2021
Si è da poco concluso un intervento del Soccorso alpino di Verona, allertato verso le 18 dalla Centrale del 118, a seguito della chiamata di un'escursionista in difficoltà lungo il sentiero del Monte Pastello. Dopo averla geolocalizzata, una squadra è salita il più possibile in fuoristrada per poi incamminarsi lungo il sentiero e seguire le coordinate del punto dove si trovava I.N., 33 anni, di Pescantina (VR). Una volta da lei, i soccorritori le hanno dato abbigliamento caldo da indossare, poiché era infreddolita, e con lei sono rientrati alla jeep. Dal suo racconto, la donna era partita alle 15 da Monte di Valpolicella, finché durante la camminata si era seduta perché si sentiva svenire, aveva perso i sensi e al suo risveglio aveva chiesto aiuto. In contatto telefonico con la centrale del Suem, accompagnata alla sua macchina, l'escursionista ha rifiutato l'ambulanza e si è allontanata con i propri mezzi.
Ieri sera verso le 22.30 il Soccorso alpino di Verona è stato allertato per il mancato rientro di un trentenne. L'uomo, residente a Grezzana (VR), era partito in macchina sabato alle 14.30 dalla propria abitazione e la moglie ne aveva segnalato la scomparsa domenica alle 18.30. Allorché è stata rinvenuta l'auto parcheggiata a Passo del Branchetto in località San Giorgio, è stato chiesto l'intervento dei soccorritori. Nella notte, con la visibilità ostacolata dalla bufera di neve in corso e - 10°, le squadre hanno raggiunto, grazie alla disponibilità del gestore che le ha accompagnate con la motoslitta, il Rifugio Primaneve, meta abituale dell'uomo, e poi Castel Gaibana dove è stato agganciato il cellulare. Controllate anche altre due malghe senza esito. Questa mattina l'elicottero di Verona emergenza ha effettuato un sorvolo e una dozzina di soccorritori con sci e quad sta perlustrando i percorsi che partono dalla macchina.
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Scritto da Michela CanovaSenso di appartenenza, spirito di squadra, commozione, spontaneità, trasparivano negli uomini del Soccorso alpino di Verona, che ieri sera hanno festeggiato 50 anni di interventi e attività al Palazzo della Gran Guardia, di fronte a una platea gremita di spettatori. Familiari, amici, frequentatori della montagna sono tornati indietro negli anni, ripartendo da quel lontano 1971 degli inizi e ripercorrendo assieme ai protagonisti l'evoluzione associativa, dalla tecnologia dei mezzi all'incremento del numero delle emergenze nei territori di Lessinia, Monte Baldo e Carega. Cinque decenni, ognuno legato a uno strumento del mestiere - il primo telefono con la cornetta, il cercapersone, il grande cellulare con valigetta, la prima radio, il Next (presidio sanitario), il pc con Sms locator applicazione di geolocalizzazione - e a una parola simbolo: passione, servizio, prevenzione, evoluzione, tecnica, efficienza, sempre collegate a sicurezza. Sul palco le testimonianze dei vecchi soccorritori fino ad arrivare ai nuovi, raccolte nelle interviste filmate e riunite in cinque emozionanti video. A trasportare il pubblico nella memoria l'attuale capo della stazione scaligera Alberto Corà assieme alla giornalista di Telearena Elisabetta Gallina. Una carrellata di ricordi dei 116 volontari, con un saluto speciale a chi non c'è più, e la forte sottolineatura del fondamentale legame operativo con la stazione speleo veronese. Hanno portato il loro saluto, oltre ai vertici regionali, il presidente nazionale del Cnsas Maurizio Dellantonio, l'assessore comunale Marco Padovani, l'assessore provinciale Alberta Bighelli, il direttore del 118 di Verona Adriano Valerio. Coordinatore della serata, l'ex segretario del Soccorso alpino Marco Urbani, che ha curato inoltre la pubblicazione del libro del cinquantennale 'Noi ci siamo', pubblicato da Montura editing. Montura è stata assieme a Agsm Aim, sponsorizzatrice dell'evento.