2021

Pieve del Grappa (TV), 30 - 01 - 21
Alle 11.45 circa la Centrale del Suem di Treviso ha allertato il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa per un'escursionista scivolata su una lastra di ghiaccio, lungo la strada innevata che porta a Malga Ardosetta sul Monte Grappa. La donna, F.T., 51 anni, di Grantorto (PD), che si trovava con sei amiche, cercando di attraversare era finita a terra, scivolando per una decina di metri. Non si era fortunatamente fatta niente, ma non era più in grado di risalire. Mentre una squadra si avvicinava con i mezzi, un soccorritore, che casualmente di trovava sul posto, ha aiutato l'escursionista. La donna e le sue amiche sono poi state riaccompagnate alle loro auto a Baita Camol dai soccorritori.
Schio (VI), 30 - 01 - 21
Alle 11.20 il Soccorso alpino di Schio è stato allertato per un bambino di 10 anni infortunatosi nella zona di Malga Pianeti, sul Monte Novegno. Il bambino, che si trovava con amici e familiari, era infatti scivolato sulla neve ghiacciata di una scarpata, fermandosi contro degli alberi. Mentre una squadra era pronta all'imbarco per un eventuale supporto, l'eliambulanza di Verona emergenza si è portata sul luogo dell'incidente e ha sbarcato in hovering tecnico di elisoccorso ed equipe medica. Attrezzata con le corde la discesa lungo il pendio innevato, medico, infermiere e soccorritore sono scesi dal ragazzino, che aveva riportato probabili contusioni e lamentava dolori. Prestate le prime cure, l'infortunato è stato imbarellato e recuperato con il verricello, per essere trasportato all'ospedale di Santorso per le verifiche del caso. 
Alle 12.10 una squadra del Soccorso alpino di Schio è poi intervenuta a Passo Colombo, nel comune di Torrebelvicino (VI), dove un escursionista era scivolato sul ghiaccio facendosi male a una caviglia. I soccorritori si sono avvicinati il più possibile con la jeep, per poi proseguire a piedi gli ultimi 300 metri. Una volta raggiunto D.S., 42 anni, di San Vito di Leguzzano (VI), gli hanno immobilizzato il piede e lo hanno caricato in barella. Trasportato al fuoristrada, l'uomo è stato poi accompagnato alla sua macchina, con la quale si è allontanato autonomamente.
Santo Stefano di Cadore (BL), 29 - 01 - 21
Un trentacinquenne di Udine è caduto procurandosi politraumi durante la risalita di una cascata di ghiaccio nell'orrido dell'Acquatona. La chiamata è arrivata poco prima delle 13 alla centrale operativa del Suem che ha attivato le Stazioni del Soccorso Alpino di Val Comelico e Sappada, considerata la localizzazione dell'incidente sul confine tra le regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, oltre alla Guardia di Finanza e all'ambulanza. Le squadre si sono calate in corda doppia dal livello della strada fino al torrente Acquatona superando un dislivello di sessanta metri. Una volta sul fondo hanno imbarellato il ferito e lo hanno spostato dal luogo della caduta, sul quale incombevano diverse stalattiti di ghiaccio, fino ad un punto dal quale l'elisoccorso avrebbe potuto recuperarlo con il verricello senza che lo spostamento d'aria creasse eventuali crolli di ghiaccio. 
L'alpinista è caduto per sei metri fino ad impattare al suolo dopo il cedimento di un ancoraggio. Aveva infatti appena raggiunto uno spit con chiodo ad espansione, dal quale avrebbe proseguito arrampicando sulle formazioni di ghiaccio della cascata vera e propria e prima di proseguire la scalata si era appoggiato per qualche secondo di riposo. Purtroppo il chiodo è fuoriuscito causando la caduta dell'alpinista.
