2020
Cortina d'Ampezzo (BL), 06 - 10 - 20
Sono purtroppo ancora senza esito le ricerche di Leopoldo Celegon, di cui non si hanno più notizie dall'ultima telefonata fatta domenica mattina alle 9.30 circa, da una zona attorno a Malga Pezié de Parù, dove si trovava in cerca di funghi. Questa mattina, dopo il rinvenimento di uno zaino e un bastone da funghi lungo il torrente Costeana, sotto la Malga, riconosciuti dai familiari appartenere al settantaduenne residente a Castelfranco Veneto (TV), le perlustrazioni si sono concentrate su tutto il corso d'acqua, ingrossato dalle recenti piogge, nel timore che l'uomo possa esserci scivolato dentro. Oggi, poco più a valle rispetto allo zaino, nel torrente è stata ritrovata una tshirt, che potrebbe appartenergli. Una squadra del Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto e del Saf dei Vigili del fuoco ha ridisceso il torrente fino alla diga d'Ajal, escludendo solo alcuni tratti dove non è stato possibile immergersi per i rischi legati alla troppa portata. I sommozzatori dei Vigili sono riusciti a sondare metà bacino artificiale e proseguiranno domani. Se nulla di nuovo dovesse emergere alla fine della giornata, la ricerca riprenderà domattina, con l'intervento dei droni. Oggi erano presenti il Soccorso alpino di Cortina, il Sagf di Cortina con un'unità cinofila, i Vigili del fuoco, i Carabinieri di Cortina.
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Cortina d'Ampezzo (BL), 05 - 10 - 20
Un bastone da funghi e uno zaino, riconosciuti dai familiari come appartenenti a Leopoldo Celegon, sono stati rinvenuti durante le ricerche lungo il torrente Costeana che, 400 metri più a valle, si immette nella diga d'Ajal, ma l'uomo non è ancora stato ritrovato. Un'ottantina di persone hanno perlustrato tutta l'area attorno a Malga Pezié de Parù, dove il settantaduenne partito ieri all'alba da Castelfranco Veneto ha parcheggiato la macchina senza più farvi ritorno. Dopo i rinvenimenti i soccorritori si sono concentrati nelle vicinanze del corso d'acqua ingrossato dalle piogge di questi giorni. A confermare il luogo in cui potrebbe essere scivolato il cercatore di funghi anche anche l'unità cinofila molecolare del Cnsas intervenuta questa mattina, che verso quella direzione è stata portata dal fiuto del cane lasciato partire dalla macchina. L'elicottero dell'Air service center, convenzionato con il Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi, fatti rientrare tutti i presenti per non dare origine a false segnalazioni, ha sorvolato la zona utilizzando l'apparecchio di ricerca Recco, in grado di ricevere l'eventuale riflessione trasmessa da una speciale piastrina, così come da apparecchi elettrici, cellulari e chiavi delle auto con telecomando, senza che però nulla di rilievo emergesse. Le squadre hanno poi ripreso la perlustrazione. Due droni del Soccorso alpino hanno a lungo volato sopra il territorio. Attualmente sia il torrente che la diga hanno acqua torbida ed è difficile visionare l'asta che presenta cascate e salti di roccia. I Vigili del fuoco hanno fatto arrivare un gommone per sondare il bacino. Domattina riprenderanno le ricerche, cui parteciperà il Gruppo forre del Soccorso alpino e speleologico Veneto confidando in un calo della portata e nella maggiore limpidezza del torrente. Erano presenti oggi il Soccorso alpino di Cortina e San Vito di Cadore, il Sagf di Cortina e Auronzo, i Vigili del fuoco, i Carabinieri, e le unità cinofile del vari enti.
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SI CERCA UN FUNGAIOLO A CORTINA
Scritto da Michela CanovaCortina d'Ampezzo (BL), 05 - 10 - 20
Le squadre del Soccorso alpino di Cortina e San Vito di Cadore, assieme al Sagf di Cortina, ai Vigili del fuoco e ai Carabinieri, stanno cercando un uomo nella zona sopra Malga Pezié de Parù, dove ha parcheggiato la macchina ieri mattina per andare a funghi. Leopoldo Celegon, 72 anni, di Castelfranco Veneto (TV), è partito da casa alle 5, l'ultima chiamata ai familiari è arrivata verso le 9.30. L'allarme è scattato attorno alle 20 e i soccorritori hanno da subito avviato le perlustrazioni in zona, con il supporto di altre squadre dalle prime luci di questa mattina. Sono presenti diverse unità cinofile da ricerca di superficie. Dopo aver prelevato dalla casa di Castelfranco alcuni effetti personali, sta per avviare la ricerca anche un'unità cinofila molecolare. Il cellulare dell'uomo non è raggiungibile già da ieri. Leopoldo è alto un metro e 80, pesa una novantina di chili, ha capelli castani e occhi scuri. Chiunque avesse sue notizie è pregato di chiamare i Carabinieri.
