di Abano Terme.
Dati i recenti casi, per prevenire scivoloni sul terreno scosceso, consigliamo sempre l'utilizzo di calzature appropriate, adeguate al trekking.
Cortina d'Ampezzo (BL), 25 - 02 - 20
Si è da poco concluso un recupero impegnativo in aiuto di due scialpinisti bloccati a Forcella Staunies. Verso le 17 la Centrale del 118 è stata allertata da due sciatori tedeschi di 38 e 33 anni. Partiti da Passo Cimabanche, i due erano passati per Pra del Vecio e dalle Creste Bianche e, una volta giunti a Forcella Grande, intendevano proseguire nella traversata della Ferrata Dibona. Ma una volta sopra non erano riusciti a scendere sulla neve dura e ghiacciata e avevano lanciato l'allarme. Poiché le nuvole ne impedivano l'avvicinamento, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha imbarcato tre tecnici del Soccorso alpino di Cortina, per sbarcarli più in alto possibile, all'altezza della Stazione intermedia della vecchia seggiovia di Staunies. I soccorritori hanno quindi risalito il canalone fino al Rifugio Lorenzi e da lì hanno superato un pezzo della Ferrata Dibona, attrezzando alcuni passaggi di terzo grado dovuti all'assenza del cavo sommerso dalla neve. Quando la squadra ha raggiunto i due scialpinisti, che avevano segnalato la loro posizione inviando anche delle foto, li ha assicurati e calati lungo il pendio per Forcella Staunies, da dove hanno proseguito assieme a loro con gli sci ai piedi, salvo procedere alla loro calata nei tratti più a rischio. Soccorritori e sciatori si sono portati infine a Rio Gere e una jeep ha poi riaccompagnato i due uomini alla loro macchina. L'intervento si è concluso attorno alle 20. Pronti a intervenire in supporto alle operazioni con una motoslitta anche i Carabinieri.
Montegrotto Terme (PD), 25 - 02 - 20
Attorno alle 16 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Padova per un'escursionista scivolata, mentre con amici scendeva lungo il sentiero che porta sulla sommità del Monte Ceva. Una squadra, otto soccorritori compresa un'infermiera, ha raggiunto l'infortunata superando un centinaio di metri di dislivello e, dopo averle stabilizzato una gamba per la probabile frattura della caviglia, la ha caricata in barella. Trasportata a spalla fino alla strada, D.B., 67 anni, di Casalserugo (PD), è stata quindi affidata all'ambulanza diretta all'ospedale di Abano.
Auronzo di Cadore (BL), 23 - 02 - 20
Attorno alle 15 la Centrale del 118 è stata allertata per una scialpinista infortunatasi sul versante nord di Forcella Cristallo. La sciatrice S.K.K., 50 anni, originaria della Corea del Sud, ma residente in Germania, che aveva riportato un probabile trauma al ginocchio, è stata individuata dall'equipaggio dell'elicottero del Suem di Pieve di Cadore e recuperata con un verricello di 45 metri, per essere trasportata all'ospedale di Belluno.
Valbrenta (VI), 23 - 02 - 20
Si è svolta questo fine settimana un'esercitazione della Commissione nazionale speleosub del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, scenario dell'addestramento le grotte di Oliero a Valstagna. Il tema è stato la ricerca di un disperso in acqua, presente anche un medico, con entrata della squadra di soccorso dalla grotta Cogol dei veci e uscita dalla grotta Cogol dei siori. Tale traversata, lunga circa 1400 metri, toccando una profondità massima di 61 metri, risulta la prima compiuta da una squadra di soccorso medicalizzato. La squadra di punta è stata supportata da altre quattro, due per ogni ingresso, che hanno provveduto a stendere e recuperare le linee di sicurezza. La manovra ha avuto un ottimo risultato grazie alla elevata preparazione dei tecnici, che hanno utilizzato sistemi di immersione a circuito chiuso (rebreather) e veicoli subacquei. Sono state effettuate prove di comunicazione tra le due grotte con un sistema che utilizza antenne particolari stese sul terreno. I tecnici intervenuti, provenienti da Veneto, Piemonte, Toscana, Lombardia, Sardegna, Puglia dopo le valutazioni del debriefing hanno fatto rientro nelle proprie regioni.
Borgo Valbelluna (BL), 22 - 02 - 20
Alle 14.15 circa la Centrale del 118 è stata allertata da una donna, il cui marito era stato travolto da una pianta mentre stava facendo legna in Val Cava, sopra Marziai. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore si è portato sul posto indicato e, con un verricello di 30 metri, ha sbarcato tecnico di elisoccorso, medico e infermiere, che hanno prestato le prime cure all'infortunato, C.D., 67 anni, di Borgo Valbelluna (BL), che aveva riportato sospetti trauma toracico e frattura a una gamba. Una volta imbarellato, l'uomo è stato recuperato e trasportato all'ospedale di Treviso. Allertati anche per eventuale supporto alle operazioni il Soccorso alpino di Feltre e i Vigili del fuoco.
