Visualizza articoli per tag: Ricerca persona

Venerdì, 28 Agosto 2020 10:49

RITROVATA FUNGAIOLA NEI BOSCHI DI PADOLA

Comelico Superiore (BL), 25 - 08 - 20
Alle 17.15 circa il Soccorso alpino della Val Comelico è stato allertato per una cercatrice di funghi che si era persa nei boschi sopra Padola. Partita con il marito, i due si erano poi separati, ma al momento di rientrare L.C., 72 anni, di Conegliano (TV), non era arrivata alla macchina. Sul posto si sono portate le squadre di soccorritori assieme al Sagf. Poiché la donna era impaurita e non riusciva a dare indicazioni precise, l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha sorvolato la zona in modo da cercare di localizzarla in base al rumore da lei percepito. Così, tramite la Centrale, l'equipaggio la ha individuata e recuperata con un verricello di 35 metri. Lasciata dai soccorritori, la fungaiola e stata riaccompagnata dal marito.
Pubblicato in 2020
Rotzo (VI), 24 - 08 - 20
Si è concluso verso le 21.30 un impegnativo intervento che ha coinvolto da ieri pomeriggio il Soccorso alpino di Asiago, chiamato in aiuto di tre ragazzi bloccati tra gli schianti sopra un tratto verticale di bosco.
Alle 17.30 circa è arrivata l'attivazione su richiesta dei Carabinieri di Thiene allertati da due ragazzi, R.C., 31 anni, di Camposampiero (PD), M.A., 30 anni, di Padova, e una ragazza, S.Z., 28 anni, di Piazzola sul Brenta (PD). Partiti da Campomulo, gli amici erano saliti al Rifugio Malga Moline e avevano deciso di rientrare da un percorso diverso, tornando indietro dai Castellari. Sul loro cammino avevano però iniziato a trovare numerosi schianti dovuti al passaggio di Vaia, iniziando a superarli finché, spossati e bagnati per la pioggia, si erano fermati sul bordo di un dirupo incapaci di proseguire o tornare sui propri passi. Grazie all'invio delle coordinate Gps, è stato trovato il punto in cui si trovavano, a 1.700 metri di quota sul Castellaro Grande. Per riuscire a individuarli, una squadra ha fatto il giro da sopra tentando di avvicinarsi tra le piante abbattute, un secondo gruppo è arrivato da sotto in una quarantina di minuti e li ha finalmente visti. Ricongiuntisi con gli altri, i sei soccorritori hanno cominciato il recupero. Due tecnici si sono arrampicati, una volta attrezzate le soste hanno assicurato i tre e, prima la ragazza, uno a uno, sotto il temporale li hanno calati con le corde per 150 metri tra salti di roccia e ghiaioni. Dopo avere cercato di coprirli con indumenti e teli termici - erano in tshirt e pantaloncini corti - scavalcando i tronchi, mentre una squadra precedeva il gruppo cercando di aprire un varco più agibile con la motosega, soccorritori ed escursionisti hanno raggiunto il fuoristrada e da lì il parcheggio a Campomulo.
Pubblicato in 2020
Domenica, 23 Agosto 2020 09:32