L'elisoccorso del Friuli Venezia Giulia ha calato l'equipe medica sul torrente, assieme al tecnico di elisoccorso, con una verricellata di ottanta metri per poi recuperarli successivamente assieme al ferito fino alla piazzola a livello della strada, dove si è dovuto a tratti interrompere il traffico per le operazioni. I soccorritori sono stati invece riportati sulla strada effettuando un paranco con le corde usate per la discesa. L'intervento si è concluso poco dopo le 15.
Valdagno (VI), 26 - 01 - 21
Attorno alle 12.20 la Centrale del 118 di Vicenza ha allertato il Soccorso alpino di Recoaro - Valdagno per intervenire in supporto dell'ambulanza nella zona di Passo dello Zovo, dove un escursionista si era fatto male. Camminando in compagnia lungo l'itinerario 'ortogonale 1', un percorso pedonale e ciclabile su vie e mulattiere della Grande Guerra, M.P., 53 anni, di Valdagno (VI), era infatti scivolato sul ghiaccio riportando la sospetta frattura di una gamba. Assistito dal personale del Suem, l'uomo è stato raggiunto da una squadra che ha poi trasportato la barella fino all'ambulanza, superando in sicurezza il tratto gelato.
Alpago (BL), 24 - 01 - 21
Ieri sera alle 22.50 la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino dell'Alpago, a seguito della segnalazione di una persona che aveva sentito delle grida di aiuto vicino alla propria abitazione a Garna. Una squadra ha raggiunto il luogo indicato, dove si trovava la compagna di un uomo che era scivolato per una trentina di metri in una scarpata. I soccorritori sono quindi scesi da lui, un cinquantattreenne di Alpago (BL), assieme al personale dell'ambulanza e lo hanno aiutato a risalire sulla strada. A seguito delle possibili contusioni riportate, l'uomo è stato accompagnato all'ospedale per le verifiche del caso.
Belluno, 23 - 01 - 21
Alle 16.20 circa il Soccorso alpino di Belluno è stato allertato per uno scialpinista che si era fatto male in Nevegal, lungo il percorso in cresta tra la Casera e il Giardino botanico. L'uomo, che si trovava con due amici ed era caduto riportando la probabile lussazione di una spalla, è stato raggiunto da una squadra con gli sci d'alpinismo, che gli ha prestato le prime cure e lo ha caricato sulla barella toboga. L'infortunato, F.B., 54 anni, di Belluno, è stato quindi trasportato dai soccorritori all'ambulanza in attesa alla Casera, che lo ha accompagnato all'ospedale.
Poco prima una squadra del Soccorso alpino di Cortina è stata invece inviata in località Chiamulera, poiché, a causa delle strade innevate, l'ambulanza non riusciva ad arrivare nella casa di un anziano che si sentiva poco bene. I soccorritori, messe le catene alla jeep, si sono portate sul posto, hanno imbarcato G.G., 89 anni, di Cortina d'Ampezzo (BL), e lo hanno accompagnato direttamente al Codivilla. 
Asiago (VI), 23 - 01 - 21
Attorno alle 10 la Centrale del Suem di Vicenza ha allertato il Soccorso alpino di Asiago per uno scialpinista infortunatosi sotto Cima Larici. Lo sciatore aveva appena iniziato la discesa con due amici, quando era caduto riportando una probabile frattura alla gamba. Tre soccorritori che si trovavano casualmente nelle vicinanze sono subito partiti per raggiungere il luogo dell'incidente, seguiti da un'altra squadra. Per la presenza di mezzo metro di neve fresca che avrebbe impedito l'avvicinamento con le motoslitte, i soccorritori sono saliti con sci d'alpinismo e pelli, portando con loro la barella, e in una quarantina di minuti sono giunti dall'infortunato. Impossibile l'intervento dell'elisoccorso di Trento: pur decollato, l'elicottero ha infatti dovuto desistere, con una bufera di neve in corso e visibilità limitata a 30 metri. Una volta da A.G., 46 anni, di Schio (VI), i soccorritori gli hanno prestato le prime cure, immobilizzandogli l'arto e caricandolo sulla barella. Tenendola assicurata a loro, in cinque sono scesi lasciandola scivolare lungo tratti diagonali, in modo da trasportare lo sciatore fino al Rifugio Ai Larici dove, alle 14 circa, è stato affidato all'ambulanza partita in direzione dell'ospedale di Asiago.
