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Lunedì, 22 Giugno 2020 09:44
INTERVENTO SUL MONTE NOVEGNO
Schio (VI), 19 - 06 - 20
Poco prima di mezzogiorno il Soccorso alpino di Schio è stato allertato a seguito della segnalazione di una donna che, preoccupata perché non riusciva a parlare con il marito uscito in mattinata per una camminata sul Monte Novegno, aveva contattato un amico avvisandolo. Il conoscente è quindi partito assieme a una squadra da Rozzo Covole, a circa 1000 metri di quota, dove è stata rinvenuta parcheggiata la macchina dell'escursionista, un cinquantenne di Schio. I soccorritori sono quindi saliti lungo un sentiero e fortunatamente poco dopo l'uomo ha risposto al cellulare: per il forte temporale aveva trovato riparo in una grotta della Grande Guerra, ma non sapeva esattamente il luogo in cui si trovava. La squadra lo ha quindi incrociato dopo mezz'ora di cammino nella zona di Malga Brasome, poco sopra Monte Rozzo Covole, e lo ha riaccompagnato a valle alla propria macchina.
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Martedì, 16 Giugno 2020 09:39
INTERVENTO NELLA NOTTE SULLE TRE CIME DI LAVAREDO
Auronzo di Cadore (BL), 14 - 06 - 20
Si è concluso passate le due l'intervento del Soccorso alpino di Auronzo in supporto a tre cordate in difficoltà nella scalata dello Spigolo Dibona sulla Grande delle Tre Cime di Lavaredo. Alle 19 circa la Centrale del 118 era stata contattata da due cordate di amici che chiedevano informazioni. I 4 alpinisti avevano terminato la via sbagliando uscita e si erano ritrovati, anziché sull'ampia Cengia Grande a 2.800 metri di quota, su un terrazzamento sottostante, dove alcune chiodature possono trarre in inganno. Era stato quindi loro detto di salire più sopra per ritrovare il percorso corretto. Una terza cordata di due rocciatori, che si era invece attardata nella progressione ed era ancora a un paio di tiri dalla Cengia Grande, ha successivamente chiesto il supporto di una squadra, vista la presenza di nebbia e le previsioni di maltempo per le ore successive. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha quindi imbarcato due soccorritori e li ha calati con un verricello di 15 metri sulla vetta della Grande. Da lì i tecnici hanno raggiunto i primi quattro scalatori, L.B., 32 anni, di Seveso (MB), A.M., 32 anni di Riva del Garda (TN), F.L., 48 anni, di Lainate (MI), e J.K., 32 anni, austriaco - risaliti sulla Cengia Grande e fermatisi lì come loro consigliato - attrezzando con corde un tratto innevato e scavando degli scalini per agevolare il passaggio a ritroso. Uno dei soccorritori è quindi andato incontro alla terza cordata, allestendo una sosta sulla verticale e aiutando il primo rocciatore uscito in cengia a recuperare il compagno, e con i due, F.P., 64 anni, di Lainate (MI) e G.F., 36 anni, di Darfo (BS), si è poi ricongiunto al resto del gruppo. I soccorritori e i sei alpinisti si sono spostati sulla normale e hanno iniziato la discesa dalla Grande arrivando alla Chiesetta alla base della parete alle 2. Alle 20.30 era inoltre scattato l'allarme per una turista di origini cinesi di 51 anni, che si era separata dal marito durante il giro delle Tre Cime e non era più rientrata. La donna è stata ritrovata da una squadra del Soccorso alpino di Auronzo portatasi in fuoristrada nella Zona di Forcella Lavaredo e poi scesa a piedi per controllare nella nebbia, ed è stata riaccompagnata al Rifugio Auronzo.
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Martedì, 16 Giugno 2020 09:37
TRE CORDATE IN DIFFICOLTÀ SULLE TRE CIME DI LAVAREDO
Auronzo di Cadore (BL), 13 - 06 - 20
Attorno alle 19 la Centrale del 118 è stata contattata da due cordate che chiedevano informazioni sull'uscita della via dello Spigolo Dibona sulla Grande delle Tre Cime. Ai quattro alpinisti, che dicevano di trovarsi all'altezza della Cengia Grande, a circa 2.800 metri di quota, sono state date informazioni ed è stato chiesto se volessero l'aiuto di una squadra, viste anche le previsioni di brutto tempo per domani. I quattro alpinisti hanno risposto che sarebbero riusciti a progredire. La Centrale ha poi ricevuto una seconda chiamata da una terza cordata, bloccata più in basso, che invece ha chiesto il supporto dei soccorritori. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha quindi imbarcato due tecnici di Auronzo e li ha sbarcati sulla vetta della Cima Grande con un verricello di 15 metri. I soccorritori raggiungeranno la cordata più lontana e la riporteranno in cima per poi scendere lungo la normale, aiutando eventualmente anche le due coppie di rocciatori più in alto se necessario. Alle 20.30 era anche scattato l'allarme per un'escursionista cinese non rientrata dal giro delle Tre Cime, dopo essersi separata dal marito. Fortunatamente poco fa la donna è stata ritrovata in Rifugio e l'allarme è cessato.