TRE INTERVENTI IERI SERA SULLE MONTAGNE BELLUNESI

Belluno, 23 - 08 - 20
Ieri attorno alle 19.30 sei escursionisti ungheresi arrivati al Rifugio Coldai hanno fatto scattare l'allarme per una loro connazionale, da loro vista l'ultima volta a 3mila metri in cima al Civetta. Il gruppo aveva infatti completato la Ferrata degli Alleghesi e, all'altezza di Punta Tissi, la quarantunenne si era fermata affaticata per riposarsi. I compagni, anziché aspettarla, avevano proseguito ed erano scesi al Torrani e poi erano ripartiti per il Coldai, dove lei non era però più arrivata. L'elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha quindi sorvolato la normale e il sentiero Tivan, mentre le squadre del Soccorso alpino della Val di Zoldo si distribuivano lungo i possibili percorsi intrapresi l'escursionista. Dato che persone in rientro lungo gli itinerari principali dopo il temporale, interrogate, avevano risposto di non averla incrociata e che la ricognizione dell'eliambulanza era risultatavnegativa, i soccorritori si sono divisi innanzitutto sulle due valli che scendono verso Zoldo e sono arrivati fino sotto l'attacco, per poi continuare verso una terza possibile zona prioritaria. Fortunatamente verso le 21.20 è arrivata la notizia che la donna era stata accompagnata al Rifugio Coldai da un escursionista, che l'aveva trovata sul suo cammino. L'emergenza è quindi rientrata. Un altro allarme è invece scattato sulle montagne dell'Alpago. Il padre di un ragazzo aveva infatti chiamato il 118 perché, dopo averlo accompagnato al Rifugio Carota sul Dolada in partenza per una camminata di 7-8 ore, non riusciva più a contattarlo e nell'ultima chiamata gli aveva detto che non trovava il sentiero. L'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano si è quindi portato a Lamosano e ha imbarcato un tecnico del Soccorso alpino dell'Alpago per una perlustrazione delle creste quando, poco dopo, la Centrale è stata avvisata che l'escursionista aveva chiamato il padre e che si trovava in rientro sul sentiero verso Erto.
Alle 20.50 circa il Soccorso alpino del Centro Cadore è stato infine allertato per un alpinista rimasto con le corde incastrate nella roccia sullo Spallone di Cima Maddalena, sugli Spalti di Toro. Per fortuna il rocciatore è riuscito quasi subito a togliersi dalle difficoltà in autonomia e a scendere verso valle, dove una squadra gli è andata incontro ritrovandolo a 20 minuti di distanza a piedi dal Rifugio Padova.
Pubblicato in 2020
Calalzo di Cadore (BL), 22 - 08 - 20
Sono stati ritrovati questa mattina sani e salvi padre e figlio veneziani, nella cui ricerca il Soccorso alpino di Pieve di Cadore è stato impegnato tutta la notte sui sentieri dell'Antelao. L'allarme era stato lanciato alle 23.30 circa dalla moglie dell'uomo di 64 anni di Venezia che, assieme al figlio sedicenne, aveva in programma di arrivare al Rifugio Galassi, toccare la Forcella del Ghiacciaio, proseguire per i Piani dell'Antelao e rientrare. La macchina ancora parcheggiata in località Praciadelan dove non c'è copertura telefonica, entrambi i cellulari non raggiungibili, padre e figlio erano stati visti l'ultima volta da alcuni amici mentre dalla ferrata scendevano verso i Piani dell'Antelao. Due soccorritori portati alla Capanna degli alpini - gli zaini e l'attrezzatura fatti arrivare a monte con la collaborazione dei gestori del Rifugio Galassi - hanno perlustrato il giro completo della Forcella del Ghiacciaio chiamandoli a gran voce. Altri due hanno percorso i Piani dell'Antelao e le zone attorno, fino a Forcella Cadin e al Casone dell'Antelao. Una terza squadra dal Rifugio Antelao è risalita a Forcella Piria per poi ricongiursi al resto dei soccorritori a Campestrin. Alle 6.30, il Pelikan di Bolzano, dopo aver imbarcato un tecnico di Pieve di Cadore alla Capanna degli alpini per guidare l'equipaggio nella ricognizione, ha sorvolato con esito negativo la Forcella del Ghiacciaio, per poi tornare alla base. Infine, verso le 7.30, un soccorritore che tornava a valle con il fuoristrada ha incrociato sul tragitto il gestore del Galassi, che lo ha avvertito di averli visti che stavano rientrando lungo la strada che da Calalzo sale a Praciadelan. Raggiunti, padre e figlio hanno raccontato che, scesi dai Piani dell'Antelao e arrivati ormai quasi al parcheggio, al ponte in cemento avevano preso la vecchia strada che porta a Calalzo e avevano bivaccato con i loro saccoapelo fuori da una baita a Biguzzere, zona con assenza di campo. L'allarme è quindi cessato.
 
Pubblicato in 2020
Belluno, 17 - 08 - 20
Alle 16.40 circa la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino della Val di Zoldo per due escursionisti bloccati su un ripido costone nel comune di Zoppè di Cador3. I due amici cinquantenni di Bologna erano partiti dal Rifugio Talamini con l'intenzione di dirigersi sul Monte Rite, ma avevano perso l'orientamento dirigendosi dalla parte opposta ed erano finiti sulle pareti nord del Col Duro, cercando di scendere e bloccandosi sotto la pioggia in un punto ripido sulla Costa dei Astori. Risaliti alle coordinate del punto in cui si trovavano, due soccorritori si sono avvicinati con un mezzo, per poi risalire 200 metri di altitudine e raggiungerli a 1.390 metri di quota. I due uomini sono quindi stati aiutati lungo la discesa a valle.
Sono proseguite anche oggi a Cortina d'Ampezzo le ricerche dell'escursionista romano scomparso nelle acque del torrente Fanes. In mattinata, il Soccorso alpino di Cortina con il Gruppo forre e i Vigili del fuoco hanno visionato tutta l'asta del torrente fino al Boite. Nel pomeriggio sono nuovamente entrati in acqua per tentare di sondare la vasca, ancora con esito negativo. Domani alle 11 è prevista una riunione in Prefettura per fare il punto della situazione e valutare come proseguire. Anche oggi erano presenti i soccorritori del Sagf e i Carabinieri.
Pubblicato in 2020
Sabato, 22 Agosto 2020 15:55

