2020

Monte di Malo (VI), 20 - 09 - 20
Alle 11 circa il Soccorso speleologico di Vicenza è stato attivato a seguito della segnalazione al 118 di un uomo il cui amico era rimasto schiacciato da un masso nella Grotta della Poscola. Risaliti dal torrente per una escursione non speleologica, il chiamante era scivolato in acqua ed era andato alla macchina a cambiarsi dicendo al compagno di proseguire. Una volta tornato dopo una mezz'ora, non vedendolo sul greto era entrato nella grotta e, un centinaio di metri all'interno aveva visto prima lo zaino e poi il corpo esanime dell'amico, colpito alla testa da una grande lastra di roccia caduta dalla volta e spezzatasi in due. Sul posto è subito arrivato il personale medico dell'ambulanza di Santorso, mentre sopraggiungevano i Vigili del fuoco e le squadre del Soccorso speleologico di Vicenza e Verona con due medici, di cui uno trasportato dall'elicottero di Treviso emergenza. Purtoppo è stato solo possibile constatare il decesso dell'uomo, F.C., 48 anni, di Rimini. La salma, ricomposta e imbarellata è stata trasportata all'esterno ed affidata al carro funebre. Presenti anche i Carabinieri.
 
Cortina d'Ampezzo (BL), 20 - 09 - 20
Ieri attorno alle 19 il Soccorso alpino di Cortina è stato allertato per una coppia di escursionisti di Rimini, bloccata per una crisi di panico lungo il sentiero che dal Rifugio Croda da Lago porta al Becco d'Ajal. Un dipendente del Rifugio è quindi partito da lì, mentre una squadra saliva dal Becco d'Ajal. Una volta incrociati i due ragazzi, 25 anni lui, 23 anni lei, sono stati riaccompagnati a valle. È stato poi seguito fino al suo rientro l'escursionista austriaco che aveva sbagliato percorso nella discesa dalla Ferrata Renè de Pol. Dopo avergli fornito le indicazioni per riprendere il percorso giusto da Forcella Verde, un soccorritore da Ospitale si è sincerato che non avesse più problemi fino al suo arrivo. Passate le 20 quattro soccorritori sono invece stati inviati in Alta Val Travenanzes. Due escursionisti di Ancona, 19 anni lui, 18 lei, saliti in funivia al Lagazuoi, invece di prendere il sentiero per tornare al Passo Falzarego si erano diretti verso Col dei Bos e, arrivato il buio, senza luci, avevano chiesto aiuto. I soccorritori li hanno raggiunti e riportati alla loro auto. L'intervento si è concluso alle 23.40 circa.
Brenzone (VR), 19 - 09 - 20
Alle 17.45 l'elicottero di Verona emergenza è decollato in direzione del Monte Baldo. Dopo essere salito da Novezzina al Rifugio Telegrafo assieme al fratello, al momento di scendere T.F., 34 anni, di Villafranca di Verona, aveva accusato un dolore al ginocchio. Il fratello era salito al Telegrafo e il gestore, componente del Soccorso alpino di Verona, lo aveva seguito per vedere se potesse essere di aiuto. L'infortunato non era però in grado di proseguire per il male ed era stato necessario allertare il 118. Sul posto, a 1.900 metri di quota, è quindi stato sbarcato in hovering il tecnico di elisoccorso che, dopo aver predisposto il ragazzo, lo ha recuperato con un verricello di 10 metri. L'eliambulanza lo ha quindi accompagnato all'ospedale di Peschiera. Pronta a intervenire in supporto alle operazioni una squadra del Soccorso alpino di Verona.
 