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Lunedì, 11 Febbraio 2019 16:29
ORARIO FRAINTESO, SCATTA L'ALLARME PER SCOUT IN RITARDO
Seren del Grappa (BL), 10 - 02 - 19
Attorno alle 15 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa per un gruppo di 12 ragazzi, con due accompagnatori adulti, che non si era ancora presentato al Rifugio di Cima Grappa. Il gruppo di scout di San Giuseppe di Cassola era partito dal Forcelletto ed era atteso nel primo pomeriggio al rifugio. Quando la macchina dei soccorsi si è messa in moto, i ragazzi sono stati ben presto individuati non distanti dalla loro meta. All'origine dell'allarme un fraintendimento. Il gruppo era infatti in orario e doveva arrivare al Rifugio, come concordato, alle 15.30, mentre una delle persone che li attendeva aveva capito un'ora differente. L'allarme è quindi rientrato.
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Giovedì, 28 Giugno 2018 10:42
ALPINISTI IN RITARDO, ALLARME RIENTRATO
Auronzo di Cadore (BL), 28 - 06 - 18
Verso le 20 è scattato l'allarme per due alpinisti non ancora tornati da una via sui Gemelli, nei Cadini di Misurina. Fortunatamente l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore in ricognizione ha individuato i due che si stavano calando sull'ultima doppia. Stavano bene e rientravano autonomamente.
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Lunedì, 22 Gennaio 2018 14:37
SI ATTARDA, RITROVATO ESCURSIONISTA
Cortina d'Ampezzo (BL), 20 - 01 - 18
Partito con un gruppo di amici per una gita con le ciaspe dall'ex polveriera di Cimabanche in direzione di Malga Ra Stua, attraversando la Val di Gotres e Forcella Lerosa, un escursionista, E.R., 63 anni, di Treviso, si è attardato lungo il percorso. Giunti a destinazione, i compagni lo hanno atteso e, non potendo comunicare con lui per l'assenza di copertura telefonica, quando ormai era prossimo il buio hanno allertato il 118. Il Soccorso alpino di Cortina ha quindi inviato due squadre, con quad e motoslitta: una in dalita da Malga Ra Stua, una in Val di Gotres. I soccorritori che percorrevano la Val di Gotres hanno presto incrociato l'uomo che stava scendendo a piedi e lo hanno riaccompagnato a valle.
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Lunedì, 30 Ottobre 2017 10:08
SOCCORSI IERI DUE GIOVANI ESCURSIONISTI
Recoaro Terme (VI), 30 - 10 - 17
Ieri poco prima delle 18 il Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno è stato allertato dalla Centrale del 118 per due giovani escursionisti in difficoltà nel Gruppo del Carega. Partiti in mattinata, due amici veronesi, A.F., 26 anni, e F.R., 25 anni, avevano percorso la Ferrata del Vajo scuro, ma, attardatisi al momento di rientrare, prossimo ormai il buio, avevano deciso di prendere una scorciatoia ed erano scesi in un canalone seguendo le luci del fondo valle. Quando però sono rimasti bloccati tra salti di roccia, hanno chiamato il padre di uno di loro che ha lanciato l'allarme. Grazie ai continui contatti telefonici e poi vocali - le coordinate Gps fuorvianti portavano infatti 500 metri più a ovest rispetto a dove si trovavano - i due escursionisti sono stati individuati non distanti dal Rifugio Scalorbi da una squadra di sei soccorritori, che li ha raggiunti attorno alle 23 scendendo nel canale. Una volta imbragati e assicurati alla corda, i ragazzi sono stati aiutati a risalire e a ritornare sul sentiero per poi essere accompagnati alla loro macchina. L'intervento si è concluso all'una.