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CADE CON LA MOUNTAIN BIKE
Scritto da Michela CanovaTorreglia (PD), 04 - 09 - 20
Attorno alle 11 la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino di Padova, per un ciclista caduto con la propria mountain bike lungo il sentiero Raccola sul Monte Rua. Otto soccorritori, tra i quali un infermiere, si sono incamminati e hanno raggiunto dopo 300 metri di salita l'infortunato, G.M., 47 anni, di Padova, che si trovava con altre persone e aveva riportato la probabile frattura di un braccio. Dopo avergli immobilizzato l'arto, lo hanno caricato in barella e trasportato all'ambulanza, che lo ha accompagnato all'ospedale di Schiavonia.
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Recoaro Terme (VI), 30 - 09 - 20
Quando è l'ospedale ad arrivare dal paziente. Gli aspetti tecnici si sono coniugati alla perfezione con le manovre sanitarie nel secondo anno dell'esercitazione congiunta tra le Scuole sanitaria e alpina del Soccorso alpino e speleologico Veneto, tenutasi sabato scorso al Rifugio Campogrosso. Scenario delle manovre le pareti della Sisilla. Cinque squadre da 4 soccorritori, 2 tecnici e 2 sanitari per squadra, provenienti da tutte le Stazioni del Servizio regionale veneto del Cnsas, sono state impegnate in altrettanti scenari (dal bosco ripido, alla ferrata, alla scarpata) in rapidissima sequenza: 50 minuti di scenario con valutazione e trattamento sanitario, imbarellamento ed evacuazione, 10 minuti di debriefing e cambio. Infine è stata simulata una grande emergenza con incidente in falesia da risolvere tutti assieme.
In totale hanno preso parte all'addestramento 10 tecnici, 15 sanitari, 5 figuranti.
I volontari sono partiti da tutto il Veneto, qualcuno all'alba rientrando a notte fonda, pur di partecipare con entusiasmo a questo importante momento di formazione e confronto. A causa delle disposizioni antiCovid, al posto delle previste due giornate, le dirigenze delle Scuole hanno dovuto concentrare in un solo giorno il programma, rispettando le norme vigenti. Anziché annullarla, è stato deciso di formularla con un inevitabile impegno maggiore, ma i risultati hanno ripagato appieno gli sforzi organizzativi fatti, consentendo una giornata intensa e proficua.
"Esprimiamo grande soddisfazione per la nutrita partecipazione - è il commento della direzione della Scuola sanitaria - Abbiamo tecnici e sanitari molto preparati, ma è solo lavorando insieme e unendo i due aspetti che si riesce a portare direttamente dall'infortunato un soccorso di alto livello".
Già in programma la prima edizione invernale.
Hanno assistito alle operazioni il vicepresidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Giovanni Busato, il delegato dell'XI Zona Prealpi Venete Alberto Barbirato, il vicedelegato della II Zona Dolomiti Bellunesi Mario Brunello. Presenti il soccorritore e assessore Paolo Asnicar, in rappresentanza del Comune di Recoaro Terme, il direttore facente funzione del Suem di Verona Adriano Valerio con due colleghi dell'elisoccorso che hanno valutato il lavoro dei sanitari del Soccorso alpino, contribuendo con consigli e suggerimenti per migliorare l'attività.
In totale hanno preso parte all'addestramento 10 tecnici, 15 sanitari, 5 figuranti.
I volontari sono partiti da tutto il Veneto, qualcuno all'alba rientrando a notte fonda, pur di partecipare con entusiasmo a questo importante momento di formazione e confronto. A causa delle disposizioni antiCovid, al posto delle previste due giornate, le dirigenze delle Scuole hanno dovuto concentrare in un solo giorno il programma, rispettando le norme vigenti. Anziché annullarla, è stato deciso di formularla con un inevitabile impegno maggiore, ma i risultati hanno ripagato appieno gli sforzi organizzativi fatti, consentendo una giornata intensa e proficua.