Vittorio Veneto (TV), 18 - 01 - 21
Attorno alle 16.15 il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane è stato allertato per un'escursionista, scivolata lungo il sentiero che da Santa Giustina porta a Sant'Augusta, che stava percorrendo assieme a un'amica.
Sul posto sono stati inviati l'elicottero di Treviso emergenza e una squadra di soccorritori, arrivati in contemporanea sul luogo dell'incidente. Sbarcati tra gli alberi con un verricello di 30 metri, tecnico di elisoccorso e medico dell'equipaggio hanno prestato le prime cure a P.B., 50 anni, di Vittorio Veneto (TV), che aveva riportato un sospetto trauma alla caviglia. Stabilizzata e imbarellata, l'infortunata è stata trasportata per una cinquantina di metri fino al fuoristrada e da lì alla strada dove attendeva l'ambulanza diretta all'ospedale di Conegliano.
Velo d'Astico (VI), 17 - 01 - 21
Attorno alle 16 il Soccorso alpino di Arsiero è stato allertato per due giovani escursionisti in difficoltà sul Monte Summano. Partiti da Meda, i due ragazzi di 18 e 16 anni, di Velo d'Astico (VI), erano saliti sul Monte senza seguire sentieri segnati, bensì percorrendo dei canali. Nella fase di discesa erano però finiti in un canalone di neve e ghiaccio, impossibilitati a proseguire calzando solamente gli scarponi. Risaliti alla loro posizione tramite un messaggio Whatsapp mandato alla Centrale del 118 e grazie alle indicazioni di alcuni abitanti del posto che li avevano localizzati, i soccorritori hanno visualizzato con il cannocchiale il punto in cui si trovavano i due amici, 400 metri più in alto. In cinque, attrezzati con picche e ramponi, hanno risalito il Monte finché li hanno individuati. Avvicinatisi di lato, i soccorritori hanno poi scalato l'ultimo tratto verticale sotto i due e li hanno raggiunti. Stavano bene, sebbene un po' infreddoliti. Dopo averli imbragati e assicurati, la squadra ha quindi approntato tre calate per un totale di 150 metri fino ad arrivare al bosco. Da lì, con i ragazzi sempre legati in conserva, i soccorritori sono tornati alla jeep e li hanno accompagnati a valle. 
Monselice (PD), 17 - 01 - 21
Verso le 11.15 la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino di Padova, per un ciclista caduto sul sentiero che porta all'Eremo di Monte Ricco. D.T., 56 anni, di Ponte San Nicolò (PD), perso il controllo della propria mountain bike era finito a terra, mettendo male un braccio e riportandone una sospetta frattura. Ricevuta la posizione tramite un messaggio Whatsapp, tre soccorritori che si trovavano casualmente nei pressi hanno raggiunto in un quarto d'ora il luogo dell'incidente, ma non hanno trovato l'infortunato e i suoi amici e hanno iniziato a cercarli. Dopo aver potuto sollevare la sbarra di una strada privata che conduce all'Eremo, una squadra è salita con la jeep e ha incrociato il ciclista, che l'aveva raggiunta aiutato dai compagni e stava attendendo lì, a 700 metri circa dal punto segnalato. È stata quindi fatta arrivare l'ambulanza, che ha caricato a bordo l'infortunato per trasportarlo all'ospedale.
Ricordiamo che, una volta indicato il punto in cui vi trovate in emergenza, è meglio non spostarvi, per non rendervi irreperibili per le squadre o perdere la copertura del telefono o peggiorare la situazione. Se eventualmente foste costretti a farlo, vi chiediamo gentilmente di avvertire. 