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Lunedì, 30 Ottobre 2017 10:03
INTERVENTO NELLA NOTTE SOTTO L'AGNER
Voltago Agordino (BL), 29 - 10 - 17
Ieri sera alle 21.30 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Agordo per due escursionisti, padre e figlio, non rientrati dalla Ferrata Stella alpina sull'Agner. La segnalazione era arrivata dalla moglie (e madre), che non riusciva più a contattarli dalle 17.45. Dalle informazioni ricevute, i due, 51 anni e 17 anni di Padova, dopo aver pernottato al Rifugio Scarpa, ieri mattina avevano salito la ferrata, erano scesi e avevano avvisato che, usciti dal percorso attrezzato, stavano rientrando, salvo informare nell'ultima chiamata che il padre si era infortunato a una caviglia e avrebbero ritardato. Da lì in poi il cellulare del padre non è stato più raggiungibile e quello del ragazzo suonava libero senza risposta. Due soccorritori sono subito saliti verso il Rifugio Scarpa vedendo se li avrebbero incrociati in discesa. Una volta raggiunta la struttura, hanno però verificato che i due si trovavano ancora poco sotto l'uscita della ferrata, a metà strada tra il canalone del rientro e il Rifugio. Una squadra di 8 si è quindi unita alla prima partita, è salita fino dagli escursionisti, ha prestato le prime cure all'uomo che aveva riportato un probabile trauma al piede, lo ha imbarellato e trasportato allo Scarpa e poi, in jeep, al pronto soccorso di Agordo. L'intervento si è concluso alle 2. Sul posto anche i Vigili del fuoco.
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Lunedì, 11 Settembre 2017 10:41
ESCURSIONISTI IN RITARDO SULLA FERRATA IERI SERA
Cortina d'Ampezzo (BL), 10 - 09 - 17
Ieri poco prima delle 20 una coppia di escursionisti italiani ha contattato il 118 in difficoltà chiedendo l'intervento dell'elicottero, poiché non erano riusciti a completare la Ferrata Lipella, era tardi e si stava alzando la nebbia. Ormai buio e data l'impossibilità di decollo per l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore, i due sono stati messi in contatto telefonico con il gestore del Rifugio Giussani, capo della Stazione del Soccorso alpino di Cortina. Dal loro racconto, erano partiti alle 10 dal Rifugio Dibona e, con varie soste, avevano attaccato la ferrata al Castelletto alle 15, convinti erroneamente fosse un percorso di un'oretta, mentre in realtà sono richieste diverse ore per completarlo, a seconda anche della capacità e preparazione di ognuno. Capito che si trovavano sotto le Tre Dita e che potevano farsi luce, è stato consigliato agli escursionisti di avanzare, mentre il soccorritore partiva per andare loro incontro. Una volta incrociati è rientrato assieme alla coppia al Rifugio, dove sono arrivati verso le 22.
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Lunedì, 17 Luglio 2017 18:14
INTERVENTO NELLA NOTTE A CORTINA
Cortina d'Ampezzo (BL), 17 - 07 - 17
Ieri sera passate da poco le 22 il gestore del Rifugio Ospitale ha contattato il Soccorso alpino di Cortina, poiché una turista tedesca aspettava dalle 19 il rientro dei genitori, di 72 e 65 anni, partiti in mattinata per la Ferrata Renè De Pol sul Forame, nel Gruppo del Cristallo. Sentita dai soccorritori, l'escursionista ha raccontato che al mattino si erano separati, lei aveva optato per la Ferrata Dibona, la coppia per la De Pol, e che i genitori erano senza cellulare, ma avevano con loro una pila. Personale del Soccorso alpino ha subito controllato dalla strada uno dei tratti del percorso attrezzato dove i frequentatori trovano più difficoltà, senza scorgere nessuno, si è quindi spostato verso Cimabanche facendo segnali con una torcia, finché dalla cima di Pra del Vecia una luce non ha risposto. Una prima squadra veloce di tre elementi si è messa in marcia per verificare la situazione, 800 metri di dislivello più sopra, mentre un'altra squadra si preparava a un eventuale intervento con la barella, in quanto ovviamente non si sapeva se si fossero fatti male o meno. Fortunatamente, una volta raggiunti attorno a mezzanotte, è stato appurato che stavano bene, e i soccorritori li hanno aiutati a scendere a valle, dove sono arrivati verso le 2.30. All'origine del problema un sentiero chiuso che in molte cartine ancora risulta tracciato e aperto. All'altezza di Forcella Verde infatti si poteva un tempo scendere verso Ospitale o verso Cimabanche. Verso Ospitale però il sentiero è inagibile e quindi chiuso. I due escursionisti sono scesi da quella parte obbligati poi a bloccarsi sopra salti di roccia a metà ghiaione. Tornati sui loro passi, hanno proseguito per Cimabanche accumulando ritardo e, arrivati a Pra della Vecia sotto Forcella Gialla ormai buio e con la pila malfunzionante, si sono fermati.
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