"Esprimiamo grande soddisfazione per la nutrita partecipazione - è il commento della direzione della Scuola sanitaria - Abbiamo tecnici e sanitari molto preparati, ma è solo lavorando insieme e unendo i due aspetti che si riesce a portare direttamente dall'infortunato un soccorso di alto livello".
Già in programma la prima edizione invernale.
Hanno assistito alle operazioni il vicepresidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto Giovanni Busato, il delegato dell'XI Zona Prealpi Venete Alberto Barbirato, il vicedelegato della II Zona Dolomiti Bellunesi Mario Brunello. Presenti il soccorritore e assessore Paolo Asnicar, in rappresentanza del Comune di Recoaro Terme, il direttore facente funzione del Suem di Verona Adriano Valerio con due colleghi dell'elisoccorso che hanno valutato il lavoro dei sanitari del Soccorso alpino, contribuendo con consigli e suggerimenti per migliorare l'attività.
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Fregona (TV), 28 - 09 - 20
A funghi con un amico nella zona di Crosetta in Cansiglio, dopo essersi separati un uomo lo ha atteso a lungo senza che lui si presentasse. È quindi salito sulla Piana del Cansiglio in cerca di copertura telefonica per dare l'allarme. Sul posto c'era casualmente un soccorritore ed è stato attivato il 118, che ha allertato il Soccorso alpino delle Prealpi Trevigiane e dell'Alpago. Fortunatamente una ventina di minuti più tardi un soccorritore, che stava salendo in macchina per prendere parte alla ricerca, ha incrociato sulla strada il fungaiolo, un'ottantatreenne di Cordignano (TV), e lo ha riaccompagnato dall'amico. L'allarme è così rientrato.
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Barbarano Vicentino (VI), 28 - 09 - 20
Alle 13 il Soccorso alpino di Padova è stato attivato dalla Centrale del 118, per un ragazzo caduto dalla propria mountain bike lungo un sentiero del Monte della Cengia. Il ciclista, F.M., 25 anni, di Grumolo delle Abbadesse (VI), perso il controllo della bici era finito a terra in località San Giovanni in Monte, riportando un trauma alla gamba. Poiché era da solo, aveva chiamato il padre facendo scattare l'allarme. Cinque soccorritori si sono avvicinati in fuoristrada, per poi proseguire a piedi per un chilometro circa. Un volta raggiunto il luogo dell'incidente grazie alle coordinate e alla posizione mandata via Whatsapp, è stata riscontrata al giovane una probabile frattura alla gamba ed è intervenuto l'elicottero di Verona emergenza, che ha sbarcato con un verricello tecnico di elisoccorso ed equipe medica. Prestate le prime cure, l'infortunato è stato imbarellato e recuperato sempre con un verricello di una decina di metri, per essere trasportato all'ospedale di Vicenza.
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Posina (VI), 27 - 09 - 20
Alle 14.40 circa la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino di Schio per un'escursionista che si era fatta male scendendo dalla Strada degli Scarubbi. Una squadra è partita dal Rifugio Balasso ed è risalita in fuoristrada da Campiglia. Una volta raggiunta G.V., 61 anni, di Vercelli, che si trovava con una comitiva e aveva riportato un probabile trauma al ginocchio, la ha caricata a bordo e accompagnata fino alla corriera.
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Rotzo (VI), 27 - 09 - 20
Erano presenti un centinaio di persone oggi all'ottavo giorno delle ricerche di Lorenzo Lavezzo, di cui non si hanno più notizie da domenica scorsa quando non è rientrato da un'uscita in cerca di funghi a Campolongo. Le squadre del Soccorso speleologico di Verona, Veneto orientale, Bolzano e quelle alpine provenienti da tutta la Delegazione Prealpi Venete si sono distribuite nell'area attorno al Forte e alla parete di Campolongo, effettuando calate e perlustrazioni di terrazzamenti, covoli, valloni, pozzi e grotte. In particolare sono stati ispezionati: Voragine delle Trugole, Claudioloch, Buso della Neve, Caverna del Sieson, Covolo della Vecchia, Val dei Mori, Vallone dell'erba, Enriloch, Kaltprunerloch. Purtroppo niente di nuovo è emerso.