Ala (TN), 16 - 01 - 21
Attorno alle 13 l'elicottero di Verona emergenza è decollato in direzione del Carega per uno scialpinista ruzzolato un centinaio di metri in un canale. Il ragazzo, un ventottenne veronese, mentre stava superando un traverso tra il Rifugio Pertica e lo Scalorbi, era scivolato sulla neve ghiacciata finendo nel canale sottostante. Uno scialpinista che aveva assistito alla scena aveva lanciato l'allarme col cellulare, passando poi ai soccorrotori il compagno rimasto in alto sulla traccia. Il Soccorso alpino di Verona ha quindi geolocalizzato il luogo dell'incidente e fornito le coordinate all'equipaggio, che, arrivato in zona, è stato poi guidato sulla verticale al punto della caduta dagli altri sciatori. Individuato il ragazzo, che era cosciente e aveva riportato un probabile trauma al braccio, escoriazioni e contusioni, l'eliambulanza ha sbarcato il tecnico di elisoccorso con un verricello di 30 metri per verificarne le condizioni. Imbarcato con la stessa modalità, l'infortunato è stato trasportato all'ospedale di Verona. Una squadra di soccorritori si stava avvicinando in jeep per eventuale supporto alle operazioni.

Belluno, 16-01-19

A distanza di un anno e mezzo dalla posa delle sfere a Rio Gere, il Comitato Falco Senza Ostacoli ha consegnato ieri alla II Delegazione Dolomiti Bellunesi del Cnsas un drone, progettato da UpCaeli per la posa di cartellini catarifrangenti necessari alla segnalazione delle teleferiche.

Il lavoro di progettazione del sistema di ancoraggio dei cartellini, che serviranno a rendere visibili i cavi sia di giorno che di notte, è stato lungo e complesso. Il drone inoltre potrà essere utilizzato dal Cnsas - che attualmente può contare su 9 dronisti - per ulteriori scopi, come quello di portare generi di sussistenza, radio, altro materiale, a persone in zone impervie e isolate, o per il sorvolo di aree colpite da valanghe e frane, o nella ricerca di persone disperse, permettendo ai volontari del Cnsas di lavorare in maggiore sicurezza e consentendo loro di essere più rapidi nelle operazioni di soccorso.

Tutto ciò è stato reso possibile grazie al contributo di numerosi cittadini e aziende, che con le loro donazioni hanno consentito di raggiungere la cifra necessaria per la progettazione e lo sviluppo del sistema drone-cartellini di segnalazione.

Oltre  al drone e al meccanismo di ancoraggio dei cartellini è stato progettato e realizzato un sistema unico nel suo genere che rende possibile la colorazione dei cavi delle teleferiche con vernice catarifrangente: anche questo per favorire la sicurezza al volo.

Sedico (BL), 15 - 01 - 21
Attorno a mezzogiorno il Soccorso alpino di Belluno è stato allertato in seguito dall'infortunio di un operaio dell'Enel nella zona della Stanga. M.F., 35 anni, di Santa Giustina (BL), si era procurato un probabile trauma alla caviglia lungo uno dei sentieri di servizio a destra della centrale. Raggiunto da una squadra e da un collega, l'uomo è stato stabilizzato e imbarellato, per poi essere trasportato lungo il ripido itinerario innevato fino alla strada, dove attendeva l'ambulanza diretta all'ospedale di Belluno.
Ferrara di Monte Baldo (VR), 15 - 01 - 21
Si è concluso nella notte l'intervento del Soccorso alpino di Verona, allertato ieri attorno alle 21 per tre escursionisti in difficoltà. I tre, un uomo di 52 anni e due donne di 32 e 26 anni, di Costermano (VR), erano partiti per un giro ad anello con le ciaspe dall'Osservatorio di Novezzina. Seguendo la traccia del sentiero sul cellulare, erano però arrivati in un punto dove avrebbero dovuto superare un ripido traverso appoggiato a una roccia e, ormai buio e non riuscendo ad avanzare, hanno chiesto aiuto. Ottenute dalla Centrale operativa del 118 le coordinate tramite Whatsapp, una squadra di tre soccorritori è partita Rivoli per poi risalire con sci e pelli, mentre altri due soccorritori si sono mossi da Verona portando il quad. Una volta avuto il contatto vocale, individuati nella zona del Passo del Cerbiolo, a sud del Monte, per i soccorritori non è stato semplice raggiungerli, per la presenza di salti di roccia da aggirare. Avvicinatasi, la squadra ha quindi optato per il passaggio di lato lungo il pendio verticale che li aveva bloccati, battendo con gli scarponi una traccia nella neve dura. Una volta dai tre, li hanno asicurati e uno alla volta li hanno accompagnati al di là del tratto rischioso, per poi guidarli fino alla strada forestale dove attendeva il quad che li ha trasportati a Novezzina all'una e venti di notte. 