INTERVENTI IN MONTAGNA

Belluno, 16 - 08 - 20
Attorno alle 15.40 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino del Centro Cadore per un'escursionista affaticata al rientro dell'Eremo dei Romiti, a Domegge di Cadore. A.T., 82 anni, di Sora (FR), stava scendendo lungo la Via Crucis assieme al marito e ai nipoti, ma arrivata a due terzi del percorso non è stata più in grado di procedere. Una squadra la ha raggiunta ed è scesa per duecento metri con lei, per caricarla poi in barella nell'ultimo tratto e trasportarla fino alla macchina a Navarre, da dove la donna si è allontanata autonomamente.
Attorno alle 16.40 una squadra del Soccorso alpino di Cortina è stata invece inviata sul sentiero che porta al Rifugio Croda da Lago, per un escursionosta che aveva riportato un probabile trauma alla caviglia. M.B., 61 anni, di Padova è stato poi accompagnata al Codivilla. 
Risultano ancora vane le ricerche del trentottenne romano scomparso da due giorni nelle acque delle Cascate di Fanes a Cortina d'Ampezzo. Oggi le squadre del Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto  e dei Vigili del fuoco hanno allestito una teleferica sopra la vasca in cui è precipitato l'uomo, su cui far scorrere la fune che portava una telecamera subacquea. Ma a nulla sono valse le manovre per tentare di visionare l'intera pozza. Il corso del Fanes è stato anche perlustrato dall'alto da uno dei droni del Soccorso alpino. Sul posto erano presenti anche i soccorritori  di Cortina e del Sagf e i Carabinieri. Domani sarà nuovamente percorsa tutta l'asta del torrente fino al Boite.
Pubblicato in 2020
Sabato, 22 Agosto 2020 15:29

CASCATE DI FANES, CONTINUANO LE RICERCHE

Cortina d'Ampezzo (BL), 15 - 08 - 20
Sono purtroppo ancora senza esito le ricerche dell'escursionista romano scomparso ieri nelle acque delle Cascate di Fanes, le forti correnti e la portata proibitiva non hanno infatti permesso l'ispezione dell'intera vasca. L'uomo, che ieri si trovava con la moglie in località Ponte Alto dove inizia il giro, si era incamminato lungo la ferrata Giovanni Barbara per andare a vedere le cascate. A lanciare l'allarme attorno alle 13.30, delle persone che, dal Belvedere sul versante opposto, lo avevano visto cadere dal sentiero e finire nella vasca, una sessantina di metri più sotto, senza riemergere. Attivati dal 118, subito sul posto si erano portati il Soccorso alpino di Cortina e il Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto, i Vigili del fuoco con il nucleo Saf, i soccorritori del Sagf e i Carabinieri. Un primo tentativo di controllo nella vasca - oltre 10 metri di diametro per 8 metri di profondità - era stato fatto già ieri, ma l'elevato rischio di essere risucchiati dalle correnti per chi si immerge ha fatto subito rientrare i tecnici. Ieri è stato perlustrato il greto del torrente Fanes e l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano lo ha sorvolato fino al Boite. Il Soccorso alpino di Cortina ha poi posizionato due reti sotto la vasca, da cui nel pomeriggio erano emerse una giacca a vento e una scarpa, mentre i Vigili del fuoco hanno presidiato tutta la notte il ponte in località Pian de Loa. Alle 8 di questa mattina, ai soccorritori presenti dall'alba si sono affiancati due speleosub del Soccorso alpino e speleologico Veneto e i sommozzatori dei Vigili del fuoco, che si sono immersi, questi ultimi, nella porzione dove la corrente lo ha permesso con l'assistenza dei soccorritori, costretti però a rinunciare perché troppo pericoloso. Il gruppo forre ha ispezionato tutto il corso d'acqua a valle della vasca, dove resterà attivo un presidio per monitorare costantemente il torrente. Domattina verranno valutate nuovamente le condizioni della portata della cascata, per capire se sarà possibile rientrare in acqua, e verrà utilizzata una videocamera subacquea per cercare di visionare la pozza. Sul posto anche oggi Sagf e Carabinieri. 
Pubblicato in 2020
Belluno, 14 - 08 - 20
Attorno a mezzogiorno una squadra del Soccorso alpino della Val Fiorentina è intervenuta sui pendii che costeggiano la strada che da Caprile sale a Santa Fosca, nel comune di Selva di Cadore, dove due cercatori di funghi si erano spinti in un tratto ripido tra gli schianti di Vaia e non erano più capaci di muoversi in sicurezza sopra un salto di roccia. Risaliti dalla descrizione dei riferimenti visivi al luogo in cui potevano trovarsi R.B., 65 anni, di Venezia, e P.C., 68 anni, di Mira (VE), ovvero poco dopo la prima galleria sulla provinciale, i soccorritori li hanno raggiunti e, dopo averli assicurati, hanno deciso di farli risalire verso l'alto, attrezzando una corda fissa, e di calarli poi per una sessantina di metri dall'altra parte del costone fino a tornare sulla strada poco distante.
Alle 13.15 una squadra del Soccorso alpino di Feltre è stata inviata lungo il percorso ad anello del Lago del Corlo ad Arsiè, dove un trentacinquenne di Belluno, colto da malore era caduto a terra sbattendo il volto. L'escursionista è stato stabilizzato, imbarellato e trasportato all'ospedale di Feltre.
Verso le 13.30 dei testimoni che si trovavano sul Belvedere di fronte alle cascate di Fanes a Cortina d'Ampezzo hanno contattato il 118 perché avevano visto un uomo cadere da un ponticello nella Cascata bassa di Fanes e non lo avevano visto riemergere. Sul posto si sono portati il Soccorso alpino di Cortina e il Gruppo forre del Soccorso alpino, i Vigili del fuoco con il gruppo sommozzatori, che hanno iniziato a cercarlo lungo il corso d'acqua. La portata delle Cascate in queste ore è talmene forte da rendere pericolosa un'eventuale immersione. La ricerca è ancora in corso. Anche l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano ha sorvolato l'area.   
Pubblicato in 2020
Venerdì, 14 Agosto 2020 11:00