Oltre al Soccorso alpino e speleologico del Veneto hanno peso parte alla ricerca Protezione civile di Cogollo del Cengio, Pc Arsiero, Ana Vicenza, Pc Schio, Pc Pasubio Alto Vicentino, Pc Sette Comuni, Incendio boschivo Sette Comuni, Pc Asiago, Carabinieri forestali di Rotzo, Vigili del fuoco con i droni.
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Aviano (PN), 27 - 09 - 20
Alle 14.15 circa la Centrale unica del Friuli ha allertato il 118 di Pieve di Cadore per un incidente accaduto sul ripido sentiero in cresta che scende dal Monte Cavallo verso Forcella della Val di Sughet, tra il Cavallo e il Cimon di Palantina, poiché la nebbia non aveva permesso l'avvicinamento dell'elicottero dal versante di Aviano e una squada del Soccorso alpino di Pordenone stava risalendo a piedi. Un escursionista aveva infatti chiamato dopo che l'amico era scivolato e ruzzolato in un ghiaione per 200 metri e lui lo aveva raggiunto e cercato di rianimare. Fortunatamente l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore, dopo aver imbarcato un soccorritore dell'Alpago in supporto alle operazioni, è riuscita a sbarcarlo in hovering assieme al tecnico di elisoccorso e all'equipe medica al limite della nebbia, a circa 200 metri dal punto in cui si trovava il corpo esanime dell'uomo. Una volta da lui, purtroppo è stato solamente possibile constatarne il decesso. In una seconda rotazione, l'amico è stato accompagnato a Col Indes, dove è stato fatto salire un secondo soccorritore dell'Alpago. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, la salma imbarellata e stata recuperata con un verricello di pochi metri e trasferita a Piancavallo.
Alle 12.30 una squadra del Soccorso alpino di Cortina è invece intervenuta al Rifugio Scoiattoli, nelle cui vicinanze una donna di Malo (VI), di 65 anni, aveva riportato un sospetto trauma alla caviglia. Caricata sul fuoristrada, l'infortunata è stata trasportata fino alla sua macchina con cui si è allontanata autonomamente.
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Rotzo (VI), 25 - 09 - 20
Sono purtroppo ancora senza esito le ricerche di Lorenzo Lavezzo, di cui non si hanno più notizie da domenica, quando non è rientrato al Rifugio Campolongo dopo una mattinata in cerca di funghi assieme al fratello. Da questa mattina le squadre hanno perlustrato nuovamente zone ritenute primarie e hanno ampliato a nuove aree. Oggi erano presenti tecnici del Soccorso alpino di Asiago, Arsiero e della Stazione speleologica di Trento e i Vigili del fuoco. I boschi in questi giorni sono frequentati assiduamente da cercatori di funghi, che invitiamo a porre attenzione nei luoghi percorsi e a segnalare al campo base, al Rifugio Campolongo, ogni possibile informazione.
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CADE CON LA BICI IN MONTAGNA
Scritto da Michela CanovaCortina d'Ampezzo (BL), 25 - 09 - 20
Attorno a mezzogiorno la Centrale del Suem è stata allertata da un uomo il cui compagno era caduto con una mountain bike a pedalata assistita lungo una ripida strada sterrata sopra Fiames, era rimasto incosciente per un po', aveva una ferita al ginocchio e lamentava dolori in diverse parti del corpo. Poiché il maltempo impediva l'intervento dell'elicottero, risaliti alle coordinate del punto e capito che i due si trovavano dietro Cianderau per arrivare al Sas Peron, una squadra del Soccorso alpino, del Sagf e dei Carabinieri di Cortina ha raggiunto il luogo dell'incidente, non senza difficoltà dato il fango e la pioggia che ostacolavano l'avanzata dei mezzi. Una volta da lui, hanno prestato le prime cure all'infortunato, che aveva riportato possibili traumi e una ferita al ginocchio, lo hanno imbarellato e trasportato all'ambulanza. Il ciclista è poi stato accompagnato all'ospedale di Belluno.