Livinallongo del Col di Lana (BL), 14 - 01 - 21
 
È stato ritrovato poco prima delle 14 il corpo senza vita dello scialpinista disperso da ieri sul gruppo del Sella. È stato trovato sotto ad una valanga in fondo al canale del Torrione Roma, lungo il versante verso Arabba, al confine tra Trentino e Veneto. La dinamica dell'incidente è in fase di valutazione.
Le ricerche dell'uomo erano riprese poco prima delle 12. Nonostante la persistenza del vento e il cielo coperto, il tempo in leggero miglioramento ha permesso di effettuare un sorvolo per fare una prima bonifica dall'alto della valanga, a vista e tramite l'Artva dell'elicottero di Trentino Emergenze. La valanga era stata individuata questa notte nella zona del canale Torre Roma dai soccorritori della Stazione Alta Fassa del Soccorso Alpino Trentino e della Stazione di Livinallongo del Soccorso Alpino Veneto, saliti in quota per una ricognizione. 
Oggi, a bordo dell'elicottero durante il sorvolo c'erano il Tecnico di Elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico e un operatore della Stazione Alta Fassa. Dopo l'esito negativo del sorvolo, l'elicottero è rientrato al passo Pordoi per imbarcare in diverse rotazioni due unità cinofile - una del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino e una del Centro Addestramento Polizia di Stato di Moena - e sei operatori della Stazione Alta Fassa e Centro Fassa. I soccorritori hanno effettuato la bonifica con i cani, con l'Artva, le sonde e con il dispositivo Recco. Intorno alle 14 il ritrovamento del corpo senza vita dello scialpinista. Sul posto è giunto l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore con l'equipe medica che ha constatato il decesso del ragazzo. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata trasferita alla camera mortuaria di Canazei. 
Preziosa la collaborazione con il Soccorso Alpino Veneto, con operatori pronti a passo Pordoi per dare supporto in caso di necessità anche nella giornata di oggi, con le Forze dell'ordine e con i Vigili del fuoco.
Livinallongo del Col di Lana (BL), 14 - 01 - 21
Ieri sera attorno alle 21 il Soccorso alpino di Livinallongo è stato allertato su richiesta dei colleghi di Canazei, per partecipare alle ricerche di uno scialpinista non rientrato da una gita con le pelli nella zona di Forcella Pordoi, da dove c'era stato l'ultimo contatto verso mezzogiorno. A dare l'allarme la compagna preoccupata perché il cellulare suonava libero, ma lui non rispondeva. Dalla triangolazione delle celle telefoniche, risultava la sua presenza nella zona del Torrione Roma, al confine tra Bellunese e Trentino, dove il ventisettenne di Canazei (TN) era diretto. Non potendo l'elicottero di Trento intervenire a causa delle forti raffiche di vento, le squadre sono partite con gli sci per perlustrate l'area utilizzando l'Artva. Nel canale ci sono le tracce di una valanga e sono stati rinvenuti nella notte degli oggetti. I soccorritori si sono poi dovuti fermare, non riuscendo a trovarlo e non potendo operare in assenza di rischio senza l'opportuna visibilità. Adesso le squadre sono in attesa dell'eliambulanza che possa effettuare una ricognizione con il Recco in dotazione al velivolo e  trasportarle in quota.
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