DUE INTERVENTI PER IL SOCCORSO ALPINO DI ASIAGO

Asiago (VI), 09 - 08 - 20
Questa mattina attorno alle 9.30 il Soccorso alpino di Asiago è stato allertato per il mancato rientro di un cercatore di funghi da Campo Rosà, comune di Roana. Fortunatamente poco dopo l'uomo ha raggiunto la propria macchina e l'allarme è rientrato. Attorno alle 17.30 è arrivata una seconda attivazione. Separatasi dal marito, che con il figlio più piccolo era entrato in una galleria della Grande Guerra di Monte Fior a Foza, una donna lo aveva atteso assieme al figlio maggiore, ma l'uomo non era più uscito. Una squadra si è quindi portata dalla donna, mentre una seconda squadra, sapendo che la galleria aveva due uscite, si è diretta subito a Malga Slapeur, punto di arrivo della seconda, dove la gestrice ha confermato che un uomo e il figlio, corrispondenti alla descrizione erano passati di là. I soccorritori sono quindi tornati sul sentiero, che i due avevano ripreso per tornare indietro e, dopo averli intercettati, li ha accompagnati alla macchina, per farli ricongiungere col resto della famiglia portata dall'altra squadra.
Pubblicato in 2020
Venerdì, 14 Agosto 2020 10:53

DUE INTERVENTI IN MONTAGNA

Belluno, 08 - 08 - 20
Alle 17.45 circa la Centrale del 118 è stata allertata per un escursionista che si era sentito poco bene, mentre con un gruppo di persone stava percorrendo una strada forestale sopra Caracoi, a Rocca Pietore. Raggiunto in fuoristrada da una squadra del Soccorso alpino della Val Pettorina, l'uomo, un cinquantenne di Como, è stato accompagnato all'ambulanza e trasportato per accertamenti all'ospedale di Agordo. Contemporaneamente il Soccorso alpino della Val Biois è stato attivato per avviare la ricerca di un cinquantenne di Trevignano (TV), su segnalazione della moglie, che non lo aveva più visto rientrare, dopo che si era allontanato questa mattina alle 11 circa dal campeggio in Val di Gares, dove la coppia si trova in questi giorni. Le squadre hanno iniziato a perlustrare i sentieri da Canale d'Agordo fino a Cima Comelle e attorno al campeggio, finché alcuni soccorritori non lo hanno riconosciuto seduto in centro a Canale. Stava bene e l'allarme è rientrato. 
 
Pubblicato in 2020
Pagina 3 di 28

Informativa sulla privacy e Termini di utilizzo

Leggere con attenzione prima di utilizzare questo sito.

Il sito è di proprietà di CNSAS VENETO  ,
 L'utilizzo del sito comporta l'accettazione dei Termini e delle Condizioni dell'Informativa sulla Privacy.