San Vito di Cadore (BL), 16 - 02 - 20
Attorno alle 13 è scattato l'allarme per una scialpinista infortunatasi scendendo dai Lastoni di Formin. La donna, che si trovava con una comitiva, 100 metri circa sotto la cima non ha visto un dosso ed è caduta dopo il salto, riportando un probabile trauma alla spalla. Recuperata dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore, R.U., 48 anni, di Bressanone (BZ), è stata trasportata all'ospedale di Cortina.
San Pietro di Cadore (BL), 16 - 02 - 20
Ieri attorno alle 19.15 il Soccorso alpino della Val Comelico è stato allertato per un escursionista in difficoltà. Scendendo dal Monte Curiè infatti l'uomo, 48 anni, trevigiano, aveva smarrito il sentiero e non sapeva più dove si trovava. Risaliti alle coordinate Gps del punto da lui raggiunto dopo averlo geolocalizzato, una squadra ha individuato il luogo, lungo la strada che dalla Val Visdende porta a Forcella Zovo, ed è arrivata da lui in jeep per poi riaccompagnarlo alla macchina.
Santo Stefano di Cadore (BL), 15 - 02 - 20
Un iceclimber austriaco di 56 anni è morto oggi dopo essere precipitato per un centinaio di metri da una cascata di ghiaccio in Val Visdende.
Attorno alle 13 la Centrale del 118 è stata allertata per una caduta dalla cascata Carpe diem. Sul posto si è portata l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore, che ha sbarcato il tecnico di elisoccorso per poi atterrare nelle vicinanze. Una squadra del Soccorso alpino della Val Comelico e della Guardia di finanza, ha quindi raggiunto il luogo dell'incidente accompagnando anche il medico dell'equipaggio. Dalle prime informazioni, l'uomo si trovava in sosta assieme alla compagna. Lei è scesa per  prima. Quando è stato il turno dell'uomo, al momento di mettersi in tiro e iniziare la calata, per motivi al vaglio, è precipitato, fermandosi un centinaio di metri più sotto in una fessura tra la cascata e una vecchia slavina. I soccorritori sono saliti dove si trovava il corpo dello scalatore e dove il medico ha solamente potuto constatarne il decesso. Ottenuto il nulla osta per la rimozione, la salma, estratta dalla fessura, è stata ricomposta e imbarellata. Calata per una trentina di metri fino alla base della cascata, è stata infine accompagnata alla strada per essere affidata al carro funebre.
Chies d'Alpago (BL), 15 - 02 - 20
Attorno alle 14 il Soccorso alpino dell'Alpago è stato allertato per una persona in difficoltà sull'Antander. Mentre stava scendendo con tre amici con ramponi e piccozza, M.M., 46 anni, di Venezia, aveva infatti accusato crampi alle gambe e non era più in grado di proseguire. L'escursionista è stato individuato dall'elicottero del Suem di Pieve di Cadore e recuperato dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 15 metri, per essere trasportato in Pian Formosa da dove si è allontanato autonomamente. Pronta in supporto alle operazioni una squadra di soccorritori.
Cortina d'Ampezzo (BL), 13 - 02 - 20
Una scialpinista americana ha perso la vita nel pomeriggio dopo essere scivolata per 600 metri nel canale del Bus di Tofana, ferita la guida alpina con cui si trovava. Da una prima ricostruzione, mentre stavano sciando assieme ad altre due persone, la donna, di 51 anni, è scivolata verso valle e nel tentativo di fermarla la guida, P.D., 49 anni, di Cortina d'Ampezzo (BL), è caduta con lei nel canale. L'uomo è riuscito a fermarsi 400 metri più sotto, mentre la sciatrice è ruzzolata per altri 200 metri, riportando traumi fatali. Scattato l'allarme poco prima delle 15, sul posto si è portato l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Belluno che ha sbarcato personale medico e tecnico di elisoccorso. Per la donna purtroppo non c'è stato nulla da fare. L'uomo con probabili traumi alle spalle, al volto e contusioni, è stato recuperato e trasportato all'ospedale di Cortina e di seguito trasferito a Belluno. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma della sciatrice è stata ricomposta e imbarellata per essere portata sulla strada e affidata al carro funebre. Sul posto il Soccorso alpino di Cortina e del Sagf, nonché la Polizia del commissariato di Cortina.
Borca di Cadore (BL), 13 - 02 - 20
Attorno alle 14 l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano è intervenuto in Val d'Arcia, sul Monte Pelmo, per uno scialpinista caduto. Lo sciatore, che aveva riportato un probabile trauma alla gamba, è stato recuperato e trasportato all'ospedale. Pronto a intervenire in supporto alle operazioni il Soccorso alpino di San Vito di Cadore.
