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OSTACOLI AL VOLO: CONSEGNATO UN DRONE PER IL POSIZIONAMENTO DEI SEGNALI SULLE TELEFERICHE
Belluno, 16-01-19
A distanza di un anno e mezzo dalla posa delle sfere a Rio Gere, il Comitato Falco Senza Ostacoli ha consegnato ieri alla II Delegazione Dolomiti Bellunesi del Cnsas un drone, progettato da UpCaeli per la posa di cartellini catarifrangenti necessari alla segnalazione delle teleferiche.
Il lavoro di progettazione del sistema di ancoraggio dei cartellini, che serviranno a rendere visibili i cavi sia di giorno che di notte, è stato lungo e complesso. Il drone inoltre potrà essere utilizzato dal Cnsas - che attualmente può contare su 9 dronisti - per ulteriori scopi, come quello di portare generi di sussistenza, radio, altro materiale, a persone in zone impervie e isolate, o per il sorvolo di aree colpite da valanghe e frane, o nella ricerca di persone disperse, permettendo ai volontari del Cnsas di lavorare in maggiore sicurezza e consentendo loro di essere più rapidi nelle operazioni di soccorso.
Tutto ciò è stato reso possibile grazie al contributo di numerosi cittadini e aziende, che con le loro donazioni hanno consentito di raggiungere la cifra necessaria per la progettazione e lo sviluppo del sistema drone-cartellini di segnalazione.
Oltre al drone e al meccanismo di ancoraggio dei cartellini è stato progettato e realizzato un sistema unico nel suo genere che rende possibile la colorazione dei cavi delle teleferiche con vernice catarifrangente: anche questo per favorire la sicurezza al volo.
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Il coordinatore dell’Area operativa Trentino centrale del Soccorso Alpino ha organizzato le operazioni di ricerca facendo intervenire le squadre di terra delle Stazioni di Altipini e di Levico, le unità cinofile del Soccorso Alpino e della Scuola Provinciale Cani da Ricerca e Catastrofe. Sul posto anche le squadre di Asiago e di Arsiero del Soccorso Alpino del Veneto e i Vigili del Fuoco con i droni. Dopo il ritrovamento della macchina nei pressi di passo Vezzena verso le 22.45, le ricerche si sono concentrate nei boschi attorno al passo e verso il pizzo di Levico. Fino all’esito positivo di questa mattina.
PROGETTO DRONI: DOLOMITI EMERGENCY PER IL SOCCORSO ALPINO
Belluno, 22 - 12 - 18
Per scongiurare rischi elevati per le squadre su terreni particolarmente impervi, in supporto alla ricerca delle persone disperse, al fine di effettuare ricognizioni aeree per un più puntuale successivo intervento, i droni possono diventare un fondamentale alleato nelle operazioni in montagna. Da queste considerazioni è nato il 'progetto droni' che, grazie al fondamentale contributo di Dolomiti Emergency Onlus, ha permesso al Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi di provvedere alla formazione di 10 piloti autorizzati al volo e all'acquisto di 5 apparecchi. "Una delle finalità dell'associazione è la prevenzione in montagna - sottolinea la presidente di Dolomiti Emergency Laura Menegus - anche per chi va a soccorrere. Abbiamo subito sposato questo progetto importante. Il risultato, ben visibile ai nostri 14mila associati, di cosa concretamente facciamo, cioè finalizzare gli utili per gli enti con cui collaboriamo: Ulss, Volontari ambulanze, Suem, Soccorso alpino". "Una dotazione importantissima e di rilevanza strategica, che ci permetterà ad esempio di valutare il rischio degli scenari operativi prima di inviare una squadra - le fa eco il delegato del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi Alex Barattin - verranno utilizzati nelle ricerche per la visualizzazione dall'alto di vaste aree, come in ricognizione sulle pareti verticali, vie alpinistiche, ferrate, per capire il terreno su cui poi si dovranno muovere le squadre specializzate. Al momento sono state individuate 5 macro aree di pertinenza delle 17 Stazioni bellunesi e delle 2 trevigiane, con 5 droni e 10 piloti che vi si possano alternare". Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di 50.743 euro.