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RICERCA DI SUPERFICIE, SODDISFAZIONE PER IL CORSO DELLE 50 UNITÀ CINOFILE SULL'ALTOPIANO
Scritto da Michela CanovaGallio (VI), 27 - 09 - 20
C'è grande soddisfazione nel giorno di chiusura del 31° corso Unità cinofile ricerca superficie, Ucrs, e Unità cinofile ricerca molecolare, Ucrm, del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, che, dal 19 settembre ad oggi, ha visto 50 binomi, cane e conduttore, provenienti da tutta Italia mettersi alla prova per accedere al brevetto di Classe A (27 allievi) e Classe B (15 allievi), più 6 unità cinofile molecolari.
Classe A, suddivisa in Puppy, con i cuccioli da 3 a 6 mesi alla prima esperienza di addestramento, che hanno già manifestato propensione a questo tipo di attività, e i cani dai 6 ai 24 mesi sulle cui capacità operative, ricerca e motivazione si concentrano gli istruttori. La Classe A si basa sulla formazione a partire dal cucciolo, con esercizi e preparazione propedeutica alla formazione operativa vera e propria che si ottiene l'anno successivo. Classe B, cani oltre 18 mesi dove il lavoro si sviluppa sull'interazione del binomio cane - conduttore rapportato agli scenari operativi.
Quattro gli ambiti di verifica predisposti: 1) gallerie e luoghi bui, tunnel bunker; 2) terreni articolati, frane, schianti, pietraie; 3) anfratti, sassi, grotte; 4) bosco. Questi gli scenari scelti dove
ambientare le simulazioni di interventi: Monte Corno e Camporossignolo a Lusiana, Turcio ad Asiago, Boscon e Cesuna a Roana, le Melette E Campomulo a Gallio. Ogni binomio ha inoltre dovuto superare prove tecniche, come l'utilizzo del Gps, l'allestimento di ancoraggi e corde fisse, la capacità di movimentazione in tutti gli ambienti, le comunicazioni radio e con la base operativa, imbarchi, trasferimenti e sbarchi con l'elicottero, mezzo di Elitellina messo a disposizione dalla Protezione civile della Regione Veneto, convenzionata con il Soccorso alpino e speleologico Veneto. L'iter formativo preparatorio è stato completato dagli allievi mediante lezioni in videoconferenza e momento pratici nei diversi poli nazionali. A Gallio sono state approfondite inoltre la parte veterinaria (primo soccorso sul cane e conoscenze della capacità olfattiva) e la gestione della responsabilità legale legata agli interventi.
Presenti infine 11 aspiranti tecnici unità cinofile, una nuova figura di supporto agli istruttori nazionali nelle regioni di appartenenza.
Adriano Favre, responsabile tecnico nazionale delle sette scuole del Cnsas: "Per consolidata tradizione i corsi si itinerano in varie parti dell'arco alpino, per la prima volta siamo in Veneto, sull'Altopiano dei Sette Comuni, territorio che si è prestato molto bene alle necessità addestrative e, a dispetto di quello che può apparire, per niente banale per tutte le insidie che si celano all'interno dei boschi. Il corso è stato caratterizzato da elevati contenuti tecnici: un plauso per il grande impegno profuso, ricordando che dura 365 giorni all'anno. Un grazie particolare al Servizio regionale Veneto, alle autorità locali, per l'accoglienza e il supporto. Ipotizziamo già di tornare sull'Altopiano il prossimo anno per la 32a edizione".
Christian Giudici, responsabile 31° corso Ucrs - Ucrm: "Questa prima volta in Veneto è andata benissimo, grazie all'appoggio del Soccorso alpino e speleologico Veneto sia per la logistica, che per l'impiego dei volontari a supporto, nonostante ci sia stato in contemporanea un intervento lungo e difficile, la ricerca a Rotzo, dove abbiamo potuto a nostra volta dare un contributo alla Delegazione, inviando diverse unità cinofile operative. Per quanto riguarda le verifiche, il corso è stato assai intenso, sviluppato su più campi, compresi quello tecnico e legale, e ha dimostrato che la formazione sviluppata a livello nazionale ha raggiunto alti livelli, grazie all'impegno dimostrato dai conduttori nei vari poli nazionali".