Belluno, 19 - 09 - 20
Alle 13.50 circa l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è stato inviato a metà della via normale all'Antelao, a San Vito di Cadore, per un escursionista di Mogliano Veneto (TV), F.T., 51 anni, che si era slogato una caviglia scendendo. L'uomo, che si trovava con altre persone, aveva tentato di proseguire per altri 250 metri, ma poi il dolore lo aveva costretto a fermarsi a quota 2.650 metri. Recuperato con il verricello dal tecnico di elisoccorso, l'infortunato è stato trasportato all'ospedale di Belluno. Poco prima delle 15 l'eliambulanza è volata in cima all'Agner, a Voltago Agordino, dove una turista tedesca di 51 anni, che con un gruppo di amici aveva completato la Ferrata Stella alpina, si era fatta male a una caviglia. Imbarcata con un verricello di 15 metri nei pressi del Bivacco Biasin, la donna è stata portata all'ospedale di Agordo. Subito dopo l'elicottero è stato inviato lungo il sentiero che scende dal Rifugio Vandelli, a Cortina d'Ampezzo, a seguito della caduta di un uomo di Cormons (GO). D.A., 67 anni, che stava rientrando da solo al momento dell'incidente ed era all'altezza delle scalette, è stato caricato a bordo con un verricello di 20 metri e accompagnato al San Martino. Sempre a Cortina la Centrale del Suem e il Soccorso alpino stanno seguendo il rientro di un escursionista straniero che durante il giro della Ferrata Renè de Pol aveva perso la traccia abbassandosi di quota. Seguendo le indicazioni fornite al telefono, l'uomo è riuscito a tornare sul sentiero e sta scendendo autonomamente. 
Barbarano Mossano (VI), 19 - 09 - 20
Alle 15.30 circa la Centrale del 118 di Vicenza ha allertato il Soccorso alpino di Padova, per una persona scivolata sul sentiero che porta alla palestra di roccia di San Donato a Barbarano Vicentino sui Colli Berici. L'uomo, G.C., 60 anni, di Altavilla Vicentina (VI), che con un gruppo di amici andava a guardare le evoluzioni in parete, aveva messo male un piede riportando un probabile trauma alla caviglia. Una squadra di cinque soccorritori, tra i quali un'infermiera della Stazione, ha raggiunto l'infortunato, già assistito dal personale sanitario dell'ambulanza e, dopo avergli bloccato la caviglia, lo ha caricato in barella e trasportato per 200 metri fino alla strada, da dove è stato accompagnato all'ospedale di Vicenza. 
Valli del Pasubio (VI), 19 - 09 - 20
Un escursionista americano ventiquattrenne ha perso la vita oggi precipitando per oltre 150 metri dalla Strada delle Gallerie sul Pasubio. L'escursionista, che si trovava con un amico all'uscita della 23a galleria, per motivi da accertare ha perso l'equilibrio sul bordo della scarpata ed è caduto nel vuoto. Scattato l'allarme alle 11.45, partendo dalle coordinate del punto della caduta, l'elicottero di Verona emergenza ha effettuato una ricognizione e ha individuato il corpo in uno dei numerosi canali a 1.500 metri di quota. È quindi volato al rendez vous con una squadra del Soccorso alpino di Schio, ha imbarcato un soccorritore in supporto alle operazioni e lo ha calato con un verricello di 30 metri assieme al tecnico di elisoccorso dell'equipaggio. Ottenuto il nulla osta per la rimozione, la salma ricomposta e imbarellata è stata recuperata sempre utilizzando il verricello per essere trasportata al Rifugio Balasso e affidata al carro funebre alla presenza dei Carabinieri. Gli altri soccorritori sono andati incontro al compagno del ragazzo, assistito da una coppia che aveva assistito all'incidente, per riaccompagnarlo a valle a Bocchetta Campiglia.
 