Cortina d'Ampezzo (BL), 12 - 02 - 20
Attorno alle 13.30 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto sul Nuvolau per uno scialpinista precipitato. L'uomo stava salendo verso l'omonimo Rifugio con un amico che lo precedeva e un altro più dietro, quando ormai quasi arrivato, è scivolato dal pendio sommitale sul versante est che dà verso le Cinque Torri. Dal racconto dei compagni, quando l'ultimo dei tre ha raggiunto il primo si sono accorti della sua assenza e, tornati indietro hanno trovato un bastoncino e i segni della scivolata. Uno dei due uomini è sceso e facendo un giro largo lo ha raggiunto. G.G., 75 anni, di Venezia, dopo un salto verticale di una cinquantina di metri, era  caduto sulle rocce sottostanti per fermarsi poco dopo sulla neve. Il tecnico di elisoccorso e l'equipe medica sbarcati con un verricello poco distante, dopo aver raggiunto lo sciatore, hanno potuto solamente constatarne il decesso. Ottenuto il nulla osta per la rimozione dalla magistratura, la salma ricomposta e imbarellata è stata spostata dal punto in cui si trovava, sotto i cavi della teleferica, in un luogo dove l'eliambulanza ha potuto recuperarla in sicurezza assieme ai soccorritori, per poi accompagnarla fino alla strada e affidarla ai soccorritori della Guardia di finanza.
Monte di Malo (VI), 10 - 02 - 20
Due speleologi si perdono tra le decine di diramazioni del Buso della rana e si ritrovano, ormai privi di forza, a 3 chilometri e mezzo dall'ingresso. È l'emergenza ipotizzata nella due giorni di esercitazione in grotta che ha coinvolto, sabato e domenica scorsa, oltre 70 soccorritori della VI Delegazione speleologica Veneto - Trentino Alto Adige. Sabato mattina poco prima delle 8, appena scattato 'l'allarme' per il mancato rientro, due squadre, composte da 13 soccorritori ognuna, sono partite e in 3 ore hanno percorso gallerie e cunicoli della grandiosa cavità carsica semiallagata fino a raggiungere i due figuranti. Ogni squadra ne ha preso uno in carico e, dopo averlo imbarellato, ha iniziato il percorso a ritroso verso l'esterno. Prima però, per garantire le comunicazioni con il campo base, tre squadre di telefonisti hanno steso in tre porzioni il lungo cavo che ha permesso il costante scambio di informazioni lungo la progressione. Nelle operazioni di recupero sono state impiegate tecniche avanzate di trasporto in barella, per consentire il superamento di tratti complessi anche con squadre ridotte. Dopo 10 ore di avanzamento, ciascuna squadra è stata sostituita da una nuova con personale 'fresco'. I primi soccorritori sono quindi usciti per riprendere forze e riposarsi, mentre i due cambi hanno proseguito e sono usciti dalla grotta all'alba di domenica. Era presente anche un istruttore nazionale sanitario speleo, con cui i soccorritori hanno ripassato le manovre Stc, Speleo trauma care, direttamente in grotta, per un riepilogo sull'utilizzo dei presidi e delle tecniche di gestione e trasporto degli infortunati che, in un intervento reale, sono seguiti durante l'intero svolgimento del soccorso anche da medici e infermieri.
Auronzo di Cadore (BL), 09 - 02 - 20
Alle 15.40 circa l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è decollato in direzione delle Tre Cime di Lavaredo per due alpinisti in difficoltà. Dopo aver scalato la Cassin alla Piccolissima, durante le calate di rientro nel canale tra la Piccolissima e la Frida, le corde dei rocciatori, trentenni bresciani, sono rimaste incastrate, impedendo loro di progredire. Poiché la ricognizione ha evidenziato che il punto in cui si trovavano non permetteva un recupero con il verricello, l'eliambulanza è volata a imbarcare due tecnici del Soccorso alpino di Auronzo e li ha sbarcati in cima alla Piccolissima. I soccorritori si sono quindi calati per 150 metri, hanno liberato i due alpinisti aiutandoli a scendere fino in fondo al canale, da dove sono rientrati al Rifugio Auronzo. Lì si trovava un'altra squadra con il quad.
San Vito di Cadore (BL), 09 - 02 - 20
Verso le 16 il Soccorso alpino di San Vito di Cadore è stato allertato per una macchina finita in una scarpata. Mentre stavano salendo la strada che porta al Rifugio Senes, in un tratto lastricato di ghiaccio l'auto con a bordo due donne è uscita a una curva e si è fermata 10 metri più in basso. I soccorritori, con indosso scarponi e ramponi, hanno raggiunto lateralmente le due donne - che sembravano stare bene anche se una lamentava un dolore al ginocchio -   e le hanno riaccompagnate sulla strada per affidarle in via precauzionale all'ambulanza, sopraggiunta nel frattempo assieme ai carabinieri e ai Vigili del fuoco.
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