Rodolfo Selenati, presidente del Soccorso alpino e speleologico Veneto: "Siamo orgogliosi che abbiano chiesto al nostro Servizio di ripetere l'evento il prossimo anno, onorati di avere ospitato i binomi che da oggi diventeranno operativi e metteranno a disposizione le loro competenze nelle loro regioni e pronti per la prossima edizione. L'unico cruccio è stato l'evento ancora purtroppo irrisolto della ricerca a Rotzo, accaduto negli stessi giorni per cui abbiamo messo a disposizione tutte le nostre forze. Il corso è andato molto bene. Rongraziamo i nostri soccorritori che si sono prestati come figuranti, il Comune di Gallio e il Soccorso alpino di Asiago per l'organizzazione e i numerosi sponsor che hanno supportato l'evento".
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Rotzo (VI), 26 - 09 - 20
Sono iniziate questa mattina alle 7, e proseguite per tutta la giornata, le ricerche di Lorenzo Lavezzo, ma ancora, a una settimana si distanza dalla sua scomparsa, nessun elemento nuovo ha permesso di ritrovare l'uomo non rientrato domenica da un giro a funghi nei dintorni del Rifugio Campolongo. Oggi una sessantina di persone si sono distribuite nelle varie aree loro assegnate. L'elicottero dei Vigili del fuoco con a bordo personale del Soccorso alpino di Asiago ha sorvolato il territorio. Le squadre del Soccorso alpino e speleologico hanno effettuato numerose calate sotto la parete di Campolongo, sul cui ciglio tre unità cinofile avevano dato qualche segnale, percorrendo le balze e i terrazzamenti scavati nella roccia. Tutta la zona oggi ha visto la presenza di moltissime persone, escursionisti e cercatori di funghi, ma non è arrivata alcuna informazione utile a parte il rinvenimento di un libricino sui funghi, appartenente ad altri.
Erano presenti il Soccorso alpino di Asiago, Arsiero, Recoaro - Valdagno e il Soccorso speleologico di Vicenza e Trento, la Protezione civile di Cogollo del Cengio, Alto Astico Pedemonte, Arsiero, Bolzano Vicentino, Ana Vicenza, Associazione nazionale marinai Italia, i Carabinieri forestali, i Vigili del fuoco.
La ricerca riprenderà domattina.
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SCIVOLA SULLA STRADA
Scritto da Michela CanovaVoltago Agordino (BL), 26 - 09 - 20
Alle 13.40 circa il Soccorso alpino di Agordo è stato allertato per intervenire in supporto all'ambulanza lungo la strada che porta a Malga Agner, dove un'escursionista era scivolata riportando un probabile trauma alla caviglia. Caricata a bordo, la donna è stata accompagnata in ospedale.
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INTERVENTO NELLA NOTTE IN COMELICO
Scritto da Michela CanovaComelico Superiore (BL), 26 - 09 - 20
Ieri sera attorno alle 23 il Soccorso alpino della Val Comelico è stato attivato a seguito della chiamata di due escursionisti. I due, A.S., 27 anni, di Mogliano Veneto (TV), lui, e V.F.M., 32 anni, di Gardone Val Trompia (BS), lei, erano d'accordo che si sarebbero trovati alle 17 a Malga Silvella, per percorrere da lì il sentiero che porta al Filmoorstandschützenhütte, rifugio di Kartitsch dove avrebbero passato tre giorni. La ragazza è arrivata in ritardo e la coppia è partita, assieme al cagnolino di lei, verso le 19. Durante il tragitto, ben conosciuto da lui, è iniziato a nevicare. I due hanno quindi contattato una prima volta i soccorsi, per dire che comunque avrebbero proseguito da soli, e una seconda volta poco dopo per informare che si trovavano a 150 metri di dislivello dalla forcella al confine con l'Austria. Il Soccorso alpino ha quindi chiesto al ragazzo di avvertire una volta arrivati. A mezzanotte e un quarto però le squadre sono state allertate dall'escursionista perché avevano deciso di non proseguire e di rientrare dal Comelico, dalla Casera Pian Formaggio. Sei soccorritori più due del Sagf hanno quindi percorso in jeep i 10 chilometri che separano Sega Digon dalla Casera e hanno poi proseguito a piedi. Quando li hanno raggiunti poco sopra, la ragazza era in ipotermia e il suo cagnolino privo di vita a causa del freddo. Accompagnata alla jeep, l'escursionista è stata poi trasportata all'ambulanza diretta all'ospedale. L'intervento si è concluso passate le due.
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