Taibon Agordino (BL), 19 - 09 - 20
Questa mattina attorno alle 7.30 è scattato l'allarme per un alpinista che si era fatto male all'altezza del sesto tiro dello Spigolo nord dell'Agner. A.G., 23 anni, di Avio (TN), stava procedendo in conserva assieme al compagno di cordata sulla parte sommitale dello zoccolo quando, salito su un terrazzino, la roccia sotto di lui è franata sul pilastro sottostante facendolo ruzzolare per 35 metri dentro un piccolo canale a circa 1.500 metri di quota. Il Pelikan di Bolzano portatosi in zona ha imbarcato un tecnico del Soccorso alpino di Agordo, poi verricellato assieme al personale medico dell'eliambulanza in parete. Dopo aver attrezzato un ancoraggio tra le pietre, i soccorritori si sono calati dall'infortunato, che aveva riportato diversi probabili traumi, tra i quali uno alla colonna. Stabilizzato il ragazzo è stato imbarcato e trasportato in gravi condizioni all'ospedale di Belluno. Recuperato anche l'amico. 
Alpago (BL), 19 - 09 - 20
Alle 7.30 il Soccorso alpino dell'Alpago è stato allertato per un cacciatore di 92 anni, infortunatosi un chilometro circa sopra la casa cantoniera di Santa Croce a Puos d'Alpago, a dare l'allarme il compagno di caccia ottantaseienne che era con lui. L'anziano di Ponte nelle Alpi (BL), che si trovava al termine della sterrata in uno spiazzo in mezzo al bosco non distante dalla macchina, su un costone tra Punta Trifina e La Casera, era scivolato sul prato finendo con la gamba sopra una pietra e riportando la probabile frattura del femore. Raggiunto da una squadra, all'uomo i soccorritori hanno subito prestato le prime cure immobilizzandogli la gamba con specifici presidi sanitari. Una volta caricato in barella, è stato trasportato a spalla fino all'ambulanza dell'Eva Alpago in attesa sulla strada e accompagnato all'ospedale di Belluno.
Borso del Grappa (TV), 18 - 09 - 20
Alle 14.50 circa la Centrale del 118 ha allertato il Soccorso alpino della Pedemontana del Grappa, per un parapendio decollato dal Col Campeggia e precipitato tra gli alberi a bordo strada, con la pilota rimasta sospesa a 15 metri da terra su un abete rosso. Una squadra si è preparata a intervenire, mentre arrivava sul posto l'ambulanza del Suem di Crespano, il cui personale medico si è però trovato di fronte a una doppia emergenza. Un amico della donna, cinquantenne di nazionalità polacca come lei, per cercare di aiutarla era infatti salito sulla pianta, aveva scollegato la pilota dal seggiolino, però poi non era più stato in grado di muoversi. I quattro soccorritori arrivati sul luogo hanno quindi dovuto provvedere al recupero di due persone: la pilota illesa, che non più imbragata si era avvinghiata al tronco, e il suo connazionale bloccato alla stessa altezza. Salito con tecniche di tree climbing, un soccorritore assicurato da terra ha quindi calato al suolo entrambi, dopo che era stato ripulito un corridoio tra i rami per facilitare la discesa. 
Malcesine (VR), 18 - 09 - 20
Attorno alle 13.40 la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino di Verona per un'escursionista tedesca scivolata sul sentiero delle creste, che da Tratto Spino porta a Cima delle Pozzette, poco prima della seggiovia Prà Alpesina. La donna, che aveva riportato un probabile trauma al ginocchio, una volta geolocalizzata è stata recuperata dell'elicottero di Verona emergenza e trasportata all'ospedale di Peschiera. Sul posto, per caso, un soccorritore della Stazione di Ala per un eventuale supporto alle operazioni, mentre una squadra era pronta a partire.
 
Borca di Cadore (BL), 18 - 09 - 20
Alle 10.40 circa la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino della Val Fiorentina per un escursionista che aveva avuto dei problemi nel tratto dell'alta Via numero 1 tra il Rifugio Città di Fiume e il Venezia. Al momento di scendere da Forcella Forada, il trentunenne di Anghiari (AR) era entrato in un canale più alto prima di incrociare quello corretto del Sentiero Flaibani e si era bloccato sopra alcuni salti di roccia, impossibilitato a tornare sui propri passi. Una squadra, dopo aver ricevuto le coordinate che permettevano di geolocalizzarlo, è arrivata in jeep al Città di Fiume per poi proseguire a piedi una cinquantina di minuti. Dopo averlo individuato dal sentiero sottostante, il 480, due soccorritori lo hanno raggiunto dal basso e aiutato a scendere. Tornato sull'itinerario corretto, in accordo con la Centrale, il ragazzo ha deciso di proseguire l'Alta via. Vista l'ora, gli è stato però suggerito di fare tappa allo Staulanza e poi da lì decidere se salire al Venezia o andare al Coldai.
Belluno, 16 - 09- 20
Attorno alle 16.40 a seguito del temporale scoppiato in montagna la Centrale del Suem ha ricevuto tre chiamate di aiuto. Una coppia di escursionisti tedeschi, impaurita e infreddoliti, è stata recuperata all'uscita della Ferrata Lipella sulla Tofana di Rozes dell'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano e poi trasportata al Rifugio Dibona. Tre scalatori, sulla Via del Topo alla Torre Jolanda nel Gruppo della Moiazza, che avevano detto di trovarsi in difficoltà, sono rousciti a rientrare autonomamente. Un soccorritore di Agordo li ha in ogni caso seguiti con il binocolo per sincerarsi fosse tutto a posto. Anche un escursionista che si trovava a Casera Mondeval ed era preoccupato per i fulmini, appena si è rasserenato il tempo, è tornato a valle da solo.
 
Gallio (VI), 16-09-20
Con il loro gioco, salvano la vita. Cinquanta unità cinofile da ricerca di superficie del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico provenienti da tutta Italia, a partire da sabato prossimo 19 settembre, si metteranno alla prova per una settimana sull'Altopiano dei Sette Comuni. Giunto alla 31a edizione, si svolgerà infatti, per la prima volta in Veneto, il Corso unità cinofile ricerca superficie, Ucrs, e unità cinofile ricerca molecolari, Ucrm, che al suo termine permetterà l'operatività nelle regioni di appartenenza dei binomi cane-conduttore appena brevettati. Tre le classi esaminate: Puppy, con in cuccioli da 3 a 6 mesi alla prima esperienza di addestramento, che hanno già manifestato propensione a questo tipo di attività; Classe A, cani dai 6 ai 24 mesi sulle cui capacità operative, ricerca e motivazione si concentrano gli istruttori; Classe B, cani oltre 18 mesi dove il lavoro si sviluppa sull'interazione del binomio cane - conduttore rapportato agli scenari operativi. Tutte le unità cinofile partecipanti hanno già preso parte a moduli formativi, hanno seguito lezioni teoriche in videoconferenza e nei prossimi giorni approfondiranno l'aspetto veterinario. Il corso è suddiviso in due parti, dal 19 al 22 settembre saranno valutati Puppy e Classe A (28 allievi), dal 23 al 27 la Classe B (15 allievi) che concluderà il proprio percorso domenica mattina con un esame orale e scritto. Per il secondo anno saranno inoltre presenti le unità cinofile da ricerca molecolari, con 6 allievi.
Ogni istruttore nazionale seguirà una squadra che dovrà cimentarsi in ciascuno dei 5 scenari predisposti: 1) gallerie e luoghi bui, tunnel bunker; 2) terreni articolati, frane, schianti, pietraie; 3) anfratti, sassi, grotte; 4) bosco; 5) ritrovamenti in acqua. ogni binomio dovrà inoltre superare prove tecniche, come l'utilizzo del Gps, l'allestimento di ancoraggi e corde fisse, la capacità di movimentazione in tutti gli ambienti. 
Tra le località individuate per le simulazioni il Monte Corno e Campo Rossignolo a Lusiana, Turcio ad Asiago, Boscon e Cesuna a Roana. 
Quest'anno verranno poi introdotte le nuove figure dei tecnici di unità cinofili, con il compito di affiancare gli istruttori regionali e collaborare con loro per gli aspetti gestionali in loro assenza. 
I soccorritori dell'XI Delegazione Prealpi Venete contribuiranno come figuranti a rendere ancora più realistici gli scenari delle ricerche.
 
Gli organi di informazione sono invitati a partecipare alla conclusione del corso il 27 settembre alle 12 all'Hotel Gaarten di Gallio.
Fregona (TV), 16 - 09 - 20
Ieri attorno alle 19 il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane è stato allertato per un escursionista in difficoltà sotto il Troi del Bracconiere nella zona del Pizzoc. M.S., 29 anni, di Treviso, volendo scendere dalla direttissima, aveva imboccato il sentiero tagliato da numerose tracce di selvatici che presenta svariati schianti. Sbagliata direzione, si era ritrovato in un canale di detriti molto ripido, senza potersi più muovere. Fortunatamente in quel punto c'era copertura telefonica ed è riuscito a lanciare l'allarme. Otto soccorritori si sono divisi in due squadre e sono scesi dal Rifugio Vittorio Veneto. Pur avendo le coordinate infatti, la morfologia del versante è ingannevole, caratterizzata da canalini e salti di rocce continui. Una volta individuato a voce, non è stato banale per la prima squadra raggiungerlo. Quando i soccorritori sono arrivati da lui, 500 metri circa sotto il Rifugio, lo hanno assicurato e riportato fuori dal canale franoso fino al bosco laterale, da dove, ricongiuntisi alla seconda squadra sono risaliti con lui al Vittorio Veneto, per poi accompagnarlo alla macchina parcheggiata a Sonego. L'intervento si è concluso verso le 22.30.
Comelico Superiore (BL), 15 - 09 - 20
Alle 18.30 circa, tramite i Carabinieri contattati al 112, la Centrale del Suem è stata allertata per una coppia di escursionisti in difficoltà sulla Croda Rossa, nel Gruppo del Popera. I due escursionisti austriaci, che erano usciti tardi dalla Ferrata Zandonella, non sapevano più come proseguire ed erano impauriti. Individuati a 2.800 metri di quota, sono stati recuperati dal tecnico di elisoccorso con un verricello di 70 metri e trasportato a valle.
Cortina d'Ampezzo (BL), 14 - 09 - 20
Attorno alle 13.20 l'elicottero del Suem di Pieve di Cadore è intervenuto lungo il sentiero che sale al Rifugio Nuvolau, per un'escursionista che era scivolata e aveva sbattuto la testa. Raggiunta dal tecnico di elisoccorso e dal medico sbarcati in hovering nelle vicinanze, a M.G.B., 56 anni, di Cornedo Vicentino (VI), che si trovava con altre persone, sono state prestate le prime cure per un probabile trauma cranico. Imbarellata, l'infortunata è stata imbarcata con un verricello di 5 metri e trasportata all'ospedale di Belluno.
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